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        News | Archivio nuove accessioni | 2005/I  | 
  
   
     
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        archivio nuove accessioni 
          
        nuove accessioni 
      
        
           
             
                
                   
                     
                        
                           
                             
                                 
                                   Archivio
                                           nuove accessioni - gennaio-giugno
                                          2005 | 
                                 
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        Gennaio 
        
          Tomasz
          Kizny, Gulag. Milano, Bruno Mondadori, 2004  
          
            
              “Ciò che
                      io ho visto, un uomo non dovrebbe né vedere né sapere.
                      Ma se lo ha visto, sarebbe meglio che morisse in fretta” 
                Varlam Šalamov, Racconti
                di Kolyma 
             
           
            
              Una
              squadra di detenuti della Kolyma negli anni Trenta   
          Un
              lavoro protrattosi per diciassette anni, dal 1986 al 2003, con
              spedizioni sui luoghi, contatti con i sopravvissuti, ha portato
              alla luce la realtà del sistema gestito dalla Direzione
              generale dei campi, Glavnoe Upravlenie Lagerej,  meglio nota
              sotto l’acronimo Gulag. Una documentazione fotografica imponente
              di autori rimasti sconosciuti, proveniente per la maggior parte
              da organismi ufficiali dell’epoca, preceduta da brevi testi
              di storici, militanti antistalinisti o esponenti del dissenso come
              Norman Davies, Jorge Semprun, Sergej Kovalev, accompagna i capitoli
              dedicati ad un’articolata mappa delle principali direzioni
              dei Gulag (l’ ex monastero ortodosso nelle isole Solovki,
              il grande cantiere del Canale del Mar Bianco, la spedizione all’isola
              polare di Vajgač alla ricerca di giacimenti di zinco e piombo,
              le miniere d’oro della Kolyma e quelle di carbone della Vorkuta,
              la linea ferroviaria mai terminata Salechard-Igarka, detta Via
              Morta). 
            
                Eduard Berzin e la figlia Mirdza, qualche mese
                prima del suo arresto  
           
            Le
            immagini documentano, oltre le condizioni estreme di vita e lavoro
            in cui venivano costretti i detenuti, un’organizzazione che
            metteva in campo anche una sua burocrazia, dei principi organizzativi
            e gestionali per molti versi analoghi a quelli praticati nei lager
            nazisti, ma con una volontà conclamata di affiancare alle
            finalità punitive quelle “rieducative”, praticate
            attraverso la concretizzazione delle grandi opere di cui il regime
            aveva enorme bisogno, ideologico e pratico. Spuntano fuori personaggi
            come lo “zar di Kolyma”, il più vasto complesso
            concentrazionario dell’Unione Sovietica, Eduard Petrovič  Berzin,
            comunista lettone fondatore dei campi, ritratto affianco alla sua
            Rolls-Royce di cui si serviva per controllare l’andamento dei
            lavori. Oggi quasi si fronteggiano, a poca distanza, eretti nello
            stesso tempo, il monumento a Berzin, vittima sua volta dello stalinismo,
            accusato di “spionaggio e sabotaggio controrivoluzionario trotzkista” e
            giustiziato nel 1938 e quello dedicato alle vittime dei campi della
            Kolyma, una scultura composta da teste umane alta quindici metri. 
            Un
            capitolo a parte viene dedicato ad un’insospettabilmente fervida
            vita teatrale – nei campi operavano decine di teatri – che
            prevedeva rappresentazioni di commedie, opere liriche, operette,
            in cui erano spesso impegnati musicisti, attori, registi di fama,
            che avevano collaborato con i grandi Eisenstein, Meyerhold. 
            L’opera è apparsa
            per la prima volta in Francia nel 2003. 
            
              Rovine
              di un Šizo (cella di isolamento) nella Valle Terrasovyj 
          Le
              foto sono tratte dal volume: Tomasz
              Kizny, Gulag. Milano, Bruno Mondadori, 2004  
         
       
      
       
         
                      Enzo
                      Melandri, La linea e il circolo. Studio logico-filosofico
                      sull’analogia. Macerata, Quodlibet, 2004 
            Inizia con quest’opera – la cui prima uscita
                  risale al 1968 - la pubblicazione da parte di Quodlibet di un’edizione
                  organica delle opere di Melandri (1926-1993).  L’analogia
                  viene definita dallo stesso autore “il principale strumento
                  di mediazione tra la conoscenza scientifica (particolare) e la
                  conoscenza filosofica (universale)… il principio di simmetria
                  che media e contrappone logica e dialettica”. 
        Giorgio Agamben nella sua introduzione dal titolo Archeologia di un’archeologia prova
        ad indagare sui motivi della rimozione totale di un “capolavoro della
        filosofia europea del novecento”, attribuendoli in buona parte alla “cecità dell’accademia
        italiana” compatta nella conventio ad excludendum, mentre
        opere coeve altrettanto complesse e di difficile impatto come L’archéologie
        du savoir – anch’essa disponibile in Biblioteca - di Michel
        Foucault accendevano un dibattito a tutto campo nella cultura francese. 
        L’opera è corredata da una Bibliografia degli scritti di
        Enzo Melandri a cura di Salvatore Limongi. 
        Di Melandri la Biblioteca possiede anche Le ricerche logiche di Husserl:
        introduzione e commento alla Prima ricerca e Logica e esperienza
        in Husserl, ambedue edite da Il Mulino, la prima nel 1990, la seconda
        nel 1960. 
          Il
                      dizionario della Bibbia. Bologna, Zanichelli, 2003 
            Edizione
                italiana dell’HarperCollins Bible Dictionary curato
                da Paul J. Achtemeier e della Society of Biblical Literature, apparso
                per la prima volta nel 1985 e sottoposto a revisione generale in
                occasione della seconda edizione inglese nel 1996. Le voci sono
                state redatte da 179 autori cattolici, protestanti, ebrei e accompagnate
                da note bibliografiche, cartine e mappe dei luoghi biblici. 
          Giovanni
                        Reale, Storia della filosofia greca e romana. Milano,
                        Bompiani, 2004 
            In
                    edizione tascabile in 10 volumi una vera e propria riedizione della Storia
                    della filosofia antica dello stesso autore raccolta in
                    cinque volumi tra il 1975 e il 1980. Accantonata l’idea iniziale
                    di inserire anche i  testi in lingua originale, la precedente editio
                    maior in questa nuova versione viene “ristrutturata,
                    con una radicale reimpostazione della presentazione della materia
                    in parti, sezioni, capitoli, e parafrasi, ma anche riscritta con
                    ampliamenti che hanno richiesto il doppio dei volumi”. 
            L’opera
                    prende le mosse da Orfismo e Presocratici naturalisti e
                    riserva il decimo volume alla Bibliografia dei pensatori
                    greci e romani. 
                      La
                        vita sulla Terra.Un’enciclopedia della biodiversità,
                        dell’ecologia e dell’evoluzione. Torino,
                        Codice edizioni, 2004 
                Versione
                  italiana di Life on Earth: An Encyclopedia of Biodiversity,
                  Ecology and Evolution pubblicato negli USA nel 2002. Coordinato
                  da Niles Eldredge,  paleontologo e biologo, autore, con
                  il compianto Stephen J. Gould, della teoria degli equilibri
                  punteggiati, un dizionario di 200 voci accompagnate da note
                  bibliografiche  e
                  4 saggi introduttivi  - Che cos’è la biodiversità,
                  Perché è importante la biodiversità, Le
                  minacce alla biodiversità, Porre un argine alla Sesta
                  estinzione globale: che cosa possiamo fare? - uniti dal
                  filo conduttore della preoccupazione per le serie minacce che
                  gravano sulla biodiversità terrestre,
                  messa a rischio dalla Sesta estinzione globale, la prima, dopo
                  quelle dovute a drammatici fattori esterni, quali l’impatto
                  di asteroidi o variazioni climatiche, da attribuire esclusivamente
              all’azione dell’homo sapiens. 
          Gedea
                      Grande dizionario della lingua italiana. Novara, Istituto
                      Geografico De Agostini, 2004 
            Completamento,
              in 10 volumi, della Grande Enciclopedia De Agostini. 
          Emmanuel
                    Lévinas, Difficile libertà. Saggi sul giudaismo. Milano,
                    Jaca Book, 2004 
            Solo “l’uomo
                delle quattro culture” – ebraica, russa, tedesca
                e francese – come lo ha definito il quotidiano “Libération” in
                occasione della sua morte, avvenuta a Parigi nel 1995, poteva
                pronunciare frasi, allora come adesso, sconvolgenti, in cui si
                riconosceva “Il
                ricordo di un contributo comune alla civiltà europea durante
                il Medioevo, quando i testi greci penetrarono in  Europa
                attraverso i traduttori ebrei che avevano tradotto le traduzioni
                arabe”,
                perché “l’Islam è prima di ogni altra
                cosa uno dei fattori principali della costruzione dell’umanità…Ha
                capito meglio di chiunque altro che una verità universale
                vale più dei particolarismi locali”. Questi passaggi
                di un discorso del 1959, pubblicato nella raccolta curata da  Silvano
                Facioni in edizione italiana dopo quella francese del 1963, rivista
                e ampliata dallo stesso Lévinas nel 1975, illuminano efficacemente
                sulla tensione di uno dei maggiori interpreti del giudaismo nella
                direzione del dialogo tra i principali monoteismi. I saggi raccolti,
                pubblicati prevalentemente in riviste dagli anni ’50 all’inizio
                degli anni ’70, toccano i temi fondamentali della riflessione
                di Lévinas, sempre rivolta, dai commenti sul Talmud  al
                confronto con altri pensatori come Simone Weil, Franz Rosenzweig,
                Martin Heidegger, alla ricerca di un dialogo tra sistemi e religioni
              diverse.  
          Oxana
                    Pachlovska, Civiltà letteraria ucraina. Roma,
                    Carocci, 1998 
            La
                storia letteraria di una “nazione proibita”, l’Ucraina, “da
                sempre protagonista silenziosa di grandi vicende europee”,
                dai primi monumenti letterari, nati sulla scorta della conversione
                della Rus’ di Kýjiv al Cristianesimo nel 988, fino
                ai giorni nostri.. 
         
       
      
          
      
        Febbraio 
         Viaggio
                  in Italia di una donna artista. I  «Souvenirs» di Elisabeth Vigée Le Brun 1789-1792. Milano,
                  Electa, 2004 
                    Una
                    nuova edizione riccamente illustrata del diario di viaggio
                    della pittrice francese – già pubblicato dalla
                    Sellerio nel 1990 – preceduto dal saggio di Fernando
                    Mazzocca, che cura l’intero volume, dal titolo Il
                    viaggio in Italia nella carriera di una donna di successo. 
                    Nell'immagine:
            Elisabeth Vigée Le Brun, Lady Hamilton come Baccante (1790-91),
            dal sito:   The
            art of Elisabeth Louise Vigée Le Brun 
          
        Dizionario
                di politica. Torino, UTET, 2004 
          Gianfranco
          Pasquino firma l’Introduzione a questa terza edizione riveduta
          e ampliata, con “trattazioni approfondite e rinnovate e bibliografie
          aggiornate” rispetto alle precedenti edizioni, la prima del 1976
          e la seconda del 1982, tutte dirette da Pasquino con Norberto Bobbio
          e Nicola Matteucci.  
        I
                novellieri italiani. Roma, Salerno 
          Ultimi
          volumi pervenuti in Biblioteca:  
        
          
            - Tommaso
                  Costo, Il fuggilozio, a cura di Corrado Calenda
 
            -  Pietro
                  Fortini, Le piacevoli e amorose notti dei novizi Tomi I-II, a
                  cura di Adriana Mauriello
 
            -  Pietro
                  Fortini, Le giornate delle novelle e dei novizi Tomi I-II,
                  a  cura
                  di Adriana Mauriello
 
           
         
        Storia
                del cinema italiano. Venezia, Marsilio – Roma, Edizioni
                di Bianco e Nero 
          Tra
          le attività editoriali del Centro Sperimentale di Cinematografia,
          Scuola nazionale di cinema, la ricostruzione di cento anni di storia – il
          piano dell’opera prevede 14 volumi dal 1895 al 2000 – che
          si propone di coniugare analisi critica, documentazione diretta, anche
          legislativa, sui periodi presi in esame in ogni volume, che sarà corredato
          da filmografie complete, indici dei nomi e dei film. Nel 2004 è stato
          pubblicato il Vol. IX (1954-1959) a cura di Sandro Bernardi, che firma
          l’Introduzione, dal titolo Gli anni del centrismo e del cinema
          popolare. In Biblioteca sono disponibili inoltre altri volumi già pubblicati:
          XI (1965-1969) a cura di Gianni Canova, VIII (1949-1953) a cura di
          Luciano De Giusti, VII (1945-1948) a cura di Callisto Cosulich, X (1960-1964)
          a cura di Giorgio De Vincenti. 
        La
                filosofia di Giordano Bruno. Problemi ermeneutici e storiografici. Firenze,
                Olschki, 2003 
          Nella
          collana Lessico Intellettuale Europeo appaiono gli  Atti
          del Convegno Internazionale di Roma del 23-24 ottobre 1998 a cura di
          Eugenio Canone. Si tratta del III Incontro del programma Letture
          Bruniane 1996-2000. 
        Eleanor
                Winsor Leach, The social life of painting in ancient Rome
                and on the bay of Naples. Cambridge, Cambridge University
                Press, 2004 
        Una
        docente americana di studi classici presso l’Indiana University
        analizza i codici di comunicazione emergenti dalle pitture murali rinvenute
        negli ambienti domestici dell’antica Roma e nell’area del
        golfo di Napoli. Sono prese in esame le case dei ricchi e i locali del
        commercio e della vita pubblica, confrontando i temi, gli stili, i modelli
        della scena teatrale, le decorazioni utilizzate, in rapporto anche con  fonti
        letterarie coeve. 
        André Malraux, Écrits
                  sur l’art. Paris, Gallimard 
               
          Nella
          prestigiosa collana Bibliothèque de la Pléiade, la
          produzione saggistica su temi legati all’arte figurativa, alla
          scultura, al cinema, dello scrittore che fu anche ministro degli Affari
          culturali dal 1959 al 1969. 
          Il
          primo volume, curato da Jean-Yves Tadié, raccoglie gli scritti
          e gli interventi dal  1901 al 1954. il secondo, diretto da Henri
          Godard, si riferisce al periodo dal 1955 al 1976, anno della morte
          di Malraux. I due tomi sono il n. V e  VI, delle Oeuvres complètes in
          corso di pubblicazione. 
        Renzo
              Ambrogio - Giovanni Casalegno, Scrostati, gaggio! Dizionario
              storico dei linguaggi giovanili. Torino, Utet Libreria, 2004 
          Un
          titolo pittoresco – apprendiamo che nel lessico corrente equivale
          a “vattene, idiota!” –  per un’opera che
          vuole “collocare la varietà del linguaggio giovanile all’interno
          di parametri storico-linguistici…fornendo di essa una prospettiva
          storica il più possibile estesa, che ne registri l’evoluzione
          nel tempo”. Fonti letterarie utilizzate la letteratura, tanta
          narrativa italiana contemporanea, da Brizzi a Culicchia a Tondelli,
          Ballestra, Campo, Nove, Ammanniti, la musica – il rap, l’hip
          hop - e, naturalmente, Internet con una serie di repertori informali
          on-line, più o meno improvvisati, ma comunque ricchissimi di
          contributi spontanei. Si fa inoltre riferimento a vari repertori che
          hanno cercato di censire l’area magmatica dei gerghi giovanili,
          dal Dizionario storico  dei gerghi italiani di Ernesto
          Ferrero alle indagini condotte tra gli studenti della scuole superiori
          di varie città italiane. Conclude il volume, prima della Bibliografia
          generale, un’appendice dedicata al Linguaggio degli SMS  e
          delle chat.   
  Ambrogio è stato redattore del Grande dizionario della lingua italiana, Casalegno
  coautore del Dizionario del lessico erotico. 
             
            
      
        Marzo 
         American
                  Poets Project. New York, Library of America 
          Nell’aprile
          2003 La Library of America (organizzazione no profit che ha lo scopo
          di diffondere la letteratura americana attraverso edizioni ben curate
          e durature) ha lanciato una nuova collana: la serie dedicata ai poeti
          americani più rappresentativi a cura di prestigiosi critici
          e poeti contemporanei. La collana si propone di presentare l’intera
          gamma della poesia americana in volumi dall’aspetto elegante
          e dal contenuto testualmente corretto, a prezzo contenuto. La serie
          dedica volumi a singoli autori: Poe,  Whitman, Millay, Rukeyser  fra
          gli altri, ma prevede anche antologie tematiche, ad es. poesia legata
          alla seconda guerra mondiale, poesia umoristica. La Biblioteca Nazionale
          ha già acquistato i Selected poems di Whitman, Millay,
          Poe, Rukeyser, Whittier, Fearing, Winter e le antologie Poets of
          world war 2. e American Wits. 
          Nella
            fotografia: ritratto di Walt Whitman dalla   New
            York Public Library Digital Gallery  
        Giancarlo
              Petrella, L’officina del geografo. Milano, Vita e
              Pensiero, 2004 
          Nella
          collana Biblioteca erudita. Studi e documenti di storia e filologia una
          ricerca che approfondisce ulteriormente la figura e l’attività del
          domenicano Leandro Alberti, autore della Descrittione di tutta Italia,
          opera chiave di carattere geografico-antiquario della metà del
          XVI secolo. La prima parte del saggio ricostruisce il contesto e i
          precedenti culturali, i viaggi dell’Alberti e le fonti utilizzate,
          compresi i Commentaria super opera diversorum auctorum de antiquitatibus
          loquentium, in cui il mistificatore Annio da Viterbo confeziona
          abilmente dei veri e propri falsi storici a sostegno della sua tesi
          secondo la quale la fondazione dell’Italia, in particolare dell’Etruria,
          sarebbe da attribuire a Noè e ai suoi discendenti. La seconda
          parte è un saggio di edizione della Descrittione, limitato
          alla Lombardia di là dal Po e alla Toscana. 
          La
          Biblioteca possiede l’opera di Alberti nell’edizione originale
          Venezia, L. Avanzi, 1567-1568 da cui è stata tratta la ristampa
          anastatica curata dalla Leading di Bergamo nel 2003, descritta tra
          le nuove accessioni di maggio 2004 (  vai
          all'archivio 2004 delle nuove accessioni) 
        Dizionario
                enciclopedico universale della musica e dei musicisti. Appendice
                2005. Torino , UTET, 2004 
          Sempre
          sotto la direzione di Alberto Basso, un volume di aggiornamento e integrazione
          del Dizionario interamente dedicato al Novecento musicale: circa
          700 voci nuove e 3000 aggiornamenti di voci già apparse nei
          precedenti volumi, integrate, in alcuni casi di particolare rilievo – Messiaen,
          Xenakis, Cage, Berio - dalle tabelle con il catalogo completo delle
          opere. Una seconda parte ordina per categorie di attività le
          voci biografiche inserite nei volumi del DEUMM.  
        Vita
                e costumi dei Romani antichi. Roma, Edizioni Quasar 
          In
          conclusione della Prima serie della collana promossa dal Museo della
          Civiltà romana sono pervenuti: Le istituzioni tra monarchia
          e repubblica e Gruppi e partiti politici di età repubblicana di
          Antonietta Dosi, L’abbigliamento di Grazia Sette. Per
          la Seconda serie, dal titolo Vita e costumi nel mondo romano antico i
          volumi Così votavano i Romani  e Il diritto
          e la giustizia di Roberta Levrero. 
        I
                dialetti italiani. Storia, struttura, uso. Torino, UTET,
                2002 
          A
          cura di Manlio Cortelazzo, Carla Marcato, Nicola De Blasi, Gianrenzo
          P. Clivio, una “messa a punto…delle attuali realtà dialettali
          delle singole regioni”. L’opera si divide in tre parti,
          la prima, La dialettologia, dedicata ai “problemi metodologici
          e pratici della ricerca dialettale”, la seconda, Profili regionali, articolata
          su una serie di saggi dedicati alle diverse regioni italiane, la terza, Dialetto
          e società, centrata sui “complessi rapporti che i
          dialetti hanno intessuto con la vita culturale del Paese”, scuola,
          teatro, cinema. Conclude l’opera un’ Appendice che
        elenca e descrive gli strumenti per la ricerca e le fonti utilizzate. 
         Walter
              Benjamin, Scritti 1934-1937.  Torino, Einaudi, 2004 
          Con
          questo VI volume prosegue, a cura di Enrico Ganni e Hellmut Riediger,
          la pubblicazione dell’edizione integrale italiana delle opere
          di  Benjamin. Si tratta di un’impresa editoriale che, come
          si sa, ha già suscitato forti polemiche indirizzate all’impianto
          cronologico mantenuto dopo l’allontanamento volontario del primo
          curatore, Giorgio Agamben, rinfocolate di recente dalla durissima,
          stroncatoria, recensione di Andrea Cavalletti a questo volume apparsa
          nel supplemento “Alias” del “Manifesto” del
          15 /1/2005 con relativa replica di Enrico Ganni nel numero del 5/2.
          Gli anni sono quelli dell’esilio, dal 1934 al 1937, trascorsi
          tra Francia, dove era particolarmente difficile sostenere il costo
          della vita, Danimarca, in casa di Brecht e Italia, a San Remo, presso
          la sua ex moglie. Emergono vicissitudini penose, segnate dalla necessità di
          trovare fonti di sussistenza frustrata anche quando, come nel caso
          della rivista «Die Sammlung» diretta dal figlio di Thomas
          Mann, una comune militanza antinazista avrebbe dovuto ispirare maggiore
          solidarietà. 
          In
          questo volume viene proposta L’opera d’arte nell’epoca
          della riproducibilità tecnica, pubblicata per la prima volta
          nel 1936 (in Appendice la versione in lingua francese curata da Pierre
          Klossowski e apparsa nel primo numero dell’annata della rivista
          di Adorno e Horkheimer «Zeitschrift für Sozialforschung»). 
          Nella
            fotografia: ritratto di Walter Benjamin (da   Wikipedia) 
        Dictionnaire
                  du Moyen Âge. Paris, PUF, 2004 
                      Diretto
                      da Claude Gauvard per la sezione storica, Alain de Libera
                      per quella filosofica, Michel Zink per quella letteraria. 
                      “Il
                      desiderio profondo di questo dizionario è stato
                      quello di andare oltre, rimuovere le barriere, situarsi
                      all’incrocio dei saperi, facendo appello a specialisti
                      dei tre campi disciplinari  e confrontando i loro
                      punti di vista”. C’è anche una volontà di
                      riabilitazione in questo dizionario: “rimettere in
                      causa le idee acquisite, per riabilitare un Medioevo tanto
                      screditato … insieme oggetto di fascinazione e repulsione,
                      come se portasse in sé larga parte dei fantasmi
                      della nostra civilizzazione”.  
        Emmanuel
                Le Roy Ladurie, Histoire humaine et comparée du climat.
                Canicules et glaciers XIII-XVIII siècles. Paris, Fayard,
                2004 
          La
          grande calura estiva del 2003 ha messo seriamente in ginocchio un paese
          come la Francia, evidenziando limiti organizzativi, sociali, incrinando
          orgogliose sicurezze – un sistema sanitario più volte
          vantato come uno dei migliori al mondo - in ultima analisi anche umani,
          concludendosi con un pesante bilancio di vittime – circa 15000
          -  come sempre le più deboli, anziani e poveri. 
          Forse
          anche questi eventi, e il dibattito che ne è seguito, spingono
          Le Roy Ladurie a ritornare sui temi che erano stati al centro della
          sua Histoire du climat depuis l’an mil ( Titolo della
          traduzione italiana, pubblicata da Einaudi nel 1982 e disponibile in
          Biblioteca: Tempo di festa, tempo di carestia: storia del clima
          dall’anno Mille). L’autore di celebri opere come L’Ancien
          Régime o I contadini di Linguadoca, allievo dichiarato
          dei grandi Fernand Braudel, Georges Duby, Ernest Labrousse, a distanza
          di quasi quaranta anni dalla data di pubblicazione di quell’opera
          pionieristica, dichiara finita l’epoca in cui “gli storici bon
          chic, bon genre accoglievano questa nuova disciplina con sarcasmi
          del genere « falsa scienza » ... L’epoca di questi  lazzi di
          cattivo gusto è terminata, e quest’opera avrà come
          oggetto una storia del clima umano, prendendo anche in considerazione
          l’impatto delle fluttuazioni climatiche e meteorologiche sulle
          nostre società, soprattutto attraverso la lente delle carestie
          e, in alcuni casi, delle epidemie”. 
          Primo
          volume, relativo agli anni tra 1200 e 1741, di un’opera il cui
          secondo volume dovrà coprire gli anni dal 1742-1743 agli inizi
          del XXI secolo. 
             
            
      
        Aprile 
         James
                D. Watson con Andrew Berry, DNA. Il segreto della vita. Milano,
                Adelphi, 2004 
                  Il 26 giugno 2000 simultaneamente Bill Clinton e Tony Blair
                  possono annunciare il completamento della prima bozza della
                  sequenza del genoma umano, consacrando ufficialmente “il
                  raggiungimento della maggiore età” da parte della
                  biologia molecolare. Erano trascorsi quasi 50 anni da quel
                  28 febbraio 1953 rievocato da James D. Watson nel suo libro
                  come data della sua scoperta, i cui meriti sono da dividere
                  con  Francis Crick e Maurice Wilkins, dell’acido
                  desossiribonucleico, il DNA, nel Cavendish Laboratory della
                  Cambridge University. Nel racconto del premio Nobel 1962 per
                  la medicina sono ricostruite le ricerche che hanno preceduto
                  la scoperta e le prime applicazioni, accompagnate da una difesa
                  appassionata dei benefici già ottenuti e di quelli che
                  verranno, in polemica sia con gli allarmismi legati ad esempio
                  agli organismi geneticamente modificati, OGM (a cui è particolarmente
                  dedicato il capitolo Molto rumore per nulla: l’agricoltura
                  geneticamente modificata) sia con i movimenti fondamentalisti
                  religiosi, nel capitolo finale I geni e il futuro dell’uomo.   
  Per approfondimenti ulteriori sul tema e tutte le sue implicazioni lo stesso
  Watson consiglia il sito   Dna
  Interactive realizzato dall’Howard Hughes Institute. 
  James
            D. Watson ai tempi della scoperta del DNA. Fotografia tratta dal
            sito   http://wwwihm.nlm.nih.gov 
        Frédéric
              Barbier, Storia del libro. Dall’antichità al XX
              secolo. Bari, Dedalo, 2004 
          Traduzione
          italiana di un testo pubblicato nel 2000 in Francia. L’autore,
          allievo del grande Henri-Jean Martin e attualmente direttore di studi
          presso l’École Pratique des Hautes Études, ha già al
          suo attivo molte opere su questo argomento, tra cui La storia dei
          media. Da Diderot a Internet, L’Empire des livres: le livre imprimé et
          la construction de l’Allemagne contemporaine (1815-1914).  Il protagonista, l’oggetto libro attraverso le diverse
          epoche storiche, nella sua duplice funzione di documento legato a una
          determinata società e veicolo di comunicazione, allo stesso
          tempo statico e in continua modificazione. 
        Manuel
              Castells, Il potere delle identità. Milano, EGEA
              Università Bocconi, 2003 
          Secondo
          volume della trilogia L’età dell’informazione,
          preceduto da La nascita della società in rete e seguito
          da Volgere di millennio, anch’essi presenti in Biblioteca. L’edizione
          originale inglese è del 1997. 
          L’autore,
          docente di sociologia e pianificazione urbana e territoriale all’Università di
          Berkeley, in questa indagine sulle attuali trasformazioni e sconvolgimenti
          socioculturali provocati dalle innovazioni tecnologiche applicate alle
          comunicazioni e dall’espansione del mercato globale, prende in
          esame da una parte il declino degli attori tradizionali (gli stati,
          i partiti, i sindacati ad esempio) dall’altra le forme di resistenza
          che si fondano su agenti del tutto nuovi (i “profeti” che
          parlano a nome degli insorti, le organizzazioni decentrate e operanti
          in rete dei nuovi movimenti sociali). Si fronteggiano, all’interno
          di questi scenari descritti e documentati nel libro, entità in
          crisi da decostruzione come gli stati-nazione, ad esempio lo stato
          messicano governato dall’immarcescibile PRI, Partito Rivoluzionario
          Istituzionale o il governo federale degli Stati Uniti, costretti ad
          acquisire una dimensione globale, apparentemente più potente,
          ma sempre più lontani dalle proprie dimensioni originarie e
          dai propri cittadini e i movimenti comunitari alimentati da tematiche
          ambientaliste, femministe, o comunque maturati in opposizione alla
          globalizzazione e al neoliberismo come gli zapatisti messicani, “il
          primo movimento di guerriglia informazionale”. 
         Bronislaw
              Malinowski, Argonauti del Pacifico occidentale. Riti magici
              e vita quotidiana nella società primitiva. Torino, Bollati
              Boringhieri, 2004 
          A trentuno anni dalla precedente edizione italiana ritorna il grande
          classico dell’antropologia culturale edito per la prima volta
          nel 1922, frutto di un soggiorno di alcuni anni nelle isole della Melanesia,
          impiegato nell’osservazione degli scambi commerciali, dei cerimoniali
          e delle pratiche religiose dei locali. 
        Bronislaw
            Malinowski in una fotografia tratta dal sito dell'   Association
            Géza Róheim 
        Valter
              Boggione - Giovanni Casalegno, Dizionario del lessico erotico. Torino,
              UTET Libreria, 2004 
          Contrariamente
          forse a quello che si potrebbe ritenere, commenta lo stesso Boggione,
          questa edizione aggiornata e integrata del Dizionario letterario
          del lessico amoroso. Metafore, eufemismi, trivialismi, pubblicato
          dallo stesso editore nel 2000, più che far esplodere “un
          trionfo della carne, un’orgia di amplessi eccessi vizi sfrenatezze
          libidini lussurie” si traduce, a seguito dell’eterna difficoltà di “nominare
          l’innominabile”, in “un trionfo della parola, che
          altera, metamorfizza, traveste, che tutto continuamente scompone e
          ricompone in un caleidoscopio capace di redimere la fondamentale banalità e
          ripetitività dell’atto sessuale in una sempre rinnovata
          creazione”.  Un repertorio ricchissimo in cui confluiscono
          tutte le possibili ricorrenze provenienti dalla letteratura italiana,
          dal medioevo alla contemporaneità, le metafore, gli eufemismi
          utilizzati per schivare l’osceno, con risvolti comici probabilmente
          non sempre calcolati e previsti. 
          Gli
          autori fanno seguire ai lemmi prescelti, di cui, dopo la definizione,
          viene sempre indicata l’origine letteraria, un Indice delle
          voci per ambito semantico, strutturato in sette categorie principali:
          l’atto sessuale, gli organi genitali maschili e femminili, il
          seno, il sedere, l’omosessualità, la prostituzione. 
          Chiude
          il volume la Bibliografia di Autori e Repertori citati e degli Studi
          critici consultati. 
        Der
                  neue Pauly. Enzyklopädie der Antike. Stuttgart-Weimar, J. B. Metzler 
          Con
          il volume 16, curato da Brigitte Egger e Jochen Derlien, pubblicato
          nel 2003 e dedicato agli Indici, Liste e Tavole relativi a nomi, autori,
          parole chiave, mappe dei luoghi, pesi, misure, monete, calendari, leggi
          e trattati citati nei volumi precedenti, giunge in porto la pubblicazione
          di un repertorio fondamentale dell’antichità greco-romana
          che si è posto come revisione e aggiornamento della leggendaria Paulys
          Realencyklopädie der classischen Altertumswisswnschaft, meglio
          conosciuta come Pauly-Wissowa e pubblicata per la prima volta
        nel 1894. 
        Franco
              Volpi, Dizionario delle opere filosofiche. Milano, Bruno
              Mondadori, 2000 
          Rifacimento
          del Lexikon de philosophischen Werke di cui lo stesso Volpi
          era curatore, con Julian Nida-Rümelin, Maria Koettnitz e Harry
          Olechnowitz, edito da Stuttgart, Alfred Kröner nel 1988. Le voci
          presenti danno notizia di più di 1300 testi di 650 filosofi.
          L’opera si conclude con gli indici dei filosofi e delle rispettive
          opere e per titoli delle opere. 
         Pierre-François
                Hugues D’Hancarville, The collection of antiquities
                from the cabinet of Sir William Hamilton. Köln,
                Taschen, 2004 
          William
          Hamilton è nominato nel 1764 ambasciatore di Gran Bretagna alla
          corte di Ferdinando IV. Vi resterà per ben 37 anni, in larga
          parte spesi in un collezionismo infaticabile ma di altissimo livello,
          ispirato da una profonda competenza derivante dagli studi condotti
          sia sull’Antichità sia sulla vulcanologia (i cui esiti
          sono visibili in opere come Campi Phlegraei: Observations on the
          Volcanos ot the two Sicilies corredato dalle tavole di Pietro Fabris).
          Dal 1765 prende il via l’idea di un catalogo riccamente illustrato
          della sua collezione di vasi etruschi, greci e romani. L’opera
          vedrà la luce nel 1767-1776 a Firenze sotto forma di quattro
          volumi in-folio con il titolo Antiquités étrusques,
          grecques et romaines tirées du Cabinet de M. Hamilton. Hamilton
          ha coraggiosamente affidato la realizzazione dell’impresa a Pierre
          François Hugues (1719-1805), autonominatosi barone D’Hancarville,
          avventuriero, giocatore incallito sempre alla ricerca di mecenati per
          i suoi ambiziosi progetti, che arriva a Napoli nel 1763, dopo aver
          percorso mezza Europa inseguito da creditori infuriati. Al grande Winckelmann,
          ingaggiato per l’impresa, la tragica morte sopraggiunta nel 1768  impedirà di
          vederne la pubblicazione, ma D’Hancarville nei suoi commenti
          senz’altro tiene conto dei primi contributi del grande studioso.  La
          collezione sarà ceduta nel 1772 al British Museum, fondato nel
          1753, al prezzo di 8149 Lire. Per D’Hancarville l’obiettivo
          diventa quasi quello di tracciare “i principi costitutivi dell’Arte
          stessa”, fornendo modelli a artisti e artigiani e, utilizzando
          altre collezioni di Parigi, Firenze, Roma, Napoli e Catania, produrre
          una vera e propria storia universale dell’arte antica. Un gruppo
          considerevole di disegnatori e incisori prende parte al progetto, con
          in primo piano Giuseppe Bracci, tra l’altro autore, con l’incisore
          Carmine Pignatari, di una tavola per il terzo volume in cui appare
          un monumento funebre di sapore antiquario per il megalomane d’Hancarville.
          Quest’ultimo, pur dimostrando di meritare dal punto di vista
          redazionale la fiducia accordatagli, cadrà vittima dei vecchi
          vizi quando, di nuovo in fuga da Napoli nel 1769 per sottrarsi ai creditori
          e all’accusa di aver diffuso pubblicazioni pornografiche, porterà con
          sé a Firenze le matrici del terzo e quarto volume. In questa
          città, nel 1773, verranno cedute in risarcimento ai creditori,
          costringendo Hamilton a costituire con questi ultimi un sindacato per
          recuperarle e finanziare l’uscita degli ultimi due volumi. 
          Nessuna
          edizione successiva riuscirà ad eguagliare la prima dal punto
          di vista della qualità delle tavole. 
          La
          riproduzione, in edizione trilingue, è stata tratta da un esemplare
          conservato nella famosa biblioteca della duchessa Anna Amalia a Weimar,
          purtroppo di recente, nel settembre 2004, danneggiata da un incendio. 
          Le
          tavole sono precedute da due saggi di Sebastian Schütze e Madeleine
          Gisler-Huwiler. 
             
            
      
        Maggio 
        David
              Lyon, Massima sicurezza. Sorveglianza e “guerra al terrorismo”. Milano,
              Raffaello Cortina, 2005 
           L’autore
          si era già in passato occupato delle implicazioni e dei rischi
          connessi all’uso incontrollato e discrezionale da parte dei governi
          di mezzi di sorveglianza, soprattutto in La società sorvegliata:
          tecnologie di controllo della vita quotidiana del 2002, Feltrinelli,
          disponibile in biblioteca.  
  Ma qui è in discussione l’introduzione di tecnologie sempre più sofisticate
  e intrusive nella vita pubblica e privata con gli enormi spazi e possibilità di
  azione consentiti dal pretesto di prevenire nuove azioni terroristiche dopo
  quella dell’11 settembre: “azioni del genere, prive di relazioni
  con eventi precedenti, hanno generato una paura viscerale. Sono perciò state
  sfruttate per giustificare regimi e stereotipi della paura, che a loro volta
  hanno contribuito allo sviluppo dei sistemi di sorveglianza, ai quali hanno
  conferito un contenuto sia razionale sia simbolico”.  L’11
  settembre ha dato inoltre, e questa appare una delle considerazioni più interessanti,
  un contributo decisivo a rafforzare un processo d’integrazione già in
  atto tra organismi statali e extrastatali uniti in unico sistema. Nei database
  in elaborazione a cura dei vari organismi deputati al controllo, applicando  tecniche
  finora utilizzate per il marketing, all’archiviazione e catalogazioni
  di gusti, inclinazioni, predilezioni di categorie di consumatori, si sostituisce,
  in chiave di antiterrorismo, la schedatura di categorie e minoranze razziali
  ritenute potenzialmente pericolose.  Così s’instaura e si
  consolida allo stesso tempo il potere di un controllo visivo diffuso, onnipresente,
  che genera e alimenta due sistemi del tutto complementari, il panopticon degli
  impianti televisivi a circuito chiuso –creazione intellettuale di Bentham,
  ripresa da Foucault -  in cui i pochi osservano i molti, con evidenti
  connotati da apparato carcerario e il synopticon tipico della programmazione
  televisiva, dove i molti osservano i pochi, con effetti deformanti proprio
  sulla realtà che pretende di rappresentare. 
  L’edizione originale è apparsa con il titolo Surveillance after
  September 11 nel 2003 per le edizioni Polity Press. 
              Nella foto: David Lyon (fonte:   FINE-Hiroshima) 
        Michele
              Camerota,  Galileo Galilei e la cultura scientifica nell’Età della
              Controriforma. Roma, Salerno, 2004 
          Nell’Introduzione
          l’autore –direttore, con Massimo Bucciantini, della rivista “Galilaeana.
          Journal of galilean studies”–riafferma la finalità perseguita
          in questo profilo biografico e intellettuale di collocare adeguatamente
          Galilei nel suo tempo, ricostruendo correttamente il dibattito suscitato
          dalle sue idee, in maniera di restituire alla dignità e alla
          pienezza delle loro argomentazioni anche i suoi interlocutori, che
          alla fine risultano “non tutti (e non del tutto) stolidi e ottusamente
          retrivi, così come rappresentati da quella non piccola parte
          della storiografia galileiana che può, a buon diritto, qualificarsi
          nei termini di una agiografia”.   
        Heinrich
              August Winkler, Grande storia della Germania. Roma, Donzelli,
              2004 
          L’autore
          di La Repubblica di Weimar e L’eredità di Weimar,
          entrambi editi in Italia da Donzelli nel 1998 e nel 1999, s’interroga
          sulla”particolarità”della storia della Germania
          in questo ponderoso saggio in due volumi, intitolato non casualmente
          nell’edizione tedesca, curata da Beck nel 1999, Der lange
          Weg nach Westen (Il lungo cammino verso Occidente). La “via
          particolare tedesca”è per Winkler, che propone una “storia
          dei problemi”, risalendo alle radici della Germania moderna,
          la caduta del Sacro Romano Impero, il raggiungimento tardivo dell’unificazione
          nazionale e delle forme democratiche tipiche dell’Occidente,
          obiettivi che sembrano in via di definitivo conseguimento solo dopo
          la caduta del Muro.  
        Staatsbibliothek
                zu Berlin –Preussischer Kulturbesitz, Internationale
                Bibliographie der Bibliographien 1959-1988 / International Bibliography
                of Bibliographies 1959-1988. München, Saur, 1998 
          A cura di Hartmut Walravens e compilato da Ursula Olejniczak e
          Käthe Schmiedecke, ha il suo antecedente naturale nel periodico Bibliographische
          Berichte. Bibliographical bulletin,  pubblicato tra 1959 e
          1987, ma anche in un’opera “monumentale”come A
          world bibliography of bibliographies (Lausanne, Societas Bibliographica
          1965-1966) di Theodore  A. Besterman.  
  Per ora sono disponibili 10 volumi dell’intera opera, che raggiungerà il
  totale di 12, su cui 8 di testo, con una divisione per materie, e 4 di indici,
  due riservati ai titoli e gli ultimi due –in preparazione - agli autori
  e ai soggetti. Per un quadro più dettagliato si può visitare
  il sito della   Saur 
        Arthur
              Schopenhauer, Scritti postumi. Milano, Adelphi 
           Ha
          preso l’avvio nel 1996, nella collana Classici, l’edizione
          degli scritti postumi del filosofo (testi elaborati dal 1804 al 1860,
          anno della morte), finora inediti in Italia. Si accede a quello che,
          come ricorda Franco Volpi, curatore dell’edizione italiana, lo
          stesso Schopenhauer definiva il “processo di fermentazione“del
          suo pensiero. La versione tedesca, Der handschriftliche Nachlass, è stata
          curata da Arthur Hübscher –che aveva già curato l’edizione
          critica delle opere pubblicate in vita - per Kramer, Frankfurt am Main,
          che lo ha pubblicato in cinque volumi dal 1966 al 1975. 
          In
          biblioteca sono pervenuti il vol. 1 (I manoscritti giovanili 1804
          - 1818) curato  da Sandro Barbera e il 3 (I manoscritti
          berlinesi 1818 -1830) curato da Giovanni Gurisatti. 
        Riccardo
              Busetto, Il Dizionario militare. Dizionario enciclopedico del
              lessico militare. Bologna, Zanichelli, 2004 
          L’obiettivo
          dichiarato è quello di colmare un grave vuoto, dal momento che
          le precedenti risorse informative in quest’ambito sarebbero,
          secondo la Prefazione, il Dizionario militare e di marina di
          Alberto Guglielmotti del 1889 e, con altre finalità,  l’Enciclopedia
          militare del 1932-1936 in sei volumi. 
          La
          ricerca sulla terminologia di carattere militare ha tenuto presente
          la tradizione, ma ha posto in primo piano l’analisi della terminologia
          militare contemporanea, “fortemente infarcita di un linguaggio
          di carattere specialistico, mutuato nella maggioranza dei casi dalla
          lingua inglese”.  È presente anche un aspetto divulgativo,
          nella ricchezza di notizie di tipo storico, giuridico, ma soprattutto
          tecnico –caratteristiche fisiche strutturali, prestazioni, degli
          armamenti terrestri, aerei, navali presi in esame,  che si affiancano
          all’apparato definitorio delle voci presenti. 
        
          Nuovi
                abbonamenti o riprese per il 2005 
         
        
          - 
            
Accademia. Paris,
                  Les Belles Lettres 
           
          - 
            
Annali
                    Cilentani. Acciaroli (Sa) 
           
          - 
            
Annali
                    Storici del Principato di Citra (già Annali
                    Cilentani). Acciaroli (Sa) 
           
          - 
            
Bianco
                    e Nero. Roma, Centro Sperimentale di Cinematografia 
           
          - 
            
Bibliologia. Pisa,
                  Istituti Editoriali e Poligrafici Internazionali 
           
          - 
            
Cinecritica. Roma,
                  Sindacato Nazionale Critici Cinematografici 
           
          - 
            
Marmora
                    International Journal for Archaeology, History and Archaeometry
                    of marbles and stones. Pisa, Istituti Editoriali
                    e Poligrafici Internazionali 
           
          - 
            
Paratesto. Pisa,
                  Istituti Editoriali e Poligrafici Internazionali 
           
          - 
            
Romance
                    Review. Boston, Boston College Department of Romance Language
                    and Literature 
           
          - 
            
Studi
                    Culturali. Bologna , Il Mulino 
           
          - 
            
Teoria. Pisa,
                  ETS 
           
          - 
            
Théâtre
                      et Drame Musical. Paris, Société Internazionale d’Histoire Comparée
                      du Théâtre de l’Opéra et du Ballet 
           
          - 
            
Trasgressioni.
                    Rivista quadrimestrale di cultura politica non conformista. Firenze,
                    Diorama 
           
         
             
              
            
      
        Giugno 
        Yves
              Bonnefoy,  Ieri deserto regnante, seguito da Pietra scritta. Parma,
              Ugo Guanda, 2005 
           Nella
          traduzione di Diana Grange Fiori, corredati di testo a fronte, il secondo
          e il terzo libro di poesie, dopo la raccolta Douve del 1953 – apparsa
          nella versione italiana con il titolo Memoria e immobilità di
          Douve - di uno dei protagonisti della letteratura francese contemporanea
          (Tours 1923-),
          già pubblicati dallo stesso editore nel 1978 e da Acquario La
          Nuova Guanda nel 1985. L’edizione attuale, che fa parte della
          gloriosa collana “Poeti della Fenice”, è preceduta
          da un’Introduzione dello stesso Bonnefoy. All’interno di
          un piano di acquisizione delle opere del poeta  rientra anche Seguendo
          un fuoco. Poesie scelte 1953-2001 edito da Roma, Crocetti nel 2003,
          un’antologia curata da Fabio Scotto con testo originale a fronte,
          ora disponibile in biblioteca. 
         Yves
              Bonnefoy.  
  Fonte:    http://lyflol.blog.lemonde.fr/lyflol/librairie_du_xxie_sicle/    
        Il
                sapere greco. Dizionario critico. Torino, Einaudi, 2005 
          Jacques
          Brunschwig e Geoffrey E. R. Lloyd, curatori di quest’opera, di
          cui è pervenuto il primo volume, ne definiscono gli obiettivi
          in un saggio introduttivo dall’efficace titolo A casa in un
          paese lontano:  “un’ambizione precipua… far
          capire la fondamentale dimensione di riflessività che ci sembra
          peculiare nel pensiero greco, e che gli permette di conservare, ancora
          oggi, il suo valore formativo e la sua potenza d’interrogazione”.
          Per osservare “i Greci che osservano se stessi” sono state
          previste quattro parti, in cui compaiono saggi di autori di differenti
          paesi, la prima L’emergere della filosofia, la seconda La
          politica, la terza La ricerca e i saperi, la quarta, che
          costituirà il contenuto del secondo volume, in forma di dizionario
          vero e proprio, dedicato ai filosofi e studiosi più rappresentativi.   
              Maria
              Lorenza Chiesara, la curatrice dell’edizione italiana, sottolinea
              i vantaggi derivanti dal ritardo dell’edizione italiana nei
              confronti di quelle nelle altre lingue, grazie al quale, oltre
              agli inserimenti in bibliografia delle pubblicazioni italiane tra
              il 1960 e il 1996, data  dell’edizione di Flammarion, sono
              state possibili ulteriori significative integrazioni. 
        Opera
                omnia Desiderii Erasmi Roterodami recognita et adnotatione critica
                instructa notisque illustrata. Amsterdam etc., Elsevier 
          Dal
          1969 ha preso il via sotto le  cure di un comitato internazionale,
          inizialmente affidata alle edizioni North Holland, la pubblicazione
          delle opere complete di Erasmo da Rotterdam, ancora in corso, accompagnate
          da apparato critico e commento di specialisti e organizzate in conformità della
          divisione in nove ordines previsto dallo stesso filosofo olandese
          per l’uscita postuma dei suoi scritti. Gli ultimi volumi pervenuti
          sono il trentatreesimo (Ordinis sexti, Tomus tertius) Novum testamentum
          ab Erasmo recognitum III curato da Andrew J. Brown e il trentaquattresimo
          (Ordinis secondi Tomus tertius) Adagiorum Chilias secunda. 
        Francesco
              Petrarca, Canzoniere. Rerum vulgarium fragmenta. Torino,
              Einaudi, 2004 
          Con
          questa edizione in due volumi nella collana “Nuova raccolta di
          classici annotati” la curatrice Rosanna Bettarini, allieva di
          Gianfranco Contini, autore, nel 1934 per i tipi di Tallone di un’altra
          storica edizione del Canzoniere più volte riproposta
          da Einaudi, conclude un lavoro ventennale in cui sono state messe a
          fuoco tutte le fasi di un processo di elaborazione che, come commenta
          Cesare Segre, sono anche le fasi di “una vicenda molto concreta
          di amicizie e passioni letterarie e politiche”.  
          La
          stessa Bettarini ha curato con il suo maestro la pubblicazione, sempre
        per Einaudi nel 1980, de L’opera in versi di Eugenio Montale. 
        Luca
              Marcozzi, Bibliografia petrarchesca 1989-2003. Firenze,
              Olschki, 2005 
          La
          lunga gestazione, i tempi non programmabili di un travaglio filologico
          così complesso come quello di Rosanna Bettarini dovrebbero escludere
          un possibile nesso dell’uscita dell’edizione del Canzoniere con
          le celebrazioni del 2004 per il settimo centenario della nascita, che è invece
          ben presente a Marcozzi per il suo lavoro, numero 183 della “Biblioteca
          di bibliografia italiana”, prezioso apporto alle riflessioni
          e ai bilanci che da queste ricorrenze è lecito attendersi.  La
          bibliografia segnaletica prende le mosse dal 1989, anno dell’ultima
          rassegna bibliografica petrarchesca, ed è preceduta da una prima
          parte, intitolata Storia della bibliografia petrarchesca, dedicata
          a cataloghi e bibliografie pubblicate dal 1826 al 1996. 
        Vocabulaire
                  européen des philosophies. Dictionnaire des intraduisibles. Paris, Éditions
                  du Seuil
                  / Dictionnaires Le Robert, 2004 
                       Barbara
                      Cassin ha diretto – con collaboratori prestigiosi,
                      da Étienne Balibar a Alain de Libera a Tullio Gregory
                      - un vocabolario che ha voluto affrontare, in un’ottica
                      che rendesse “manifesti insieme il senso e l’interesse
                      delle differenze, solo modo di facilitare realmente la
                      comunicazione tra lingue e culture”, “gli intraducibili” in
                      un certo numero di lingue europee, termini che acquistano
                      un altro senso nel passaggio da una lingua ad un’altra,
                      in un’ottica che tende a valorizzare la molteplicità tra
                      le lingue e in ogni lingua. Più di 4000 parole sono
                      messe a confronto all’interno di 400 voci classificabili
                      in tre categorie, la prima che parte da una sola parola
                      in una sola lingua accostata ad equivalenti in altre lingue – come
                      la russa Mir messa in relazione con le francesi monde, paix, commune
                      paysanne, al tedesco Welt o Friede, al
                      greco kosmos o eirênê o la portoghese saudade confrontata
                      con il latino desiderium, il,tedesco Sehnsucht,
                      il catalano anyoransa o lo spagnolo soledad,
                      la seconda dedicata al funzionamento di questa o quella
                      lingua nel suo insieme – ad esempio l’Italien di
                      Remo Bodei o il Français di Alain Badiou
                      -  infine voci direzionali che servono da guida alla
                      lettura. 
                      L’opera è corredata
                      da Indici dei nomi propri, dei principali autori e passaggi
                      citati, dei traduttori e traduzioni citate, delle parole
                      e da una bibliografia di repertori – enciclopedie,
                      dizionari, lessici, corpus, grammatiche - utilizzati. 
                Giorgione, I tre filosofi (Vienna, Kunsthistorisches
                Museum) 
        Dictionnaire
                  Sartre. Paris, Honoré Champion, 2004 
        Nella
        collana “Dictionnaires & Répertoires”, sotto la
        direzione di François Noudelmann e Gilles Philippe, ad opera di
        65 specialisti, 800 notizie ordinate alfabeticamente a dare conto di
        attività culturali, politiche, editori, personaggi della cultura
        e della politica, luoghi – c’è anche la Napoli amata
        e odiata insieme: “È una città in putrefazione. L’amo
        e ne ho orrore” - in maniera da rispettare “tanto l’antiscientismo
        di Sartre quanto la sua tensione alla totalizzazione”. 
        Le
        schede sono prive di riferimenti bibliografici, che invece, riferiti
        alle opere di Sartre e ai principali strumenti per la ricerca sul tema,
        compaiono in forma generale all’inizio del volume. 
        Dictionnaire
                  Marcel Proust. Paris, Honoré Champion, 2004 
                    La collana è la stessa del volume precedente.
                    L’obiettivo dichiarato è quello di “riunire
                    in un solo volume la somma delle conoscenze attuali su Proust
                    e la sua opera”, nella convinzione che siano insufficienti
                    i principali repertori dedicati finora alla Recherche,
                    descritti e analizzati nell’Introduction dai
                    coordinatori Annick Bouillaguet e Brian G. Rogers. Le schede
                    su personaggi, persone reali, luoghi fittizi e reali citati
                    negli scritti di Proust, redatte da 37 studiosi e specialisti
                    di diversi paesi, sono in maggioranza accompagnate da bibliografia  e
                    rinvii. L’indice alfabetico dei contributi è preceduto
                    da un elenco dei personaggi secondari di À la recherche
                    du temps perdu che non sono stati oggetto di una voce
                    specifica. 
        Histoire
                  générale de l’Afrique. Paris, UNESCO 
                     L’arrivo
                    in biblioteca dei volumi II, Afrique ancienne diretta
                    da G. Mokhtar e V, L’Afrique du XVI au XVIII siècle,
                    diretta da B.A. Ogot, completa la copia di questa grande
                    opera in nostro possesso, in un ambito relativamente poco
                    frequentato dalla storiografia, la cui produzione corrente è in
                    genere avara di contributi dalla portata così generale
                    e autorevole. Il Comitato scientifico internazionale di 39
                    membri (di cui due terzi africani) investito dall’UNESCO
                    nel 1970 della realizzazione del progetto ha fissato fin
                    dalla sua prima sessione i principali elementi caratterizzanti
                    cui si doveva ispirare l’opera, destinata ad una pubblicazione
                    nel maggior numero di lingue possibile: “un’opera
                    di sintesi”, aliena dal dogmatismo, tesa a mostrare
                    i legami culturali, gli scambi reciproci tra le differenti
                    parti del continente e il contributo all’umanità intera,
                    non trascurando tra le fonti la storia orale, l’espressione
                    artistica, con l’obiettivo di costituire “un
                    elemento capitale per la conoscenza del patrimonio culturale
                    africano” e in grado di  proporre, “in un’epoca
                    dominata dalle rivalità economiche e tecniche” “una
                    concezione particolare dei valori umani”. 
         L'immagine è tratta
            dal sito dell'Unesco 
                http://www.unesco.org/culture/africa/index.html  
             
            
            
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