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NAPOLI FRONTALE - Documenti, immagini e suoni sul Sessantotto a Napoli
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Politica, soggetti sociali ed altre storie
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PREMESSA Il gruppo di lavoro Napoli frontale - che si è dedicato per più di un anno a ricostruire date, raccogliere documenti e testimonianze - è ampio e composito: Napoli Frontale è presente sulla rete civica metropolitana della Provincia di Napoli con sito www.provincia.napoli.it. IL CONTRIBUTO DELLA BIBLIOTECA NAZIONALE "VITTORIO EMANUELE III"
La Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele III ha accettato l'invito dell'Università Federico II e dell'Istituto Universitario Orientale di Napoli a partecipare all'organizzazione e all'allestimento della mostra "Napoli Frontale", perché deve e vuole farlo. E spieghiamo il perché. Le biblioteche pubbliche hanno sempre snodato la loro vita, più o meno soffertamente, ma, alla fine, sempre dinamicamente, superando una serie considerevole di problemi e creandosene uno, di fatto inesistente. Per essere figlie dirette di una tradizione culturale, fatta di inesorabili contrapposizioni secolari, le biblioteche hanno articolato, nel corso di un interminabile, passato, il loro funzionamento e la loro ragione di esistere sulla scelta tra due modi di essere e su un compromissorio equilibrio tra l'uno e l'altro: custodia della memoria storica o attenzione al contemporaneo sociale, conservazione o fruizione, passato o presente, (oggi, potremmo aggiungere, libro o computer, non diversamente da chi cinque secoli fa non sapeva scegliere tra amanuense e stampatore). Ma anche le biblioteche più arcigne del passato remoto, tenaci inibitrici di accesso al pubblico, tanto da creare sezioni riservate, denominare, in qualche caso, addirittura carcer e rogus, vietatissime a lettori comuni e religiosamente vulnerabili, non precludevano l'accesso di materiale contemporaneo, sempre meno bello e prezioso di quello antico, magari più scottante di attualità, che poi sarebbe diventato prestigioso cimelio di conservazione; e non rinunciavano, grazie ad esso, se non ad entrare nel vivo di dibattiti particolarmente impegnativi e coinvolgenti, almeno a documentarli, talvolta coraggiosamente. E nel passato della vita delle biblioteche, documentare e trattare argomenti nevralgici, quali, tanto per citare un esempio, quello della "libertà della lettura", ovvero della libertà di raccogliere tutti i libri e di farli leggere, o di selezionarli accuratamente per promuovere alcuni e nasconderne altri alla conoscenza, poteva far correre rischi assai più impegnativi di quelli di una campagna stampa avversa, di una stroncatura intellettuale di parte o di una rampogna televisiva. Malgrado il male che noi bibliotecari siamo disposti a dire di noi stessi e dei nostri posti di lavoro nei convegni specializzati e sulle riviste del settore, le biblioteche pubbliche riescono serenamente a sviluppare, grazie anche a chi vi svolge la sua attività lavorativa, la loro funzione di centri nevralgici e propulsori di tutti i momenti più significativi della vita culturale, artistica e sociale del territorio su cui insistono, e a stare, come si dice, al passo con i tempi. Ed i segni di un notevolissimo allargamento dei campi di azione delle biblioteche sono così evidenti e noti che sarebbe ripetitivamente inutile ricordarli. Tuttavia, ogni volta che una biblioteca affronta un nuovo tema, e compie un altro benefico passo dal chiuso delle sue mura all'esterno del "resto del mondo", puntuale e immancabile la "introduzione-giustifica", che spiega che un certo argomento è trattato ed affrontato perché è parte determinante dei suoi compiti istituzionali, dei suoi doveri di attenzione al presente sociale, del suo obbligo di porsi come osservatorio scientifico, del suo bisogno naturale e congenito di essere centro attivo di vita culturale e sociale Al di là di questa necessità di aprire cataloghi e pubblicazioni con precisazioni introduttive e propedeutiche, che nessuno o pochissimi leggono, i visitatori e i cosiddetti fruitori osservano le mostre, le giudicano interessanti o meno, belle o brutte, le lodano o le criticano, ma trovano sempre naturale e giusto che una biblioteca pubblica le abbia fatte; si tratti dei manoscritti aragonesi o della canzone napoletana. Ecco perché in apertura abbiamo precisato che la Biblioteca Nazionale di Napoli ha accettato l'invito perché deve e vuole fare questa mostra. Una mostra che è, innanzitutto, particolarmente preziosa proprio da un punto di vista bibliologico. Raccoglie, infatti, anche una cospicua documentazione fatta di quello che noi bibliotecari chiamiamo, certamente in maniera impropria, materiale minore, fatta di volantini, piccoli fogli a stampa, ciclostilati, manifesti, risultato, a volte ipertrofico, di una produzione diversificata e intensa, spesso quasi spontanea, e destinata a un consumo veloce ed ad una utilizzazione effimera, non di rado finita sulle stratificazioni cartacee di continue e sovrapposte affissioni, spesso distrutta dopo una rapida lettura, e ancor più spesso, dopo brevi periodi di conservazione domestica, macinata inesorabilmente dalle periodiche pulizie di primavera condotte sulla pressione degli imperativi categorici dello spazio. Destino, questo, comune anche al materiale minore del passato: piccoli fogli con preghiere, canzoni, indovinelli, avvisi, annientati dal consumo, qualche volta, recentemente, ricomparsi tra le mani dei restauratori, perché adoperati come zavorra per imbottire dorsi e piatti delle legature. A recuperare, conservare gran parte di questo material, presente in Napoli Frontale pensò a suo tempo, con lungimiranza storica oltre che con passione civile, il professor Enrico Flores, che oggi ha donato alla Biblioteca Nazionale di Napoli questa sua preziosa collezione per metterla a disposizione degli studiosi, la sua raccolta costituisce uno dei punti di forza della mostra. Ancora una volta, una biblioteca pubblica cresce ed amplia il suo organismo grazie alla attività e alla volontà di chi vi vive intorno e di chi ne usa gli strumenti. Ancora una volta la biblioteca pubblica conferma, come in passato, la sua naturale fisionomia di duttilità operativa che si integra e combacia perfettamente con la vita di altre istituzioni scientifiche, culturali e sociali in uno stretto rapporto di reciprocità. Ancora una volta la biblioteca pubblica si conferma organismo, non solo di pertinenza di un ministero o di un ente, ma anche di proprietà e pertinenza della colletività, che la usa, la arricchisce con i suoi donativi e con i suoi contributi scientifici e, perché no, la ama e la difende da quanti non sono ancora riusciti a capire di essere comproprietari, come cittadini, di un bene di tutti. Il sentimento di comune proprietà di una biblioteca pubblica, solo per citare un esempio fra tanti, fu sottolineato da Benedetto Nicolini che in un ricordo di Gino Doria scrisse, riferendosi alla collezione libraria dello scrittore: "Questa sua splendida biblioteca, quale ultimo tributo d'amore per la sua città, volle alla sua morte, avvenuta il 12 gennaio 1975, lasciarla in dono alla nostra Biblioteca Nazionale". Il 1998 è, per Napoli, anno denso di ricorrenze e di appuntamenti. Cade il bicentenario della nascita di Giacomo Leopardi, la maggior parte dei cui autografi è a Napoli, e ricorre il venticinquesimo anniversario della morte di Riccardo Ricciardi, che di Napoli ha rinnovato e confermato la tradizione e la vocazione editoriale. Ma il '98 segna anche il trentennale di quel sessantotto napoletano, del quale si è spesso parlato, con confusione, con passione, con delusione. E la memoria, che in molti di noi è rimasta di quell'anno e deli accadimenti che da quell'anno muovono, è, non di rado, supinamente legata ad immagini ripetutamente trasmesse dalla cronaca televisiva e riproposte, a successive ondate, in occasione di riflessioni, di dibattiti, di interviste, di litigi incapsulati dietro lo schermo del video. Probabilmente la presenza napoletana al sessantotto è stata documentata poco ed è rimasta affidata a circuiti conoscitivi circoscritti, o di immediatezza minore di quella insidiosamente subliminale della televisione. Ecco dunque la mostra Napoli Frontale che sarà beneficamente incompleta, e "aperta", sempre comunque preferibilmente ad una rassegna globalmente esaustiva ed estenuante. È finita, per fortuna, la mania delle "integrali" - letterarie, musicali, artistiche - in nome delle quali, nelle scaffalature di casa, dell'autore del cuore dovevamo avere proprio tutto, anche quello che non avremmo e non abbiamo mai letto. È una mostra, dunque, affidata ad una collezione documentaria che si va costruendo e arricchendo proprio a partire da questo primo momento espositivo. La mostra si offre come contributo di conoscenza a coloro che, per motivi di età non hanno vissuto gli empiti di quegli anni; a quanti hanno vissuto altre realtà locali o di altre realtà locali hanno avuto dettagliate informazioni; a quanti vengono a visitare la nostra città, perché possano recepire, tempi e attenzione turistica permettendo, una dimensione poco nota della nostra storia. Ma, probabilmente, si ripropone anche e soprattutto ai Napoletani che, per collocazione generazionale, hanno visto e vissuto gli eventi di quei tre anni; a quelli direttamente coinvolti sull'una o sull'altra linea di pensiero e di azione; a quelli rimasti volutamente estranei e marginali a quanto accadeva, per timore, per volontà di risevatezza, per sottovalutazione della portata degli eventi, per benpensante formalismo, per un atteggiamento che, in quegli anni veniva definito, "borghese" (o peggio, "piccoloborghese"); a quelli che venivano informati, nell'ora di cena, dai canali radiotelevisivi. E si ripropone con il decongestionante equilibrio creato dal tempo trascorso, cha rasserena le possibilità di giudizio e di esame, ma non smorza la carica emozionale di un ritorno alla "presa diretta" che alcuni documenti, esposti in mostra, rimettono in moto. Questa iniziativa tenta di dimensionare Napoli e il suo ambiente umano all'interno della storia del triennio 1967-1969, ricollocando la città all'interno di una rete di interazioni culturali, sociali e politiche anche internazionali, da un lato rileggendo su un registro più ampio tre anni significativi della sua storia, dall'altro inserendo nello studio del quadro nazionale 1967-1969 anche la presenza dei movimenti e dei fermenti napoletani. Si tratta di un primo momento di documentazione su quel periodo che pone anche le basi per ulteriori richerche offrendone alcuni strumenti. La possibilità di consultare il CD di parte degli articoli e delle immagini di quotidiani e dei periodici di quegli anni, realizzato dalla Biblioteca Nazionale, e di assistere a proiezioni continue, conferisce a questa iniziativa una particolare impronta attiva, avendo privilegiato alla attrattiva espositiva, che di solito è esaltata nello spazio visivo, un modulo indagativo e di ricerca. Due diversi livelli di approccio, dunque, quello itinerante tra le strutture di esposizione e quello meno appariscente ma più coinvolgente dell'approfondimento. Dai primi anni della scolazizzazione, e dalle prime fasi di quella che un tempo si chiamava media inferiore, abbiamo sentito ripeterci con insistenza che ci sono fatti della storia troppo vicini a noi perché possano essere studiati e recuperati con dovuta imparziale lucidità. Affermazioni in parte sincere, in parte motivate dai famigerati programmi scolastici mai portati a termine con la fatale esclusione della storia più vicina a noi. Poi il moltiplicarsi e il diffondersi dei mezzi di comunicazione, di informazione, di documentazione e di critica hanno dato l'impressione che la storia aumentasse i ritmi e la velocità dei mutamenti e creasse le distanze necessarie a garantire imparzialità di commento. Ormai è legittimo domandarsi se di quegli anni, una volta che i protagonisti di allora hanno perso capelli e messo su pancia e famiglia, e una volta che lo stato sociale sembra solo il nome di un'utopia filosofica del passato, siamo adesso in grado di ragionare con serenità. È la domanda che, con qualche risposta, la mostra si pone. Mauro Giancaspro Uno dei compiti primari che si propone una biblioteca pubblica è quello di promuovere iniziative culturali capaci di rispondere a varie esigenze conoscitive e, soprattutto, di trasformare l'"oggetto" della ricerca in un "bene culturale " disponibile ad una fruizione continua ed estesa. Tale obiettivo acquista particolare rilievo quando si lega al progetto di ricostruzione dell'identità culturale e storica del territorio in cui la biblioteca si colloca e pone forte l'esigenza di recuperare e conservare i testi funzionali a tale scopo. In quest'ottica il nostro Istituto, interagendo con altri enti, ha partecipato al progetto "Napoli frontale", impegnandosi in un lavoro di ricerca che ha segnato un vero e proprio allargamento di prospettiva della sua attività culturale. Questa esperienza, infatti, ci ha introdotti in una tipologia di ricerca - per noi inedita - ancorata all'indagine della realtà sociale, politica e culturale di Napoli nel periodo storico preso in esame. Ma l'aspetto più interessante di questa iniziativa è quello di porre la Biblioteca come referente ideale per un progetto di costituzione di un fondo di documentazione che permetta di conservare e rendere fruibili, al di là del tempo circoscritto dell'esposizione in mostra, una notevole quantità di documenti e testimonianze indispensabili ad ogni eventuale lavoro di approfondimento. La formazione del nucleo iniziale del fondo è stata già resa possibile dalla donazione fatta alla Biblioteca dal prof. Enrico Flores di una serie di volantini, opuscoli, mozioni assembleari e manifesti risalenti agli anni su cui si articola la mostra. Questi e gli altri numerosi documenti, generosamente resi disponibili da testimoni e protagonisti degli anni '60 e '70, mettono bene in luce la complessità e la ricchezza problematica di quel periodo. Alcuni determinano momenti di informazione e di mobilitazione attraverso un originale circuito comunicativo, anche se poco elaborati, scritti di getto sotto l'incalzare degli avvenimenti, con tono propagandistico o agitatorio, altri rivelano l'esigenza dell'analisi politica più generale che caratterizza il movimento studentesco napoletano. La ricostruzione degli avvenimenti storici che questi documenti hanno permesso di avviare, insieme al monitoraggio dei giornali dell'epoca e alle testimonianze orali raccolte con interviste, smentisce l'immagine di un '68 vissuto a Napoli in "tono minore" rispetto a quello di altre città italiane. Infatti, una ricca articolazione di lotte emerge, in maniera evidente, dal prodotto della ricerca che il gruppo dei collaboratori della Biblioteca Nazionale ha condotto sui giornali cittadini "Il Mattino" e "Roma" e sulle due pagine di cronaca napoletana de "L'Unità". Attraverso lo spoglio sistematico di queste testate, nell'arco temporale che va dal 1967 al 1969, è stata elaborata una cronologia la cui ossatura si articola su tre piani: avvenimenti politici nazionali ed internazionali, avvenimenti politici e cultura a Napoli. Il punto nodale è costituito dal movimento studentesco e dalle lotte che interessano il mondo universitario, ma attorno a questo centro di gravitazione ruotano eventi politici e culturali che entrano in un dinamico gioco di interrelazioni. Nella sua strutturazione la cronologia si offre come un sistema di lenti attraverso cui l'occhio può mettere a fuoco una molteplicità di eventi. Questi si estendono dal piano nazionale ed internazionale a quello locale ed evidenziano - attraverso tracce sintetiche - la risonanza mondiale che gli avvenimenti di quegli anni assumono. Essa, inoltre, mostra chiaramente come il triennio 1967-1969 si sia caratterizzato per la molteplicità di soggetti e movimenti che, con le loro pratiche politiche, segnarono un periodo storico ricco di ideali e di antagonismi. In particolare, scorrendo il calendario degli avvenimenti a Napoli, prende corpo l'immagine di una città segnata da profonde contraddizioni e attraversata da numerosi conflitti, espressione di quella frontalità richiamata nel titolo della mostra. Questa frontalità connota anche la fisionomia del movimento studentesco napoletano che seppe caratterizzarsi per la sua capacità di mobilitazione e di intervento politico: emblematiche, in tal senso, l'analisi e la denuncia degli interessi legati ai gruppi di potere locali e significativo il suo raccordarsi alle lotte del movimento operaio. Uguale dinamicità caratterizza il quadro culturale, presentando uno scenario che sorprende per la quantità di importanti avvenimenti artistici, cinematografici, teatrali e di incontri e dibattiti con intellettuali e scrittori italiani e stranieri. I fermenti creativi e i bisogni di fruizione culturale trovarono spazio in locali (centri alternativi, teatri, gallerie d'arte, sale di conferenze legate a case editrici e librerie, sale cinematografiche) che disegnano una mappa dei luoghi culturali di cui sarebbe interessante ricostruire la storia. La lettura della cronologia offre, quindi, la possibilità di individuare una serie di tracce e di spunti di riflessione che, opportunamente approfonditi, aiuteranno a dare maggiore definizione alle vicende di quegli anni. In questo sforzo di indagine storica diventa fondamentale - per la parziale disponibilità di fonti documentarie - il ricorso alla memoria di soggetti coinvolti negli eventi descritti. Memoria intesa non come rievocazione del proprio passato individuale, ma come immersione nella storia dove ciascuno è, contemporaneamente, protagonista e interprete. A tal fine, l'intero lavoro è supportato da interviste audio e video. In questo settore alcuni di noi hanno operato, con una propria specificità d'indagine, per ridare, attraverso la testimonianza di alcune donne impegnate in quegli anni sul piano sociale, politico e culturale, visibilità anche alla presenza femminile. Infine, per potere offrire uno strumento che apra possibili ed ulteriori percorsi di ricerca, si è ritenuto opportuno estrapolare dai giornali e archiviare su CD Rom una serie di articoli e di immagini riguardanti una selezione di avvenimenti tratti dalla cronologia e organizzati in ordine temporale e tematico. L'analisi comparata delle tre testate consente, inoltre, di verificare la diversità di lettura e di valutazione che gli organi di informazione proponevano. La consapevolezza della difficoltà di un'indagine storica su un periodo così complesso ci ha spinti ad acquisire la metodologia tipica del lavoro in fieri, allontanandoci da ogni idea di esaustività per lasciare il campo ad una paziente raccolta di dati utili, di segni e memorie che aiutino a ridare il senso della problematicità di quella stagione e a recuperare il filo di sogni e progetti di cambiamento che, per una palpitante attualità, ancora oggi ci interrogano. Il gruppo di lavoro della Biblioteca Nazionale
Il complesso degli eventi che precipita a livello internazionale e nei singoli paesi alla fine degli anni Sessanta - e che si è voluto rappresentare all'immaginario collettivo e consegnare alla memoria nel punto politico più acuto dell'anno Sessantotto - ha sicuramente avuto su piani diversi incidenze profonde nella storia recente dell'occidente capitalistico: fenomeno di critica radicale per ogni forma di dominazione, ha prodotto trasformazioni irreversibili nei comportamenti e nei linguaggi delle generazioni successive. Il Sessantotto è diventato un evento simbolico, in primo luogo, per le generazioni che lo hanno vissuto. Proprio per questo è difficile parlarne; giocano infatti fattori molteplici: l'enfatizzazione del ricordo, ma anche, non raramente, l'opposta volontà di rimuoverne la memoria, il proporsi come stagione eroica nel dipanarsi del singolo percorso esistenziale, la difficoltà di collocare quella fase in un prima e un dopo della propria vicenda individuale e collettiva. La radicalità di questa esperienza e la rottura forte che determina con tutte le istituzioni sociali e politiche - in primo luogo scuola e università, famiglia e sistema politico - tendono a configurarsi come un tempo concluso in se stesso, nel cui ambito ricercare ragioni e matrici. Questo approccio richiede invece di essere slargato. Il Sessantotto segna una cesura anche nella storia del nostro paese che non è facilmente riassorbibile; in tal senso ne va colto il rapporto con mutamenti e processi già maturati nel corso degli anni Sessanta, ma soprattutto ne vanno letti l'ampia influenza e la sicura sedimentazione nella società italiana dei decenni successivi.
1. Nei primi anni Sessanta prendono via via corpo nelle metropoli occidentali rappresentazioni di una nuova soggettività critica delle costrizioni di vita e di lavoro proprie dell'organizzazione sociale capitalistica, propositiva di comportamenti e di linguaggi centrati sul libero gioco dell'espressività: libertà dai condizionamenti e gioia di vivere. Dagli hippies americani ai provos olandesi, dal Free Speech Movement di Berkeley alle prime forme di Kommune in Germania: dapprima piccoli gruppi, poi movimenti via via più estesi impegnano pratiche di denunce e di scontro con i modelli delle autorità vigenti. Individui giovani, uomini e donne, sembrano volere assumere sulle proprie spalle la responsabilità di una critica globale e definitiva delle ripetizioni insensate e delle burocrazie interessate, produrre un percorso che costruisca spazi nuovi alle libertà. Soggetti fino a quella epoca esclusi dalla vita comunitaria oppure ridotti a rigidi ruoli di subordinazione - poiché segnati dal giudizio di una razionalità ottusa e di società non educate al cambiamento - fanno sentire la propria voce ed impegnano con piena responsabilità tratti di percorsi autonomi; prende corpo la controstoria della soggettività femminile, i malati di mente escono dalla gabbia manicomiale: le soggettività esplodono ponendo pluralità e diversità dei percorsi a garanzia della pace e della speranza. Nello scambio tra i soggetti e sul piano dell'interazione sociale queste esperienze percorrono una prima fase del tutto libera e spontanea, dando vita ad una storia inedita. A metà degli anni sessanta, generazioni cresciute nel clima post-bellico riescono - incredibilmente all'unisono in parti diverse del mondo, da Berkeley a Praga, da Berlino a Tokio - ad organizzare un movimento di massa e pubblico, la cui prima finalità è la lotta all'autoritarismo in qualsiasi forma esso si presenti. Rifiuto del sistema di dominio che produce repressione, sfruttamento e guerra: i movimenti esprimono nelle piazze delle metropoli occidentali la denuncia delle pratiche di dominazione e di violenza che le potenze armate di Usa e Urss esercitano con strategie globali. Il Vietnam - l'aggressione americana e la difesa popolare - diventa per l'opinione pubblica mondiale il richiamo immediato ad una condizione di dolore interminabile ed anche ad una volontà ostinata di liberazione. In questo punto si specchiano tutte le tragedie del mondo: la miseria dei paesi e delle popolazioni sottoposte all'avidità della potenza occidentale, in Africa, in Asia, nell'America latina; le guerre permanenti che contrappongono religioni ed etnie, dall'Irlanda al Congo, dal medio Oriente al Tibet; i conflitti razziali che sconvolgono quotidianamente le genti del Sud Africa e delle metropoli americane; la violenza di stato applicata con coerenza di dominio nei paesi del socialismo reale e nei regimi dittatoriali che costituiscono la maggioranza del governo internazionale; le sofferenze minute di chi è sottoposto in ogni luogo all'ingiustizia della mancanza di libertà e dell'ineguaglianza. Linguaggi diversi descrivono le forme particolari dei malesseri e dei conflitti. Dapprima le avanguardie artistiche, poi parti cospicue delle nuove generazioni si rendono espressione via via sempre più radicale di un rifiuto che si applica pure ad assegnare significati diversi al termine politica : innanzitutto, comunicazione del disagio interiore e denuncia pubblica dell'esercizio delle violenze e dei privilegi; quindi, tensione a generare la novità e la trasformazione in tutti i campi; soprattutto, la volontà di non volere separare da se stessi ed affidare al ceto professionale dei governanti il flusso prorompente di bisogni, sentimenti, desideri: rifiuto della delega e democrazia diretta. Esiste una volontà collettiva di riconoscersi come parti di generazioni effettivamente diverse da quelle precedenti, capaci di praticare percorsi fino a quella epoca solo annunciati dal pensiero utopico oppure avviati a realizzazione nelle forme perverse del socialismo reale. Le acquisizioni dei saperi e delle tecnologie dell'economia dominante vengono sottoposte all'impegno della valutazione critica; i mezzi tradizionali della comunicazione - innanzitutto la stampa, la radio e la televisione - vengono per la prima volta in modo diffuso criticati per le manipolazioni evidenti e per gli inviti al conformismo ed alla conservazione: altri strumenti del comunicare - magnetofono, ciclostile, etc. - vengono utilizzati in modo creativo, soprattutto riferiti ai tempi umani della parola e della discussione pubblica.
2. Anche in Italia soggetti e gruppi aprono a possibilità inedite: anche qui - come processo che contraddice le tradizioni fortemente radicate del predominio delle corporazioni sociali e delle burocrazie politiche - cominciano a prendere corpo pratiche di vita e di cultura che pongono al centro i percorsi di liberazione del soggetto. Tuttavia, nella situazione italiana, la libera spontaneità di comportamenti e linguaggi deve fare i conti innanzitutto con la consistente tendenza ad esprimere sotto forma di organizzazione politica la denuncia di dominazioni e privilegi. Esiste infatti un arcipelago di esperienze - legate alle correnti critiche interne al cattolicesimo oppure espressioni dei conflitti ideologici interni alla tradizione della politica comunista terzinternazionalista - che intende organizzare il malcontento nei confronti delle politiche dei governi democristiani e dei partiti ufficiali della sinistra: università, fabbriche e scuole diventano luoghi della protesta politica organizzata. Queste diverse tensioni presenti nei movimenti - quella della creatività libera e spontanea a fronte dei tentativi di fare convergere le energie in campo sull'obiettivo di un progetto politico di rottura - rimarranno vive fino al termine della stagione acuta dei conflitti alla fine degli anni Settanta. I tempi indispensabili al cambiamento e il rispetto per esperienze appena avviate vengono - in Italia come altrove - ostacolati in molti modi: intanto, i conflitti tra le parti si acuiscono poiché la posta in gioco si rivela di giorno in giorno sempre più minacciosa per i poteri esistenti. Comportamenti e progetti che avevano assegnato spontaneamente alle possibilità delle trasformazioni i tempi naturali del lungo periodo nei fatti perdono credito: si dimostrano sempre più difficili da realizzare l'accordo, l'interazione e la comunicazione tra le parti diverse, tra generazioni vecchie e nuove, tra corpi sociali privilegiati e nuove identità collettive, tra burocrazie impermeabili e soggetti politici diversi; la delusione crescente a fronte degli ostacoli durissimi e la malinconica sofferenza prodotta dall'impeto degli sforzi resi vani danno maggiore peso alle argomentazioni relative alla necessità di accelerare i tempi, di operare scarti temporali significativi. Ai tentativi dei linguaggi nuovi e spontanei, non attrezzati compiutamente a sostenere lo sforzo di lunga durata, si sovrappongono via via i dogmi delle ideologie politiche più coriacee, le argomentazioni e le tecniche utilizzate tradizionalmente per la conquista del potere; come estrema risorsa, l'inevitabilità della rivoluzione politica e della necessità dello scontro finale diventano parole d'ordine di programmi ideologici e di pratiche diffuse: bisogna costruire l'organizzazione politica. Alla fine di quel ciclo di lotte, con cui si chiudono gli anni Sessanta, anche in Italia rimangono evidenti i segni della sconfitta immediata del movimento dei giovani e degli studenti impegnatosi in prima fila nello scontro, che non sono riusciti ad ottenere alcun significativo risultato di modernizzazione e di riforma delle istituzioni dell'università e della scuola. Una ricchezza enorme di comportamenti, di idee e di pratiche di liberazione viene ora messa alla prova rispetto ai tentativi della repressione cruenta, alle riconversioni frettolose, al recupero di quelle esperienze in chiave di stereotipi per processi di modernizzazione della società e della politica.
Con il seguente elenco viene riportata una breve descrizione dei
documenti esposti nella mostra con la indicazione del fondo di
provenienza. I fondi messi a disposizione della mostra appartengono
in prevalenza ai privati ringraziati in apertura di catalogo e
qui ricordati per cognome: Andriello, Balzano, Borrelli, Calogero,
Casaburi-Chianese, Di Gennaro, Dini, Farro, Flores, Marmo-Sacerdoti,
Martini, Menegozzo, Minicozzi-Musto, Palermo, Russo, Tassone;
altri fondi provengono dalle raccolte conservate presso lIstituto
campano per la storia della Resistenza Vera Lombardi (segnati
AICSR, con sigla o.p. per i documenti collocati con ordinamento
provvisorio): Chianese-Casaburi, La Saponara, Marmo-Sacerdoti,
Maresca, Padula-Alì.
Grazie alla segnatura del cognome e al numero dordine indicati sui documenti esposti è possibile prendere visione della nota descrittiva di seguito proposta. La maggior parte dei documenti privati andranno a costituire un fondo presso la sezione Emeroteca della Biblioteca Nazionale; quanti volessero contribuire ad ampliare questa raccolta - con documenti di ogni tipo, cartaceo, fotografico - sono pregati di prendere contatto con gli organizzatori della mostra Napoli frontale oppure direttamente con gli operatori dellEmeroteca. Fondo Andriello 26 Bollettino della Sinistra Universitaria. N. 3. Ricerca dei punti di convergenza con la classe operaia e ripresa di un discorso politico nellUniversità. Napoli, 15.6. 1970. Fondo Andriello 32 Riforme e rivoluzione. Documento del Collettivo di Lavoro Operaio per un movimento di massa alternativo alla sinistra ufficiale. Napoli, 7.4.1971. Fondo Andriello 34 Lotte operaie in Polonia. Documento di Rivoluzione Operaia. S.D. Fondo Andriello 35 Repressione, riforme e sinistra rivoluzionaria. Documento di Rivoluzione Operaia per una sinistra che sia autenticamente rivoluzionaria. S.D. Fondo Andriello 40 Il Corriere del Vietnam. Giornale quindicinale con un articolo di rilievo sullo scacco americano nel Vietnam del sud. 16.5.1968 Fondo Balzano 01 Un anno di lotta per i salari e l occupazione, per lo sviluppo di Napoli e del Mezzogiorno. Documento a cura della CGIL. S.D. Fondo Balzano 02 Nuova opposizione. Mensile, anno I, aprile 1967. Fondo Balzano 03 Il Contro Giornale Libero, elaborato da Il Gruppo Studentesco del G. Galilei. Articolo sul rapporto tra scuola e società. S.D. Fondo Borrelli 05 Mozioni approvate nelle varie Facoltà durante il periodo delle agitazioni. Mozioni della Sinistra Universitaria sulle posizioni unitarie delle assemblee di Economia e Commercio, Lettere e Medicina. Napoli, 18.2.1968. Fondo Borrelli 10 Mozione approvata dall Assemblea di Giurisprudenza. Documento del Movimento Studentesco per rifiutare ogni tentativo di ingabbiamento della lotta e per il rilancio delloccupazione. Napoli, 25.2.1968. Fondo Borrelli 11 Breve quadro della situazione universitaria del Movimento Studentesco. Documento della Sinistra Universitaria. Ottobre 1969. Fondo Borrelli 17 Esperienze di lotta politica. Documento della Sinistra Universitaria per una strategia del Movimento Studentesco. Febbraio 1969. Fondo Borrelli 18 Quaderni piacentini. Rivista n. 36 con un articolo, a cura del seminario politico della Facoltà di Architettura, sugli otto mesi di lotte studentesche a Napoli. Novembre 1968. Fondo Borrelli 34 Volantino del Movimento Studentesco di Economia e Commercio sui seguenti punti:1) rapporto con le masse; 2) studio dei classici del marxismo; 3) rapporti con altre organizzazioni studenteche e operaie. S.D. Fondo Borrelli 36 Chi è Il Movimento Studentesco. Documento del Movimento studentesco con i resoconti dei gruppi distituto: Mercalli; Genovesi; Da Vinci; Della Porta; E. Fermi; Vittorio Emanuele II; Umberto. S.D. Fondo Borrelli 40 Denuncia di una strumentalizzazione del Movimento Studentesco. La riforma Sullo. Documento della Sinistra Studenti Medi. Napoli, 24.2.1970. Fondo Borrelli 41 Contro la repressione poliziesca lotta politica unitaria. Volantino della Sinistra Studenti Medi. Napoli, 11.11.1969. Fondo Borrelli 45 I Per un rapporto con la classe operaia. II Alcune tesi sul Partito e sulla sua costruzione. Documento di Rivoluzione Culturale. Napoli, ottobre 1969. Fondo Borrelli 49 Scienza e Rivoluzione. Fascicolo del Centro Lenin di Napoli-Caserta sui seguenti punti: 1) critica al PCI come critica al capitale; 2) unità e distinzione di lotta politica e lotta economica; 3) pratiche politiche e prassi rivoluzionarie; 4) Scienza e rivoluzione; 5) proposte del centro politico: possibilità e limiti. Aprile 1970. Fondo Borrelli 50 Lettera di Vincenzo Sparagna a Gianfranco Borrelli sui problemi concernenti la presa di posizione nei confronti dei marxisti - leninisti. Roma, 7.9.1969. Fondo Borrelli 51 Lettera di Vincenzo Sparagna a Gianfranco Borrelli sulla spaccatura di Unità Operaia. Roma, 16.10.1969. Fondo Borrelli 52 Cenni storici sulle lotte e la libertà del Vietnam. Documento del Comitato Napoletano Permanente per la pace e la libertà nel Vietnam. Marzo, 1965. Fondo Borrelli 56 Quale idea vi siete fatta della guerra in Vietnam vedendo la TV e leggendo il vostro giornale? Volantino della Commissione per la giusta informazione sul Vietnam. Napoli, 10.12.1966 Fondo Borrelli 58 Per il Convegno operaio di Torino 27.07 69. Documento sulle lotte operaie alla Fiat. Torino, 19.7.1969. Fondo Borrelli 62 I metallurgici e il rinnovo del contratto di lavoro. Documento del PSIUP. S.D. Fondo Borrelli 67 Rassegna socialista. 2 Congresso Nazionale del PSIUP. Bollettino del PSIUP. Anno V, n. 2, 7.11.1968. Fondo Borrelli 68 Volantino di Soccorso Rosso contro la repressione del movimento operaio a Genova e a Trieste. Milano, 5.12.1966. Fondo Borrelli 69 L Avanti. Anno LXXIII, n. 154, 5.7.1969. Fondo Borrelli 70 Progetto di Tesi per l XI Congresso del PCI. 30.10.1965. Fondo Borrelli 71 LUnità. Progetto di tesi per il XII Congresso del Pci. 27.10.1968. Fondo Borrelli 72 La classe operaia e gli studenti uniti nella lotta. Periodico, anno I, n. 4, 24.5.1969. Fondo Borrelli 73 Tesi del 1 Congresso della Federazione dei Comunisti Marxisti-Leninisti dItalia. Milano, 2,3 settembre 1967. Inserto di Rivoluzione Proletaria. Fondo Borrelli 74 Lobiezione di coscienza. Napoli, aprile 1965. Fondo Borrelli 75 Il programma comunista. Organo del Partito Comunista Internazionale. 30.6.1968. Fondo Borrelli 76 Il programma comunista. Organo del Partito Comunista Internazionale. 31.3.1968. Fondo Borrelli 77 Lotta Continua. Anno II, n. 10, 18.4.1970 Fondo Borrelli 78 A chi da fastidio l organizzazione del Movimento Studentesco. Bollettino n.2 della Facoltà di Giurisprudenza e Scienze Politiche. S.D. Fondo Calogero 03 Statuto dell ANAU. Si stabiliscono le direttive generali dell associazione. Napoli, S.D. Fondo Calogero 04 Il Pudore Violato del Rettore Magnifico. Volantino dei direttivi ANAU-ANPUI, con cui gli autori criticano l intervista con la quale il Rettore Tesauro aveva delegittimato la questione universitaria nei termini di moti di piazza. Napoli, S.D. Fondo Calogero 06 Piano edilizio dell Università di Napoli. Documento dell ANAU-ANPUI di denuncia dello spreco dei finanziamenti per la costruzione del Policlinico. Napoli, 21.11.1967. Fondo Calogero 09 Memoranda delle associazioni dei professori incaricati, assistenti e studenti al Comitato Regionale per la programmazione economica. Documento, dellANAU- ANPUI-ORUN, di denuncia dei criteri di programmazione economica del Comitato Regionale campano. Napoli, 11.9.1967. Fondo Calogero 16 Quindici mesi di attività del Comitato direttivo. Opuscolo di B. Calogero sulloperato dellANAU, comprensivo di dati, documenti e riassunto dei principali eventi. S.D. Fondo Calogero 17 bis Volantino della sezione Turati PSI-PSDI unificati del Vomero Arenella. Invito ad un pubblico dibattito con Valdo Spini sui temi concernenti lUniversità a Fuorigrotta e il rapporto Università-società. Napoli, 30.3.1968. Fondo Calogero 18 Interventi su Università e ricerca. Opuscolo dattiloscritto con diversi interventi sulla situazione universitaria e con documenti allegati. Dicembre, 1966. Fondo Calogero 19 Relazione dell VIII Commissione Permanente (Istruzione e Belle Arti). Documento della Camera dei Deputati con la relazione di Rossanda Banfi Rossana sul disegno di legge presentato da Gui. Roma, 8.10.1965. Fondo Calogero 20 Testimonianza sulle responsabilità della guerra nel Vietnam. Invito alla Conferenza di Marcello Cini. S.D. Fondo Casaburi - Chianese Mondo Nuovo. Anno IX, n. 6, 5.2.1967. Articolo: Napoli: Convegno dei nuclei aziendali. Fondo Casaburi - Chianese Mondo Nuovo. Anno IX, n. 46 , 19.11.1967. Articolo: Napoli sciopera per l occupazione. Fondo Casaburi - Chianese Lotta Continua n. unico, 1.11.1969. Articolo: Lotta operaia e lotta proletaria a Bagnoli. Fondo Casaburi - Chianese Mondo Nuovo. Anno XI, n. 16, 20.4.1969. Articolo: Battipaglia perchè? Fondo Casaburi - Chianese Tessere PSIUP 1964 - 1968. Fondo Casaburi - Chianese Mondo Nuovo. Anno IX, n. 46, 19.11.1967. Articolo: Eletto il Comitato cittadino di Napoli. Fondo Casaburi - Chianese Mondo Nuovo. Anno X, n. 50, 22.12.1968. Articolo: Perchè Napoli (Secondo Congresso PSIUP). Fondo Casaburi - Chianese Tessera di Nuova Resistenza 1963 - 64. Fondo Casaburi - Chianese Lettera degli operai della Fiat ai compagni meridionali. Documento di Lotta Continua. Agosto 1969. Fondo Casaburi - Chianese Con i proletari di Reggio. Volantino di Lotta Continua. 1970. Fondo Casaburi - Chianese Proletari in divisa. Supplemento al n. 21 di Lotta Continua. 1970. Fondo Casaburi - Chianese La Lutte Continue. Manifesto riprodotto. 1968. Fondo Casaburi - Chianese Piegati e Bruca. Manifesto riprodotto. 1968. Fondo Casaburi - Chianese Granma. Anno II, n. 17, 23.4.1966. Messaggio del Comandante Ernesto Guevara ai popoli del mondo. Fondo Casaburi - Chianese Quella notte davanti alla Bussola. Disco 33 giri. Canta e suona il Gruppo del Canzoniere Pisano. Fondo Casaburi - Chianese Ballo Tondo nel Vietnam. Noi lo chiamiamo Vietnam. Disco. Musica di Fiorenzo Carpi, parole di Mario Socrate. Cantano Rudy Assuntino, Ivan Della Mea, Silvia Malagugini, Cati Cattea, Michele L. Straniero. Alla chitarra Paolo Ciarchi, Umberto Napolitano. Fondo Casaburi - Chianese Valle Giulia, repressione, uguaglianza. Disco 45 giri. Canta Paolo Pietrangeli. Fondo Casaburi - Chianese Corinna, corinna. Disco 45 giri. Canta Bob Dylan. Fondo Casaburi - Chianese Blowin in the wind. Disco 45 giri. Canta Bob Dylan. Fondo Casaburi - Chianese E lui ballava. Disco 45 giri. Canta Rudi Assuntino. Fondo Casaburi - Chianese Tera e aqua a Portomarghera. Disco 45 giri. Canta Luisa Ronchini. Fondo Casaburi - Chianese Gruppo del Canzoniere Pisano. Canzoni per il Potere Operaio: Maria Della Piaggio, Sette anni fa, Gino della Pignone, Padrone Olivetti, Stornelli pisani. Cantano Pino Masi, Piero Nissim, Carla Lantery. Disco 33 giri. Fondo Casaburi - Chianese A.I.C.S.R. o.p. Gli operai dell Italsider rispondono allinchiesta del PCI. Documento a cura del Collettivo Operaio della sezione Bagnoli, Fuorigrotta, Vomero. Napoli, novembre 1968. Fondo Casaburi - Chianese A.I.C.S.R. b. 6 fasc. 7 Lavoratori, cittadini, studenti. Volantino degli operai dell Eridania. 1969 Fondo Casaburi - Chianese A.I.C.S.R. o.p. Il Potere Operaio . Articolo: Continua la lotta. La protesta della Bussola: un episodio goliardico o un giusto momento di lotta? 1968. Fondo Casaburi - Chianese A.I.C.S.R. b. 5 fasc. 6 Pueblo que canta no morirà. Documento dei gruppi anarchici. 1969. Fondo Casaburi - Chianese A.I.C.S.R. b. 1 fasc. 1 Il Contro Giornale Libero, elaborato da Il Gruppo Studentesco del G. Galilei. Articolo sullautoritarismo e la censura nei giornali ufficiali. Napoli, dicembre 1968. Fondo Casaburi - Chianese A.I.C.S.R. b. 1 fasc; 1 Documento della commissione Scuola e società , formata da una parte de Il Gruppo Studentesco del G. Galilei, che denuncia il carattere classista ed autoritario della scuola italiana. Napoli, gennaio 1969. Fondo Casaburi - Chianese A.I.C.S.R. b. 1 fasc. 1 Documento della commissione programmi scolastici - rapporti professori-alunni , formata da una parte de Il Gruppo Studentesco del G. Galilei, che denuncia il carattere violento e acritico della scuola italiana. Napoli, gennaio 1969. Fondo Casaburi - Chianese A.I.C.S.R. b. 6 fasc. 7 Volantino de Il Gruppo Studentesco del V. Emanuele sul fallimento dellassemblea svoltasi allinterno dellIstituto il 15 febbraio 1968. Fondo Casaburi - Chianese A.I.C.S.R. b. 1 fasc. 1 Il Collettivo. Giornale del Collettivo del G. B. Della Porta. Articoli: 1) Che cosé il collettivo ; 2) Albo dei geometri. Chiuso o aperto?; 3) Numero chiuso all Università; 4) La circolare Scalfaro; 5) Il ruolo dei fascisti all interno della scuola. Napoli, dicembre 1969. Fondo Casaburi - Chianese A.I.C.S.R. b. 6 fasc. 7 Studenti! Volantino degli studenti del Vico contro la repressione attuata dal loro corpo docente. 1969. Fondo Casaburi - Chianese A.I.C.S.R. Volantino dei cattivi del Vico, del Della Porta, del VI scientifico, del VII Scientifico, dell Umberto, del Righi, del Mazzini, del Cuoco e del Margherita di Savoia, contro la repressione. Napoli, 7.1.1970. Fondo Casaburi - Chianese A.I.C.S.R. b. 6 fasc. 7 Studenti... Volantino de I Cattivi del Vico contro lespulsione per due anni da tutte la scuole... del Regno!!! delle sorelle Gloria e Grazia Chianese. Napoli, 12.1.1970. Fondo Casaburi - Chianese A.I.C.S.R. o.p. Potere operaio. Il Sud proletario contro lo sviluppo del comunismo. Napoli, dicembre 1970. Fondo Casaburi - Chianese A.I.C.S.R. b. 3 fasc. 4 Gruppo locale napoletano del servizio civile internazionale. Secondigliano INA CASA. Relazione sul primo periodo di lavoro gennaio, luglio 1969. Fondo Casaburi - Chianese A.I.C.S.R. b. 4 fasc. 5 Nuova Cina. Informazioni. Anno I, n. 2, 21.12.1967. Fondo Casaburi - Chianese A.I.C.S.R. o.p. Nuova Unità. Organo del Partito Comunista dItalia (m.-l.). Anno VI, n.7, 18.2.1969. Fondo Casaburi - Chianese A.I.C.S.R. b. 6 fasc. 7 Contro lautoritarismo e la repressione libertà per i nostri colleghi in carcere. Contro la scuola di classe sciopero degli studenti. Volantino. 1969. Fondo Casaburi - Chianese A.I.C.S.R. b. 6 fasc. 7 Che cosa succede alla Cokeria. Napoli, settembre 1969. Fondo Casaburi - Chianese A.I.C.S.R. b. 6 fasc. 7 Cinque manifesti in cerca d autore. Volantino de I Cattivi del Vico. 1969. Fondo Di Gennaro 01 Regolamento dei nuovi organi universitari. Libretto dellUniversità degli studi di Napoli, Facoltà di Ingegneria, Commissione mista. Napoli, 23-29.3.1968. Fondo Di Gennaro 04 Statuto dellORUN di Napoli, con cui lassociazione si dichiara lunico organo qualificato alla rappresentanza esclusiva e legale di tutti gli studenti iscritti allUniversità di Napoli. 1968. Fondo Di Gennaro 07 Questo documento vuole sintetizzare le tendenze emerse dalla Commissione di studio sull esame nelle sedute del 20 gennaio e 22 gennaio 1969 alle ore 9 nellaula E. La Commissione di studio di Ingegneria riconduce lesame ad un rapporto di potere docente-discente. 20-22.1.1969. Fondo Di Gennaro 08 Commissione desame, riunita il 20.1.1969. Resoconto del dibattito in Commissione sulla funzione degli ingegneri. Fondo Di Gennaro 10 LUniversità brucia. Volantino del Movimento Studentesco sugli attacchi fascisti agli studenti in lotta. Napoli, 27.1.1969. Fondo Di Gennaro 15 Cosa succede al Politecnico e perché. Documento del Seminario politico del Politecnico in cui si ricostruiscono le dinamiche economico-politiche entro cui si muove il processo di ristrutturazione dellUniversità. Marzo 1969. Fondo Di Gennaro 19 Agli operai dellindustria, agli studenti, ai lavoratori. Lettera aperta della Federbraccianti-CGIL. Napoli, 16.1.1969. Fondo Di Gennaro 23 Comunicato stampa dellIntesa Universitaria Napoletana, per unanalisi dei contenuti delle agitazioni. Napoli, S.D. Fondo Di Gennaro 25 Mozione dellAssemblea dei Professori incaricati, assistenti, ricercatori, borsisti e studenti della Facoltà di Ingegneria. Mozione di modifica dei processi decisionali. Napoli, 22.3.1968. Fondo Di Gennaro 26 Il Consiglio di Facoltà, nelle riunioni del 15-18 .3 .1968, ha esaminato la mozione approvata il 14.3.1968 dall Assemblea congiunta dei professori incaricati, degli assistenti, dei ricercatori, dei borsisti e degli studenti. Documento del Consiglio di Facoltà di Ingegneria sulla modifica dei processi decisionali e assembleari. Napoli, 18.3.1968. Fondo Di Gennaro 30 Il Consiglio dei Professori della Facoltà di Ingegneria nella seduta del 27.2.1968. Documento sull occupazione della sede dellUniversità. Fondo Di Gennaro 31 Documento riassuntivo dei lavori svolti dalla Commissione denunce. Dibattito sugli esami e sulla durata dei corsi. Napoli, gennaio 1969. Fondo Di Gennaro 32 I Professori sono evidentemente stati colpiti. Volantino della Commissione denunce. Napoli, gennaio 1969. Fondo Di Gennaro 35 Comunicato ai colleghi. Documento dinformazione sui motivi della recente occupazione. 1968. Fondo Di Gennaro 36 A I Professori incaricati, gli assistenti, i ricercatori e borsisti della Facoltà di Ingegneria. Mozione dassemblea del 7.3.1968. Fondo Di Gennaro 37 L Assemblea Generale della Facoltà di Ingegneria riunita il 1.3. 1968. Documento dAssemblea. Fondo Di Gennaro 42 Quadro statistico, scritto a mano, degli iscritti alla Facoltà di Ingegneria nellanno Accademico 1966-67. Fondo Di Gennaro 43 Delibera dellAssemblea della sottosezione di Meccanica. 2.5.1968. Fondo Di Gennaro 44 Bozza, scritta a mano, del regolamento dei nuovi organi. 1968. Fondo Di Gennaro 45 Nuovo regolamento della facoltà dIngegneria. Napoli, 1.4.1968. Fondo Dini 015 Lettera ai compagni Umberto Palmieri e Raimondo Rivieccio (Segretari della Federazione provinciale del Partito socialista unificato), di Gianfranco Ghiara contro la Sinistra Universitaria. 18.12.1967. Fondo Dini 019 Libro Bianco n. 2 sulledilizia universitaria a Napoli. Ovvero: un esperienza di cogestione di organi democratizzati. Libro dellANAU-ANPUI sezione di Napoli. Gennaio 1969. Fondo Dini 029 Segreteria operativa ANDS. Documento con i nominativi dei componenti della segreteria ANDS e con accenni alle attività svolte. 24.3.1969. Fondo Dini 030 Organizzazione servizi. Volantino dellANDS. S.D. Fondo Dini 045 Documento di discussione sul docente unico e sul dipartimento di una nuova Università. Documento di Eugenio Corti del direttivo dellANDS di Napoli. Napoli, maggio 1969. Fondo Dini 065 Per un discorso con i sindacati operai. Documento dellANDS sulla necessità dellincontro con i sindacati operai per inserire i problemi dellUniversità nel più ampio processo di ristrutturazione della società. 1969. Fondo Dini 074 Elenco del nuovo direttivo dellANDS di Napoli. Aprile 1970. Fondo Dini 098 La liberalizzazione dei piani di studio. Volantino dellANDS sulla liberalizzazione dei piani di studio visti come tentativo di dequalificazione dellUniversità. S.D. Fondo Dini 107 Bisogna togliere il potere temporale ai cattedratici. Relazione del prof. Guido Barone al XIX Congresso Nazionale Ordinario dellAssociazione Nazionale Professori Universitari Incaricati ANPUI. Documento sui fatti avvenuti nel 1968 con particolare riferimento allANPUI e alla sua lotta ecc. 22-24.6.68. Fondo Dini 109 Elenco dei membri del Consiglio Direttivo ANAU-ANPUI. 1969. Fondo Dini 116 Manifesto dell Unione Goliardica Italiana. LUGI chiarisce la collocazione e i fini del Movimento Studentesco nellattuale contesto sociale. S.D. Fondo Dini 124 Occupazione di Palazzo Gravina. Documento dellAssemblea di occupazione studenti-assistenti della Facoltà di Architettura di Napoli sul bilancio delle lotte del Movimento Studentesco. Napoli, 23.4.1968. Fondo Dini 125 Lotta contro la proletarizzazione. Quaderni del Movimento Studentesco di Architettura con interventi di Romano Gattoni e Giovanni Mottura. 20.6.1968. Fondo Dini 127 Occupazione di Palazzo Gravina. Documento dellAssemblea degli occupanti della Facoltà di Architettura (1 aprile 1968), sui contenuti validi ed originali che il Movimento Studentesco ha espresso nei mesi passati di lotta. 22.11.1968. Fondo Dini 129 Contributi del Movimento Studentesco. Cronaca di 8 mesi di lotta studentesca a Napoli (dic. 1967-luglio 1968). Documento del Seminario Politico della Facoltà di Architettura. 1968. Fondo Dini 141 Relazione di Carlo Fermariello alle Assise operaie convocate dal PCI il 3. 12. 67. Documento sulla condizione degli operai napoletani, sullidea di cambiamento radicale della condizione operaia e sulla funzione del Partito Comunista. 1968. Fondo Dini 142 Documento del XII Congresso della Federazione Napoletana del PCI. 16,19.1.1967. Fondo Dini 147 Assemblea Generale dell Ateneo napoletano 7 novembre 1968. Documento del Movimento Studentesco Napoletano sull unità studenti - operai in nome dellantiautoritarismo. 7.11.1968. Fondo Dini 149 Viareggio come Avola. Volantino del Movimento Studentesco sui fatti di Viareggio, considerati lemblema della politica reazionaria, a cui la borghesia italiana è stata costretta. 7.1.1969 Fondo Dini 151 Lettera del gruppo di compagni militanti nel Movimento Studentesco di Architettura contro il riformismo del PCI. Napoli, 6.2.1969. Fondo Dini 180 Università 1968. Scritti e documenti della Sinista Universitaria di Napoli. Opuscolo della Sinistra Universitaria di Napoli sulla politica nazionale ed internazionale. 15.6.1968. Fondo Dini 188 Assemblea della Facoltà di Medicina e Chirurgia. Documento a cura dell ORUN - Assemblea della Facoltà di Medicina e Chirurgia sul problema del coinvolgimento degli studenti di Medicina nello sciopero proclamato. 4.2.1968 Fondo Dini 189 A LUniversità in crisi. Documento del Movimento Democratico di Medicina e Chirurgia sui problemi della didattica, della ricerca e dellassistenza sanitaria. S.D. Fondo Dini 191 Mozione approvata dall Assemblea dei professori incaricati, assistenti di ruolo e non di ruolo tenutasi il 21 gennaio 1969 nell aula di Clinica Neurologica. Proclamazione delle agitazioni e dello sciopero entro una settimana dal 21 gennaio 69. 21.1.1969. Fondo Dini 193 Dalle lotte passate alle lotte future. Documento dellEsecutivo della Facoltà di Medicina sulla legge Gui. 1969 Fondo Dini 196 Estratto dal verbale della quarta Assemblea Generale degli assistenti, studenti e professori incaricati dell Istituto Universitario Navale. Con questo documento si appoggia il Movimento Studentesco nelle sue lotte, si respinge il DDL 2314, si indicano gli obiettivi per un reale processo di riforma. Napoli, 4.12.1967. Fondo Dini 197 Mozione dellAssemblea Unitaria degli studenti, assistenti e professori incaricati dell Istituto Universitario Navale svoltasi il 15.12. 67. In questo documento si ribadisce il rigetto del Piano Gui-Codignola, la necesstà della globalità della lotta, la condanna delle violenze della polizia, inoltre si richiedono le dimissioni del Rettore Tesauro e si proclama lastensione dalle attività didattiche. Napoli, 15.12.1967. Fondo Dini 198 Mozione dellAssemblea Unitaria degli studenti, assistenti e professori incaricati dell Istituto Universitario Navale di Napoli. Con questa mozione si istituisce una commissione dindagine con il compito d indagare sullattività dell ORIUN e si da mandato alla commissione di studio di istituire un corso sul movimento universitario. Napoli, 25.1.1968. Fondo Dini 199 Documenti elaborati ed approvati dall Assemblea Generale Unitaria del 18 e 21 Marzo 1968. Documenti dellAssemblea Generale Unitaria dell Istituto Universitario Navale sulla ristrutturazione dei piani di studio, sul diritto allo studio, sul bilancio ecc. Napoli, 18,21.3.1968. Fondo Dini 202 Opuscolo dellORUN con cronologia sullORUN e lUNURI. S.D. Fondo Dini 204 Le tendenze del capitalismo in Campania e la tattica del Potere Operaio. Documento del Potere Operaio di Napoli. S.D. Fondo Dini 207 Contributo al dibattito politico del Movimento Studentesco Napoletano. Documento dellIntesa Universitaria-Gruppo di Lavoro Politico sulle tendenze del capitalismo italiano e sui conflitti esistenti allinterno della borghesia. Napoli, 18.11.1968. Fondo Dini 211 2314: rinuncia ad una soluzione del problema dell Università. Atti del Convegno di Roma dellANAU. 11,12.11.1967. Fondo Dini 212 Nuova Generazione. Inserto: Studenti medi: i nuovi obiettivi di lotta. Documento di AA. VV. Novembre 1968. Fondo Dini 226 Mozione dellAssemblea Generale degli studenti. LAssemblea della Facoltà dIngegneria respinge il progetto di legge Sullo, rifiuta ogni contatto con altre componenti accademiche, si impegna per una resistenza passiva nel caso in cui la riforma fosse approvata. Napoli, 8.3.1969. Fondo Dini 232 Documento dellAssemblea Generale degli studenti della Facoltà dIngegneria di Napoli contro la legge Sullo. S.D. Fondo Dini 233 Mozione approvata dallAssemblea degli studenti di Fisica del 22 febbraio 1969. In questa mozione si considera la legge Sullo come un tentativo di ostacolare una presa di coscienza da parte degli studenti e si rifiuta ogni partecipazione degli stessi alla gestione del potere accademico. Napoli, 22.2.1969. Fondo Dini 240 Appello per il potenziamento e lestensione delle lotte rivendicative e per la rinascita del sindacato di classe. Manifesto del Partito Comunista Internazionale. Firenze, 1.5.1969. Fondo Dini 242 Sulla occupazione. Per la prima volta all Università di Torino è stata imposta un agitazione con programmi di lavoro a lungo termine elaborati in seno alle assemblee delle singole Facoltà. Torino, dicembre 1967. Fondo Dini 247 Comunicato dellUfficio Politico del Gruppo Marxista- Leninista Falce Martello sullaggressione dellUnione Sovietica alla Cecoslovacchia. Comunicato di condanna dellaggressione alla Cecoslovacchia da parte dell URSS. S.D. Fondo Dini 248 Situazione politica e repressione (con unappendice su Potere Operaio e lUnione). Documento della Sinistra Leninista sulle lotte dautunno e la repressione. S.D. Fondo Dini 253 Fuoco sui falsi rivoluzionari. Fuoco sui gruppi minoritari al servizio della borghesia. Volantino dell Unione della Gioventù Comunista dItalia (M-L)-Partito Comunista dItalia Marxista Leninista. S.D. Fondo Dini 254 Contro i nuovi burocrati. Volantino del Comitato Operai Studenti di Casoria contro lORUN. Napoli, 18.11.1968. Fondo Dini 255 Documento del Gruppo Rivoluzionario degli Operai dellAlfa Romeo. Documento dellUnione dei Comunisti Italiani (Marxisti-Leninisti) sulla politica dei padroni e su quella degli operai. S.D. Fondo Farro Relazione dellattività svolta nel rione De Gasperi di Ponticelli. Documento del Volontariato Cattolico. Napoli, 29.6.1966. Fondo Farro Lettera del Comitato di quartiere della Marina dei Gigli al Presidente della Commissione provinciale per lassegnazione degli allogi, al Prefetto di Napoli e ai direttori delle principali testate giornalistiche, per richiedere la precedenza nell assegnazione degli alloggi di Piscinola, Marinella e Barra. Napoli, 10.11.1967. Fondo Farro Relazione del lavoro svolto nel Rione D. Guanella. Documento del Volontariato Cattolico. Napoli, 26.6.1968. Fondo Farro Relazione sui corsi per genitori e adulti tenuti nel Centro di cultura Popolare del Rione D. Guanella, del dott. Renato Di Mercato. Napoli, gennaio, giugno 1968. Fondo Farro Relazione sui doppi corsi tenuti a Piscinola per genitori ed adulti gennaio-giugno 1968, del dott. Renato Di Mercato. Fondo Farro Relazione del lavoro svolto nel Rione D. Guanella settembre 1968-luglio 1969. Documento del Volontariato Cattolico. Fondo Farro Relazione del gruppo dei volontari cattolici di Poggioreale sui baraccati del campo ARAR, firmata da Antonio Drago, Mirella Lamagna, Felice Pignataro e Antonio Venturini. Napoli, 28.11.1968. Fondo Flores 001 Guida dello studente (a cura del Movimento Studentesco) con notizie utilissime. Guida alternativa per lo studente della Facoltà di Lettere e Filosofia. Napoli, 1968. Fondo Flores 020 I e II Mozione dellAssemblea degli studenti, dei borsisti e dei liberi docenti della Facoltà di Lettere e Filosofia del 21. 6. 1968. 28.6.1968. Fondo Flores 021 Documento della Commissione di lavoro di Lettere. Volantino contro i piani di studio; discussione sui dipartimenti; ecc. S.D. Fondo Flores 033 Verbale di Polizia relativo al sequestro degli atti delle assemblee tenute in occasione dell occupazione dellUniversità dal 26 aprile al 5 maggio 1967. 12.1.1968. Fondo Flores 036 Progetto di Tesi del Sindacato Studentesco. Tesi e proposte di lavoro, di natura antagonista, degli occupanti della Sapienza di Pisa. Pisa, marzo 1967. Fondo Flores 037 La Comunità Studentesca Ellenica e la Grecia del colpo di Stato. Opuscolo dellORUN per la democrazia, contro il colpo di Stato in Grecia. Napoli, ottobre 1967. Fondo Flores 074 Vietnam Rosso Vince. Volantino del Centro Che Guevara. S.D. Fondo Flores 076 Agitazione indetta dalle organizzazioni ANPUI, ANAU ed ORUN (21 aprile-5 maggio 1967). Lettera Del Rettore prof. Giuseppe Tesauro a E. Flores. Napoli, 19.5.1967. Fondo Flores 077 Mozione approvata dallassemblea degli studenti, degli assistenti e dei professori incaricati dellUniversità di Napoli. 11 dicembre 1967. Fondo Flores 078 Mozione dellAssemblea Generale Unitaria del 13. XII.1967 svoltasi nellAula Magna dellUniversità occupata. Mozione dellAssemblea generale degli studenti, assistenti e professori incaricati contro il piano Gui e lintervento della polizia. S.D. Fondo Flores 079 Volantino del Movimento Universitario per invitare gli studenti, gli assistenti e i professori incaricati ad astenersi da tutte le attività didattiche, scientifiche e cliniche e per partecipare alle assemblee. S.D. Fondo Flores 080 Mozione approvata a maggioranza giovedì 8.2.1968 dall assemblea degli studenti dellUniversità di Napoli riuniti sullo scalone della Minerva nella sede centrale dellAteneo. Documento del Comitato di agitazione contro la 2314, contro le intimidazioni della polizia, per la sperimentazioni di nuove forme di lotta, contro limpostazione assistenziale del diritto allo studio, per la massima attivazione dei controcorsi. Napoli, 8.2.1968. Fondo Flores 081 Insegnamenti di una vittoria. Volantino della Sinistra Universitaria sullorganizzazione dei controcorsi per una cultura antagonista a quella mistificatrice della classe dominante, affinché gli studenti possano trarre una forza enorme per la loro formazione umana, sociale e politica. 1968. Fondo Flores 082 Mozione approvata dallAssemblea degli studenti, assistenti e professori incaricati della Facoltà di Giurisprudenza. Documento dopposizione al piano Gui- Codignola e di richiesta di dimissioni del Rettore e del Senato Accademico per lintervento della polizia. Dicembre 1967. Fondo Flores 084 Che cosa dobbiamo fare. Volantino della Sinistra Universitaria con il programma dei controcorsi. Napoli, 12.2.1968. Fondo Flores 086 Perché i Vietcong stanno vincendo. Volantino della Sinistra Universitaria in appoggio al FLN. 1968. Fondo Flores 087 Proposte politiche. Bollettino della Sinistra Universitaria. Analisi della situazione universitaria, rifiuto dei comitati paritetici e prospettive di lotta. Gennaio, febbraio 1968. Fondo Flores 088 Mozione dellANAU-ANPUI. 31.5.1968. Fondo Flores 090 LAssemblea della Facoltà di Medicina e Chirurgia. Volantino dellANAU (E. Flores) e dellANPUI di Napoli (F. Nicodemi), per convocare lAssemblea della Facoltà di Medicina e Chirurgia per il 19. 11. 1968. Napoli, 9.11.1968. Fondo Flores 092 Volantino del Movimento Studentesco di denuncia delle violenza repressiva organizzata, manifestatasi con lattaco e lincendio dellUniversità. 27.1.1969. Fondo Flores 093 LUniversità brucia. Volantino del Movimento Studentesco con la cronologia degli avvenimenti del 12 dicembre 68 e del 20, 21, 24, 25 gennaio 69. 27.1.1969 Fondo Flores 094 Mozione dellAssemblea dei Professori incaricati e assistenti della Facoltà di Medicina di Napoli, per listituzione del docente ricercatore. Napoli, 15.2.69. Fondo Flores 095 Mozione dellANDS in favore dellastensione dalle attività fino al 7 marzo 69. 3.3.1969. Fondo Flores 096 Mozione della Sezione napoletana dellANDS, in cui vengono ribaditi i principi di lotta, viene proclamato uno sciopero dal 21 marzo 69 al 2 aprile 69 e |