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Album Verdiano

Album Verdi: Introduzione

Opera di Ercole Alberghi, appassionato cultore della figura e dell'opera di Giuseppe Verdi, la raccolta - assemblata nel 1913, con qualche aggiunta postuma - contiene circa ottanta autografi verdiani, ritrovati in maniera fortunosa dal curatore. Si tratta di documenti scritti negli ultimi quattro anni di vita dal maestro di Busseto e da questi destinati al cestino, recuperati grazie alla previdenza di Teresina Nepoti - per sette anni governante in casa Verdi - che invece di distruggere quei pezzetti di carta strappati li conservò accuratamente. Dopo la morte di Verdi, l'Alberghi conobbe la Nepoti, e venuto da questa a conoscenza dell'esistenza dei preziosi frammenti, pregò di affidarglieli per tentarne la ricomposizione. Il risultato di quel paziente lavoro è confluito in questa raccolta dove, montati su cartoncino, riprendono forma minute di lettere, spesso mai giunte alla redazione definitiva, abbozzi musicali, appunti vari, fino a documenti particolari come schemi di parti del testamento.

Nella seconda parte l'Alberghi ha voluto edificare una sorta di monumento celebrativo - preannunciato dal frontespizio calligrafico dell'album che riporta una solenne epigrafe con la firma autografa di Giosuè Carducci - chiamando a raccolta le più illustri personalità nel tempo per una sorta di omaggio collettivo al grande musicista. Troviamo così pagine autografe - dediche, pensieri, frasi musicali, foto con dediche - opera, per citare solo alcuni nomi tra i tantissimi altri, di Vittorio Emanuele III, Mascagni, Saint-Saëns, la Duse, Giordano, Massenet, la Ristori, Savini, Ricordi, Antona Traversi, Kubelik, Boito, la Bernhard, De Lucia, Stecchetti, Zacconi, Pica, Caruso, Puccini, Leoncavallo, Toscanini, Bracco, Murri, Strauss.

Nell'album i documenti manoscritti, che sono in genere collocati nelle pagine pari, si alternano a documenti iconografici come opere grafiche, acquerelli, carboncini - spesso commissionati all'uopo - ritratti fotografici, vignette, caricature, ritagli di stampa, figurine, cartoline postali, francobolli, persino confezioni di dolciumi con l'effigie di Verdi. Nella copertina del ponderoso volume - con legatura a tutta pelle verde - è inserito un ritratto verdiano con una firma autografa del compositore ritagliata ed incollata.

L'Album Verdi è conservato presso la Biblioteca Lucchesi Palli, la sezione della Biblioteca Nazionale di Napoli dedicata alle arti dello spettacolo, il cui fondo originario fu donato dal conte Edoardo Lucchesi Palli nel 1888. Guidata alle origini, per statuto, da personalità di rilievo nel campo drammaturgico - come Salvatore Di Giacomo che per oltre un trentennio ne assunse la direzione - la Lucchesi Palli nacque come "biblioteca teatrale ed archivio musicale": alla ricca collezione di manoscritti, edizioni a stampa, periodici di argomento teatrale si affianca infatti una nutrita collezione di documenti di interesse musicale, soprattutto per quanto riguarda l'opera lirica (edizioni ottocentesche, libretti d'opera a partire dal XVII sec.). Di particolare importanza è il nucleo di documenti verdiani: la sezione conserva infatti più di 80 lettere di Verdi (a cui vanno aggiunte 2 di Giuseppina Strepponi). Fra i corrispondenti segnaliamo in primo luogo Vincenzo Torelli, con 58 lettere a lui dirette in un arco di tempo dal 1856 al 1875; ricordiamo poi l'impresario Alberti, Salvatore Cammarano (dal 1844 al 1851), Lavigna, Tito Ricordi, Achille Torelli, Mauro Corticelli, Cesare De Sanctis, Giovanni Malaberti e Antonio Somma.

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Progetto a cura di
Maria Rosaria Grizzuti, Gennaro Alifuoco

Riproduzioni digitali ed realizzazione tecnica a cura di
CESEPI - Servizi e Progetti Informatici
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giugno 2006