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Archivio nuove accessioni - 2006/I


Gennaio

Dizionario Bompiani delle opere e dei personaggi di tutti i tempi e di tutte le letterature. Milano, Bompiani, 2005
Dizionario Bompiani delle opere e dei personaggi di tutti i tempi e di tutte le letterature1500 specialisti hanno contribuito alla nuova edizione, apparsa a distanza di dodici anni dalla precedente. L’opera è divisa in due parti, la prima in dieci volumi sulle Opere, la seconda in due volumi, l’undicesimo riservato ai  Personaggi, il dodicesimo agli Indici (cronologico con quadri sinottici, dei titoli originali e degli autori, delle opere di autori vari e ignoti e delle riviste).
Secondo un criterio già applicato nelle precedenti edizioni (1946, 1964, 1966, 1979, 1983), le opere presenti  - classici non solo della letteratura, ma anche della poesia, filosofia, scienza, storia, musica, teatro - sono esclusivamente di autori deceduti, tranne i premi Nobel.
Sono state aggiunte molte voci, le culture extraeuropee sono più presenti, numerose schede sono state oggetto di una necessaria revisione, soprattutto dal punto di vista delle prospettive critiche.

Gustave Flaubert – George Sand, Fossili di un mondo a venire. Torino, Nino Aragno, 2004
Un epistolario durato dal 1863 al 1876, iniziato quando Flaubert aveva 42 anni e la Sand 59: quattrocentoventidue lettere tra due grandi scrittori che si abbandonano con intensa affettuosità (Cara maestro, mio caro vecchio, mio caro fratello, amico del cuore) alle confidenze personali, commentando il proprio rapporto con le storie della letteratura, con la grande storia, in anni difficili, segnati da eventi sconvolgenti come la guerra franco-prussiana, la Comune, la Restaurazione.
L’apocalittico Flaubert se la prende con gli stronziformi borghesi, con la democrazia, la Comune, frutto perverso dell’istruzione primaria obbligatoria, e arringa una Sand ancora aperta alla comprensione, alla speranza: “Stiamo per entrare in un’era stupida. Che sarà utilitaria, americana e cattolica. La stirpe latina agonizza. La Francia seguirà l’Italia e la Spagna. Che il bifolchismo abbia inizio…”.

Robert Darnton, Il mesmerismo e il tramonto dei Lumi. Milano, Medusa, 2005
Franz Anton Mesmer in azioneIl tedesco Franz Anton Mesmer (1734-1815) rivelò nel 1778 a Parigi l’esistenza di un fluido di origine astrale che circonda e penetra tutti i corpi. La scoperta ebbe immediatamente grande fortuna in campo medico: una miriade di improvvisati guaritori pretendevano di controllare e rinforzare l’azione del fluido massaggiando i  “poli” del corpo, fino a provocare una crisi che avrebbe dovuto catarticamente ripristinare l’ordine originario sconvolto dalla malattia. Bocciato severamente da  buona parte dell’ufficialità scientifica –  le Raisons qui m’ont empeché jusqu’ici de croire au magnétisme animal di Condorcet sono riprodotte nell’Appendice 6 -  il mesmerismo diventa la bandiera, attraverso la Société de l’Harmonie Universelle, di una setta influente, caratterizzata da connotazioni anche filosofico-politiche. L’obiettivo dichiarato di Darnton (Il bacio di Lamourette, Il grande massacro dei gatti e altri episodi della storia culturale francese, Libri proibiti: pornografia, satira e utopia all’origine della rivoluzione francese, Il grande affare dei lumi: storia editoriale dell’Encyclopédie 1775-1800, tutti presenti in Biblioteca), è quello di riportare Mesmer  nel posto che gli compete, ovvero “nel pantheon degli uomini più discussi dell’epoca”. Una ricerca bibliografica condotta in biblioteche francesi, svizzere, inglesi, al fine di “studiare la mentalità dei letterati francesi dell’epoca della Rivoluzione, vedere il mondo dalla prospettiva con la quale essi lo vedevano prima che la Rivoluzione ne cambiasse la fisionomia”, si avvale, nello stile di ricerca consueto del grande storico della cultura, anche dei molteplici indizi derivanti da materiali diversi e spesso sottovalutati: lettere, diari, pamphlet, canzoni popolari, vignette, rapporti di polizia, annunci a pagamento apparsi sui giornali.

Novità in arrivo nelle collezioni

Per la Collection des Universités de France, Paris, Les Belles Lettres

  • Favorinos d’Arles, Œuvres, Tome I
    A cura di Eugenio Amato, tradotto da Yvette Julien
  • Properce, Élégies
    A cura di Simone Viarre

Per la Bibliothèque de la Pléiade, Paris, Gallimard

  • Romanciers libertins du XVIII siècle
    A cura di Patrick Wald Lasowski
  • Maxime Gorki, Œuvres
    A cura di Jean Pérus e Guy Vernet
  • C.F. Ramuz, Romans, II
    A cura di Doris Jakubec

Aggiornamenti di grandi repertori

Dizionario biografico degli italiani. Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana
Pervenuti i volumi 64 (Gaetano Latilla – Luigi Levi Montalcini) e 65 (Giuseppe de Levis – Pietro Lorenzetti)

Acquisti in antiquariato

Tavola dall'edizione Elesevier dell'Aminta di Tasso (1678)
Frontespizio illustrato dell'edizione Prault dell'Aminta (1768)

Torquato Tasso, Aminta, favola boscareccia di Torquato Tasso. Amsterdam, nella stamperia di S.D. Elsevier, e in Parigi si vende appresso Thomaso Jolly, 1678
Contiene sette incisioni a piena pagina f.t. di Sebastien Le Clerc (Metz 1637-Parigi 1714). Legatura coeva in pelle con nervi, decorazioni e titoli oro al dorso. Segue il poemetto: Amore fuggitivo.

Torquato Tasso, Aminta, favola boscareccia. Parigi, Marcello Prault, 1768
Frontespizio illustrato e sei graziose testatine incise. Legatura coeva in marocchino granata, tre filetti oro sui piatti, fregi e titoli oro al dorso. Contiene: Vita del Tasso; Prefazione di Egidio Menagio, Pensieri di diversi circa l’Aminta, Amore Fuggitivo e Osservazioni sull’Aminta.
Le due edizioni dell’Aminta, acquistate presso la libreria antiquaria Pregliasco di Torino, vanno ad arricchire la preziosa raccolta tassiana della Biblioteca Nazionale di Napoli.
Il fondo comprende manoscritti e volumi che spaziano dalle numerose prime edizioni a quelle del Seicento e Settecento fino ai giorni nostri. Oltre ad essere conservati nella specifica Raccolta Tassiana, dove compaiono gli esemplari di maggiore rarità bibliografica, i diversi volumi sono presenti in vari settori della Nazionale. La loro acquisizione si è realizzata nei secoli grazie all’annessione di antiche biblioteche e di raccolte di collezionisti donate all’istituto nel corso degli anni. In questo modo si è venuto a creare un fondo trasversale di notevole importanza che testimonia la fortuna di queste pubblicazioni nella cultura e nelle collezioni dei bibliofili napoletani.
Da una piccola statistica, fatta sui dati della produzione editoriale italiana delle opere di Tasso dal XVI al XIX secolo, risulta che su 508 edizioni della Gerusalemme liberata censite la Biblioteca ne possiede 88, mentre su 126 dell’Aminta ne possiede 38. Come si vede in valore percentuale la favola boscareccia è presente in modo consistente coprendo circa il 30% della produzione nazionale.
Il fondo della Biblioteca, pur non essendo esaustivo, è sufficientemente rappresentativo del successo editoriale delle opere di Tasso. Pubblicazioni italiane, straniere nonché volgarizzamenti dialettali rappresentano una testimonianza, costante negli anni e variegata per la tipologia del materiale, della produzione editoriale di questo autore, che attesta l’ininterrotta fortuna delle sue opere.
Esemplari di lusso si affiancano ad altri di piccolo formato ma di maggiore divulgazione, segnalando la presenza di un pubblico eterogeneo, di diversa origine culturale e provenienza sociale, a cui il poeta rivolgeva grande attenzione, come si legge in una lettera scritta a Giulio Caria, il 7 giugno 1585: “ Io non ho scritto a dotti solamente, come Vostra Signoria stima, e come affermano molti, ma a belli ingegni…”

Relazione del Tumulto di Napoli principato li 7 Luglio 1647 essendone stato l’inventore Tomaso Aniello d’Amalfi Pescivendolo, copiato da me Gio: Batt.a Denti in gran parte da quello scriveva persona, quale stava con Mons:ri Nunzio in Napoli à Mons:ri Governatore nostro di Fondi, e il medesimo Govern.e dava à me sopra scritto Gio:Batt.a.

Disegno a china raffigurante Masaniello dalla Relazione del tumulto di Napoli (1647)
Disegno a china raffigurante Masaniello dalla Relazione del tumulto di Napoli (1647)

Ms. cart. Sec. XVII (1647), cc. 214
Seguono il frontespizio due disegni a china a piena pagina che raffigurano Masaniello, di seguito una pagina doppia posta di traverso con al centro una curiosa rappresentazione satirica di Carlo V descritto come: “Prodigioso Mostro apparso in Polonia”.
Il manoscritto cartaceo, acquistato presso la libreria Grimaldi di Napoli, rientra nella tradizione delle cronache scritte in seguito ai fatti successi a Napoli durante i moti popolari del 1647-48.
Nobili o popolani, raffinati o meno nelle scrittura, opera di stranieri o napoletani, in realtà particolarmente numerosi sono i documenti su quei fatti che la Biblioteca possiede e continua a raccogliere, per offrire una testimonianza il più possibile ampia e diversificata delle fonti disponibili.
Nei nostri fondi manoscritti sono presenti diversi documenti relativi agli stessi avvenimenti con vari titoli come la Storia della rivoluzione di Napoli dell’anno 1647 (Ms. XV.E.49) scritta da Tarquinio Simonetti il cui autore, presente ai fatti, lasciò la città il 17 ottobre 1647 con la moglie per il suo feudo di Benevento. Altro testimone diretto dei fatti fu Giuseppe Pollio che scrisse Historia del Regno di Napoli, Revolutione dell’anno 1647 insino al 1648, manoscritto in nostro possesso (Ms. X.B.7). In lingua spagnola è invece il manoscritto coevo intitolato Napoles confuso brebe relacion de todos los merahilosos accidentes que an sucedito en la Ciutad de Napoles en todo el Reijno desde el primer dia que fue a los 7 de Julio 1647 hasta los 6 de Abril 1648 (Ms. XV.F.92).
La proliferazione di tali scritti dimostra quanto quegli avvenimenti abbiano scosso gli animi di molti contemporanei, testimoni diretti o interpreti di impressioni altrui, narratori più o meno fedeli di  quei drammatici eventi.


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Febbraio

Ecfrasi. Modelli ed esempi fra medioevo e rinascimento. Roma, Bulzoni, 2004
L’ecfrasi è il “nome che i retori greci davano alla descrizione di un oggetto, di una persona, o all’esposizione circostanziata di un avvenimento, e più in particolare alla descrizione di luoghi e di opere d’arte fatta con stile virtuosisticamente elaborato in modo da gareggiare in forza espressiva con la cosa stessa descritta” (Aldo Duro, Vocabolario della lingua italiana, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana). Come precisa l’introduzione di Gianni Venturi, nei due volumi dedicati a vari contributi sul tema di critici e teorici della letteratura viene affrontato il tema di “un rapporto descrittivo tra segno linguistico e segno visivo”. Chiude il secondo volume un saggio bibliografico di Monica Farnetti, curatrice del libro con Gianni Venturi, intitolato Teoria e forme dell’ecfrasi nella letteratura italiana dalle origini al Seicento.

L’arme e gli amori. Ariosto, Tasso and Guarini in Late Renaissance Florence. Firenze, Leo S. Olschki, 2004
Il titolo dell’opera è quello della Conferenza Internazionale svoltasi a Firenze, nella Villa I Tatti, già residenza del grande critico Bernard Berenson, ora sede dell’Harvard University Center for Italian Renaissance Studies, dal 27 al 29 giugno 2001.
Massimiliano Rossi e Fiorella Gioffredi Superbi hanno curato la pubblicazione degli Atti in due volumi, il primo intitolato Genre and genealogy, il secondo Dynasty, court and imagery.

Alexis de Tocqueville, La democrazia in America. Troina (EN), Città Aperta edizioni, 2005
Alexis de Tocqueville, La democrazia in America. Troina (EN), Città Aperta edizioni, 2005Nuova edizione italiana, affidata a Mario Tesini, di un classico della politica apparso per la prima volta tra 1835 e 1840 in due separati volumi, così come lo ripropone, filologicamente, questa nuova versione, accompagnata da una Nota bibliografica che fa il punto su edizioni delle opere, studi e bibliografie.

Francesco Petrarca, Le Senili. [Libri I – VI]. Torino, Nino Aragno, 2004
“L’adolescenza m’illuse, la giovinezza mi traviò, la vecchiaia mi corresse”. Il testo critico latino dei Rerum senilium libri, fondato da Elvira Nota a partire dalla collazione e classificazione sistematica dei manoscritti è apparso per la prima volta all’interno delle Oeuvres de Pétrarque  in corso di pubblicazione dal 2002 da parte delle edizioni Belles Lettres di Parigi, con un apparato critico al quale la presente edizione italiana delle Senili – al primo seguiranno altri due tomi - fa rinvio. Il volume, in traduzione italiana di Ugo Dotti con testo latino a fronte, è preceduto da un saggio introduttivo dello stesso Dotti, Il vecchio Petrarca. L’arco temporale coperto dai primi sei libri dell’epistolario si estende dal 1361 – il poeta aveva 57 anni - al 1368.

Francesco Petrarca, Le Familiari. [Libri I – V]. Torino, Nino Aragno, 2004
Il testo critico latino della Familiarum rerum libri è quello fissato da Vittorio Rossi e Umberto Bosco in occasione  dell’Edizione nazionale di Sansoni del 1933-1942 in quattro tomi delle Opere di Francesco Petrarca. Anche il piano della presente edizione, commentata da Ugo Dotti, autore del saggio introduttivo L’uomo di Petrarca e della versione italiana, prevede la pubblicazione delle Familiari in quattro tomi.

Sylvie Patron, Critique 1946-1996. Une encyclopédie de l’esprit moderne. Paris, Éditions de l’IMEC, 2000
Goulven Boudic, Esprit 1944-1982. Les métamorphoses d’une revue. Paris, Éditions de l’IMEC, 2005
Sylvie Patron, Critique 1946-1996. Une encyclopédie de l’esprit moderne. Paris, Éditions de l’IMEC, 2000Dal 1988 l’IMEC, Institut Mémoires de l’Édition Contemporaine, con sede in un’abbazia normanna, lavora alla raccolta, conservazione, valorizzazione di fondi documentari dedicati a case editrici, riviste e agli attori a vario titolo della creazione e produzione libraria. Di questa attività fa parte la pubblicazione di due studi, fondati anche sui materiali presenti negli archivi dell’IMEC, sull’attività nel corso di alcuni decenni di riviste intellettuali ancora autorevolmente presenti nella scena culturale francese. Il primo, su Critique, ricorda come, grazie all’apporto di contributi significativi di personaggi di primo piano come Bataille, Koyré, Blanchot, Barthes, Foucault, Lacan, Leiris, Derrida, Deleuze, la rivista, promossa nel 1946 da Georges Bataille e Jean Piel, diventata già dagli anni ’50 “uno dei punti di congiunzione tra il lavoro di Barthes, la nouvelle critique, il nouveau roman, lo strutturalismo”, documenti i dibattiti che attraversano tutto il settore delle scienze umane. Il secondo ricostruisce premesse e sviluppi della complessa rifondazione di Esprit che si apre nel dopoguerra, nel 1944, dopo il primo periodo, dal 1932 al 1943, in cui il fondatore, Emmanuel Mounier (1905-1950), teorico del personalismo, cerca di caratterizzare la rivista come espressione di un’elaborazione culturale e politica progressista, interna al messaggio cristiano, aperta alle tematiche sociali e alle istanze umanitarie, ma rigorosamente autonoma nei confronti della chiesa cattolica ufficiale e dei movimenti più o meno politici suoi  fiancheggiatori.
Successivamente Esprit si confronta, spesso in polemica aperta con la sinistra di ispirazione marxista, con avvenimenti traumatici come la decolonizzazione, l’Algeria, il 68, le utopie dell’autogestione.
Ulteriori informazioni sulle due riviste e sulla loro storia sono disponibili agli indirizzi:
Apri la pagina collegata http://www.leseditionsdeminuit.fr/catalogue/revue-critique.htm
Apri la pagina collegata http://www.esprit.presse.fr/histoire/historique.cfm

Periodici acquistati in antiquariato o in ristampa

La Biblioteca ha arricchito il proprio patrimonio di periodici con l’acquisto di intere raccolte o completamenti di testate già parzialmente possedute:

Annales de philosophie chrétienne. Paris : Bureau des annales de philosophie chrétienne, 1830-1913
Acquistati 1(1830)-19(1839) 

Annali Lateranensi. Città del Vaticano : Tipografia poliglotta vaticana, 1937-1961
Acquistati 1(1937)-5(1941)

Archeion : archivio di storia della scienza : organo dell'Istituto nazionale di storia della scienza. Roma : Leonardo da Vinci, 1927-1943
Acquistato 16(1934): completamento raccolta

Arte : archivo de obras de arte. Porto : [s.n.], 1905-1912
Acquistati 1905-1910

Bibliothèque de l’École des Chartes. Paris : Société de l’École des Chartes, 1839-
Acquistati Indici 1(1839)-147(1989)

Byzanthion : revue internationale des études byzantines. Bruxelles : Société Belge d’ Études Byzantines, 1924-
Acquistati Indici 1(1924)-30(1960)

Latomus : revue d’études latines. Tournai : Société d’Études Latines de Bruxelles, 1937-
Acquistati Indici 1(1937)-25(1960)

Moenia : revista lucense de lingüística & literatura. Santiago de Compostela : Universidade de Santiago de Compostela, 1995-
Acquistati 1(1995)-3(1997)

Nord : revue internationale des pays du nord : internationale review of the northern countries : Nordische internationale Zeitschrift. Copenhague : Kbh, 1938-1944
Acquistati 1(1938-)7(1944).

Nouveau Magasin François, ou Bibliothèque instructive et amusante. Londres : F. Changuion, 1750-1752
Acquistati 1(1750)-3(1752)

Orbe : revista latina de cultura general. México, 1945-1946.
Acquistati 1945-1946

Orientalia. Roma : Pontificio Istituto Biblico, 1920-
Acquistato 1986 (a completamento raccolta)

Philosophie positive. Paris : [s.n.], 1867-1883
Acquistati 15(1875)-16(1876)  a completamento raccolta

Revista de ideas estéticas. Madrid : Instituto Diego Velázquez, 1943-
Acquistati 1(1943)-26(1968)

Theoria : revista de teoría, historia y fundamentos de la ciencia. San Sebastian – Madrid : Servicio editorial, Universidad del País Vasco, 1952-1955; 1985-
Acquistati 1(1952)-3(1955)


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Marzo

Benny Morris, 1948. Israele e Palestina  tra guerra e pace. Milano, Rizzoli, 2005
Benny Morris, Esilio. Israele e l’esodo palestinese 1947-1949. Milano, Rizzoli, 2005
Benny Morris, Vittime. Storia del conflitto arabo-sionista 1881-2001. Milano, Rizzoli, 2001
Ilan Pappe, Storia della Palestina moderna. Una terra, due popoli. Torino, Einaudi, 2005
Benny Morris«Finché i leoni non  avranno i loro propri storici, gli storici della caccia continueranno a glorificare il cacciatore» (Proverbio africano). Eppure, a volte, anche gli storici cacciatori possono ribaltare verità consolidate, apparentemente a loro vantaggiose. La versione finora accreditata dalla storiografia ufficiale israeliana addebitava l’esodo massiccio – da 500.000 a 700.000 persone - di palestinesi e arabi dai propri territori tra 1947 e 1949 pressoché unicamente agli appelli rivolti dagli stati arabi all’inizio della prima guerra arabo-israeliana del 1948. In sostanza, prima di scatenare l’attacco, i dirigenti arabi avrebbero spinto all’esodo i propri fratelli, garantendo un rapido ritorno dopo l’immancabile vittoria. Quello che in realtà tende ad emergere sempre più chiaramente dall’apertura degli archivi israeliani e dalle coraggiose ricerche a tutto campo dei “nuovi storici” israeliani (Morris, Pappé, Segev, Schlaïm) è la scarsa rilevanza pratica di appelli di tal genere. Neanche l’accurato esame delle registrazioni radiofoniche delle emittenti arabe ne conferma l’esistenza. Ilan PappeAl contrario, recenti ricostruzioni fondate anche sullo studio dei documenti costitutivi del movimento sionista, fanno apparire piani più o meno coordinati, più o meno centralizzati, il cui obiettivo dichiarato è l’espulsione sistematica dei residenti. Il Piano Dalet (D in ebraico), ad esempio, messo in cantiere alla fine di gennaio 1948, prevedeva chiaramente «operazioni contro i centri di popolazione nemica situati al centro o in prossimità dei nostri sistemi di difesa», operazioni condotte «distruggendo i villaggi … nel caso di centri di popolazione difficili da controllare; o mettendo in piedi operazioni di rastrellamento e controllo … accerchiamento del villaggio e indagini all’interno. In caso di resistenza, la forza armata deve essere annientata e la popolazione espulsa fuori dalle frontiere dello Stato …».
1) Benny Morris (foto da Apri pagina collegata Haaretz.com)
2) Ilann Pappe (foto da Apri pagina collegata LabourNet UK)

Hermann Kurzke, Thomas Mann. La vita come opera d’arte. Milano, Mondadori, 2005
A cinque anni di distanza dall’edizione originale tedesca (München, Beck, 2000) una nuova biografia del grande scrittore (1875-1955), trova uno dei principali motivi di interesse nel ricorso a nuovi documenti emersi di recente, in particolare carteggi con vari corrispondenti. L’opera si articola in capitoli che ripercorrono le fasi della vita del grande scrittore, preceduti da una breve, sintetica, cronologia del periodo cui si riferiscono. Il volume si conclude con l’elenco dettagliato delle fonti utilizzate.

La Lumière au siècle des Lumières et aujourd’hui. Art et Science. Paris, Odile Jacob, 2005
Dal 16 settembre al 16 dicembre 2005 le Galeries Poirel di Nancy hanno ospitato una mostra collocata, secondo le parole del curatore, il neurobiologo Jean-Pierre Changeux, «in una problematica generale "Arte e Scienza" che mira a confrontare l’evoluzione della conoscenza scientifica e delle tecniche a quella dell’arte e del gusto». Il bel catalogo si pone l’obiettivo di illustrare la duplicità di significati della parola "lumière", il primo nel senso di irradiazione fisica, il secondo in quello di luce naturale, non più metafisica, che ha illuminato il lavoro di scienziati e filosofi settecenteschi.
I testi e le riproduzioni delle opere esposte si articolano nelle Sezioni La pittura lorenese, Le teorie di Newton sulla luce, L’occhio e il cervello, L’ottica e la percezione visiva, Il giudizio percettivo, Il giudizio morale, L’abbé Grégoire, i diritti dell’uomo e l’educazione scientifica, Le scoperte recenti sulla luce.

Storia della Shoah. La crisi dell’Europa, lo sterminio degli ebrei e la memoria del XX secolo. Torino, UTET, 2005
Il termine Shoah - in ebraico "catastrofe" -  fin dagli anni della guerra era usato dalle vittime ebree per indicare la politica dei loro persecutori. I curatori di questa grande opera - Marina Cattaruzza, Marcello Flores, Simon Levis Sullam, Enzo Traverso – lo hanno ritenuto «il più pertinente, anche per sottolineare la specificità del genocidio ebraico».  Una molteplicità di contributi di decine di studiosi, accompagnati da una documentazione fotografica in buona parte inedita, offrono «un quadro articolato e complesso della storia, della memoria e delle rappresentazioni della Shoah come evento centrale della storia europea e mondiale del XX secolo e uno degli eventi più cruenti della storia dell’umanità».
Dei cinque volumi previsti nel piano dell’opera (La crisi dell’Europa: le origini e il contesto, La distruzione degli ebrei, Riflessioni, luoghi della memoria, risoluzioni, Eredità, rappresentazioni, identità, Documenti) sono per ora disponibili i primi due. Gli altri volumi usciranno entro il 2006. Il piano dell’opera prevede anche tre DVD video (il processo di Norimberga, il processo Eichmann e il Tribunale dei Giusti) e un Cd-Rom ipertestuale con l’intera banca dati.

Completamenti o aggiornamenti di grandi opere

Storia d’Italia. Diretta da Giuseppe Galasso. Torino, UTET
È stato pubblicato ed è disponibile in Biblioteca il secondo Tomo del vol. XV (Il Regno di Napoli), dedicato al Mezzogiorno spagnolo (1494-1622). Oggetto del primo Tomo, apparso nel 1992, il Mezzogiorno angioino e aragonese (1266-1494).  

The New Encyclopædia Britannica. Chicago, Encyclopædia Britannica, 2005


Pubblicità dell'Encyclopædia Britannica, dal National Geographic Magazine (maggio 1913)
Pubblicità dell'Encyclopædia Britannica, dal National Geographic Magazine (maggio 1913)
da: Apri pagina collegata Wikipedia

La prima edizione della Encyclopædia Britannica, or a Dictionary of Arts and Sciences è pubblicata in tre volumi ad Edimburgo dal 1768 al 1771, in pieno clima illuminista, a cura degli scozzesi l’incisore su rame Andrew Bell, il libraio Colin Macfarquhar e l’erudito venticinquenne William Smellie, che si occupa della redazione degli articoli.
Dopo una storia anche difficile e travagliata, che in più circostanze ne ha messo in discussione la stessa sopravvivenza, la Britannica, trasferitasi ormai da alcuni decenni negli USA, a Chicago, giunge nel 1974 alla quindicesima edizione. L’aggiornamento del 2005 in 32 volumi ha impegnato 4.000 autori per 65.000 contributi, il 35% dei quali revisionato e attualizzato negli ultimi 2 anni. 12 volumi sono occupati dalla Micropaedia, un vero e proprio dizionario enciclopedico in 10.000 brevi articoli, 17 volumi dalla Macropaedia, la vera e propria enciclopedia con voci approfondite in forma di saggio, a sua volta consultabile con l’ausilio di due volumi di Indici e delle liste della Propaedia, quasi una classificazione sistematica delle conoscenze.

Bibliografie

Ugo Bellocchi, Bibliografia italiana della cooperazione. Bologna, Pàtron editore, 2005
A cura del Centro di documentazione sulla cooperazione e l’economia sociale e della Soprintendenza per i beni librari e documentari della regione Emilia Romagna una ricognizione sulla produzione bibliografica italiana in tema di cooperazione. Fonti principali utilizzate le schede già raccolte da Bellocchi, già autore di una Bibliografia del giornalismo italiano, in varie biblioteche italiane, i dati emersi dall’Opac di SBN, dal catalogo informatizzato del Centro e da Cooper97, bibliografia informatizzata sul tema a cura della Regione Autonoma Trentino.
Le 7.908 unità presenti (sono esclusi periodici e relativi articoli e pubblicazioni in lingua straniera) sono ordinate per argomento. La bibliografia è corredata da un indice di autori e curatori.

Leonardo Quaquarelli – Rita Zanardi, Pichiana. Bibliografia delle edizioni e degli studi. Firenze, Leo S. Olschki, 2005
Preceduto da alcuni saggi sulle edizioni antiche di Giovanni Pico e del nipote Giovanni Francesco e sulla bibliografia moderna di Giovanni Pico, il catalogo delle schede prodotte da un ampio e aggiornato censimento delle edizioni delle loro opere, dagli incunaboli  al XX secolo, e degli studi del XIX e del XX secolo. Le schede del materiale antico, fino al XVIII secolo, prevedono l’indicazione degli esemplari esistenti, dei repertori e degli esemplari consultati. L’opera si chiude con gli Indici delle edizioni, dei tipografi, dei possessori e delle provenienze, dei nomi citati.

SolariaAcquisti in antiquariato

Solaria. Rivista mensile di arte e di idee sull’arte. Firenze, 1926-1934
«Solariano», ricorderà Vittorini in Diario in pubblico, «era parola che negli ambienti letterari di allora significava antifascista, europeista, universalista, antitradizionalista. Ci chiamavano anche "sporchi giudei" per l’ospitalità che si dava a scrittori di religione ebraica e per il bene che si diceva di Kafka e Joyce. E ci chiamavano sciacalli. Ci chiamavano iene. Ci chiamavano affossatori».
La Biblioteca ha acquisito dalla Libreria Ferraguti di Parma l’intera raccolta della rivista, fondata a Firenze da un Alberto Carocci appena ventiduenne nel 1926. In meno di dieci anni di vita, dal 1926 al 1934, «Solaria» ospiterà la parte migliore della cultura italiana. Tra i collaboratori Montale, Debenedetti, Saba, Raimondi, Solmi, Gadda, Contini, Landolfi, Piovene, esordienti come Quasimodo, Penna, Natalia Ginzburg, Vittorini (la pubblicazione, nel numero del marzo/aprile 1934, de Il garofano rosso offrirà il pretesto per procedere al sequestro della rivista).


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Aprile

Gaïte Dugnat, Les catalogues des Salons de la Société Nationale des Beaux-arts. Dijon, L’Echelle de Jacob, 2000
In riproduzione anastatica, i cataloghi delle esposizioni di un’associazione di artisti nata il 30 dicembre 1890 da una scissione della Société Nationale des Artistes. Ognuno dei sei volumi di cui si compone l’opera è corredato dagli indici alfabetici degli espositori.

Enciclopedia della moda. Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, 2005
Enciclopedia della moda
I primi due volumi dell’opera, diretta da Tullio Gregory con Giovanni Puglisi e Giorgio Stabile, costituiscono in effetti la ristampa, definita “più compatta e quindi più maneggevole” della Storia del costume in Italia di Rosita Levi Pisetzky, già pubblicata in cinque volumi per conto della Fondazione Treccani dall’Istituto Editoriale Italiano di Milano dal 1964 al 1969. Il terzo volume, Universo moda, contiene contributi di diversi autori sui temi Il fenomeno moda, Le forme della moda, Accessori, Comportamenti e tendenze, Espressioni della moda, Economia della moda.

Bertrand Tillier, À la charge. La caricature en France de 1789 à 2000. Paris, Les Éditions de l’Amateur, 2005
Bertrand Tillier, À la charge. La caricature en France de 1789 à 2000. Paris, Les Éditions de l’Amateur, 2005La prima apparizione del termine caricatura risalirebbe ad una raccolta di stampe tratte da disegni dei fratelli Carracci. La caricatura darebbe del peso (carico) o del rilievo al disegno, esagerando, accentuando, i caratteri, le fisionomie dei personaggi. Ma se in una prima fase “il ritratto carico” colpisce e ridicolizza il popolo nelle sue brutture fisiche e morali, a partire dal Settecento il genere diventa arte, gli obiettivi sono i potenti: “la rivoluzione è una ‘carica’, la caricatura una rivolta” (Michel Melot). In Francia la caricatura ha avuto, nell’Ottocento e nel Novecento, grande fortuna, una produzione ricchissima di periodici ed esponenti prestigiosi, e Tillier, pur non proponendosi l’obiettivo di farne una storia organica, avvalendosi di una ricca iconografia, ne delinea i mezzi espressivi, i procedimenti grafici, le personalità, gli scontri con il potere. L’opera è stata pubblicata in occasione dell’omonima mostra allestita al Musée d’Art et d’Histoire di Saint-Denis dal novembre 2005 al febbraio 2006.

Sul tema, in Biblioteca:

Ernst Kris, E. H. Gombrich, I principi della caricatura, in Ricerche psicoanalitiche sull’arte. Torino, Einaudi, 1988
Giorgio Agamben, Stanze. La parola e il fantasma nella cultura occidentale. Torino, Einaudi, 1977
In arrivo anche un testo del 1958, per la prima volta tradotto in italiano: Werner Hofmann, La caricatura. Da Leonardo a Picasso. Vicenza, Angelo Colla, 2005

Dizionario dei fascismi. Personaggi, partiti, culture e istituzioni in Europa dalla Grande guerra ad oggi. Milano, Bompiani, 2005
L’edizione originale francese – Dictionnaire historique des fascismes et du nazisme -  curata da Pierre Milza e Serge Berstein, risale al 1992. La versione italiana, a cura di Nicola Tranfaglia e Brunello Mantelli, giunta alla sua seconda edizione dopo la prima del 2002, deve il suo titolo all’adozione di “una categoria idealtipica di fascismo” comprensiva del nazionalsocialismo, e si caratterizza anche per una delimitazione cronologica al periodo 1918-1945 e geografica alla sola Europa. L’introduzione di Nicola Tranfaglia, che sostituisce quella dei curatori francesi, giustifica queste scelte, adottate comunque in accordo con i curatori francesi. Il lemmario italiano ha conservato, aggiornandole, 167 voci delle 365 originali; 55 sono state riscritte e 67 del tutto nuove hanno portato il totale a 321. Alle schede accompagnate da bibliografia seguono le appendici Neofascismo e neonazismo in Europa dal 1945 di Francesco Germinario, la Cronologia essenziale curata da Giovanni Villari, una bibliografia generale e il repertorio delle sigle.

L’âge d’or des sciences arabes. Arles, Actes Sud ; Paris, Institut du monde arabe, 2005
L’âge d’or des sciences arabesDal 25 ottobre 2005 al 29 marzo 2006 una mostra allestita a Parigi, nella sede dell’Institut du monde arabe, ha celebrato i fasti di una grande cultura scientifica, fiorita prima a Damasco sotto gli ultimi Omeyyadi, poi a Bagdad con i primi Abbassidi, a partire dall’ottavo secolo. Gli apporti fondamentali del pensiero scientifico arabo-musulmano, risultante di uno spirito nuovo solo in parte debitore della grande civiltà greca, tuttora centrali ad esempio in ambito matematico-algebrico, si sono irradiati in tutto l’Occidente europeo fino alla fine del quindicesimo secolo. Le testimonianze riprodotte, nelle sezioni dedicate all’astronomia, allo studio del corpo umano, alla meccanica, al rapporto tra scienze e arte, tra scienze e musica, sono precedute da saggi introduttivi e accompagnate da ampie e analitiche schede descrittive. L’opera si conclude con una bibliografia aggiornata sui temi trattati.

Storia del cinema italiano. Venezia, Marsilio ; Roma, Edizioni di Bianco & Nero, 2005
Pubblicato, e disponibile in Biblioteca, il volume XIII, relativo agli anni dal 1977 al 1985. Il curatore, Vito Zagarrio, dà il significativo titolo Dopo la morte dei padri. Dagli anni della crisi agli albori della rinascita alla sua introduzione: sotto l’infausto segno della scomparsa tra 1974 e 1977 di De Sica, Visconti, Rossellini, Germi, Pasolini, in una prima fase proliferano le cosiddette televisioni libere e inizia una crisi profonda che colpisce le sale, inquina il mondo dell’industria, condiziona  la stessa creatività. Solo in una seconda fase si registrano segni di ripresa, si affaccia un cinema “nuovo” (Moretti, Piscicelli, Del Monte, Amelio, Avati).
La presenza nel volume di voci di critici e studiosi di orientamenti diversi intende offrire un quadro abbastanza completo di punti di vista anche antitetici sulle tematiche, sugli autori, sulla produzione del periodo preso in esame.
L’appendice, a cura di Veronica Pravadelli, ripropone documenti sul rapporto tra cinema e istituzioni, sulle nuove forme del consumo cinematografico, il boom dell’editoria cinematografica, premi, statistiche, la filmografia per anno, una bibliografia ragionata a cura di Stefania Carpiceci.  

Flo Conway, Jim Siegelman, L’eroe oscuro dell’età dell’informazione. Torino, Codice Edizioni, 2005
Norbert WienerDue giornalisti e divulgatori scientifici americani sono gli autori di una biografia del padre della cibernetica, Norbert Wiener (1894-1964), tradotta con grande tempestività (l’edizione originale, di Basic Books, è del 2005). Sono ricordate le tappe dell’elaborazione teorica di Wiener, dai rapporti con i principali filosofi inglesi e americani (James, Santayana, Royce, Russell, Husserl) alla successiva maturazione delle sue ricerche in contatto con il Massachusetts Institute of Technology, ai convegni della Macy Foundation di New York con neurofisiologi, antropologi, psicologi, ingegneri delle comunicazioni. Sono questi anche gli anni delle amarezze, provocate dai maggiori riconoscimenti attribuiti a Claude Shannon, che meglio di lui coglie principi che poi saranno alla base delle future applicazioni informatiche. Wiener in più occasioni si mostra uno scienziato sensibile alle ripercussioni politiche delle sue teorie e delle relative applicazioni, in aperto dissenso con il suo collega Von Neumann, scontrandosi con l’apparato politico-militare americano, già durante la guerra e poi negli anni ’50, preoccupato che “i sistemi automatizzati e i meccanismi ‘a prova d’errore’ dell’arsenale atomico militare, grazie alla loro velocità elettronica e alle strategie di risposta automatica, togliessero la decisione ultima di scatenare una guerra atomica dalle mani degli esseri umani”. Insomma, sosteneva Wiener in un intervento all’Associazione americana per il progresso della scienza nel 1957, “a causa della lentezza delle azioni umane, il nostro controllo effettivo sulle macchine può essere vanificato”.

Di Wiener la Biblioteca possiede:
Introduzione alla cibernetica. Torino, Bollati Boringhieri, 1966
L’invenzione. Come nascono e si sviluppano le idee. Torino, Bollati Boringhieri, 1994
Cibernetica. Milano, Il Saggiatore, 1968
Dio e Golem. Torino, Bollati Boringhieri, 1967
Su Wiener e le sue ricerche:
Leone Montagnini, Le armonie del disordine. Venezia, Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, 2005


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Maggio

Andrea da Barberino, Il Guerrin Meschino. Roma - Padova, Editrice Antenore, 2005
Nella collana Medioevo e Umanesimo, a cura di Mauro Cursietti, l’edizione critica secondo l’antica vulgata fiorentina dell’opera più popolare, insieme con I Reali di Francia, di Andrea di Iacopo di Tieri de’ Mangiabotti da Barberino (1370 – 1432), composta tra la fine del Quattordicesimo e gli inizi del Quindicesimo secolo. La Nota al testo che chiude il volume illustra le scelte filologiche operate sul testo a partire dalle versioni precedentemente pubblicate, manoscritte e a stampa. Il curatore descrive i manoscritti rintracciati, le edizioni a stampa  - la prima, Padova, Bartolomeo Valdezocchio e Martinus de Septem Arboribus, è del 1473 – e chiarisce che il titolo voluto dall’autore era in effetti Il Meschino da Durazzo.

Angela Nuovo – Christian Coppens, I Giolito e la stampa nell’Italia del XVI secolo. Genève, Droz, 2005
Angela NuovoI Giolito de’ Ferrari (Bernardino, Giovanni I, Clara, Gabriele, Giovanni II e Giovanni Paolo) sono stati tra i principali attori sulla scena delle attività tipografiche e editoriali cinquecentesche, tra la località di origine Trino, nel Monferrato, e Venezia, con filiali a Padova, Ferrara, Napoli. Angela Nuovo descrive l’organizzazione produttiva e commerciale, affronta temi come il commercio, il sistema dei privilegi, Christian Coppens i cataloghi di vendita tra 1587 e 1592. Nelle Appendici i carteggi di Gabriele con vari corrispondenti, gli indici della produzione editoriale, contratti per l’attività commerciale e tipografica, i privilegi ottenuti dalla famiglia, una ricostruzione delle collane di Gabriele. Il volume, illustrato con numerose riproduzioni di frontespizi e cataloghi, si conclude con la citazione delle fonti edite e inedite, oltre ad una sterminata e aggiornata bibliografia secondaria.
Nella foto: Angela Nuovo (
Apri la pagina collegata http://web.uniud.it/libroantico//curric/angela.html)

Alain Corbin, Storia sociale degli odori. Milano, Bruno Mondadori, 2005
Il titolo originale, forse meno immediato, ma più suggestivo, era Le miasme et la jonquille, l’odorat et l’immaginaire social, XVIIIeme- XIXeme siècles, Paris, Aubier, 1982. L’autore ha tratto ispirazione per la sua storia della percezione olfattiva dai Mémoires dello scienziato Jean-Noël Hallé, indagatore attento, nella Parigi del 1790, delle esalazioni mefitiche prodotte in vari luoghi della città dalla scarsità o assenza di igiene, all’origine di malattie o epidemie che colpiscono inevitabilmente poveri e diseredati. Il fine di Corbin è quello di rivalutare l’olfatto, spesso emarginato dalla storia sensoriale a vantaggio di vista e udito, in un processo di deodorizzazione nato dalle fobie borghesi per il tanfo dei miserabili. L’introduzione, del grande Piero Camporesi, dal titolo Odori e sapori, affronta, impreziosita da molteplici e illuminanti riferimenti culturali estratti dalla cultura italiana del XVII e XVIII secolo – Ramazzini, Magalotti, Muratori, Garzoni, Marino, Tesauro tra gli altri -  l’intreccio ineluttabile, l’interattività tra naso e palato, i due sensi “vilissimi” ma provvidenziali per il recupero di una sana animalità fonte di percezioni e di un insostituibile, primario, rapporto con la realtà.

Lucien X. Polastron, Livres en feu: histoire de la destruction sans fin des bibliothèques, Paris, Denoël, 2004
na immagine della Iraqi National Lybrary and Archives dopo l'ingresso delle forze multinazionali nella città nell’ aprile 2003Il 5 gennaio 2004, l’Istituto di ricerche orientali di Bhandarkar – ricco di un patrimonio di 30.000 antichi manoscritti -  è stato assalito e gravemente danneggiato da una folla inferocita perché nella biblioteca era stato accolta un’opera a loro sgradita dello studioso americano James Laine su un antico re musulmano, Shivaji: a Hindu king in Islamic India, edita dalla Oxford University Press (ulteriori dettagli in:
Apri la pagina collegata http://www.bori.ac.in/vandals.htm).
Un dramma sempre attuale, la tensione, più o meno direttamente organizzata o manovrata dal potere, a cancellare la storia e le sue testimonianze. Eppure Leo Löwenthal (I roghi dei libri, Genova, Il melangolo, 1991, una conferenza tenuta alla Freie Universitat di Berlino nel 1983), ha osservato che sull’argomento, così drammaticamente attuale, “non esiste nessuna analisi storica esauriente”.
Polastron, studioso di storia del libro, profondo conoscitore della calligrafia giapponese, cinese e araba, ispirato per la sua ricerca dal trauma provato a seguito della distruzione della biblioteca di Sarajevo, prova a colmare questo vuoto con una ricerca durata 12 anni, di cui è già annunciato un aggiornamento.
Nella foto: una immagine della
Iraqi National Library and Archives dopo l'ingresso delle forze multinazionali nella città nell’ aprile 2003

Johann Wolfgang Goethe, Gli anni di viaggio di Wilhelm Meister. Milano, Medusa, 2005
Prima edizione integrale italiana – completa delle 359 massime che Goethe aveva successivamente aggiunto per integrare l’opera dopo la prima tiratura - dell’ultima parte del Wilhelm Meister, un capolavoro poco noto, definito da Pietro Citati (La Repubblica, 4 novembre 2005) “uno dei cinque o sei romanzi più belli del diciannovesimo secolo”.
Una recente edizione italiana della versione del 1821, a cura di Ernesto Guidorizzi,  era apparsa nel 1986 (Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane)
Richard Goulet

Dictionnaire des philosophes antiques. Paris, CNRS, 1994-
Diretta e coordinata da Richard Goulet, l’opera è ancora in corso. Sono apparsi finora quattro volumi (Abammon-Axiothea, Babélica d’Argos-Dyscolius, D’Eccélos-Juvénal, Labeo-Ovidius) e un supplemento di aggiornamento dei primi tre volumi.
80 universitari e ricercatori hanno creato una mappa di orientamento tra testi originali e versioni successive di filosofi greci e romani, dai presocratici agli ultimi neoplatonici del VI secolo dopo Cristo. La lista generale dei filosofi che saranno oggetto del repertorio è accessibile in linea:
Apri la pagina collegata Dictionnaire des philosophes antiques

Nella foto: Richard Goulet (Apri la pagina collegata http://upr_76.vjf.cnrs.fr/Membres/GouletR/GouletR.html)

Jean-Yves Lacoste, Dizionario critico di teologia. Roma, Edizioni Borla, 2005
Il teologo Pietro Coda è il curatore della versione italiana, con nuove voci aggiunte e un’indispensabile aggiornamento bibliografico, di un’opera pubblicata per la prima volta (Paris, Presses Universitaires de France) nel 1998.


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Giugno

Bruno Dumézil, Les racines chrétiennes de l’Europe. Conversion et liberté dans les royaumes barbares, Vème-VIIIème siècles. Paris, Fayard, 2005
La copertina del volume di DumezilIl titolo evoca, più o meno deliberatamente, un dibattito di attualità, divampato durante l’elaborazione della Costituzione europea. In questo caso però la finalità è quella di documentare, utilizzando le fonti coeve disponibili, le modalità attraverso le quali il cristianesimo ha non solo resistito alla fine dell’Impero romano, ma è addirittura diventato egemone nell’Europa occidentale. Nei secoli del primo Medioevo si susseguono conversioni di intere popolazioni di origine barbara, molto spesso forzate, non solo e non tanto per un uso aperto e indiscriminato della violenza, ma soprattutto per il ricorso a metodi più raffinati, fondati su pressioni sociali, politiche. “I nuovi padroni germanici dell’Occidente lasciarono agire i prelati cattolici finché ritennero che il loro proselitismo non avrebbe danneggiato né l’ordine né la stabilità politica”. Spesso l’adesione esteriore alle nuove pratiche lasciava permanere le vecchie credenze nel segreto della coscienza, anche perché, con il passare del tempo, l’intolleranza da parte ad esempio dei Merovingi verso sacche di idolatria diventava assoluta.
La ricerca di Dumézil si conclude, dopo un’appendice documentaria,  con la citazione delle fonti utilizzate (divise in testi teorici, pratici, normativi, narrativi) e dei lavori critici sull’argomento.

Storia d’Italia. Annali 21. La massoneria. Torino, Einaudi, 2006Alberto Basso
Trentuno saggi, curati da 25 studiosi italiani e stranieri, tra cui il responsabile del volume, Gian Mario Cazzaniga, con la finalità di inserire la storia e le attività della massoneria italiana tra Sette e Ottocento nel contesto europeo.

Storia della musica. Torino, UTET, 2004-2005
Con il terzo volume e la Cronologia l’opera diretta da Alberto Basso è ora completa. I primi tre volumi - I, Dall’Antichità al Barocco (Italia, Francia), II, Dal Barocco (Continuazione) al 1830, III, Dal 1830 alla fine dell’Ottocento – sono dello stesso Basso, e sono corredati da una bibliografia alla fine del terzo volume. La paternità del quarto volume, dedicato al Novecento, è divisa tra Carlo Benzi, Stefano A. E. Leoni (Primo Novecento), Andrea Lanza, Stefano A. E. Leoni (Secondo Novecento), Maurizio Franco (Il Jazz), Franco Fabbri (La Popular Music). La Cronologia documenta in progressione diacronica dal 1000 a.C. al 2000 i più importanti eventi musicali (biografie, prime esecuzioni/rappresentazioni, opere critiche/teoriche/didattiche, strumenti musicali, istituzioni, opere letterarie/artistiche/cinematografiche d’interesse musicale).
Nella foto: Alberto Basso
(da Apri la pagina collegata Cooperativa Librarsi)

Le Cymbalum mundi. Genève, Droz, 2003
Cymbalum mundi di Bonaventure des Périers, frontespizio dell'edizione di Lione del 1538Neanche il colloquio di Roma del 3-6 novembre 2000, di cui, a cura di Franco Giacone, appaiono gli atti nella collana “Travaux d’Humanisme et de Renaissance”, è riuscito a diradare completamente i molteplici misteriosi risvolti che accompagnano un’opera pubblicata anonima a Parigi nel 1537 da Jean Morin e immediatamente condannata al rogo dal Parlamento di Parigi. La paternità è con ogni probabilità da attribuire a Bonaventure Des Périers (inizi XVI secolo-1543), valletto di camera e segretario di Margherita di Navarra, letterato, autore di Nouvelles recréations et joyeux devis.
Il personaggio principale dei quattro dialoghi che compongono l’operetta, Mercurio, intermediario tra  Olimpo e mondo degli uomini, viene ritenuto da molti un’allegoria di Cristo. A lui i due ladri Byrphanes e Curtalius (forse teologi della Sorbona) sottraggono un prezioso libro – il Libro dei destini – affidatogli da Giove, che contiene i nomi dei beneficiari dell’immortalità, mentre altri personaggi evocano le figure di Lutero, Erasmo. Rivalutata pienamente nell’Ottocento da Charles Nodier, l’opera attribuita a Des Périers fu analizzata criticamente anche da Lucien Febvre, che, nei suoi studi sull’incredulità nel XVI secolo, tendeva a negare in quell’epoca l’esistenza di correnti di pensiero apertamente ispirate dall’ateismo. Divergenti, opposte, continuano ad essere le interpretazioni di quest’opera così enigmatica. Per alcuni “i sonagli del mondo” rientrerebbero a pieno titolo nel filone della letteratura anticristiana, antireligiosa, che interpreta le religioni come pura invenzione umana, altri vi colgono un’allegoria della mistica dell’amore divino, mentre c’è chi sottolinea esclusivamente la satira feroce di un’umanità travagliata da sterili dispute teologiche. L’unica copia della prima edizione sopravvissuta alla persecuzione è nella Biblioteca municipale di Versailles

Bonaventure des Périers, Cymbalum mundi, frontespizio dell'edizione di Lione del 1538 (da Apri la pagina collegata Gallica)

Galileo Galilei, Il Saggiatore. Roma – Padova, Antenore, 2005
Un’edizione critica, curata e commentata da Ottavio Besomi e Mario Helbing, dell’opera pubblicata nel 1623 da Galilei, già ammonito dal cardinale Bellarmino nel 1616 ad “abbandonare l’opinione che il sole sia al centro del mondo e la terra si muova”. Nonostante i tentativi di Galilei di muoversi con prudenza, il Saggiatore fu oggetto di tre denunce, una di copernicanesimo, altre due per aver messo in dubbio il mistero eucaristico.

Nicolas Weill-Parot, Les «images astrologiques» au Moyen Âge et à la Renaissance. Paris, Honoré Champion, 2002
Nel 1496 Hyeronimus Torrella, medico e astronomo, pubblica a Valencia un’opera di compilazione, Opus praeclarum de imaginibus astrologicis, a seguito delle richieste di alti dignitari della corte di Ferdinando il cattolico, impressionati da prodigiose guarigioni di affezioni dolorose ai reni e ai piedi ottenute grazie a particolari talismani aurei, le “immagini astrologiche”. Seguendo le piste tracciate da Torrella, che raccoglie volenterosamente tutto quanto è stato scritto e detto prima di lui sull’argomento, l’autore cerca di rispondere a tre domande: “Perché e in quali circostanze è stata coniata la nozione di immagine astrologica? Attraverso quale modalità, una volta creata, ha potuto fare il suo cammino fino a prendere l’importanza che ha assunto nel XV secolo? Qual è il suo significato intellettuale e la sua portata reale nei differenti campi di attività del pensiero medievale con cui si è incontrata?”.

Acquisti in antiquariato: manoscritti

Benedetto Croce, Gli studi storici nella varietà delle loro forme e i loro doveri presenti
La Biblioteca ha acquistato dalla libreria antiquaria “Letteratura Tattile” di Rimini la stesura autografa con alcune varianti di un messaggio indirizzato dal filosofo al congresso della American Historical Association di Washington del 27-29 dicembre 1934, al quale, benché invitato, Croce non poté partecipare. Il testo è stato pubblicato dalla Laterza in Orientamenti nello stesso 1934 e, successivamente, in Ultimi saggi nel 1935.


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