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Archivio
nuove accessioni - gennaio-giugno
2005 |
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Gennaio
Tomasz
Kizny, Gulag. Milano, Bruno Mondadori, 2004
“Ciò che
io ho visto, un uomo non dovrebbe né vedere né sapere.
Ma se lo ha visto, sarebbe meglio che morisse in fretta”
Varlam Šalamov, Racconti
di Kolyma
Una
squadra di detenuti della Kolyma negli anni Trenta
Un
lavoro protrattosi per diciassette anni, dal 1986 al 2003, con
spedizioni sui luoghi, contatti con i sopravvissuti, ha portato
alla luce la realtà del sistema gestito dalla Direzione
generale dei campi, Glavnoe Upravlenie Lagerej, meglio nota
sotto l’acronimo Gulag. Una documentazione fotografica imponente
di autori rimasti sconosciuti, proveniente per la maggior parte
da organismi ufficiali dell’epoca, preceduta da brevi testi
di storici, militanti antistalinisti o esponenti del dissenso come
Norman Davies, Jorge Semprun, Sergej Kovalev, accompagna i capitoli
dedicati ad un’articolata mappa delle principali direzioni
dei Gulag (l’ ex monastero ortodosso nelle isole Solovki,
il grande cantiere del Canale del Mar Bianco, la spedizione all’isola
polare di Vajgač alla ricerca di giacimenti di zinco e piombo,
le miniere d’oro della Kolyma e quelle di carbone della Vorkuta,
la linea ferroviaria mai terminata Salechard-Igarka, detta Via
Morta).
Eduard Berzin e la figlia Mirdza, qualche mese
prima del suo arresto
Le
immagini documentano, oltre le condizioni estreme di vita e lavoro
in cui venivano costretti i detenuti, un’organizzazione che
metteva in campo anche una sua burocrazia, dei principi organizzativi
e gestionali per molti versi analoghi a quelli praticati nei lager
nazisti, ma con una volontà conclamata di affiancare alle
finalità punitive quelle “rieducative”, praticate
attraverso la concretizzazione delle grandi opere di cui il regime
aveva enorme bisogno, ideologico e pratico. Spuntano fuori personaggi
come lo “zar di Kolyma”, il più vasto complesso
concentrazionario dell’Unione Sovietica, Eduard Petrovič Berzin,
comunista lettone fondatore dei campi, ritratto affianco alla sua
Rolls-Royce di cui si serviva per controllare l’andamento dei
lavori. Oggi quasi si fronteggiano, a poca distanza, eretti nello
stesso tempo, il monumento a Berzin, vittima sua volta dello stalinismo,
accusato di “spionaggio e sabotaggio controrivoluzionario trotzkista” e
giustiziato nel 1938 e quello dedicato alle vittime dei campi della
Kolyma, una scultura composta da teste umane alta quindici metri.
Un
capitolo a parte viene dedicato ad un’insospettabilmente fervida
vita teatrale – nei campi operavano decine di teatri – che
prevedeva rappresentazioni di commedie, opere liriche, operette,
in cui erano spesso impegnati musicisti, attori, registi di fama,
che avevano collaborato con i grandi Eisenstein, Meyerhold.
L’opera è apparsa
per la prima volta in Francia nel 2003.
Rovine
di un Šizo (cella di isolamento) nella Valle Terrasovyj
Le
foto sono tratte dal volume: Tomasz
Kizny, Gulag. Milano, Bruno Mondadori, 2004
Enzo
Melandri, La linea e il circolo. Studio logico-filosofico
sull’analogia. Macerata, Quodlibet, 2004
Inizia con quest’opera – la cui prima uscita
risale al 1968 - la pubblicazione da parte di Quodlibet di un’edizione
organica delle opere di Melandri (1926-1993). L’analogia
viene definita dallo stesso autore “il principale strumento
di mediazione tra la conoscenza scientifica (particolare) e la
conoscenza filosofica (universale)… il principio di simmetria
che media e contrappone logica e dialettica”.
Giorgio Agamben nella sua introduzione dal titolo Archeologia di un’archeologia prova
ad indagare sui motivi della rimozione totale di un “capolavoro della
filosofia europea del novecento”, attribuendoli in buona parte alla “cecità dell’accademia
italiana” compatta nella conventio ad excludendum, mentre
opere coeve altrettanto complesse e di difficile impatto come L’archéologie
du savoir – anch’essa disponibile in Biblioteca - di Michel
Foucault accendevano un dibattito a tutto campo nella cultura francese.
L’opera è corredata da una Bibliografia degli scritti di
Enzo Melandri a cura di Salvatore Limongi.
Di Melandri la Biblioteca possiede anche Le ricerche logiche di Husserl:
introduzione e commento alla Prima ricerca e Logica e esperienza
in Husserl, ambedue edite da Il Mulino, la prima nel 1990, la seconda
nel 1960.
Il
dizionario della Bibbia. Bologna, Zanichelli, 2003
Edizione
italiana dell’HarperCollins Bible Dictionary curato
da Paul J. Achtemeier e della Society of Biblical Literature, apparso
per la prima volta nel 1985 e sottoposto a revisione generale in
occasione della seconda edizione inglese nel 1996. Le voci sono
state redatte da 179 autori cattolici, protestanti, ebrei e accompagnate
da note bibliografiche, cartine e mappe dei luoghi biblici.
Giovanni
Reale, Storia della filosofia greca e romana. Milano,
Bompiani, 2004
In
edizione tascabile in 10 volumi una vera e propria riedizione della Storia
della filosofia antica dello stesso autore raccolta in
cinque volumi tra il 1975 e il 1980. Accantonata l’idea iniziale
di inserire anche i testi in lingua originale, la precedente editio
maior in questa nuova versione viene “ristrutturata,
con una radicale reimpostazione della presentazione della materia
in parti, sezioni, capitoli, e parafrasi, ma anche riscritta con
ampliamenti che hanno richiesto il doppio dei volumi”.
L’opera
prende le mosse da Orfismo e Presocratici naturalisti e
riserva il decimo volume alla Bibliografia dei pensatori
greci e romani.
La
vita sulla Terra.Un’enciclopedia della biodiversità,
dell’ecologia e dell’evoluzione. Torino,
Codice edizioni, 2004
Versione
italiana di Life on Earth: An Encyclopedia of Biodiversity,
Ecology and Evolution pubblicato negli USA nel 2002. Coordinato
da Niles Eldredge, paleontologo e biologo, autore, con
il compianto Stephen J. Gould, della teoria degli equilibri
punteggiati, un dizionario di 200 voci accompagnate da note
bibliografiche e
4 saggi introduttivi - Che cos’è la biodiversità,
Perché è importante la biodiversità, Le
minacce alla biodiversità, Porre un argine alla Sesta
estinzione globale: che cosa possiamo fare? - uniti dal
filo conduttore della preoccupazione per le serie minacce che
gravano sulla biodiversità terrestre,
messa a rischio dalla Sesta estinzione globale, la prima, dopo
quelle dovute a drammatici fattori esterni, quali l’impatto
di asteroidi o variazioni climatiche, da attribuire esclusivamente
all’azione dell’homo sapiens.
Gedea
Grande dizionario della lingua italiana. Novara, Istituto
Geografico De Agostini, 2004
Completamento,
in 10 volumi, della Grande Enciclopedia De Agostini.
Emmanuel
Lévinas, Difficile libertà. Saggi sul giudaismo. Milano,
Jaca Book, 2004
Solo “l’uomo
delle quattro culture” – ebraica, russa, tedesca
e francese – come lo ha definito il quotidiano “Libération” in
occasione della sua morte, avvenuta a Parigi nel 1995, poteva
pronunciare frasi, allora come adesso, sconvolgenti, in cui si
riconosceva “Il
ricordo di un contributo comune alla civiltà europea durante
il Medioevo, quando i testi greci penetrarono in Europa
attraverso i traduttori ebrei che avevano tradotto le traduzioni
arabe”,
perché “l’Islam è prima di ogni altra
cosa uno dei fattori principali della costruzione dell’umanità…Ha
capito meglio di chiunque altro che una verità universale
vale più dei particolarismi locali”. Questi passaggi
di un discorso del 1959, pubblicato nella raccolta curata da Silvano
Facioni in edizione italiana dopo quella francese del 1963, rivista
e ampliata dallo stesso Lévinas nel 1975, illuminano efficacemente
sulla tensione di uno dei maggiori interpreti del giudaismo nella
direzione del dialogo tra i principali monoteismi. I saggi raccolti,
pubblicati prevalentemente in riviste dagli anni ’50 all’inizio
degli anni ’70, toccano i temi fondamentali della riflessione
di Lévinas, sempre rivolta, dai commenti sul Talmud al
confronto con altri pensatori come Simone Weil, Franz Rosenzweig,
Martin Heidegger, alla ricerca di un dialogo tra sistemi e religioni
diverse.
Oxana
Pachlovska, Civiltà letteraria ucraina. Roma,
Carocci, 1998
La
storia letteraria di una “nazione proibita”, l’Ucraina, “da
sempre protagonista silenziosa di grandi vicende europee”,
dai primi monumenti letterari, nati sulla scorta della conversione
della Rus’ di Kýjiv al Cristianesimo nel 988, fino
ai giorni nostri..
Febbraio
Viaggio
in Italia di una donna artista. I «Souvenirs» di Elisabeth Vigée Le Brun 1789-1792. Milano,
Electa, 2004
Una
nuova edizione riccamente illustrata del diario di viaggio
della pittrice francese – già pubblicato dalla
Sellerio nel 1990 – preceduto dal saggio di Fernando
Mazzocca, che cura l’intero volume, dal titolo Il
viaggio in Italia nella carriera di una donna di successo.
Nell'immagine:
Elisabeth Vigée Le Brun, Lady Hamilton come Baccante (1790-91),
dal sito: The
art of Elisabeth Louise Vigée Le Brun
Dizionario
di politica. Torino, UTET, 2004
Gianfranco
Pasquino firma l’Introduzione a questa terza edizione riveduta
e ampliata, con “trattazioni approfondite e rinnovate e bibliografie
aggiornate” rispetto alle precedenti edizioni, la prima del 1976
e la seconda del 1982, tutte dirette da Pasquino con Norberto Bobbio
e Nicola Matteucci.
I
novellieri italiani. Roma, Salerno
Ultimi
volumi pervenuti in Biblioteca:
- Tommaso
Costo, Il fuggilozio, a cura di Corrado Calenda
- Pietro
Fortini, Le piacevoli e amorose notti dei novizi Tomi I-II, a
cura di Adriana Mauriello
- Pietro
Fortini, Le giornate delle novelle e dei novizi Tomi I-II,
a cura
di Adriana Mauriello
Storia
del cinema italiano. Venezia, Marsilio – Roma, Edizioni
di Bianco e Nero
Tra
le attività editoriali del Centro Sperimentale di Cinematografia,
Scuola nazionale di cinema, la ricostruzione di cento anni di storia – il
piano dell’opera prevede 14 volumi dal 1895 al 2000 – che
si propone di coniugare analisi critica, documentazione diretta, anche
legislativa, sui periodi presi in esame in ogni volume, che sarà corredato
da filmografie complete, indici dei nomi e dei film. Nel 2004 è stato
pubblicato il Vol. IX (1954-1959) a cura di Sandro Bernardi, che firma
l’Introduzione, dal titolo Gli anni del centrismo e del cinema
popolare. In Biblioteca sono disponibili inoltre altri volumi già pubblicati:
XI (1965-1969) a cura di Gianni Canova, VIII (1949-1953) a cura di
Luciano De Giusti, VII (1945-1948) a cura di Callisto Cosulich, X (1960-1964)
a cura di Giorgio De Vincenti.
La
filosofia di Giordano Bruno. Problemi ermeneutici e storiografici. Firenze,
Olschki, 2003
Nella
collana Lessico Intellettuale Europeo appaiono gli Atti
del Convegno Internazionale di Roma del 23-24 ottobre 1998 a cura di
Eugenio Canone. Si tratta del III Incontro del programma Letture
Bruniane 1996-2000.
Eleanor
Winsor Leach, The social life of painting in ancient Rome
and on the bay of Naples. Cambridge, Cambridge University
Press, 2004
Una
docente americana di studi classici presso l’Indiana University
analizza i codici di comunicazione emergenti dalle pitture murali rinvenute
negli ambienti domestici dell’antica Roma e nell’area del
golfo di Napoli. Sono prese in esame le case dei ricchi e i locali del
commercio e della vita pubblica, confrontando i temi, gli stili, i modelli
della scena teatrale, le decorazioni utilizzate, in rapporto anche con fonti
letterarie coeve.
André Malraux, Écrits
sur l’art. Paris, Gallimard
Nella
prestigiosa collana Bibliothèque de la Pléiade, la
produzione saggistica su temi legati all’arte figurativa, alla
scultura, al cinema, dello scrittore che fu anche ministro degli Affari
culturali dal 1959 al 1969.
Il
primo volume, curato da Jean-Yves Tadié, raccoglie gli scritti
e gli interventi dal 1901 al 1954. il secondo, diretto da Henri
Godard, si riferisce al periodo dal 1955 al 1976, anno della morte
di Malraux. I due tomi sono il n. V e VI, delle Oeuvres complètes in
corso di pubblicazione.
Renzo
Ambrogio - Giovanni Casalegno, Scrostati, gaggio! Dizionario
storico dei linguaggi giovanili. Torino, Utet Libreria, 2004
Un
titolo pittoresco – apprendiamo che nel lessico corrente equivale
a “vattene, idiota!” – per un’opera che
vuole “collocare la varietà del linguaggio giovanile all’interno
di parametri storico-linguistici…fornendo di essa una prospettiva
storica il più possibile estesa, che ne registri l’evoluzione
nel tempo”. Fonti letterarie utilizzate la letteratura, tanta
narrativa italiana contemporanea, da Brizzi a Culicchia a Tondelli,
Ballestra, Campo, Nove, Ammanniti, la musica – il rap, l’hip
hop - e, naturalmente, Internet con una serie di repertori informali
on-line, più o meno improvvisati, ma comunque ricchissimi di
contributi spontanei. Si fa inoltre riferimento a vari repertori che
hanno cercato di censire l’area magmatica dei gerghi giovanili,
dal Dizionario storico dei gerghi italiani di Ernesto
Ferrero alle indagini condotte tra gli studenti della scuole superiori
di varie città italiane. Conclude il volume, prima della Bibliografia
generale, un’appendice dedicata al Linguaggio degli SMS e
delle chat.
Ambrogio è stato redattore del Grande dizionario della lingua italiana, Casalegno
coautore del Dizionario del lessico erotico.
Marzo
American
Poets Project. New York, Library of America
Nell’aprile
2003 La Library of America (organizzazione no profit che ha lo scopo
di diffondere la letteratura americana attraverso edizioni ben curate
e durature) ha lanciato una nuova collana: la serie dedicata ai poeti
americani più rappresentativi a cura di prestigiosi critici
e poeti contemporanei. La collana si propone di presentare l’intera
gamma della poesia americana in volumi dall’aspetto elegante
e dal contenuto testualmente corretto, a prezzo contenuto. La serie
dedica volumi a singoli autori: Poe, Whitman, Millay, Rukeyser fra
gli altri, ma prevede anche antologie tematiche, ad es. poesia legata
alla seconda guerra mondiale, poesia umoristica. La Biblioteca Nazionale
ha già acquistato i Selected poems di Whitman, Millay,
Poe, Rukeyser, Whittier, Fearing, Winter e le antologie Poets of
world war 2. e American Wits.
Nella
fotografia: ritratto di Walt Whitman dalla New
York Public Library Digital Gallery
Giancarlo
Petrella, L’officina del geografo. Milano, Vita e
Pensiero, 2004
Nella
collana Biblioteca erudita. Studi e documenti di storia e filologia una
ricerca che approfondisce ulteriormente la figura e l’attività del
domenicano Leandro Alberti, autore della Descrittione di tutta Italia,
opera chiave di carattere geografico-antiquario della metà del
XVI secolo. La prima parte del saggio ricostruisce il contesto e i
precedenti culturali, i viaggi dell’Alberti e le fonti utilizzate,
compresi i Commentaria super opera diversorum auctorum de antiquitatibus
loquentium, in cui il mistificatore Annio da Viterbo confeziona
abilmente dei veri e propri falsi storici a sostegno della sua tesi
secondo la quale la fondazione dell’Italia, in particolare dell’Etruria,
sarebbe da attribuire a Noè e ai suoi discendenti. La seconda
parte è un saggio di edizione della Descrittione, limitato
alla Lombardia di là dal Po e alla Toscana.
La
Biblioteca possiede l’opera di Alberti nell’edizione originale
Venezia, L. Avanzi, 1567-1568 da cui è stata tratta la ristampa
anastatica curata dalla Leading di Bergamo nel 2003, descritta tra
le nuove accessioni di maggio 2004 ( vai
all'archivio 2004 delle nuove accessioni)
Dizionario
enciclopedico universale della musica e dei musicisti. Appendice
2005. Torino , UTET, 2004
Sempre
sotto la direzione di Alberto Basso, un volume di aggiornamento e integrazione
del Dizionario interamente dedicato al Novecento musicale: circa
700 voci nuove e 3000 aggiornamenti di voci già apparse nei
precedenti volumi, integrate, in alcuni casi di particolare rilievo – Messiaen,
Xenakis, Cage, Berio - dalle tabelle con il catalogo completo delle
opere. Una seconda parte ordina per categorie di attività le
voci biografiche inserite nei volumi del DEUMM.
Vita
e costumi dei Romani antichi. Roma, Edizioni Quasar
In
conclusione della Prima serie della collana promossa dal Museo della
Civiltà romana sono pervenuti: Le istituzioni tra monarchia
e repubblica e Gruppi e partiti politici di età repubblicana di
Antonietta Dosi, L’abbigliamento di Grazia Sette. Per
la Seconda serie, dal titolo Vita e costumi nel mondo romano antico i
volumi Così votavano i Romani e Il diritto
e la giustizia di Roberta Levrero.
I
dialetti italiani. Storia, struttura, uso. Torino, UTET,
2002
A
cura di Manlio Cortelazzo, Carla Marcato, Nicola De Blasi, Gianrenzo
P. Clivio, una “messa a punto…delle attuali realtà dialettali
delle singole regioni”. L’opera si divide in tre parti,
la prima, La dialettologia, dedicata ai “problemi metodologici
e pratici della ricerca dialettale”, la seconda, Profili regionali, articolata
su una serie di saggi dedicati alle diverse regioni italiane, la terza, Dialetto
e società, centrata sui “complessi rapporti che i
dialetti hanno intessuto con la vita culturale del Paese”, scuola,
teatro, cinema. Conclude l’opera un’ Appendice che
elenca e descrive gli strumenti per la ricerca e le fonti utilizzate.
Walter
Benjamin, Scritti 1934-1937. Torino, Einaudi, 2004
Con
questo VI volume prosegue, a cura di Enrico Ganni e Hellmut Riediger,
la pubblicazione dell’edizione integrale italiana delle opere
di Benjamin. Si tratta di un’impresa editoriale che, come
si sa, ha già suscitato forti polemiche indirizzate all’impianto
cronologico mantenuto dopo l’allontanamento volontario del primo
curatore, Giorgio Agamben, rinfocolate di recente dalla durissima,
stroncatoria, recensione di Andrea Cavalletti a questo volume apparsa
nel supplemento “Alias” del “Manifesto” del
15 /1/2005 con relativa replica di Enrico Ganni nel numero del 5/2.
Gli anni sono quelli dell’esilio, dal 1934 al 1937, trascorsi
tra Francia, dove era particolarmente difficile sostenere il costo
della vita, Danimarca, in casa di Brecht e Italia, a San Remo, presso
la sua ex moglie. Emergono vicissitudini penose, segnate dalla necessità di
trovare fonti di sussistenza frustrata anche quando, come nel caso
della rivista «Die Sammlung» diretta dal figlio di Thomas
Mann, una comune militanza antinazista avrebbe dovuto ispirare maggiore
solidarietà.
In
questo volume viene proposta L’opera d’arte nell’epoca
della riproducibilità tecnica, pubblicata per la prima volta
nel 1936 (in Appendice la versione in lingua francese curata da Pierre
Klossowski e apparsa nel primo numero dell’annata della rivista
di Adorno e Horkheimer «Zeitschrift für Sozialforschung»).
Nella
fotografia: ritratto di Walter Benjamin (da Wikipedia)
Dictionnaire
du Moyen Âge. Paris, PUF, 2004
Diretto
da Claude Gauvard per la sezione storica, Alain de Libera
per quella filosofica, Michel Zink per quella letteraria.
“Il
desiderio profondo di questo dizionario è stato
quello di andare oltre, rimuovere le barriere, situarsi
all’incrocio dei saperi, facendo appello a specialisti
dei tre campi disciplinari e confrontando i loro
punti di vista”. C’è anche una volontà di
riabilitazione in questo dizionario: “rimettere in
causa le idee acquisite, per riabilitare un Medioevo tanto
screditato … insieme oggetto di fascinazione e repulsione,
come se portasse in sé larga parte dei fantasmi
della nostra civilizzazione”.
Emmanuel
Le Roy Ladurie, Histoire humaine et comparée du climat.
Canicules et glaciers XIII-XVIII siècles. Paris, Fayard,
2004
La
grande calura estiva del 2003 ha messo seriamente in ginocchio un paese
come la Francia, evidenziando limiti organizzativi, sociali, incrinando
orgogliose sicurezze – un sistema sanitario più volte
vantato come uno dei migliori al mondo - in ultima analisi anche umani,
concludendosi con un pesante bilancio di vittime – circa 15000
- come sempre le più deboli, anziani e poveri.
Forse
anche questi eventi, e il dibattito che ne è seguito, spingono
Le Roy Ladurie a ritornare sui temi che erano stati al centro della
sua Histoire du climat depuis l’an mil ( Titolo della
traduzione italiana, pubblicata da Einaudi nel 1982 e disponibile in
Biblioteca: Tempo di festa, tempo di carestia: storia del clima
dall’anno Mille). L’autore di celebri opere come L’Ancien
Régime o I contadini di Linguadoca, allievo dichiarato
dei grandi Fernand Braudel, Georges Duby, Ernest Labrousse, a distanza
di quasi quaranta anni dalla data di pubblicazione di quell’opera
pionieristica, dichiara finita l’epoca in cui “gli storici bon
chic, bon genre accoglievano questa nuova disciplina con sarcasmi
del genere « falsa scienza » ... L’epoca di questi lazzi di
cattivo gusto è terminata, e quest’opera avrà come
oggetto una storia del clima umano, prendendo anche in considerazione
l’impatto delle fluttuazioni climatiche e meteorologiche sulle
nostre società, soprattutto attraverso la lente delle carestie
e, in alcuni casi, delle epidemie”.
Primo
volume, relativo agli anni tra 1200 e 1741, di un’opera il cui
secondo volume dovrà coprire gli anni dal 1742-1743 agli inizi
del XXI secolo.
Aprile
James
D. Watson con Andrew Berry, DNA. Il segreto della vita. Milano,
Adelphi, 2004
Il 26 giugno 2000 simultaneamente Bill Clinton e Tony Blair
possono annunciare il completamento della prima bozza della
sequenza del genoma umano, consacrando ufficialmente “il
raggiungimento della maggiore età” da parte della
biologia molecolare. Erano trascorsi quasi 50 anni da quel
28 febbraio 1953 rievocato da James D. Watson nel suo libro
come data della sua scoperta, i cui meriti sono da dividere
con Francis Crick e Maurice Wilkins, dell’acido
desossiribonucleico, il DNA, nel Cavendish Laboratory della
Cambridge University. Nel racconto del premio Nobel 1962 per
la medicina sono ricostruite le ricerche che hanno preceduto
la scoperta e le prime applicazioni, accompagnate da una difesa
appassionata dei benefici già ottenuti e di quelli che
verranno, in polemica sia con gli allarmismi legati ad esempio
agli organismi geneticamente modificati, OGM (a cui è particolarmente
dedicato il capitolo Molto rumore per nulla: l’agricoltura
geneticamente modificata) sia con i movimenti fondamentalisti
religiosi, nel capitolo finale I geni e il futuro dell’uomo.
Per approfondimenti ulteriori sul tema e tutte le sue implicazioni lo stesso
Watson consiglia il sito Dna
Interactive realizzato dall’Howard Hughes Institute.
James
D. Watson ai tempi della scoperta del DNA. Fotografia tratta dal
sito http://wwwihm.nlm.nih.gov
Frédéric
Barbier, Storia del libro. Dall’antichità al XX
secolo. Bari, Dedalo, 2004
Traduzione
italiana di un testo pubblicato nel 2000 in Francia. L’autore,
allievo del grande Henri-Jean Martin e attualmente direttore di studi
presso l’École Pratique des Hautes Études, ha già al
suo attivo molte opere su questo argomento, tra cui La storia dei
media. Da Diderot a Internet, L’Empire des livres: le livre imprimé et
la construction de l’Allemagne contemporaine (1815-1914). Il protagonista, l’oggetto libro attraverso le diverse
epoche storiche, nella sua duplice funzione di documento legato a una
determinata società e veicolo di comunicazione, allo stesso
tempo statico e in continua modificazione.
Manuel
Castells, Il potere delle identità. Milano, EGEA
Università Bocconi, 2003
Secondo
volume della trilogia L’età dell’informazione,
preceduto da La nascita della società in rete e seguito
da Volgere di millennio, anch’essi presenti in Biblioteca. L’edizione
originale inglese è del 1997.
L’autore,
docente di sociologia e pianificazione urbana e territoriale all’Università di
Berkeley, in questa indagine sulle attuali trasformazioni e sconvolgimenti
socioculturali provocati dalle innovazioni tecnologiche applicate alle
comunicazioni e dall’espansione del mercato globale, prende in
esame da una parte il declino degli attori tradizionali (gli stati,
i partiti, i sindacati ad esempio) dall’altra le forme di resistenza
che si fondano su agenti del tutto nuovi (i “profeti” che
parlano a nome degli insorti, le organizzazioni decentrate e operanti
in rete dei nuovi movimenti sociali). Si fronteggiano, all’interno
di questi scenari descritti e documentati nel libro, entità in
crisi da decostruzione come gli stati-nazione, ad esempio lo stato
messicano governato dall’immarcescibile PRI, Partito Rivoluzionario
Istituzionale o il governo federale degli Stati Uniti, costretti ad
acquisire una dimensione globale, apparentemente più potente,
ma sempre più lontani dalle proprie dimensioni originarie e
dai propri cittadini e i movimenti comunitari alimentati da tematiche
ambientaliste, femministe, o comunque maturati in opposizione alla
globalizzazione e al neoliberismo come gli zapatisti messicani, “il
primo movimento di guerriglia informazionale”.
Bronislaw
Malinowski, Argonauti del Pacifico occidentale. Riti magici
e vita quotidiana nella società primitiva. Torino, Bollati
Boringhieri, 2004
A trentuno anni dalla precedente edizione italiana ritorna il grande
classico dell’antropologia culturale edito per la prima volta
nel 1922, frutto di un soggiorno di alcuni anni nelle isole della Melanesia,
impiegato nell’osservazione degli scambi commerciali, dei cerimoniali
e delle pratiche religiose dei locali.
Bronislaw
Malinowski in una fotografia tratta dal sito dell' Association
Géza Róheim
Valter
Boggione - Giovanni Casalegno, Dizionario del lessico erotico. Torino,
UTET Libreria, 2004
Contrariamente
forse a quello che si potrebbe ritenere, commenta lo stesso Boggione,
questa edizione aggiornata e integrata del Dizionario letterario
del lessico amoroso. Metafore, eufemismi, trivialismi, pubblicato
dallo stesso editore nel 2000, più che far esplodere “un
trionfo della carne, un’orgia di amplessi eccessi vizi sfrenatezze
libidini lussurie” si traduce, a seguito dell’eterna difficoltà di “nominare
l’innominabile”, in “un trionfo della parola, che
altera, metamorfizza, traveste, che tutto continuamente scompone e
ricompone in un caleidoscopio capace di redimere la fondamentale banalità e
ripetitività dell’atto sessuale in una sempre rinnovata
creazione”. Un repertorio ricchissimo in cui confluiscono
tutte le possibili ricorrenze provenienti dalla letteratura italiana,
dal medioevo alla contemporaneità, le metafore, gli eufemismi
utilizzati per schivare l’osceno, con risvolti comici probabilmente
non sempre calcolati e previsti.
Gli
autori fanno seguire ai lemmi prescelti, di cui, dopo la definizione,
viene sempre indicata l’origine letteraria, un Indice delle
voci per ambito semantico, strutturato in sette categorie principali:
l’atto sessuale, gli organi genitali maschili e femminili, il
seno, il sedere, l’omosessualità, la prostituzione.
Chiude
il volume la Bibliografia di Autori e Repertori citati e degli Studi
critici consultati.
Der
neue Pauly. Enzyklopädie der Antike. Stuttgart-Weimar, J. B. Metzler
Con
il volume 16, curato da Brigitte Egger e Jochen Derlien, pubblicato
nel 2003 e dedicato agli Indici, Liste e Tavole relativi a nomi, autori,
parole chiave, mappe dei luoghi, pesi, misure, monete, calendari, leggi
e trattati citati nei volumi precedenti, giunge in porto la pubblicazione
di un repertorio fondamentale dell’antichità greco-romana
che si è posto come revisione e aggiornamento della leggendaria Paulys
Realencyklopädie der classischen Altertumswisswnschaft, meglio
conosciuta come Pauly-Wissowa e pubblicata per la prima volta
nel 1894.
Franco
Volpi, Dizionario delle opere filosofiche. Milano, Bruno
Mondadori, 2000
Rifacimento
del Lexikon de philosophischen Werke di cui lo stesso Volpi
era curatore, con Julian Nida-Rümelin, Maria Koettnitz e Harry
Olechnowitz, edito da Stuttgart, Alfred Kröner nel 1988. Le voci
presenti danno notizia di più di 1300 testi di 650 filosofi.
L’opera si conclude con gli indici dei filosofi e delle rispettive
opere e per titoli delle opere.
Pierre-François
Hugues D’Hancarville, The collection of antiquities
from the cabinet of Sir William Hamilton. Köln,
Taschen, 2004
William
Hamilton è nominato nel 1764 ambasciatore di Gran Bretagna alla
corte di Ferdinando IV. Vi resterà per ben 37 anni, in larga
parte spesi in un collezionismo infaticabile ma di altissimo livello,
ispirato da una profonda competenza derivante dagli studi condotti
sia sull’Antichità sia sulla vulcanologia (i cui esiti
sono visibili in opere come Campi Phlegraei: Observations on the
Volcanos ot the two Sicilies corredato dalle tavole di Pietro Fabris).
Dal 1765 prende il via l’idea di un catalogo riccamente illustrato
della sua collezione di vasi etruschi, greci e romani. L’opera
vedrà la luce nel 1767-1776 a Firenze sotto forma di quattro
volumi in-folio con il titolo Antiquités étrusques,
grecques et romaines tirées du Cabinet de M. Hamilton. Hamilton
ha coraggiosamente affidato la realizzazione dell’impresa a Pierre
François Hugues (1719-1805), autonominatosi barone D’Hancarville,
avventuriero, giocatore incallito sempre alla ricerca di mecenati per
i suoi ambiziosi progetti, che arriva a Napoli nel 1763, dopo aver
percorso mezza Europa inseguito da creditori infuriati. Al grande Winckelmann,
ingaggiato per l’impresa, la tragica morte sopraggiunta nel 1768 impedirà di
vederne la pubblicazione, ma D’Hancarville nei suoi commenti
senz’altro tiene conto dei primi contributi del grande studioso. La
collezione sarà ceduta nel 1772 al British Museum, fondato nel
1753, al prezzo di 8149 Lire. Per D’Hancarville l’obiettivo
diventa quasi quello di tracciare “i principi costitutivi dell’Arte
stessa”, fornendo modelli a artisti e artigiani e, utilizzando
altre collezioni di Parigi, Firenze, Roma, Napoli e Catania, produrre
una vera e propria storia universale dell’arte antica. Un gruppo
considerevole di disegnatori e incisori prende parte al progetto, con
in primo piano Giuseppe Bracci, tra l’altro autore, con l’incisore
Carmine Pignatari, di una tavola per il terzo volume in cui appare
un monumento funebre di sapore antiquario per il megalomane d’Hancarville.
Quest’ultimo, pur dimostrando di meritare dal punto di vista
redazionale la fiducia accordatagli, cadrà vittima dei vecchi
vizi quando, di nuovo in fuga da Napoli nel 1769 per sottrarsi ai creditori
e all’accusa di aver diffuso pubblicazioni pornografiche, porterà con
sé a Firenze le matrici del terzo e quarto volume. In questa
città, nel 1773, verranno cedute in risarcimento ai creditori,
costringendo Hamilton a costituire con questi ultimi un sindacato per
recuperarle e finanziare l’uscita degli ultimi due volumi.
Nessuna
edizione successiva riuscirà ad eguagliare la prima dal punto
di vista della qualità delle tavole.
La
riproduzione, in edizione trilingue, è stata tratta da un esemplare
conservato nella famosa biblioteca della duchessa Anna Amalia a Weimar,
purtroppo di recente, nel settembre 2004, danneggiata da un incendio.
Le
tavole sono precedute da due saggi di Sebastian Schütze e Madeleine
Gisler-Huwiler.
Maggio
David
Lyon, Massima sicurezza. Sorveglianza e “guerra al terrorismo”. Milano,
Raffaello Cortina, 2005
L’autore
si era già in passato occupato delle implicazioni e dei rischi
connessi all’uso incontrollato e discrezionale da parte dei governi
di mezzi di sorveglianza, soprattutto in La società sorvegliata:
tecnologie di controllo della vita quotidiana del 2002, Feltrinelli,
disponibile in biblioteca.
Ma qui è in discussione l’introduzione di tecnologie sempre più sofisticate
e intrusive nella vita pubblica e privata con gli enormi spazi e possibilità di
azione consentiti dal pretesto di prevenire nuove azioni terroristiche dopo
quella dell’11 settembre: “azioni del genere, prive di relazioni
con eventi precedenti, hanno generato una paura viscerale. Sono perciò state
sfruttate per giustificare regimi e stereotipi della paura, che a loro volta
hanno contribuito allo sviluppo dei sistemi di sorveglianza, ai quali hanno
conferito un contenuto sia razionale sia simbolico”. L’11
settembre ha dato inoltre, e questa appare una delle considerazioni più interessanti,
un contributo decisivo a rafforzare un processo d’integrazione già in
atto tra organismi statali e extrastatali uniti in unico sistema. Nei database
in elaborazione a cura dei vari organismi deputati al controllo, applicando tecniche
finora utilizzate per il marketing, all’archiviazione e catalogazioni
di gusti, inclinazioni, predilezioni di categorie di consumatori, si sostituisce,
in chiave di antiterrorismo, la schedatura di categorie e minoranze razziali
ritenute potenzialmente pericolose. Così s’instaura e si
consolida allo stesso tempo il potere di un controllo visivo diffuso, onnipresente,
che genera e alimenta due sistemi del tutto complementari, il panopticon degli
impianti televisivi a circuito chiuso –creazione intellettuale di Bentham,
ripresa da Foucault - in cui i pochi osservano i molti, con evidenti
connotati da apparato carcerario e il synopticon tipico della programmazione
televisiva, dove i molti osservano i pochi, con effetti deformanti proprio
sulla realtà che pretende di rappresentare.
L’edizione originale è apparsa con il titolo Surveillance after
September 11 nel 2003 per le edizioni Polity Press.
Nella foto: David Lyon (fonte: FINE-Hiroshima)
Michele
Camerota, Galileo Galilei e la cultura scientifica nell’Età della
Controriforma. Roma, Salerno, 2004
Nell’Introduzione
l’autore –direttore, con Massimo Bucciantini, della rivista “Galilaeana.
Journal of galilean studies”–riafferma la finalità perseguita
in questo profilo biografico e intellettuale di collocare adeguatamente
Galilei nel suo tempo, ricostruendo correttamente il dibattito suscitato
dalle sue idee, in maniera di restituire alla dignità e alla
pienezza delle loro argomentazioni anche i suoi interlocutori, che
alla fine risultano “non tutti (e non del tutto) stolidi e ottusamente
retrivi, così come rappresentati da quella non piccola parte
della storiografia galileiana che può, a buon diritto, qualificarsi
nei termini di una agiografia”.
Heinrich
August Winkler, Grande storia della Germania. Roma, Donzelli,
2004
L’autore
di La Repubblica di Weimar e L’eredità di Weimar,
entrambi editi in Italia da Donzelli nel 1998 e nel 1999, s’interroga
sulla”particolarità”della storia della Germania
in questo ponderoso saggio in due volumi, intitolato non casualmente
nell’edizione tedesca, curata da Beck nel 1999, Der lange
Weg nach Westen (Il lungo cammino verso Occidente). La “via
particolare tedesca”è per Winkler, che propone una “storia
dei problemi”, risalendo alle radici della Germania moderna,
la caduta del Sacro Romano Impero, il raggiungimento tardivo dell’unificazione
nazionale e delle forme democratiche tipiche dell’Occidente,
obiettivi che sembrano in via di definitivo conseguimento solo dopo
la caduta del Muro.
Staatsbibliothek
zu Berlin –Preussischer Kulturbesitz, Internationale
Bibliographie der Bibliographien 1959-1988 / International Bibliography
of Bibliographies 1959-1988. München, Saur, 1998
A cura di Hartmut Walravens e compilato da Ursula Olejniczak e
Käthe Schmiedecke, ha il suo antecedente naturale nel periodico Bibliographische
Berichte. Bibliographical bulletin, pubblicato tra 1959 e
1987, ma anche in un’opera “monumentale”come A
world bibliography of bibliographies (Lausanne, Societas Bibliographica
1965-1966) di Theodore A. Besterman.
Per ora sono disponibili 10 volumi dell’intera opera, che raggiungerà il
totale di 12, su cui 8 di testo, con una divisione per materie, e 4 di indici,
due riservati ai titoli e gli ultimi due –in preparazione - agli autori
e ai soggetti. Per un quadro più dettagliato si può visitare
il sito della Saur
Arthur
Schopenhauer, Scritti postumi. Milano, Adelphi
Ha
preso l’avvio nel 1996, nella collana Classici, l’edizione
degli scritti postumi del filosofo (testi elaborati dal 1804 al 1860,
anno della morte), finora inediti in Italia. Si accede a quello che,
come ricorda Franco Volpi, curatore dell’edizione italiana, lo
stesso Schopenhauer definiva il “processo di fermentazione“del
suo pensiero. La versione tedesca, Der handschriftliche Nachlass, è stata
curata da Arthur Hübscher –che aveva già curato l’edizione
critica delle opere pubblicate in vita - per Kramer, Frankfurt am Main,
che lo ha pubblicato in cinque volumi dal 1966 al 1975.
In
biblioteca sono pervenuti il vol. 1 (I manoscritti giovanili 1804
- 1818) curato da Sandro Barbera e il 3 (I manoscritti
berlinesi 1818 -1830) curato da Giovanni Gurisatti.
Riccardo
Busetto, Il Dizionario militare. Dizionario enciclopedico del
lessico militare. Bologna, Zanichelli, 2004
L’obiettivo
dichiarato è quello di colmare un grave vuoto, dal momento che
le precedenti risorse informative in quest’ambito sarebbero,
secondo la Prefazione, il Dizionario militare e di marina di
Alberto Guglielmotti del 1889 e, con altre finalità, l’Enciclopedia
militare del 1932-1936 in sei volumi.
La
ricerca sulla terminologia di carattere militare ha tenuto presente
la tradizione, ma ha posto in primo piano l’analisi della terminologia
militare contemporanea, “fortemente infarcita di un linguaggio
di carattere specialistico, mutuato nella maggioranza dei casi dalla
lingua inglese”. È presente anche un aspetto divulgativo,
nella ricchezza di notizie di tipo storico, giuridico, ma soprattutto
tecnico –caratteristiche fisiche strutturali, prestazioni, degli
armamenti terrestri, aerei, navali presi in esame, che si affiancano
all’apparato definitorio delle voci presenti.
Nuovi
abbonamenti o riprese per il 2005
-
Accademia. Paris,
Les Belles Lettres
-
Annali
Cilentani. Acciaroli (Sa)
-
Annali
Storici del Principato di Citra (già Annali
Cilentani). Acciaroli (Sa)
-
Bianco
e Nero. Roma, Centro Sperimentale di Cinematografia
-
Bibliologia. Pisa,
Istituti Editoriali e Poligrafici Internazionali
-
Cinecritica. Roma,
Sindacato Nazionale Critici Cinematografici
-
Marmora
International Journal for Archaeology, History and Archaeometry
of marbles and stones. Pisa, Istituti Editoriali
e Poligrafici Internazionali
-
Paratesto. Pisa,
Istituti Editoriali e Poligrafici Internazionali
-
Romance
Review. Boston, Boston College Department of Romance Language
and Literature
-
Studi
Culturali. Bologna , Il Mulino
-
Teoria. Pisa,
ETS
-
Théâtre
et Drame Musical. Paris, Société Internazionale d’Histoire Comparée
du Théâtre de l’Opéra et du Ballet
-
Trasgressioni.
Rivista quadrimestrale di cultura politica non conformista. Firenze,
Diorama
Giugno
Yves
Bonnefoy, Ieri deserto regnante, seguito da Pietra scritta. Parma,
Ugo Guanda, 2005
Nella
traduzione di Diana Grange Fiori, corredati di testo a fronte, il secondo
e il terzo libro di poesie, dopo la raccolta Douve del 1953 – apparsa
nella versione italiana con il titolo Memoria e immobilità di
Douve - di uno dei protagonisti della letteratura francese contemporanea
(Tours 1923-),
già pubblicati dallo stesso editore nel 1978 e da Acquario La
Nuova Guanda nel 1985. L’edizione attuale, che fa parte della
gloriosa collana “Poeti della Fenice”, è preceduta
da un’Introduzione dello stesso Bonnefoy. All’interno di
un piano di acquisizione delle opere del poeta rientra anche Seguendo
un fuoco. Poesie scelte 1953-2001 edito da Roma, Crocetti nel 2003,
un’antologia curata da Fabio Scotto con testo originale a fronte,
ora disponibile in biblioteca.
Yves
Bonnefoy.
Fonte: http://lyflol.blog.lemonde.fr/lyflol/librairie_du_xxie_sicle/
Il
sapere greco. Dizionario critico. Torino, Einaudi, 2005
Jacques
Brunschwig e Geoffrey E. R. Lloyd, curatori di quest’opera, di
cui è pervenuto il primo volume, ne definiscono gli obiettivi
in un saggio introduttivo dall’efficace titolo A casa in un
paese lontano: “un’ambizione precipua… far
capire la fondamentale dimensione di riflessività che ci sembra
peculiare nel pensiero greco, e che gli permette di conservare, ancora
oggi, il suo valore formativo e la sua potenza d’interrogazione”.
Per osservare “i Greci che osservano se stessi” sono state
previste quattro parti, in cui compaiono saggi di autori di differenti
paesi, la prima L’emergere della filosofia, la seconda La
politica, la terza La ricerca e i saperi, la quarta, che
costituirà il contenuto del secondo volume, in forma di dizionario
vero e proprio, dedicato ai filosofi e studiosi più rappresentativi.
Maria
Lorenza Chiesara, la curatrice dell’edizione italiana, sottolinea
i vantaggi derivanti dal ritardo dell’edizione italiana nei
confronti di quelle nelle altre lingue, grazie al quale, oltre
agli inserimenti in bibliografia delle pubblicazioni italiane tra
il 1960 e il 1996, data dell’edizione di Flammarion, sono
state possibili ulteriori significative integrazioni.
Opera
omnia Desiderii Erasmi Roterodami recognita et adnotatione critica
instructa notisque illustrata. Amsterdam etc., Elsevier
Dal
1969 ha preso il via sotto le cure di un comitato internazionale,
inizialmente affidata alle edizioni North Holland, la pubblicazione
delle opere complete di Erasmo da Rotterdam, ancora in corso, accompagnate
da apparato critico e commento di specialisti e organizzate in conformità della
divisione in nove ordines previsto dallo stesso filosofo olandese
per l’uscita postuma dei suoi scritti. Gli ultimi volumi pervenuti
sono il trentatreesimo (Ordinis sexti, Tomus tertius) Novum testamentum
ab Erasmo recognitum III curato da Andrew J. Brown e il trentaquattresimo
(Ordinis secondi Tomus tertius) Adagiorum Chilias secunda.
Francesco
Petrarca, Canzoniere. Rerum vulgarium fragmenta. Torino,
Einaudi, 2004
Con
questa edizione in due volumi nella collana “Nuova raccolta di
classici annotati” la curatrice Rosanna Bettarini, allieva di
Gianfranco Contini, autore, nel 1934 per i tipi di Tallone di un’altra
storica edizione del Canzoniere più volte riproposta
da Einaudi, conclude un lavoro ventennale in cui sono state messe a
fuoco tutte le fasi di un processo di elaborazione che, come commenta
Cesare Segre, sono anche le fasi di “una vicenda molto concreta
di amicizie e passioni letterarie e politiche”.
La
stessa Bettarini ha curato con il suo maestro la pubblicazione, sempre
per Einaudi nel 1980, de L’opera in versi di Eugenio Montale.
Luca
Marcozzi, Bibliografia petrarchesca 1989-2003. Firenze,
Olschki, 2005
La
lunga gestazione, i tempi non programmabili di un travaglio filologico
così complesso come quello di Rosanna Bettarini dovrebbero escludere
un possibile nesso dell’uscita dell’edizione del Canzoniere con
le celebrazioni del 2004 per il settimo centenario della nascita, che è invece
ben presente a Marcozzi per il suo lavoro, numero 183 della “Biblioteca
di bibliografia italiana”, prezioso apporto alle riflessioni
e ai bilanci che da queste ricorrenze è lecito attendersi. La
bibliografia segnaletica prende le mosse dal 1989, anno dell’ultima
rassegna bibliografica petrarchesca, ed è preceduta da una prima
parte, intitolata Storia della bibliografia petrarchesca, dedicata
a cataloghi e bibliografie pubblicate dal 1826 al 1996.
Vocabulaire
européen des philosophies. Dictionnaire des intraduisibles. Paris, Éditions
du Seuil
/ Dictionnaires Le Robert, 2004
Barbara
Cassin ha diretto – con collaboratori prestigiosi,
da Étienne Balibar a Alain de Libera a Tullio Gregory
- un vocabolario che ha voluto affrontare, in un’ottica
che rendesse “manifesti insieme il senso e l’interesse
delle differenze, solo modo di facilitare realmente la
comunicazione tra lingue e culture”, “gli intraducibili” in
un certo numero di lingue europee, termini che acquistano
un altro senso nel passaggio da una lingua ad un’altra,
in un’ottica che tende a valorizzare la molteplicità tra
le lingue e in ogni lingua. Più di 4000 parole sono
messe a confronto all’interno di 400 voci classificabili
in tre categorie, la prima che parte da una sola parola
in una sola lingua accostata ad equivalenti in altre lingue – come
la russa Mir messa in relazione con le francesi monde, paix, commune
paysanne, al tedesco Welt o Friede, al
greco kosmos o eirênê o la portoghese saudade confrontata
con il latino desiderium, il,tedesco Sehnsucht,
il catalano anyoransa o lo spagnolo soledad,
la seconda dedicata al funzionamento di questa o quella
lingua nel suo insieme – ad esempio l’Italien di
Remo Bodei o il Français di Alain Badiou
- infine voci direzionali che servono da guida alla
lettura.
L’opera è corredata
da Indici dei nomi propri, dei principali autori e passaggi
citati, dei traduttori e traduzioni citate, delle parole
e da una bibliografia di repertori – enciclopedie,
dizionari, lessici, corpus, grammatiche - utilizzati.
Giorgione, I tre filosofi (Vienna, Kunsthistorisches
Museum)
Dictionnaire
Sartre. Paris, Honoré Champion, 2004
Nella
collana “Dictionnaires & Répertoires”, sotto la
direzione di François Noudelmann e Gilles Philippe, ad opera di
65 specialisti, 800 notizie ordinate alfabeticamente a dare conto di
attività culturali, politiche, editori, personaggi della cultura
e della politica, luoghi – c’è anche la Napoli amata
e odiata insieme: “È una città in putrefazione. L’amo
e ne ho orrore” - in maniera da rispettare “tanto l’antiscientismo
di Sartre quanto la sua tensione alla totalizzazione”.
Le
schede sono prive di riferimenti bibliografici, che invece, riferiti
alle opere di Sartre e ai principali strumenti per la ricerca sul tema,
compaiono in forma generale all’inizio del volume.
Dictionnaire
Marcel Proust. Paris, Honoré Champion, 2004
La collana è la stessa del volume precedente.
L’obiettivo dichiarato è quello di “riunire
in un solo volume la somma delle conoscenze attuali su Proust
e la sua opera”, nella convinzione che siano insufficienti
i principali repertori dedicati finora alla Recherche,
descritti e analizzati nell’Introduction dai
coordinatori Annick Bouillaguet e Brian G. Rogers. Le schede
su personaggi, persone reali, luoghi fittizi e reali citati
negli scritti di Proust, redatte da 37 studiosi e specialisti
di diversi paesi, sono in maggioranza accompagnate da bibliografia e
rinvii. L’indice alfabetico dei contributi è preceduto
da un elenco dei personaggi secondari di À la recherche
du temps perdu che non sono stati oggetto di una voce
specifica.
Histoire
générale de l’Afrique. Paris, UNESCO
L’arrivo
in biblioteca dei volumi II, Afrique ancienne diretta
da G. Mokhtar e V, L’Afrique du XVI au XVIII siècle,
diretta da B.A. Ogot, completa la copia di questa grande
opera in nostro possesso, in un ambito relativamente poco
frequentato dalla storiografia, la cui produzione corrente è in
genere avara di contributi dalla portata così generale
e autorevole. Il Comitato scientifico internazionale di 39
membri (di cui due terzi africani) investito dall’UNESCO
nel 1970 della realizzazione del progetto ha fissato fin
dalla sua prima sessione i principali elementi caratterizzanti
cui si doveva ispirare l’opera, destinata ad una pubblicazione
nel maggior numero di lingue possibile: “un’opera
di sintesi”, aliena dal dogmatismo, tesa a mostrare
i legami culturali, gli scambi reciproci tra le differenti
parti del continente e il contributo all’umanità intera,
non trascurando tra le fonti la storia orale, l’espressione
artistica, con l’obiettivo di costituire “un
elemento capitale per la conoscenza del patrimonio culturale
africano” e in grado di proporre, “in un’epoca
dominata dalle rivalità economiche e tecniche” “una
concezione particolare dei valori umani”.
L'immagine è tratta
dal sito dell'Unesco
http://www.unesco.org/culture/africa/index.html
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