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Archivio
nuove accessioni - 2008/I |
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Gennaio
La
storia dei “Gettoni” di Elio Vittorini. Torino,
Nino Aragno, 2007
Epistolari,
schede redazionali, in larga parte inediti, risvolti di
copertina, testimonianze autobiografiche, concorrono a ricostruire
la storia della collana pubblicata da Einaudi dal 1951 al 1958.
Emergono i contatti preliminari, le conversazioni che accompagnano
fino alla loro realizzazione i progetti destinati a vedere la
luce, ma anche i retroscena di quelli clamorosamente respinti,
tra cui una prima versione del Gattopardo di Giuseppe
Tomasi di Lampedusa, edito successivamente, com’è noto,
in una versione rielaborata, da Feltrinelli nel 1958. I materiali,
raccolti e presentati in tre volumi curati da Vito Camerano,
Raffaele Crovi, Giuseppe Grasso, si spingono anche oltre il breve
arco temporale in cui sono usciti i cinquantotto titoli di quarantuno
italiani, quattro francesi, due statunitensi, un inglese e un
argentino. La collana doveva dare spazio, offrire opportunità di
pubblicazione, nelle intenzioni del suo direttore, a manoscritti
dotati di “validità
documentaria” o comunque ad autori provvisti di “forza
creativa”. Il termine
“gettone” viene scelto “per i molti sensi che
la parola può avere, di gettone per il telefono (e cioè di
chiave per comunicare), di gettone per il gioco ( e cioè con
valore che varia da un minimo a un massimo) e di gettone come pollone,
germoglio” (lettera di Elio Vittorini a Italo Calvino del
25 febbraio 1951).
Nella foto, la copertina di un volume della
collana "Gettoni" diretta da Elio Vittorini
Giuseppe
Luigi Marini, Il valore dei dipinti dell’Ottocento e
del primo Novecento. Torino, Umberto Allemandi
Nella
venticinquesima edizione, relativa al 2007/2008 – la
prima, di Bolaffi, che ne ha curato la pubblicazione fino al
1980, risale al 1970 - i dati biografici, le bibliografie,
i risultati d’asta, quando possibile le firme di 1058
artisti.
Quand
la peinture était dans les livres. Turnhout, Brepols – Paris, Bibliothèque Nationale de France,
2007
Collettario
all'uso di San Domenico Maggiore. Cristo giudice tra i SS. Pietro
e Paolo, cornice con santi domenicani, Maestro del retablo di Bolea,
1506
Napoli, Biblioteca Nazionale, XIV D 28, c. 17
L’8
giugno 2004, presso la Freie Universität di Berlino, è
stato conferito il titolo di dottore honoris causa a François
Avril, a lungo bibliotecario conservatore presso il Dipartimento
dei manoscritti della Bibliothèque nationale de France, e
grande studioso di manoscritti miniati. In tale occasione si è svolto,
promosso dallo storico dell’arte Eberhard König, un colloquio
tra studiosi di diverse nazionalità sul tema Bilder in
Büchern di cui ora vedono la luce gli atti. Da segnalare
nel volume, oltre ad una bibliografia delle pubblicazioni di Avril
dal 1963 al 2007, gli studi di Teresa D’Urso, Napoli 1506:
il Maestro del retablo di Bolea e l’eredità artistica
di Giovanni Todeschino, dedicato al nostro manoscritto XIV.D.28, e
di Gennaro Toscano, Pour Nardo Rapicano enlumineur, sull’attività di
un minatore al servizio degli aragonesi di Napoli negli anni ’80
del XV secolo.
Gustave
Flaubert, La prima Madame Bovary. Milano, Medusa, 2007
Per
la prima volta in Italia, "la ricostruzione della Bovary anteriore
alle cancellazioni di Flaubert, che Jean Pommier e Gabrielle
Leleu operarono sul testo manoscritto originario e sulle sue
primissime stesure (Gustave Flaubert, Madame Bovary. Nouvelle
version précedée des scenarios inédits.
Textes établis sur les manuscrits de Rouen avec une
introduction et des notes, Paris,
Librairie Jose Corti, 1949)".
Le
soppressioni furono imposte a Flaubert nel corso del travagliato
rapporto con i redattori della “Revue de Paris”,
rivista in cui viene pubblicata per la prima volta Madame
Bovary da ottobre a dicembre 1856.
Jacob
Burckhardt, La civiltà del Rinascimento in Italia.
Torino, Nino Aragno, 2006
La Nota
ai testi del curatore Maurizio Ghelardi chiarisce che,
diversamente dall’edizione italiana curata nel 1876 da Diego
Valbusa per Sansoni su un Handexemplar emendato dallo stesso
Burckhardt, la presente traduzione è stata condotta sulla
prima edizione (Basilea, 1860) del classico. Inoltre "per
la parte concernente l’architettura e la decorazione della Geschichte
der Renaissance in Italien la traduzione è stata
condotta sulla prima edizione a stampa pubblicata nel 1867 a Stoccarda
come quarto volume della Geschichte der Baukunst di Franz
Kugler con il titolo Der Renaissance in Italien", mentre
per le "parti manoscritte concernenti la scultura e la pittura,
così come la prefazione del 1864 la traduzione è stata
condotta sul testo preparato per il sedicesimo volume della Kritische
Gesamtausgabe (in corso di pubblicazione a cura di M. Ghelardi,
S. Müller e M. Seidel, München, C.H. Beck, 2006)".
Dario
Biagi, Il dio di carta. Vita di Erich Linder. Roma, Avagliano,
2007
In
grado di gestire da 8.000 a 10.000 autori nel periodo di maggiore
successo professionale, Erich Linder (1924-1983), definito “il
Metternich dell’editoria”, ha introdotto nel mondo
editoriale italiano un’attività, quella di agente
letterario, prima di allora quasi sconosciuta. La sua autorevolezza
ha superato di molto il ristretto ambito di venditore di talenti
letterari, giungendo ad influire su politiche editoriali, scelte
grafiche, copertine, promozione, pubblicità. Ora è possibile
conoscerne meglio le vicende umane e il percorso nella vita culturale
italiana, dall’iniziale collaborazione negli anni ’40
con quell’Agenzia letteraria internazionale fondata nel 1898
da Augusto Foà, che trasformerà, subentrando
al figlio Luciano, futuro fondatore di Adelphi, in una vera e propria “macchina
da guerra”
(Ferrero), capace di garantire la fortuna di numerosissimi scrittori.
La
Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori ha ricevuto in deposito
nel 1999 dal figlio di Linder un ricco archivio che documenta un
arco cronologico più che quarantennale (1942-1984).
Dalle
pagine del sito della Fondazione
Mondadori è possibile accedere a notizie biografiche
su Linder e consultare l’inventario dell’archivio.
Nella foto, Erich Linder, dal sito della
Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori
Gli
archivi e le biblioteche durante la seconda guerra mondiale.
Il caso italiano. Bologna, Pendragon, 2007
La
Uguccione Ranieri di Corbello Foundation ha promosso il convegno
di studi “Le biblioteche italiane durante la seconda
guerra mondiale”, svoltosi a Perugia dal 1 al 3 dicembre
2005, con la finalità di approfondire la tematica “allargando
l’indagine anche al mondo degli archivi e riservando
una particolare attenzione al coinvolgimento degli alleati
nella salvaguardia dei beni documentari, al comportamento dell’esercito
tedesco, all’esame del lavoro dei bibliotecari e dei
servizi delle biblioteche, alle politiche governative sulla
protezione, alle biblioteche universitarie, a un’analisi
attenta alle situazioni locali (Milano, Genova, Napoli, Firenze,
Roma, Perugina ecc.)”
(Dall’Introduzione di Andrea Capaccioni, Andrea
Paoli, Ruggiero Ranieri, curatori del volume che raccoglie
gli atti del convegno).
Paoli è autore
di « Salviamo la creatura »: protezione e
difesa delle biblioteche italiane nella seconda guerra mondiale,
Roma, AIB, 2003, in corso di acquisizione.
Aggiornamenti
di grandi opere
Enciclopedia
Italiana di Scienze, Lettere ed Arti (DVD ROM).
Indice
analitico 1925-2007
XXI
secolo - Settima appendice
Prospettive
XXI secolo - Settima Appendice
Roma,
Istituto della Enciclopedia Italiana
Enciclopedia
Italiana di Scienze, Lettere ed Arti XXI Secolo. Settima Appendice
PE-Z
Roma,
Istituto della Enciclopedia Italiana
Febbraio
Gisèle
Freund. Ritratti d’autore. Milano, Silvana Editoriale,
2007
I
volti, i gesti di André Malraux, André Gide,
Jean Cocteau, James Joyce, Jean-Paul Sartre, Simone de Beauvoir,
Colette, Margherite Yourcenar, Margherite Duras, Walter Benjamin,
di tanti altri scrittori, artisti, consegnati a noi in maniera
definitiva da una grande fotografa che ha sempre cercato di
rimanere nell’ombra, con l’unico obiettivo di restituire
nei suoi ritratti la personalità del soggetto.
Catalogo
di una mostra in corso a Milano dal 13 gennaio al 24 febbraio dedicata
alla Freund (Berlin 1908 – Paris 2000) in occasione del 40° anniversario
della sua nascita. Le curatrici sono Elisabeth Perolini e Grazia
Neri. Peccato soltanto che a pagina 94 per un banale refuso la
didascalia della foto di Darius Milhaud diventi Darius Millard.
Della
Freund, in Biblioteca:
Fotografia e società, Torino, Einaudi, 1973
Il mondo e il mio obiettivo, Milano, La Tartaruga, 1984
Ermanno
Comuzio, Musicisti per lo schermo. Dizionario ragionato dei
compositori cinematografici. Roma, Ente dello Spettacolo, 2004
Circa
2000 schede di biografie e filmografie di autori di colonne sonore
in un repertorio – due volumi e un cd-rom – in cui
sono censiti anche i contributi di cantanti e gruppi, sempre
più spesso presenti nelle musiche da film.
Le
voyage français en Italie au XXe siècle. Bibliographie
analytique. Fasano, Schena – Paris,
Editions Lanore, 2007
Giovanni
Dotoli ha coordinato un gruppo di studiosi, docenti di università italiane
(Annie Brudo, Gabriella Fabbricino Trivellini, Paola Placella
Sommella, Maria Teresa Puleio, Paola Salerno, Fernando Schirosi)
in una ricerca sui viaggiatori francesi “che hanno
lasciato tracce del loro viaggio, cioè
quelli che hanno relazionato sulle loro peregrinazioni,
facendone oggetto di pubblicazioni”. Dalle schede,
vere e proprie note di lettura dei testi presi in esame,
ordinate cronologicamente in blocchi ventennali – il
censimento si spinge fino al 2000 - sono state escluse
le opere di pura invenzione letteraria ed è stata
presa in considerazione l’epoca del viaggio, non
quella dell’edizione. L’opera è corredata
da una sezione dedicata a fonti e bibliografia, indici
dei nomi dei luoghi e delle illustrazioni.
Lo
stesso curatore ha pubblicato Bibliographie du voyage
français en Italie du Moyen Age à 1914,
in Biblioteca.
Artisti
in Cina. London, Verba Volant, 2007
I
testi di Philip Tinari e le fotografie di Mario Ciampi accompagnano
una panoramica soprattutto visiva, anche per questo forse più
illuminante – 403 pagine di immagini di grande formato,
quaranta circa di testi - dell’arte contemporanea cinese.
Le fotografie ritraggono spesso, oltre le opere, gli artisti nel
proprio contesto di lavoro, le gallerie, gli spazi espositivi, “per
dare al lettore un’idea il più precisa possibile di
quello che
è il ‘sistema’ attraverso cui l’arte viene
prodotta ed esposta in Cina”.
Dante
Alighieri, La Commedia con il commento di Iacomo della
Lana nel manoscritto Riccardiano-Braidense. Roma, Salerno,
2007
Accompagnati
da una nota codicologica e paleografica di Gabriella Pomaro, sono
ricomposti in un solo volume i codici della Biblioteca Riccardiana
e quello della Biblioteca Braidense con uno dei primi se non il
primo commento alla Commedia, databile tra il 1323 e il 1328, scritto
in volgare a pochi anni dalla morte del poeta.
Nuove
prospettive sulla tradizione della «Commedia». Una
guida filologico-linguistica al poema dantesco. A
cura di Paolo Trovato. Firenze, Franco Cesati Editore, 2007
Originata
da una giornata di studio svoltasi a Ferrara il 1 e 2 aprile 2003,
una raccolta di saggi e contributi di specialisti con l’obiettivo
di “offrire a chiunque … un’informazione aggiornata
e spassionata sulla tradizione manoscritta della Commedia.”.
I testi sono preceduti dalla bibliografia e seguiti dagli
indici dei manoscritti e postillati, dei nomi, e onomastico dei
testi ravennati.
Aggiornamenti
di grandi repertori
Allgemeines
Künstler-Lexikon. München, Saur
Pubblicati
e pervenuti il Vol. 56, da Glandorf Jost, Hermann a Goepfart, Franz
e il Vol. 55, da Giovanni da Civitella a Glandon, Dean.
Nachtrag
(Appendice) Vol. 2 da B. (Billingsly), Beth a Beran, Zdeněk.
Per una
nota esplicativa sull’opera, vedi la pagina http://www.bnnonline.it/news/arcacc04_2.htm
Nuove
parole italiane dell’uso del Grande dizionario italiano
dell’uso. 2. Ideato e diretto da Tullio De Mauro
con la collaborazione di Giulio C. Lepschy, Edoardo Sanguineti.
Torino, UTET, 2007
Dopo
quello del 2003, un nuovo supplemento finalizzato, oltre che a recuperare
parole trascurate nel GRADIT, Grande Dizionario della Lingua Italiana,
a registrare “l’arricchimento e integrazione di prefissi
e confissi, il reperimento e la registrazione di nuove politematiche
e dei più
diffusi dialettalismi, regionalismi, esotismi, le nuove accessioni
nei linguaggi tecnici e specialistici …” (ben 6957
censiti) “… le neosemie cioè
l’affermarsi di nuove accezioni di parole già esistenti
e registrate da tempo”. L’opera cartacea è affiancata
da una versione digitale realizzata su chiave USB.
Una
nuova banca dati sulla letteratura spagnola
Bibliografía
de la Literatura Española desde 1980. Madrid,
Chadwyck-Healey-España
Più di 105.000 registrazioni bibliografiche di monografie,
articoli di periodici, edizioni critiche, recensioni, bibliografie
e atti di convegni, pubblicati dal 1980 all'anno in corso. Sono comprese
anche pubblicazioni di lingua non spagnola. L’opera è aggiornata
annualmente su cd-rom, semestralmente nell’edizione online.
La responsabilità editoriale è di
Maria Carmen Simón Palmer.
Marzo
Santo
Alligo, Pittori
di carta. Libri illustrati tra Otto e Novecento. Torino,
Little Nemo, 2004
L’autore,
collaboratore della benemerita rivista “Wuz” con le rubriche Pittori
di carta e Un libro, una storia, raccoglie
in questi tre volumi diversi suoi contributi di carattere monografico
su personaggi come Beardsley, Mussino, Legrand, Kupka, Bilibin, Schmied,
Barbier, Brunelleschi, Peter prevalentemente pubblicati dalla
rivista. L’arco cronologico scelto investe un’epoca particolarmente
feconda per l’illustrazione libraria, gli anni tra il 1890
e il 1930, con qualche eccezione come quella riservata a Un autre
monde di Grandville a al Ferenc Pintér ricordato nel secondo
volume, celebre per le copertine Mondadori dei gialli di Simenon..
Anne-Marie
Wittke, Eckart Olshausen, Richard Szydlak, Historischer Atlas
der antiken Welt. Stuttgart-Weimar, J.B. Metzler,
2007
Supplemento
al terzo volume del grande repertorio enciclopedico sull’antichità Der
neue Pauly. Su un arco cronologico che parte dal III secolo a.
C. per arrivare al XV d. C., più di 200 carte, a colori e in
bianco e nero, illustrano il contesto politico, sociale, economico
e culturale del Medio Oriente, del mondo mediterraneo, della civiltà greca,
del mondo islamico e cristiano. Completano il volume e arricchiscono
la documentazione il dettagliato commento di tutte le carte, la lista
delle fonti, riferimenti bibliografici, tavole, mappe di città,
alberi genealogici.
Misericordie.
Conversioni sotto il patibolo tra Medioevo ed età moderna.
Pisa, Edizioni della Normale, 2007
Nel volume
sono raccolti i contributi presentati nel corso del seminario di
Storia dell’Età della Riforma e della Controriforma
tenutosi il 26 maggio 2006. I diversi studi intervengono sul tema
dell’opera delle Misericordie, confraternite di laici impegnate
soprattutto in Italia centro-settentrionale nell’assistenza
di carcerati, poveri, sofferenti. La funzione loro affidata era non “solo
di salvare l’anima del condannato ma anche di offrire alla
città l’esempio e la prova di una giustizia legittimata
da Dio per bocca del condannato” (Dall’Introduzione di
Adriano Prosperi). Al centro dei lavori degli iscritti al seminario
le istruzioni per la confraternita bolognese contenute in un anonimo
manoscritto quattrocentesco, il codice Morgan 188 conservato dalla
Pierpont Morgan Library di New York, di cui
è prevista la pubblicazione di un’edizione critica
a cura di Alfredo Troiano. Un’introduzione storica e relazioni
su ricerche specifiche precedono le note di lettura di allievi
del seminario dei singoli capitoli.
Lucio
Gambetti, Franco Vezzosi, Rarità bibliografiche del
Novecento italiano. Milano, Edizioni Sylvestre Bonnard, 2007
Gli
autori hanno già pubblicato nel 1997 un prezioso Repertorio
delle prime edizioni del Novecento Il presente volume non
ne costituisce comunque una nuova edizione, perché si
richiama anche nella struttura al classico Rarità bibliografiche
dell’Ottocento di Marino Parenti. In forma di dizionario
sono elencati 277 poeti e narratori, la cui “biografia
bibliografica” è seguita dalla descrizione dettagliata – caratteristiche
fisiche, contenuto, eventuali riduzioni cinematografiche - delle
edizioni originali delle opere, accompagnata da un giudizio sulla
rarità e sulla quotazione del volume. L’opera è corredata
da un’Appendice in cui sono elencati autori non compresi
nell’elenco principale e da una Bibliografia.
Yochai
Benkler, La ricchezza della Rete. La produzione sociale trasforma
il mercato e aumenta le libertà. Milano, EGEA Università
Bocconi, 2007
“Le
pressioni politiche e giudiziarie volte a plasmare un’ecologia
istituzionale decisamente sbilanciata a favore dei modelli proprietari
si stanno scontrando con le pratiche sociali che ho descritto nel
libro”, conclude Benkler dopo aver diffusamente trattato
dei movimenti caratterizzati dall’adozione del free software,
dell’open source, ma anche della dissidenza ai margini
della legalità insita nello hacking, nella criptazione,
in alcune tecnologie peer-to-peer. Non a caso l’edizione
originale del libro, pubblicata dalla Yale University Press nel
2006, è
interamente scaricabile dal sito dell’autore, all’indirizzo http://www.benkler.org/wonchapters.html.
Uno
dei temi centrali del libro è proprio la contraddizione
esistente tra i vincoli posti a protezione della proprietà intellettuale
e le potenzialità dirompenti che sembrano emergere dalle
nuove tecnologie della rete, dalla possibilità che fanno
intravedere di comunicare, esprimersi, condividere contenuti, particolarmente
evidente nei fenomeni che vengono iscritti nel cosiddetto Web 2,
ma anche di scambiarsi e veicolare informazioni, idee, dibattere
posizioni politiche. Questa contraddizione spinge anche soggetti
economici dominanti ad adeguarsi, diventando produttori e fornitori
di strumenti e servizi per il settore non commerciale. Con il tempo
diventerà
chiaro se all’interno di questa “trasformazione radicale
del mondo”, come la definisce Benkler, si potrà “cambiare
il modo in cui creiamo e scambiamo informazione, cultura e conoscenza”,
oppure assisteremo alla riproposizione in forma nuova dei vecchi
rapporti di forza e, in definitiva, di potere.
Olivier
Philipponnat et Patrick Lienhardt, La vie d’Irène Nemirovsky. 1903-1942. Paris,
Grasset-Denoël, 2007
Si
sono recati in Russia, dove la scrittrice è nata ed
ha vissuto fino alla rivoluzione del 1917, per consultare fonti
documentarie finora esplorate, hanno setacciato quaderni di
lavoro e altri scritti autobiografici: i due autori, con uno
stile a volte un po’ enfatico, percorrono una vita eccezionale,
indugiando, oltre che sulla genesi dell’attività
letteraria, sui dettagli spesso laceranti dei rapporti familiari
così influenti sull’ispirazione e sui personaggi
dell’opera della Nemirovsky. Il volume presenta al
suo interno interessanti documenti fotografici e si conclude
con una bibliografia completa della produzione letteraria,
di interviste, testimonianze, documenti d’archivio,
nonché delle opere consultate.
Paul
Veyne, L’impero greco-romano. Milano, Rizzoli, 2007
“Sfortunatamente
mi rendo conto, con il senno di poi, che le idee più semplici
e generali mi vengono sempre per ultime, e, ahimé, troppo
tardi”. Con queste autoironiche parole il grande archeologo
e storico precisa che tutti gli scritti – tranne uno - presenti
nel volume, benché già pubblicati tra 2000 e 2004,
sono stati oggetto di profonda revisione e aggiornamento.
Veyne
tenta di dare risposte a molteplici domande, dalla pazzia degli imperatori
all’assetto sociale in particolare delle classi medie al ruolo
della religione, sempre nell’intento di produrre nuovi elementi
di conoscenza e comprensione sulle radici dell’Europa da individuare
in una cultura “intrisa di elementi greci e potere romano”.
Karlheinz
Stierle, La vita e i tempi di Petrarca. Venezia, Marsilio,
2007
Come
traspare dal titolo originale dell’opera di Stierle, apparsa
a cura dell’editore Carl Hanser, München-Wien nel 2003, Francesco
Petrarca. Ein intellektueller im Europa des 14. Jahrhunderts,
la modernità
dell’intellettuale Petrarca risiede nella sua dimensione
di cittadino europeo ante litteram, studioso e viaggiatore
libero e infaticabile, aperto alla comunicazione e al dialogo
con le autorità politiche e intellettuali dell’epoca.
Il saggio confronta il mondo di Dante e quello di Petrarca, concedendo
ampio spazio ai “luoghi” attraversati e vissuti pienamente,
soprattutto Avignone, per poi analizzare con particolare rilievo
dal punto di vista letterario e da quello dell’indagine
sulla personalità dell’autore i Rerum vulgarium
fragmenta e i Trionfi. Il ponderoso volume – 857
pagine - si segnala anche per l’abbondanza degli apparati
(bibliografia e densissime note).
Stierle,
studioso di letteratura francese e italiana, autore di saggi su Dante
e Petrarca, curatore con Reinhart Koselleck della grande opera Sprache
und Geschichte pubblicata da Klett-Cotta dal 1978 al 1994,
è membro della Heidelberger Akademie der Wissenschaften
e docente presso l’Università di Costanza.
Aprile
François
Moureau, La plume et le plomb. Paris, Presses de l’Université Paris – Sorbonne,
2006
Trentacinque
saggi accomunati da un tema centrale: “quali sono le
forme in cui gli scritti, manoscritti o a stampa, hanno preso
forma e circolato durante l’Ancien Régime?”.
Un’attenzione pari a quella dedicata alla produzione
a stampa, come testimonia il sottotitolo, “Spazi del
testo a stampa e del manoscritto nel secolo dei Lumi”, è rivolta
alle forme manoscritte di comunicazione, molto vivaci e dirompenti
negli anni che precedono la rivoluzione: le chiacchiere dei
salotti, dei caffè, i graffiti, le lettere, le corrispondenze
letterarie, i fogli volanti, i manifesti, gli annunci, addirittura
le gazzette, i giornali, che veicolano in maniera organizzata
ed efficace, con una distribuzione capillare, aneddoti, notizie
più o meno scandalistiche, teorie politiche, filosofiche,
religiose, non necessariamente in un regime di clandestinità,
ma sfidando a più riprese gli interventi degli apparati
censori. Robert Darnton nella sua breve ma illuminante Prefazione mette
in evidenza i connotati di modernità emergenti ad esempio
dallo scambio di lettere, che, negli anni ‘40 del secolo
XVIII, “diventa un gazzettino, copiato e distribuito
come un allegato e-mail, da squadre di domestici”. Gli
studi di Moureau confermano la feconda coabitazione nel secolo
dei Lumi dei prodotti della penna e del piombo, la complementarietà dei
media, e lasciano affiorare a seguito di approfondite ricerche
anche l’articolata rete dei protagonisti, produttori,
distributori, consumatori, controllori a vario titolo, che
partecipano alla diffusione dello scritto.
Il
volume termina con un’ampia Bibliografia generale in
cui sono citate le fonti manoscritte e a stampa utilizzate. Moureau è tra
i curatori del Dictionnaire des journaux, diretto da Jean
Sgard, repertorio, posseduto dalla Biblioteca, di circa 1250 periodici
di lingua francese, dalle origini della stampa all’inizio
della Rivoluzione, e ha diretto il Répertoire des nouvelles à la
main: dictionnaire de la presse manuscrite clandestine (XVIe-XVIII
siècle), edito nel 1999 da Oxford, Voltaire Foundation,
in corso di acquisizione.
Amedeo
Quondam, La conversazione. Un modello italiano. Roma, Donzelli,
2007
Per
una volta, con rabbia e con orgoglio, secondo i termini
adottati dallo stesso autore nella sua Premessa, il tema
della conversazione non è ristretto, in termini più o
meno apologetici ed esclusivi,
alla sola celebre esperienza francese del Grand Siècle. In
questa sede sono invece trattate e adeguatamente rivalutate,
in un viaggio che parte dal
“Circolo di conversazione” ottocentesco della siciliana
Ragusa Ibla e approda alla rilettura di tre “grandi libri”,
il Libro del Cortegiano di Giovanni Della Casa, il Galateo di
Baldassarre Castiglione, la Civil conversazione di Stefano
Guazzo nonché del trattato De sermone di Giovanni
Pontano, le forme e la tradizione del classicismo italiano
e il suo radicamento nella stessa società italiana,
di cui la conversazione è parte integrante, in quanto “fattore
primario che permane invariato nelle pur tanto fluide dinamiche
sociali della nobiltà europea”.
Emily
Dickinson, Herbarium. Roma, Elliot, 2007
Facsimile
di un quaderno a cui la poetessa (1830-1886), appassionata e competente
collezionista dall’età di quattordici anni, probabilmente
anche in omaggio al gusto dell’epoca, incollava fiori disseccati,
due o tre per pagina, accompagnandoli con l’indicazione del
loro nome. L’originale è custodito, con altri documenti
relativi alla sua attività e alla sua famiglia nella Houghton
Library di Harvard, la prima edizione americana è del 2006
(Cambridge, Belknap Press of Harvard University Press). Se non si
tratta, come ipotizzato da studiosi americani, di un esercizio limitato
agli anni dell’adolescenza, forse abbiamo davanti, come suggerisce
Barbara Lanati, studiosa dell’opera della Dickinson, un vero
diario segreto “con cui scongiurare lo scorrere delle stagioni,
degli anni, del tempo, dal momento che la natura, quella almeno che
l’Herbarium ci consegna, è seducente, dolce e
spietata”.
Georges
Didi-Huberman, L’immagine insepolta. Torino, Bollati
Boringhieri, 2007
Una
rilettura del metodo di lavoro di Aby Warburg, “storia
di fantasmi per adulti”, “racconto di fate venute
dal reale”, come egli stesso definì le immagini
che ritornano nel campo visivo, condotta da quello che viene
definito da molti il più significativo filosofo e storico
dell’arte europeo. Accanto a Warburg l’autore
pone Nietzsche, Darwin, Freud, Lacan, esaltando la sua visione
dell’arte come disciplina che “ricomincia ogni volta”, “grande
campo di battaglia dove si combatte una lotta che è insieme
culturale e politica, in cui la lettura delle forme non è mai
fine a se stessa e la posta in gioco è la possibilità di
modificare insieme presente e passato, e dunque il futuro”,
(Marco Belpoliti, “La Stampa”, 17 giugno 2006).
L’imponente
bibliografia che chiude il volume prevede una sezione dedicata ai
testi di Warburg.
Di
Didi-Hubermann, già in Biblioteca, Storia dell’arte
e anacronismo delle immagini; in corso di acquisizione Il
gioco delle evidenze: la dialettica dello sguardo nell’arte
contemporanea.
Nella
fotografia: Aby Moritz Warburg (da Wikipedia)
La
matematica. Torino, Einaudi
Claudio
Bartocci e Piergiorgio Odifreddi sono i curatori di un’opera
progettata in quattro volumi che intende “comunicare
al pubblico più
vasto, dagli specialisti ai curiosi, l’immensa varietà della
disciplina che sta alla base delle scienze e della tecnologia,
e dunque del sapere del mondo contemporaneo, cercando di
evidenziarne non soltanto gli aspetti tecnici – puri
e applicati – ma anche quelli culturali”. Il
primo volume, intitolato I luoghi e i tempi, affronta,
attraverso saggi di studiosi di diverse nazionalità,
le dinamiche che hanno contrassegnato nel tempo la diffusione
da centri diversi del sapere matematico.
I
volumi successivi saranno Problemi e teoremi, Suoni,
forme, parole, L’intreccio con le scienze.
Armando
Petrucci, Scrivere lettere. Una storia plurimillenaria. Roma,
Laterza, 2008
Un
autorevole, disincantato epitaffio, in epoca di dilagante ricorso
a e-mail e Sms, della storia della corrispondenza epistolare
tracciato da un grande paleografo, dall’antico Egitto del
3000 a. C. ai “pizzini” di Provenzano. Un tentativo
di colmare un vuoto, dal momento che “non esiste ancora
una vera e propria storia della comunicazione scritta, dei suoi
linguaggi, dei suoi modi di realizzazione, dei suoi sistemi,
delle sue regole, dei suoi strumenti e dei suoi stessi prodotti”.
Oltre all’evoluzione dei supporti e degli strumenti di
scrittura, l’attività epistolare aiuta a comprendere
meccanismi sociali complessi come gli alti e bassi dell’alfabetizzazione
nei vari strati sociali, le motivazioni sottostanti al ricorso
alla lettera come forma di comunicazione, a interpretare meglio
eventi storici, personaggi e correnti del mondo dell’arte
e della letteratura.
Ante
Ciliga, Nel paese della grande menzogna URSS 1926-1935.
Milano, Jaca Book, 2006
Prima
versione integrale italiana di un testo fondamentale per la conoscenza
del sistema carcerario staliniano, opera di un dissidente arrestato
nel 1930 per le sue posizioni di aperta critica al regime, vicine all’opposizione
trotzkista. Ciliga (Segotici, Pola 1898 - Zagabria 1992) racconta la
sua esperienza di prigionia e deportazione in Siberia, conclusasi nel
1935 grazie ad un provvedimento di espulsione ottenuto in virtù della
cittadinanza italiana (Pola fino al 1947 era territorio italiano),
appena un anno prima dell’inizio dei grandi processi di Mosca
degli anni 1936-1938.
Il
libro apparve inizialmente in Francia, tra il 1938 e il 1950, in due
parti, Au pays du grand mensonge e successivamente Sibérie,
terre de l’exile et de l’industrialisation. La
presente edizione è condotta sulla francese Dix ans au
pays du mensonge déconcertant, Paris, Champ Libre, 1977.
Il
curatore Paolo Sensini premette al testo un’introduzione
dal titolo Un secolo di contestazione : il Novecento di
Ante Ciliga. Tra le Appendici una bibliografia degli
scritti di Ante Ciliga.
Un
profilo alquanto dissonante, scritto da Philippe Bourrinet (autore
di Alle origini del comunismo dei consigli: la sinistra comunista
olandese, Genova, Graphos, 1995, in Biblioteca), della sua
movimentata e contraddittoria vita di militante, divisa
tra l’adesione alla causa dell’emancipazione nazionale
e la partecipazione alle battaglie internazionaliste, è accessibile
alla pagina web http://www.left-dis.nl/uk/ciliga.htm.
Aggiornamenti
di grandi opere
Allgemeines
Künstler-Lexikon. München-Leipzig, K.G. Saur
Pubblicati
e pervenuti il vol. 55 (da Giovanni da Civitella, argentiere
quattro-cinquecentesco all’americano Dean Glandon,
pittore contemporaneo) e il vol. 56 (dall’orafo
lettone del Settecento Jost Herman Glandorf, a Franz Goepfart,
pittore tedesco vissuto tra Otto e Novecento).
Neue
Deutsche Biographie. Berlin, Duncker & Humblot
L’ultimo
volume pubblicato è il 23: dal fotochimico Karl
Schinkel (1886-1951) al medico, antropologo, esploratore
Eduard Schwartz (1831-1862).
Storia
d’Europa e del Mediterraneo. Roma, Salerno Editore
Per
l’opera diretta da Alessandro Barbero, all’interno
della II sezione La Grecia curata da Maurizio Giangiulio,
pubblicato il quarto volume: Grecia e Mediterraneo dall’Età delle
guerre persiane all’Ellenismo.
Maggio
Michel
Vovelle, 1789. L’héritage et la mémoire.
Toulouse, Éditions Privat, 2007
Il
più grande storico vivente della Rivoluzione francese si interroga
sulla persistenza del messaggio dell’'89, sulla vitalità delle
prospettive che sembravano aperte da quegli avvenimenti, così forti
e ricche di suggestioni da restare sullo sfondo di tutte le speranze
rivoluzionarie del XIX e del XX secolo. La sconfitta di quelle speranze,
il crollo dei regimi che pretendevano di incarnarne la continuità ha
trascinato con sé tutto un patrimonio di idee, di suggestioni
anche visive, di rituali, parole d’ordine, fino ad erodere anche
il fascino evocativo della Marseillaise? Quanto si possono
considerare ancora attuali rivendicazioni legate agli ideali repubblicani
in un’epoca in cui essi sembrano praticamente e incontestabilmente
realizzati a livello mondiale?
La fotografia
di Michel Vovelle è tratta da http://histoireparis8.canalblog.com
Alfonso
Acocella, L’architettura di pietra. Lucca
- Firenze, Lucense – Alinea, 2004
A partire dalla lettura delle origini, attraverso tre ambiti tematici,
i fondamenti, i modi e le prassi esecutive, le opere
contemporanee, una rivalutazione dell’architettura contemporanea
in pietra, in un volume che ha tra i suoi punti di forza le numerosissime
esemplificazioni iconografiche. Dopo gli inizi, i capitoli
di un’opera che non vuole definirsi “né trattato,
né manuale, né libro di critica o di storia, né
repertorio di exempla, ma libro a cavallo dei vari generi”,
si susseguono analizzando in un tempo lineare e insieme circolare i
muri, le colonne, gli archi, le superfici, le
coperture, il suolo, la materia. L’autore,
attualmente docente di Cultura tecnologica della progettazione presso
l’Università di Ferrara, ha aperto un blog dal 2005, http://www.architetturadipietra.it/,
invitando alla partecipazione tutti
coloro che, interessati al tema dell’architettura litica, siano
interessati a discuterne, pubblicare contributi, segnalare eventi,
letture, recensioni. Il libro può essere sfogliato all’interno
del blog, tre capitoli sono disponibili integralmente e i materiali
possono essere scaricati in pdf.
Virgilio
Zanolla, La brasiliana svelata. Roma, Robin, 2007
Gli
anni presi in esame, in questa Storia mai raccontata della più grande
narrativa del Sud America (1870-1922), sono segnati dall’avvento
del regionalismo, definito dall’autore “la tendenza letteraria
più
importante e trasversale sorta nel paese”, con manifestazioni
diverse a seconda delle cinque grandi regioni, il Sul, il Sudeste,
il Centro-Oeste, il Norte e il Nordeste. Il volume rispecchia questa
ripartizione nella sua struttura, in cui, alla parte saggistica,
sul modello dichiarato di Americana di Elio Vittorini, si
affiancano 20 testi antologici dei principali autori, di particolare
interesse, in considerazione dell’assenza o difficile reperibilità
di traduzioni italiane di questa produzione letteraria. Già in
Biblioteca, sullo stesso tema: Storia della letteratura brasiliana di
Luciana Stegagno Picchio, Torino, Einaudi, 1997, Profilo sociologico
della letteratura brasiliana di Giorgio Marotti, Roma, Bulzoni,
1972.
Charles
Mazouer, Le Théâtre français de l’âge
classique. Paris, Honoré Champion, 2006
Dopo aver descritto il teatro francese del
Medio Evo e del Rinascimento in due precedenti volumi pubblicati a
Parigi daSedes nel 1998 e da Champion nel 2002, l’autore affronta
il secolo di Corneille, Molière, Racine. Colpisce in generale
l’importanza che questo secolo ha accordato al teatro, la voglia
di riflettere sulle teorie, le poetiche, le tecniche, ma anche una
produzione abbondantissima, anche al di là delle sue figure
più
rappresentative.
Il primo
volume è consacrato al Primo XVII secolo, dal 1610
al 1645-50, gli anni della Fronda, il secondo all’Apogeo
del classicismo, fino al 1680, l’ultimo al Crepuscolo
del secolo classico, che si chiude convenzionalmente nel 1715.
Monica
Brindicci, Libri in scena. Editoria e teatro a Napoli nel secolo
XVII. Napoli, Libreria Dante & Descartes, 2008
Un
censimento preparato da un indispensabile lavoro preliminare su repertori
e fonti d’informazione, ma poi condotto direttamente sugli esemplari
delle 313 opere citate (commedie, tragedie, tragicommedie, pastorali/pescatorie,
opere sacre, “argomenti”). Un recupero cha ha richiesto
la pazienza e la perseveranza di un cercatore d’oro, capace di
estrarre testi preziosi da volumi miscellanei pressoché imperscrutabili
nei cataloghi delle biblioteche, in fondi librari spesso accessibili
a fatica. La catalogazione
“libro alla mano” ha consentito un’accurata, minuziosa
descrizione delle opere citate, elencate in una sequenza cronologica
che prende le mosse dal 1589 e si conclude nel 1699. Ogni scheda prevede
la trascrizione del frontespizio, la descrizione interna (formato,
pagine, illustrazioni, atti, paratesto, collocazioni presso le biblioteche,
fonti e bibliografia sull’opera e sull’autore).
Il
catalogo vero e proprio è preceduto da due illuminanti saggi, I “teatri
di Napoli” nella storia del libro e Un contenitore eterogeneo:
il libro di teatro, da cui emergono le ragioni e le conclusioni
di una ricerca. In appendice, preceduti da grafici sui flussi della
produzione delle stampe teatrali analizzati per generi e per periodi,
gli indici di fonti e repertori, la bibliografia generale e l’indice
dei nomi e delle opere.
Rosalind
E. Krauss, L’originalità dell’avanguardia
e altri miti modernisti. Roma, Fazi editore, 2007
Molto è stato
pubblicato anche in Italia negli ultimi anni della ingente produzione
della storica dell’arte americana docente alla Columbia University,
condirettrice con Annette Michelson dell’autorevole rivista di
arte contemporanea “October”. Eppure una sua opera considerata
tra le più complesse, The Optical Unconscious, apparso
nel 1993 negli USA (Cambridge, MIT Press), attende ancora un’edizione
italiana e, solo a distanza di 22 anni dalla prima uscita americana
(Cambridge, MIT Press, 1985), viene tradotta per la prima volta in
italiano una sua raccolta di saggi, pubblicati tra il 1977 e il 1984
per la maggior parte su “October”, fondamentale per comprendere
pienamente
“i collegamenti tra le sue ricerche nei vari campi e nei diversi
periodi storici – dall’arte moderna alla più recente,
dalla storia della fotografia a quella della scultura, dal museo ai
nuovi media – e che fanno da premessa alle sue audaci prese di
posizione militanti, come si usa dire, sull’arte in corso”
(dalla Prefazione al volume di Elio Grazioli).
In
Biblioteca, della Krauss, Teoria e storia della fotografia,
Milano, Bruno Mondadori, 1996.
Enzo
Lippolis, Monica Livadiotti, Giorgio Rocco, Architettura greca.
Storia e monumenti del mondo della polis dalle origini al
V secolo. Milano, Bruno Mondadori, 2007
Anche alla luce di recenti scoperte, il primo volume di uno studio
riccamente illustrato dell’architettura greca dall’età micenea
al classicismo ateniese che ambisce a “integrare una lacuna degli
studi, non solo italiana”, in cui viene messo al centro il rapporto
tra architettura e società, il sostrato ideologico dell’esperienza
costruttiva. L’opera è
strutturata in due sezioni principali: ”Un saggio formale e un
catalogo a schede” di un migliaio di monumenti, integrati da Schede
tematiche indirizzate a chi “non possieda la necessaria dimestichezza
con la terminologia specifica” e dalla Bibliografia generale.
Carl
Benjamin Boyer, Storia del calcolo e il suo sviluppo concettuale.
Milano, Bruno Mondadori, 2007
L’edizione originale, The history of
the calculus and its conceptual development, risaliva al 1949. Angelo
Guerraggio ha curato l’edizione italiana di quest’opera
del grande storico della matematica americano (1906-1976), definito
dal romanziere David Foster Wallace in Everything and more “il
Gibbon della storiografia della matematica” (citato nella
voce di Wikipedia su Boyer). Il volume delinea “le principali
tappe dello sviluppo del calcolo, partendo dalle idee già presenti
nella ‘matematica degli antichi’ e in quella medievale”.
Poiché l’opera di Boyer si arresta al 1870, il curatore
l’ha integrata scrivendo il capitolo conclusivo Alcuni
sviluppi moderni del concetto di integrale.
Giugno
2008
Riccardo
Merlante – Paola Migliari, A libri aperti. Divagazioni
a due voci su libro e lettura. Ferrara, TLA Editrice, 2007
I quindici
capitoli prevedono l’alternanza di brevi saggi e racconti ispirati
al rapporto tra uomo e libro. I saggi, di Merlante, nascono dalla
riflessione o dalle suggestioni provocate da schegge di storiografia
del libro o delle biblioteche, dalle perenni ossessioni bibliofile,
dai riti o dalle motivazioni profonde della lettura, nei racconti
della Migliari l’osservazione di quadri in cui venga rappresentato
il libro o l’atto della lettura dà lo spunto per una
breve narrazione.
Il
Liber Paradisus. Con un’antologia di fonti bolognesi
in materia di servitù medievale (942-1304). Venezia,
Marsilio, 2007
Armando
Antonelli - Massimo Giansante, Il Liber Paradisus e
le liberazioni collettive nel 13° secolo: cento anni
di studi (1906-2008). Venezia, Marsilio, 2007
A
distanza di più di cinquanta anni dalla precedente edizione – a
tiratura limitata, curata nel 1956 da Francesco Saverio Gatta
e Giuseppe Plessi – viene ripubblicato il documento che
sancisce, come atto finale di un processo evolutivo delle istituzioni,
della politica e della società locale, la liberazione
dei servi del comune. Il codice qui riprodotto, custodito dall’Archivio
di Stato di Bologna, contiene quattro memoriali redatti da
altrettanti notai con la trascrizione delle liste delle donne
e degli uomini restituiti alla libertà. L’Introduzione
del curatore Armando Antonelli mostra come questa tappa obiettivamente
importante, poco nota, nella storia dell’emancipazione
umana, si collochi all’interno dell’acceso scontro
sociale tra il governo del popolo e gli appartenenti all’aristocrazia
della città e non sia esente nelle sue motivazioni da
poco idealistiche considerazioni, di carattere demografico
o fiscale. Il testo del Liber Paradisus è seguito
nel volume da un’Antologia di fonti bolognesi in materia
di servitù
medievale (942-1304).
Euclide, Tutte
le opere. Milano, Bompiani, 2007
“Un
atto di resistenza al non-pensiero, alla brutalità
travestita da atti umanitari, alla menzogna eretta a sistema“.
L’influenza di metodo di Euclide sul mondo bizantino,
arabo, sull’umanesimo italiano, su Cartesio, Spinoza, è attestata
dal numero e dalla fortuna delle traduzioni e dei commenti,
ma l’intento apertamente polemico dichiarato
in apertura del volume dal curatore Fabio Acerbi costituisce
un motivo in più per riconsiderarne l’attualità.
Acerbi è responsabile della traduzione e degli apparati
che accompagnano le opere del misterioso - quasi nulla
si sa della sua biografia, anche se il curatore tende a
collocarlo qualche decennio più avanti del tradizionale
300 a.C. - matematico greco Elementi, Data, Ottica, Catottrica, Fenomeni, Sectio
canonis, presentate con il testo a fronte. Nella sua
ponderosa introduzione (ben 786 pagine), il curatore, dopo
aver illustrato la matematica pre-euclidea, presenta una
per una le opere pubblicate, adoperandosi per arrivare
ad un’adeguata contestualizzazione, “ricostruire
almeno in parte le coordinate intellettuali e materiali
in cui si mossero i testi matematici antichi”. Le
traduzioni sono condotte sull’edizione teubneriana
dell’Opera omnia di Euclide, presente in Biblioteca,
e sono
seguite da un’aggiornatissima bibliografia.
Arte
povera 1966-1980. Libri e documenti. Mantova, Corraini,
2007
A
cura di Giorgio Maffei, un catalogo della produzione editoriale
di alcuni dei principali protagonisti (Anselmo, Boetti,
Calzolari, Fabro, Kounellis, Mario e Marisa Merz, Paolini,
Pascali, Penone, Pistoletto, Prini, Zorio) del movimento
artistico italiano così battezzato da Germano Celant
per il tipo di materiali a cui fa ricorso. Gli artisti
si presentano non attraverso opere
"tradizionali", ma dal punto di vista privilegiato
della loro produzione editoriale. Dopo un’ampia
introduzione, che consente di attraversare la corrente
e i suoi esponenti, seguono i libri d’artista e
i loro autori, descritti analiticamente. Infine una cronologia
delle mostre collettive (1966-2005) e una bibliografia
di saggi e articoli sui "poveristi"
apparsi in volume o in riviste d'arte (1966-2006).
Sul
tema, in Biblioteca, di Germano Celant, Arte povera, Milano,
Mazzotta,1969 e Precronistoria 1966-1969… Firenze,
CentroDi, 1976; a cura di Germano Celant, Arte povera,
Torino, Allemandi, 1989; di
Francesco Poli, Minimalismo, arte povera, arte concettuale,
Roma-Bari, Laterza, 2001.
Atlante
linguistico italiano. Roma, Istituto Poligrafico e Zecca
dello Stato
Un
censimento sullo stato della lingua italiana (vocaboli
selezionati tematicamente e relativa pronuncia visualizzata
su cartine del territorio nazionale) curato dall’Istituto
dell’Atlante linguistico dell’Università di
Torino diretto da Lorenzo Massobrio e Gianluigi Beccaria.
L’Archivio dell’Atlante può contare
attualmente su 5 milioni di schede dialettali e circa
10.000 fotografie etnografiche. In Biblioteca i volumi
fin qui pubblicati: 1-2 (Il corpo umano), 3 (Indumenti
e abbigliamento), 4 e 5 (Casa e arredamento).
L’opera ha un suo indirizzo web: http://www.atlantelinguistico.it/Home.html
Aggiornamenti
di grandi opere
Dizionario
Biografico degli Italiani. Roma, Istituto della Enciclopedia
Italiana
In
Biblioteca i volumi 68 (da Giovanni Malatacca a Andrea
Mangelli), 69 (da Andrea Mangiabotti a Rocco Marconi),
70 (da Giovanni Marcora a Luigi Ferdinando Marsili / Marsigli).
Collezioni
teatrali
La
Biblioteca arricchisce e attualizza la propria raccolta di documenti
teatrali con l’acquisizione di un importante nucleo di opere
(circa 400 bozzetti di scena, manifesti, locandine, figurini) del
pittore e scenografo Lino Fiorito. I materiali in corso di trattamento
presso la sezione Lucchesi Palli offrono una prospettiva di eccezionale
interesse per una ricostruzione della produzione del teatro di
ricerca a Napoli degli ultimi venti anni, in particolare attraverso
gli allestimenti delle compagnie Falso Movimento e Teatri Uniti,
di cui Fiorito è stato tra i fondatori e principali animatori.
La
riproduzione digitale delle opere acquisite è accessibile
nel sito del progetto Archivi di Teatro Napoli, a partire dalla
pagina http://archiviteatro.napolibeniculturali.it/atn/fiorito/search_fiorito.
Lino
Fiorito alterna negli ultimi anni a quella teatrale (l’ultima
sua produzione, A causa mia, rievocazione della famosa
vertenza D’Annunzio–Scarpetta, era nel calendario
della rassegna Napoli Teatro Festival), un’intensa attività cinematografica
(Alexandra di Sokurov, La guerra di Mario di
Capuano, L’amico di famiglia, Le conseguenze
dell’amore, Il divo di Sorrentino).
Acquisti
in antiquariato
Antonio
Bulifon, Journal du voyage d’Italie
de l’Invincible, & glorieux Monarque Philippe V Roy
d’Espagne, et de Naples. Napoli, Bulifon, 1704.
Versione
francese del resoconto, già apparso in italiano nel
1703, del viaggio compiuto in quella data da Napoli a Milano
da Filippo V. L’autore-editore aveva ricevuto il privilegio
di essere al seguito del monarca, del cui partito era un fervido
aderente, a seguito della nomina a segretario dell’ambasciatore
Marcin. L’edizione è ornata dai ritratti di Filippo
V (Teresa Del Po e Andrea Magliar) e da una veduta di Napoli
incisa in rame da Federico Pesche.
Jacopo
Sannazaro, L’Arcadia. Venetia, Francesco Rampazetto,
1565
In
questa edizione il testo di un vero e proprio bestseller cinquecentesco
(ben 66 edizioni solo nel Cinquecento) è preceduto dalla vita
del Sannazaro scritta da Paolo Giovio, già apparsa presso
lo stesso Rampazetto nel 1562. La prima edizione dell’opera,
del veneziano Bernardinus Vercellensis, risale al 1501/1502,
ma, come riferisce Maria Corti, fu apertamente sconfessata dall’autore:
“errori e forme vernacolari venete suscitarono l’indignazione
del Sannazaro esule in Francia” (voce “Sannazaro”,
p. 82-88 del Dizionario critico della letteratura italiana diretto
da Vittore Branca, Torino, UTET, 1986). Si può
pertanto ritenere che la vera princeps sia l’edizione
napoletana di Sigismondo Mayr del 1504 curata da Pietro Summonte,
presente in Biblioteca. Il poeta aveva terminato nel 1486 la stesura
di una prima redazione dell’opera, in una seconda redazione
del 1496 provvide ad integrarla con due prose, due componimenti
poetici e l’epilogo A la sampogna.
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