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News | Archivio nuove accessioni | 2005/II

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Archivio nuove accessioni - luglio-dicembre 2005


Luglio-Agosto

Gianni Gentilini, I cibi di Roma imperiale. Vita, filosofia e ricette del gastronomo Apicio. Milano, Medusa, 2004

Fauna marina e lotta tra polipo ed aragosta. Pompei, Casa del Fauno, I sec. a.C.; Napoli, Museo Archeologico
Pavimento a mosaico, cosidetto 'non spazzato'. Dalla vigna Lupi a Roma, I sec. d.C.; Roma, Musei vaticani

Due illustrazioni tratte dal volume
a sinistra: Fauna marina e lotta tra polipo ed aragosta. Pompei, Casa del Fauno, I sec. a.C.; Napoli, Museo Archeologico
in alto: Pavimento a mosaico, cosidetto "non spazzato". Dalla vigna Lupi a Roma, I sec. d.C.; Roma, Musei vaticani

Una nuova versione critica, seguita da un utile glossario, di un  classico della gastronomia della Roma imperiale, il ricettario De re coquinaria  di M. Gavio Apicio, giuntoci con numerose lacune e integrazioni di epoca successiva.
Il curatore prova a ricostruire, a partire dagli scarsi accenni disponibili nelle opere di Seneca, Plinio, Ateneo, Marziale, Giovenale, Tertulliano, Spartiano, un identikit completo – compreso anche un problematico ritratto fisico - del famoso gourmet, calandolo nella cultura e nella storia della Roma a lui contemporanea, arricchendolo di una contestualizzazione filosofica e proponendo interessanti confronti con altre elaborazioni  e testimonianze sul tema della cultura alimentare, Petronio soprattutto.
Apicio nato all’incirca il 25 a. C. e vissuto all’epoca di Tiberio, può essere definito il grande sperimentatore della gastronomia romana, autore di “una cucina concretizzabile solo a livelli sociali elevati per “l’abbondantissima scelta di spezie spesso esotiche”, per la scelta spericolata di ingredienti inimmaginabili - i contemporanei ricordano piatti a base di talloni di cammello, lingue di pavoni, fenicotteri o usignoli, creste tagliate a volatili vivi - tanto da escludere in maniera  assoluta che le ricette di Apicio possano essere considerate ”un esempio della cucina romana dell’epoca”, nota per la sua sobrietà.
Gli ha sicuramente nuociuto la cattiva fama di sperperatore di enormi ricchezze, oggetto dello sdegno di moralisti come Seneca o l’accostamento gratuito a pessimi imitatori come il crapulone Elio Vero o il pazzo Eliogabalo. Non a caso è proprio da un Seneca compiaciuto che apprendiamo della tragica fine di questo corruptor iuventutis, suicidatosi con il veleno, tra il 41 e il 44 d. C., dopo l’improvvisa scoperta che gli restano solo dieci milioni di sesterzi di patrimonio, insufficienti a mantenere il regime di vita fin lì praticato.
Al testo di Apicio, così come nel codice Parisinus Latinus 10318, seguono anche, in versione italiana, 31 ricette precedute dal titolo Apici Excerpta a Viridario viro inlustri, il cui compilatore, probabilmente di origine germanica, è da situare nell’Italia longobardica del VII secolo.

Tommaso Garzoni, L’ospidale de’ pazzi incurabili. Roma-Padova, Antenore, 2004
Nella collana “Scrittori italiani commentati”, a cura di Stefano Barelli, un’opera del celebre canonico di Bagnacavallo (1549 – 1589), autore di trattati enciclopedici come la Piazza universale di tutte le professioni del mondo o il Teatro de’ vari e diversi cervelli mondani.
In questo caso il lettore viene invitato a compiere, in un manicomio universale, un viaggio attraverso le varie forme della follia, maschile e femminile – quella delle donne viene definita dipendente dalle specifiche debolezze di cervello che le caratterizzano - e messo a conoscenza di un materiale accuratamente classificato  e successivamente “casualmente immagazzinato, come sotto la pressione di un horror vacui che abbia imposto l’accumulo caotico e frettoloso, lasciando all’ordine il solo margine di manovra di qualche accostamento analogico”. L’opera ebbe notevole successo, imitazioni e derivazioni in tutta l’area europea fino a tutto il XVII secolo, dovuto probabilmente alla sua appartenenza al genere “visita guidata”, prima della rimozione settecentesca e ottocentesca.
Il testo è preceduto, oltre che dall’Introduzione, da una nota biobibliografica, dalle note al testo e seguito dall’Indice dei nomi. Come segnalato nell’introduzione, la Biblioteca possiede due prime edizioni – l’opera ne ebbe tre nello stesso anni, 1586 - quella veneta di G. B. Somasco e quella ferrarese di  G. C. Cagnacini.

Cesare Cases – Sebastiano Timpanaro, Un lapsus di Marx. Carteggio 1956-1990. Pisa, Edizioni della Normale, 2004
Cesare CasesCesare Cases, nato nel 1920, è morto il 27 luglio a Firenze, cinque anni dopo Sebastiano Timpanaro, morto a 77 anni nel novembre 2000 nella stessa città.
Nelle 117 lettere e 6 cartoline introdotte e annotate da Luca Baranelli si dipana una spregiudicata, sempre profonda, a volte folgorante nella sua causticità, discussione tra due prestigiosi esponenti della vita culturale italiana degli ultimi decenni, l’uno, Cases (1920-2005), germanista, collaboratore della casa editrice Einaudi, fondatore della rivista “L’Indice”, l’altro, Timpanaro (1923-2000), filologo classico, studioso di Leopardi, ambedue collocati nell’alveo della sinistra. Gli argomenti affrontati toccano, a volte intrecciano tra loro, filologia (latina, tedesca, marxiana), filosofia, linguistica, marxismo, strutturalismo, critica letteraria, psicoanalisi, politica italiana e internazionale.
Non mancano sprazzi  di vita privata, come le sofferenze provocate da indifferibili cure dentistiche: ma anche da questa apparentemente vile materia si sviluppa un dibattito pervaso di ironia sul dolore, sulla morte, su come queste terribili emergenze sono affrontate o rimosse nella società contemporanea. L’interesse è accentuato dalla contemporaneità di questo scambio o dibattito con la pubblicazione delle opere più importanti, che spesso vengono reciprocamente inviate e con passaggi politici decisivi come la crisi che nel 1956 investe il Partito comunista italiano.
Nella foto: Cesare Cases. Fonte:
Apri la pagina collegata (nuova finestra) http://www.humnet.unipi.it/aig/comunicazioni.htm

Matteo Ricci, Dell’amicizia. Macerata, Quodlibet, 2005
Ritratto di Matteo Ricci (1610)Un piano di evangelizzazione rivoluzionario, quello che Alessandro Valignano, Visitatore delle missioni gesuitiche d’Oriente, affida nel 1582 ai confratelli Michele Ruggieri e Matteo Ricci. I due padri dovranno studiare la lingua ufficiale, il mandarino, apprendere i classici della cultura cinese e adeguarsi, anche esteriormente, ai costumi del popolo cinese per rendere più efficace e penetrante la diffusione dei fondamenti della religione cristiana. L’immersione nella realtà cinese di Ricci, astronomo, cartografo, letterato, matematico (Macerata 1552- Pechino 1610) sarà totale, fino a rivestire a lungo i panni del bonzo e pubblicare nel 1584 a Zhaoqing il primo Mappamondo cinese e nel 1595 a Nanchang la sua prima opera in cinese dedicata al tema dell’amicizia, in cui le massime occidentali si confrontano con i testi canonici con significative, illuminanti coincidenze.
L’edizione, con testo originale a fronte, si fonda sull’edizione di Pechino, 1601 e riporta la traduzione italiana di Ricci della prima versione, finora inedita, oltre ad un ampio apparato delle fonti utilizzate per le cento sentenze.
Matteo Ricci in un dipinto del 1610 del gesuita Emmanuel Pereira (nato Yu Wen-hui).
Fonte:
Apri la pagina collegata (nuova finestra) http://matrix.scranton.edu/about/ab_matteo_ricci.shtml

Dictionnaire critique d’iconographie occidentale. Rennes, Presses Universitaires de Rennes, 2003
Un repertorio di 330 schede, da Abondance a Warburg, sull’identificazione e classificazione dei temi presenti nelle opere d’arte nel mondo occidentale, diretto da Xavier Barral i Altet con la partecipazione di più di cinquanta autori. Il quadro cronologico si estende dagli inizi del Medio Evo fino ai giorni nostri. Le voci, organizzate alfabeticamente e corredate da bibliografia, sono ripartite in quattro grandi rubriche: iconografia della Bibbia, iconografia profana, movimenti artistici considerati dal punto di vista degli sviluppi dell’iconografia, storia dell’iconografia, delle scuole o delle personalità. Purtroppo, per scelte legate ai costi editoriali e per motivazioni di coerenza generale, nell’intento di “privilegiare il dibattito delle idee più che la concentrazione su qualche immagine”, l’opera non è illustrata.  

Aleksej Kara-Murza, Napoli russa. Roma, Sandro Teti Editore, 2005
Gorki, Bogdanow, Lenin (Capri 1908)Napoli e i suoi dintorni – Capri, il Vesuvio, la costiera amalfitana, Sorrento - costituivano per i viaggiatori russi dall’Ottocento ai primi del Novecento la tappa più meridionale del loro tour europeo.  Nella collana “I Russi in Italia” , la versione italiana del lavoro di un politologo russo, direttore dell’Istituto di filosofia della politica dell’Università statale Lomonosov di Mosca. Alla rievocazione dei soggiorni napoletani di viaggiatori più o meno noti, da Gogol a Herzen a Turgenev a Gorkij a Lenin, oggetto della prima parte, intitolata A Napoli, segue un’antologia di testi, Su Napoli e la Bibliografia curata da Alessandro Romano, che cerca volenterosamente di rimediare all’assenza d’indicazioni da parte di Kara-Murza delle fonti dei numerosi passi citati nel profili biografici.
Gorkij, Bogdanov, Lenin a Capri nel 1908. Fonte: Apri la pagina collegata (nuova finestra) http://www.chessbase.de/spotlight/spotlight.asp?id=3653

Nuovi abbonamenti per il 2005

  • L’Ellisse. Studi storici di letteratura italiana. Roma, L’Erma di Bretschneider
  • La lingua italiana. Storia, strutture, testi. Pisa, Istituti Editoriali e Poligrafici Italiani

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Settembre

Dizionario biografico degli anarchici italiani. Pisa, Edizioni Biblioteca Franco Serantini
Dizionario biografico degli anarchici italiani, vol. II, copertinaIl 23 agosto 1927 i due anarchici Ferdinando (detto Nicola) Sacco e Bartolomeo Vanzetti venivano uccisi con la sedia elettrica a Charleston, nel Massachussets, accusati ingiustamente di una rapina cui erano estranei, vittime innocenti di un clima politico sociale avvelenato dal terrore delle classi dominanti per le lotte sociali in corso e da ondate di odio razziale. Le biografie del “ buon calzolaio” e del “povero pescivendolo” popolano il secondo volume (I-Z) insieme a quelle di personaggi di spicco come Errico Malatesta, Francesco Saverio Merlino, Leda Rafanelli, Paolo Schicchi, Lorenzo Viani, ma soprattutto a tante testimonianze relative all’attività di una folla di oscuri militanti. Il I volume è stato annunciato tra le novità in arrivo nel mese di
Apri la pagina collegata maggio 2004

Storia della letteratura italiana. Roma, Salerno
Con la pubblicazione dei volumi XIII e XIV (quarto e quinto dell’Appendice) si conclude la pubblicazione, protrattasi per circa un decennio, dell’opera diretta da Enrico Malato.
Il vol. XIII, coordinato da Saverio Ricci, è dedicato a La ricerca bibliografica . Le istituzioni culturali. Sono state prese in considerazione biblioteche, accademie, istituti e centri di attività culturale, italiani o stranieri, connotati, per la fisionomia dei fondi librari e documentari posseduti, da “motivi di interesse nella prospettiva di una storia della letteratura italiana”. Le biblioteche selezionate, in numero di 134 quelle italiane, sono oggetto di una sezione curata da Maria Rascaglia, cui si affianca un’altra, affidata a Claudio Di Benedetto, riservata alla descrizione di 45 biblioteche europee e nordamericane in possesso di rilevanti fondi di italianistica.  La sezione sulle Istituzioni culturali, curata dallo stesso Saverio Ricci e di Girolamo De Miranda, ha preso in considerazione accademie (incluse anche quelle non più esistenti), istituti, centri di ricerca sicuramente o prevalentemente letterari per patrimoni e attività.
Le schede delle due sezioni, corredate da bibliografia, sono ordinate in  ordine alfabetico per capoluogo di provincia. Particolarmente utile, tra gli Indici, quello dei fondi documentari di letteratura italiana.
Il Vol. XIV è riservato alla Bibliografia della letteratura italiana, aggiornata al 1990, opera di Giorgio Masi e Marzia Minutelli e agli Indici dei nomi propri e delle opere anonime, dei manoscritti citati, elaborati da Giorgio Leonardi.

Introduzione alla filologia greca. Roma, Salerno, 2004
A conclusione dello Spazio letterario della Grecia antica, esce la versione italiana di Einleitung in die griechische Philologie, pubblicata da Teubner nel 1997 e diretta da Heinz-Günther Nesselrath, destinata a costituire, con l’ Einleitung in die lateinische Philologie, apparsa nel 1996 e curata da Fritz Graf -  in edizione italiana nel 2003, sempre presso Salerno, con il titolo Introduzione alla filologia latina - un aggiornamento indispensabile dell’ Einleitung in die Altertumswissenschaft di Alfred Gercke e Eduard Norden del 1910. La curatrice dell’edizione italiana Sotera Fornaro accenna alle integrazioni - l’indicazione dell’eventuale presenza di traduzioni italiane delle opere di riferimento straniere, le segnalazioni di testi significativi pubblicati dopo il 1997 – che fanno di quest’opera qualcosa in più di una semplice traduzione. In otto sezioni tematiche, dalla Storia dei testi alla Arte greca, diversi autori, tra cui anche gli italiani E. Degani e T. Dorandi, affrontano in ampie sintesi tutti gli aspetti della civiltà greca antica, con l’obiettivo di fornire un apparato bibliografico in cui non sia trascurato “niente di fondamentale e di recente” in maniera da essere utile per “chiunque voglia subito avere un’idea di una disciplina dell’antichità classica, e trovare subito i mezzi per portare avanti una propria ricerca”.

LEI, Lessico etimologico italiano. Wiesbaden, Dr. Ludwig Reichert
Max PfisterDiretto da Max Pfister – di recente affiancato da Wolfgang Schweickard  -  per incarico della Commissione per la filologia romanza della Akademie der Literatur und Wissenschaft di Mainz, un dizionario etimologico di base che intende raccogliere e interpretare scientificamente il materiale pubblicato concernente la lingua italiana e i suoi dialetti. Il repertorio cui ci si è largamente ispirati per concezione e struttura è il FEW, Franzosisches etimologisches Worterbuch, riferimento per l’area gallo-romanza, di cui Pfister è stato a lungo collaboratore.
Tutti gli articoli prevedono tre sezioni:
I Raccolta del materiale ordinato
II Documentazione scientifica, storico-etimologica, e relativa bibliografia
III Note e completamento della bibliografia.
Il repertorio, nella sua versione integrale, comprenderà quattro sezioni:
1. Etimi latini, etimi che risalgono ad un sostrato (per es. celtico, ligure, osco-umbro e le altre varietà prelatine) o ad una radice onomatopeica.
2. Etimi risalenti ad un superstrato (germanico, arabo, greco, francese, iberoromanzo, ecc.)
3. Materiale ignoto o di origine incerta (ordinato secondo criteri onomasiologici).
4. Indice generale.
L’opera, iniziata nel 1979 – preceduta, com’è naturale, da una lunga gestazione, dal momento che la genesi del progetto risale al 1968 - nella sua versione finale comprenderà circa 140 fascicoli, per un totale di 30 volumi.
L’ultimo fascicolo pubblicato nel 2005, e pervenuto in Biblioteca, è il n. 81 (Calaminthia-Calcare), relativo al vol. IX.
Fotografia dal Apri la pagina collegata sito della Fondazione Premio Internazionale Galileo Galilei dei Rotary Club Italiani

Der neue Pauly. Stuttgart - Weimar, J.B. Metzler
Il I supplemento di questo aggiornamento della Paulys Realencyclopädie der classischen Altertumswissenschaft, pubblicato nel 2004, è dedicato a Herrscherchronologien der antiken Welt. Namen, Daten, Dynastien. Curatori del supplemento Walter Eder e Johannes Ranger.

Lo spazio letterario del Medioevo. 3. Le culture circostanti. I. La cultura bizantina. Roma, Salerno, 2004
La cultura bizantina completa, dopo i precedenti volumi dedicati a quella arabo-islamica e a quella slava, il quadro delle culture “circostanti”, ovvero “contermini, contigue” rispetto a quelle europee occidentali.
Il curatore, Guglielmo Cavallo, accenna nella sua Presentazione al melting pot culturale, etnico non sempre armonioso, spesso conflittuale, che fu non solo al suo interno, ma anche nelle spinte feconde verso altre aree, occidentali e orientali, l’impero bizantino. I vari contributi presenti nel volume documentano l’intensità e la ricchezza, nonostante il peso dell’ortodossia e del conformismo, di una produzione e circolazione di testi poco noti di vario genere e livello linguistico e letterario, inseguendo, in particolare nel capitolo IV, Oltre Bisanzio, le tracce della presenza e della fortuna bizantina nei secoli successivi alla caduta dell’impero. La Cronologia presente nel volume, curata, come la Bibliografia, da Daniele Bianconi, dà conto degli estremi presi in considerazione, dal 324 d.C., data della fondazione di Costantinopoli da parte di Costantino al 1453, anno in cui la città è conquistata dai turchi di Maometto II. 

Warren Chappell e Robert Bringhurst, Breve storia della parola stampata. Milano, Silvestre Bonnard, 2004
Un libro rivolto “al lettore comune” secondo l’introduzione di Chappell, che mette al centro l’evoluzione della storia della stampa dalla sua invenzione ad oggi. Chappell, allievo in Germania negli anni 30 del grande Rudolph Koch (1876-1934), diventa anch’egli un celebre artigiano, inventore di caratteri, illustratore di libri per bambini (Perrault, Prokofiev, Grimm) e per adulti (Shakespeare, Bibbia, Cervantes, Fielding).
La prima edizione americana è del 1970, ma nel 1999 esce una seconda, con l’integrazione delle pagine riservate da Robert Bringhurst, poeta, studioso di culture orali, nonché autore nel 1996 di Elements of typographic style (in traduzione italiana Gli elementi dello stile tipografico, Silvestre Bonnard 2001). Bringhurst si occupa, com’è naturale, soprattutto di aggiornare l’opera, integrandola con l’informazione sulle più recenti tecniche digitali. 
Maggiori notizie su vita e attività di Koch e Chappell nel sito del
Apri la pagina collegata Klingspor-Museum Offenbach e Apri la pagina collegata MyFonts

Pompei. Pitture e mosaici. Roma, Istituto della Enciclopedia italiana
L’opera, diretta, come l’Enciclopedia dell’arte antica classica e orientale di cui costituisce una sezione, da Giovanni Pugliese Carratelli, si è conclusa con il decimo volume, riservato alla terza parte della documentazione sulla Regio IX. Il materiale pubblicato proviene dalle campagne fotografiche condotte dall’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e attesta la situazione fino al 1986. Seguono gli Indici generali, topografici, dei nomi, delle fonti, delle iscrizioni, dei soggetti.

Index Aureliensis. Catalogus librorum sedecimo speculo impressorum. Aureliae Aquensis (Baden Baden), Valentin Koerner
Iniziata nel 1962, l’opera è finalizzata alla segnalazione di libri di tutti i paesi europei pubblicati dal 1501 al 1600. L’ordinamento è alfabetico, l’ultimo volume pervenuto è il Tomo XV della Parte prima, gli autori rappresentati da Erardt Jeremias a Escudero Francisco.


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Ottobre

Karlheinz Deschner, Storia criminale del Cristianesimo. Milano, Ariele
Karlheinz DeschnerNel nome del Signore facciamo roghi, diamo alle fiamme, uccidiamo e consegniamo al maligno: tutto nel nome del Signore  (Georg Philipp Lichtenberg).
Solo dal 2000, a distanza di circa 15 anni dall’inizio della pubblicazione in Germania presso la casa editrice di Amburgo Rowohlt, una piccola casa editrice italiana, specializzata in libretti d’opera o testi letterari poco noti di aree nazionali trascurate dalla grande editoria, ha finalmente reso possibile l’uscita anche nel nostro paese della Kriminalgeschichte des Christentum. In un’opera di grande respiro, dal taglio dichiaratamente parziale, la storia del cristianesimo è presentata attraverso temi come: la nefasta influenza della Chiesa sullo stato, la guerra ai pagani, l’Inquisizione, i pogrom contro gli ebrei, la caccia alle streghe e lo sterminio degli indiani, il controllo dell’istruzione, la repressione delle idee non ortodosse. Spesso organizzatori e apologeti di queste iniziative sono stati padri e dottori della chiesa come S. Cirillo d’Alessandria per la cacciata degli ebrei dall’Egitto o S. Giovanni Crisostomo per lo sterminio di 7000 goti-ariani a Costantinopoli.
L’autore non teme l’inevitabile giudizio critico da parte dei cultori dell’obiettività dell’approccio storico, ammette apertamente di essere partito da consolidate, radicali premesse teoriche, perché sostiene, citando Droysen, che occorre “sapere ciò che si vuole cercare; solo allora si troverà qualcosa; le cose parlano purché uno le sappia interrogare”.
L’edizione tedesca è giunta all’ottavo volume, relativo al periodo dal 15° al 16° secolo, dall’esilio dei papi ad Avignone alla pace di Augusta del 1555, mentre l’ultimo volume della versione italiana è il sesto, che copre i secoli XI e XII, dall’imperatore Enrico II il Santo (1002) alla fine della Terza Crociata (1192).
Deschner, i cui vasti interessi sono attestati dai titoli di altre opere, come Der Moloch. Eine kritische Geschichte der USA, sviluppa anche in un proprio sito internet le sue battaglie ideologiche:
Apri la pagina collegata http://www.deschner.info
(ver. inglese:
Apri la pagina collegata http://www.deschner.info/index_en.htm)

Enciclopedia del cinema. Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, 2003-2004

Enciclopedia del cinema Treccani - Struttura dell'impianto enciclopedico

In cinque volumi, diretti da Enzo Siciliano con l’apporto di un comitato di consulenti tra cui Bertolucci, Cecchi D’Amico, Fink, Kiarostami, una struttura di tipo enciclopedico ha previsto voci concettuali, voci di raccordo, movimenti cinematografici, generi cinematografici, luoghi del cinema, tipologie filmiche, dibattito teorico, rapporti con altri media, voci giuridico-legislative, discipline filosofico-scientifiche, arti, voci storico-sociologiche, fondamenti scientifici, tecnica, festival e premi, istituzioni, riviste, case di produzione, biografie.
Le schede sono opera di più di 400 autori, scelti senza attenersi a delimitazioni rigidamente specialistiche, e sono precedute nel I Volume da cinque Percorsi introduttivi (Il cinema e il Novecento di Enzo Siciliano, Fantasie del cinema prima del cinema di Lucilla Albano, Presagi scientifici di un cinema venturo di Carlo Alberto Zotti Minici, La forma cinema nella sua evoluzione storica di Francesco Casetti, L’immaginario cinematografico: forme e meccanismi di Paolo Bertetto) e da alcune Testimonianze. Gli estremi cronologici si spingono fino al 2003 nel V Volume.
Il repertorio è completato da un Dvd realizzato dalla Cineteca di Bologna  sulla storia del cinema e delle tecniche cinematografiche.
Nell'illustrazione: La struttura dell'impianto enciclopedico dell'opera
(da:
Apri la pagina collegata Treccani Cinema)

Dizionario dell’architettura del XX secolo. Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, 2003-2004
L’opera, diretta da Carlo Olmo e Maria Luisa Scalvini, è una riedizione arricchita e aggiornata di quella omonima pubblicata da Umberto Allemandi nel 2001. Le figure evocate e descritte sono quelle dei cosiddetti builders - architetti, ingegneri civili ed edili, costruttori e urbanisti e industrial designers, tra i quali progettisti d'interni e storici - che hanno contribuito a definire le interpretazioni dell'architettura del XX secolo.
Ai quattro volumi riservati alle schede, corredate da riferimenti alle opere realizzate e agli scritti dei personaggi indicizzati, segue il quinto, Immagini e temi, curato da Fabio Mangone e Maria Luisa Scalvini, che documenta fotograficamente le realizzazioni e i contesti urbanistici.

F. Robert Rodman, Winnicott. Vita e opere. Milano, Raffaello Cortina, 2004
Donald W. Winnicott
Io suggerisco che la madre odi il bambino prima che il bambino odi la madre, e prima che il bambino possa sapere che sua madre lo odia (Donald W. Winnicott)
Uno psicanalista californiano, già autore di un’edizione critica delle Lettere, apparsa presso lo stesso editore in Italia nel 1988, ripropone la figura e l’attività del grande innovatore della psicanalisi infantile (1896-1971) in una biografia in cui gli eventi privati, i rapporti con la comunità scientifica, si mescolano con la ricostruzione della formazione, favorita e influenzata dall’incontro con Melanie Klein, dell’intensa attività di teorico e di analista. Integrano il testo suggestivi materiali di prima mano come foto, disegni, scarabocchi, insieme con un cospicuo apparato di note, l’indice analitico, una vera e propria rarità ormai, e una bibliografia completa.
La fortuna  perdurante delle tesi di Winnicott è ben documentata dagli echi propagati nella rete da una molteplicità di siti, tra cui si possono segnalare:
Apri la pagina collegata Winnicott.net e Apri la pagina collegata Winnicot che ospitano in inglese e spagnolo dibattiti, aggiornamenti scientifici, comunicazioni.

Myron P. Gilmore, Il mondo dell’Umanesimo 1453-1517. Milano, Sansoni, 2004
La prima edizione americana di questo classico della storiografia risale al 1952, la prima traduzione italiana ormai irreperibile al 1977, eppure Amedeo Quondam nella sua introduzione, dal titolo A proposito di questo libro, cinquanta anni dopo, enumera tutte le ragioni della persistente vitalità scientifica di un libro in cui vive pienamente quella tradizione di studi fondata sull’appartenenza ad una storia comune tra Europa e continente americano definita Western civilisation. L’autore, nato nel 1919, è stato anche a lungo direttore a Firenze del prestigioso Center for Renaissance Studies I Tatti.

Miguel de Unamuno, Vita di don Chisciotte e Sancio Panza. Milano, Bruno Mondadori, 2005
Miguel de UnamunoNell’anno del quattrocentesimo anniversario dell’uscita del Don Chisciotte viene riproposto questo commento del romanzo di Cervantes pubblicato dal grande pensatore spagnolo (1864-1936)  nel  1905, esattamente cento anni fa. Nel suo saggio introduttivo Il cavaliere della Fede che ci fa saggi con la sua follia Corrado Bologna lo definisce una vera e propria riscrittura, scandita dai titoli originali dei 74 capitoli, in cui si affacciano per la prima volta le tesi di Unamuno sul donchisciottismo, l’eredità principale trasmessaci dal romanzo di Cervantes, come immagine di chi “non si rassegna né al mondo, né alla sua verità, né alla scienza o alla logica, né all’arte o all’estetica, né alla morale o all’etica”. Secondo la Zambrano, citata da Bologna, si tratta di una “Guida della follia, Guida per naufragare e non per scampare al naufragio, per essere perplessi e non per uscire dalla perplessità. Guida per perdersi e non per trovarsi”.

David Buisseret, I mondi nuovi. La cartografia nell’Europa moderna. Milano, Silvestre Bonnard, 2004
Quando Sir William Petty (1623-1687) ricevette l’incarico di “pacificare” l’Irlanda, provvide subito a commissionare il “Down Survey”, una agile rilevazione topografica delle proprietà terriere confiscate alle famiglie irlandesi, ponendo le basi dell’occupazione britannica di gran parte dell’isola. Secondo Buisseret, che riferisce l’episodio, un bell’esempio che Marx avrebbe potuto verosimilmente definire “la mappa come strumento delle classi dominanti”. Dalla penuria dell’epoca medioevale alla massiccia produzione del secoli XVII e XVIII, determinata da esigenze di razionalità funzionale legate soprattutto alle attività economiche e militari, politico-diplomatiche: la lettura di Buisseret  tiene giustamente d’occhio i grandi mutamenti che influiscono sulla produzione e sull’uso delle carte geografiche, non dimenticando comunque la storia delle tecniche. La traduzione è stata, una volta tanto, estremamente tempestiva: The mapmakers’ quest. Depicting new worlds in Renaissance Europe era stato pubblicato dalla Oxford University Press nel 2003.

Un nuovo periodico in abbonamento dal 2005:

Automata. Rivista  di natura, scienza e tecnica del mondo antico. Roma, L’Erma di Bretschneider


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Novembre

George Thomas Tanselle, Letteratura e manufatti. Firenze, Le Lettere, 2004

La fabbrica del libro


“Il libro americano – di cui Lei, lettore, ha qui la traduzione in italiano – è un parallelepipedo di 234 x 153 mm., profondo 28 mm., pesante 0,9 chili”. Così Neil Harris apre la sua Introduzione a questa raccolta di saggi, riferendosi all’edizione originale pubblicata nel 1998 dalla Bibliographical Society of the University of Virginia. Seguono il dettaglio delle aree del frontespizio, le tecniche della composizione tipografica, ma non si tratta di un mero e gratuito virtuosismo, perché l’intento è quello di mettere in atto una brillante, un po’ provocatoria, applicazione delle tesi della bibliografia analitica o critica, che studia il libro come oggetto materiale. Alla base infatti di questa tradizione di studi, di cui Tanselle è attualmente l’esponente più autorevole, “l’idea che i manoscritti e i libri a stampa contengano indizî per ricostruire la storia della loro fabbricazione, che a sua volta fornisce dati essenziali per valutare la costituzione dei testi che recano”.
Per sostenere questa tesi, Tanselle interviene decisamente nel merito delle polemiche vivacissime divampate in ambito bibliotecario americano in merito alla gestione e conservazione del patrimonio, in particolare a partire da pratiche di trasferimento di libri e cataloghi su altri supporti, analogici o digitali, che hanno privilegiato unicamente i contenuti, ignorando l’importanza dello studio degli elementi fisici che il documento presenta, e favorendone in certi casi l’irreparabile perdita.  Oggetto delle sue critiche i molti, troppi bibliotecari, che eleggono un numero limitato di libri, definiti rari, da custodire in maniera separata e preservare anche per l’importanza della loro materialità, negando agli altri questo specifico interesse. Tutti i libri sono rari, insomma, e l’illusione che l’accesso fondato sul ricorso a  nuove tecnologie possa utilmente sostituire il possesso ignora che la riproduzione, benché utile e in molti casi opportuna, costituisce, presa in sé “un impoverimento, un furto di prove, una negazione dei più esatti e immediati modi visuali e tattili di conoscere” (McKenzie).
L’opera inaugura una nuova collana diretta da Luigi Crocetti e Mauro Guerrini, “Pinakes”, dedicata a studi di bibliografia, biblioteconomia e catalogazione.

Giorgio Agamben, La potenza del pensiero. Saggi e conferenze. Vicenza, Neri Pozza, 2005

Giorgio Agamben

Saggi in buona parte non più reperibili, pubblicati a partire dal 1980, raccolti e ordinati dallo stesso autore in tre sezioni (Linguaggio, Storia, Potenza) per la collana La quarta prosa, da lui diretta. I temi trattati spaziano da Walter Benjamin, della cui edizione italiana Agamben è stato il curatore, affrontato in vari contributi, Aby Warburg, Martin Heidegger, Gilles Deleuze.
Nel catalogo della Biblioteca è presente la sua opera centrale, Homo sacer: il potere sovrano e la nuda vita, edita da Einaudi nel 1995.
La foto di Agamben è tratta da Apri la pagina collegata (nuova finestra) La Bibliothèque du XXIe siècle (Le Monde.fr)

Daniel C. Dennett, L’evoluzione della libertà. Milano, Raffaello Cortina, 2004
A distanza di un anno dalla sua prima uscita con il titolo Freedom evolves è disponibile la traduzione italiana di un’opera del direttore del Center of Cognitive Studies alla Tuft University di Medford (Mass.), frutto di un trentennio di studi sui temi della coscienza e dell’evoluzione. Scopo dichiarato del libro è mostrare quanto abbia torto chi sostiene che possa essere disastroso l’abbandono delle credenze che vedono nell’“anima un pezzo immateriale e immortale di materia divina che abita e controlla il suo corpo materiale come farebbe un fantomatico burattinaio”. Temi scottanti, come la punizione e la recidività possono essere trattati con argomentazioni filosofiche che facciano ricorso ai ragionamenti di psicologi, economisti, biologi, per porre “il voluminoso edificio dell’etica” sulle fondamenta di “una visione realistica, naturalistica, potenzialmente unificata del nostro ruolo nella natura”.
Per approfondire la conoscenza di Dennett e delle sue ricerche, si può leggere, nelle raccolte della Nazionale, L’atteggiamento intenzionale (Bologna, Il mulino, 1993), Contenuto e coscienza (Bologna, Il mulino, 1992), Coscienza (Milano, Rizzoli, 1992), L’idea pericolosa di Darwin: l’evoluzione e i significati della vita (Torino, Bollati Boringhieri, 1997).

Novità in arrivo nelle collane editoriali e grandi opere

- Per la Bibliothèque de la Pléiade. Paris, Gallimard

  • Georges Bataille, Romans et récits
    In un’edizione diretta da Jean-François Louette con la collaborazione di Gilles Ernst, Marina Galletti, Cécile Moscovitz, Gilles Philippe e Emmanuel Tibloux, un volume di 1552 pagine, numero 511 della prestigiosa collezione, raccoglie opere come Histoire de l’oeil, Le bleu du ciel, Madame Edwarda.

- Per le Sources chrétiennes. Paris, Éditions du Cerf
Di seguito gli ultimi volumi pubblicati e pervenuti in Biblioteca della grande collezione dedicata ai Padri della Chiesa e iniziata nel 1942.
Per maggiori notizie sulla sua storia vai al sito
Apri la pagina collegata (nuova finestra) La Bibliothèque du Cerf

  • Fulgence de Ruspe, Lettres ascetiques et morales
  • Tyconius, Le Livre des Regles
  • Bede le Venerable, Histoire eccelesiastique du peuple anglais
  • Avit de Vienne, Histoire spirituelle Tome II
  • Socrate de Constantinople, Histoire eccelesiastique, II et III

- Per gli Archivi biografici Saur
La biblioteca acquista regolarmente tutte le serie pubblicate di questo repertorio, che affianca alle schede su microfiche, con schede estratte da dizionari e opere di carattere biografico, gli indici cartacei per il reperimento delle personalità incluse.

Archivi in microfiche

  • British Biographical Archive to 2002 (BBA III): instalments 7-12
  • Baltisches Biographisches Archiv. Series II (BaBA II): instalments 2-9
  • Korean Biographical Archive (KBA): instalments11,12
  • Polskie Archiwum Biograficzne. Seria Nowa (PAB II): instalments1 e 2
  • Russian Biographical Archive (RBA): instalments 1 e 2
  • South-East European Biographical Archive (SOBA): instalments10-12
  • Archivio Biografico Italiano fino al 1996-2001 (ABI IV): instalments 9-12
  •  Archivio Biografico de España, Portugal e Iberoamérica 1996-2000 (ABEPI IV):
    instalments .8-12

Indici cartacei

  • Index biographique français Series III (IBF III), Indici degli Archives Biographiques Françaises jusqu'a 1999 (ABF III) in 7 volumi
  • Japanese biographical Index (JaBI), Indici dei Japanese Biographical Archive (JaBa) in 3 volumi
  • Indici dei Canadian Biographical Archive (CaBA) in 2 volumi
  • Ungarischer Biographischer Index (UBI): Indici degli Ungarisches Biographisches Archiv (UBA) in 3 volumi
  • Russian Biographical Index (RBI): Indici dei Russian Biographical Archive (RBA)  in 6 volumi

- Per la Neue deutsche Biographie. Berlin, Duncker & Humblot
Un monumentale repertorio storico-biografico nazionale, iniziato nel 1953, curato attualmente, per la Historische Kommission della Bayerische Akademie der Wissenschaften, da Hans Günter Hockerts, giunge al suo ventiduesimo volume, da Rohmer a Schinkel. È sufficiente a chiarire l’interesse dell’aggiornamento la presenza di personalità come, Joseph Roth, Antonio Salieri, Egon Schiele, Friedrich Schiller. Allegato al volume un prezioso cd-rom che indicizza le personalità presenti nell’ADB, Allgemeine Deutsche Biographie , 55 volumi pubblicati dal 1875 al 1912, insieme con quelle presenti nei primi volumi della Neue deutsche Biographie.
Per ulteriori notizie:
Apri la pagina collegata (nuova finestra) ADB & NDB-Register: Einführung
Apri la pagina collegata (nuova finestra) Idw

Nuovi abbonamenti 2005

  • Ermeneutica letteraria. Pisa, Istituti Editoriali e Poligrafici Internazionali
  • La lingua italiana. Pisa, Istituti Editoriali e Poligrafici Internazionali

Periodici in antiquariato

Il MenabòIl menabò. Torino, Einaudi, 1959-1967
Tutto il pubblicato. Scritti di Calvino, Vittorini, Mastronardi, Ottieri, Manganelli, Guglielmi, Crovi, Fortini, Roversi, Sanguineti, C.E. Gadda, Pasolini.

Aretusa. Napoli, Casella poi Roma, De Luigi, 1944-1945
Diretta prima da Francesco Flora poi da Fausto Nicolini, infine da Carlo Muscetta. Contributi di Alvaro, Bassani, Tecchi, Brancati, Calvino, Croce, Doria, Gatto, L. e N. Ginzburg, Jovine, Moravia, Pintor, Prisco.

Geopolitica. Rassegna mensile di geografia politica, economica, sociale, coloniale.  Milano, 1939-1942
Rivista diretta da Ruggero Ruzzier. La Biblioteca  ha acquistato le annate 1939-1941.

Marcatrè. Genova – Roma, 1963-1970
Con questo acquisto la Biblioteca praticamente è in grado di integrare la propria raccolta di una rivista importante per i contenuti e la grafica fortemente innovativa, a lungo diretta da un comitato direttivo animato da personalità come Dorfles, Sanguineti,  Eco, Portoghesi, Gelmetti, Carpitella, Crispolti.

Incontro. Firenze, Vallecchi, febbr.-dic. 1940
Diretto da Enrico Vallecchi. Poesie di Bertocchi, Betocchi, Cosmi, De Pisis, Eliot, Fasolo, Gatto, Guidacci Margherita, Mario Luzi, Ronsard. Interventi di collaboratori come Bigongiari, Bo, Bodini, Bonsanti, Cancogni, De Robertis, Del Fabbro, Delfini, Falqui, Fortini, Gatto, Macrì, Parronchi, Pea,  Pratolini, Sanminiatelli, Sbarbaro, Timpanaro, Tobino, Ulivi, Vigorelli, ecc.
Riproduzioni di capolavori di grandi pittori come Maccari, Rosai, Mafai, Carrà, Guttuso, Moranti, Manzù.


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Dicembre

Dictionnaire de Michel de Montaigne. Paris, Honoré Champion, 2004
Michel de MontaigneDiretto da Philippe Desan, attraverso 616 voci, redatte da 94 collaboratori di dieci paesi e sostenute da un’ampia scelta bibliografica e una fitta rete di rinvii, questo dizionario, pur volendo offrire “una somma degli studi su Montaigne fino ad oggi”, “non pretende di riorganizzare il pensiero o le riflessioni del nostro autore su soggetti determinati”, ma “punta soltanto a rilevare e mettere in evidenza alcuni aspetti essenziali – o conflittuali – dell’uomo e della sua opera”.

Aby Warburg, Opere. Torino, Nino Aragno, 2004
Tra le iniziative condotte dall’editore torinese in collaborazione con il Warburg Institute di Londra non poteva mancare l’edizione completa delle opere del fondatore del prestigioso centro culturale, lo storico della cultura tedesco Aby Warburg (1866-1929). Il primo volume, curato da Maurizio Ghelardi, include La rinascita del paganesimo antico e altri scritti del periodo 1889-1914, quasi tutti incentrati sull’arte italiana del Rinascimento. Particolari motivi di interesse sono segnalati dal curatore nelle correzioni apportate, ricorrendo ad un nuovo confronto con gli originali, rispetto alla precedente edizione italiana affidata a Gertrud Bing (Firenze, La Nuova Italia 1966,  più volte ristampata) e nella presenza di alcuni inediti conservati nell’archivio del Warburg Institute di Londra.

The Keith Haring Show. Milano, Skira, 2005
Keith Haring, Pisa Mural, 1989 A cura di Gianni Mercurio e Demetrio Paparoni, il catalogo bilingue della mostra allestita sulla produzione dell’artista (4 maggio 1958 - 16 febbraio 1990) alla Triennale di Milano dal 27 settembre 2005 (la chiusura è prevista per il 29 gennaio 2006). Presenti 150 opere, tra cui molte mai esposte prima di questa occasione.
Testimonianze e interventi critici precedono le sezioni “Dipinti e oggetti”, “Opere su carta”, “Sculture”, “Dappertutto”. Gli “Apparati” documentano le attività espositive, personali e collettive, i progetti speciali, le collezioni pubbliche, un’ampia bibliografia di monografie e articoli di giornali e riviste. 
Haring, Pisa Mural, 1989. Dal sito
Apri la pagina collegata (nuova finestra) http://www.haring.com

Il piacere del testo. Saggi e studi per Albano Biondi. Roma, Bulzoni, 2001
Nella collana Biblioteca del Cinquecento curata dal Centro studi sulle società di antico regime «Europa delle Corti», due volumi di saggi dedicati alla figura dello storico recentemente scomparso (1930-1999), autore di ricerche su “testi  - di Pico della Mirandola, Giordano Bruno – che sembravano non dirci più nulla e che lui ha reso ancora vivi”. Adriano Prosperi introduce e coordina i contributi – tra gli altri dello stesso Prosperi, di Lina Bolzoni, Giorgio Montecchi, Paolo Prodi, Amedeo Quondam -  raccolti, a partire dai terreni privilegiati dall’attività di Biondi, sui temi Inquisizione e società, Tra magia e scienza, Modena e Ferrara nell’età estense, Riflessioni e temi di storia della storiografia.   

Paul Ricoeur, Percorsi del riconoscimento. Milano, Raffaello Cortina, 2005
Paul Ricoeur nel 2003 (AFP/MARTIN BUREAU)L’ultima opera, apparsa con il titolo originale Parcours de la reconnaissance, del grande filosofo, morto il 20 maggio di quest’anno. I tre studi che ne fanno parte, Il riconoscimento come identificazione, Riconoscersi se stessi, Il mutuo riconoscimento, sono rielaborazioni di tre conferenze tenute all’Institut für die Wissenschaften des Menschens di Vienna e riprese successivamente presso gli Archivi Husserl di Friburgo. Edizione italiana a cura di Fabio Polidori.
Paul Ricoeur (AFP/M. Bureau, dal sito Apri la pagina collegata (nuova finestra) Le monde.fr)

 

 

Maurice Rickards, Encyclopedia of ephemera. New York, Routledge, 2000
Biglietti commerciali, carte intestate, polizze di carico, lettere di porto, fedi di sanità, segnalibri e ventagli, scatolette di fiammiferi, santini, biglietti da visita e di auguri, ex libris, buste intestate, sono solo alcuni dei documenti manoscritti e stampati su carta, in genere di piccolo formato, destinati a vivere poco, definiti proprio per questo in area anglosassone “ephemera” (dal greco epi emera, per un giorno), oggetto di un’opera che si definisce “guida a documenti frammentari di ogni epoca per il collezionista, il conservatore e lo storico”.
Le schede danno una descrizione analitica delle diverse tipologie, e sono spesso accompagnate, oltre che da una bibliografia, da un’iconografia rivelatrice dell’estremo interesse storico di questi materiali.
Rickards (1919-1998) è stato grafico, fotografo e a sua volta collezionista, docente di storia della tipografia nonché fondatore nel 1975 della Ephemera Society.

Etichetta per una confezione di candele per pianoforte, fine XIX sec.

 

La carta austriaca del Regno di Napoli. Vibo Valentia, Monteleone, 2003
La seconda Restaurazione è ormai un fatto compiuto, Ferdinando di Borbone è stato riportato sul trono dalle armi austriache, e subito, quasi sull’onda della campagna militare conclusa vittoriosamente, tra il 1821 e il 1826 un certo numero di ufficiali dell’esercito occupante percorre in lungo e in largo il Regno di Napoli, compiendo rilevazioni cartografiche, raccogliendo informazioni, disegnando accurati profili del territorio. Il risultato si può leggere in 76 mappe, in cui viene dato un posto preminente a informazioni come “la condizione delle infrastrutture viarie, il reticolo idrografico, l’uso del suolo, la dislocazione dei centri urbani, la conformazione morfologica”. Sicuramente un aggiornamento dell’atlante pubblicato dal Rizzi Zannoni tra 1781 e 1812, in larga parte ispirato dall’esigenza, fortemente avvertita dagli austriaci nel periodo in cui esercitano il loro diretto controllo sul Regno, di evitare inquinamenti politici da parte del personale dell’Officio Topografico, praticamente costretto all’inattività tra 1820 e 1830, anche perché in odore di murattismo o carboneria.
Attualmente sono note solo tre copie manoscritte del prezioso Atlante, due conservate presso l’Archivio dell’Istituto Geografico Militare di Firenze e presso il Kriegsarchiv di Vienna, la terza in possesso di un privato che l’ha acquistata nel 1969 sul mercato antiquario torinese. Da quest’ultima è stata tratta l’edizione in facsimile numerata in 500 copie in possesso della Biblioteca. Alla riproduzione delle carte si affianca un volume con saggi di Paolo Mascilli Migliorini, Ilario Principe, Marco Iuliano, Tonino Caracciolo, Ottavio Amaro.

Légendes des siècles. Parcours d’une collection mytique. Fondation Martin Bodmer. Paris, Éditions Cercle d’Art, 2004

dalle collezioni della bodmeriana: Catechismo testeriano, ms., fine XVI sec.

L’acquisto di una edizione riccamente illustrata da Dulac della Tempesta di Shakespeare da parte di un ragazzo quindicenne dà l’inizio a quella che è stata definita “una delle più belle biblioteche private di tutti i tempi”. È lo stesso Martin Bodmer (1899–1971), svizzero di Zurigo, a ricordare la sua prima esaltante conquista, seguita da tante altre, favorite da un ambiente familiare in cui la florida attività di generazioni di tagliatori di pietre si accompagna da sempre ad intense frequentazioni con élites intellettuali svizzere e tedesche. Già nella seconda metà del Settecento Johann Jacob Bodmer è in contatto con Goethe, traduce Paradise lost di Milton, pubblica  Nibelungen e Parzival, negli anni 20 del Novecento Paul Valéry, Rainer Maria Rilke sono intimi della famiglia, tutto spinge  Martin a rivolgere le sue notevoli energie alla costituzione di una grande raccolta in cui fosse presente “tutto quello che aveva influenzato il passato, giocato un ruolo in una certa epoca”. La biblioteca apre al pubblico nel 1951, a Cologny, sulle rive del Lago di Ginevra, nel 1971 viene donata a una fondazione di diritto privato (indirizzo web: Apri la pagina collegata (nuova finestra) http://www.fondationbodmer.org.). Nel 2003 ai locali già esistenti si è aggiunto un nuovo museo progettato dal grande architetto svizzero Mario Botta.
Una selezione elegantemente illustrata di 150 documenti corredata da un testo di Charles Méla fa seguire alle miniature quattrocentesche prime edizioni, spesso annotate, di Hobbes, Campanella, Pascal, Cervantes, Marx e Engels, Freud, manoscritti del decimo secolo come Consolatio philosophiae di Boezio o del Trecento come la Magna Carta e manoscritti contemporanei di Jean-Iacques Rousseau, Oscar Wilde, Arthur Rimbaud, Marcel Proust.


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