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News | Archivio nuove accessioni | 2008/I

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Archivio nuove accessioni - 2008/I


Gennaio

La storia dei “Gettoni” di Elio Vittorini. Torino, Nino Aragno, 2007
Un volume della collana "Gettoni" diretta da Elio VittoriniEpistolari, schede redazionali, in larga parte inediti,  risvolti di copertina, testimonianze autobiografiche, concorrono a ricostruire la storia della collana pubblicata da Einaudi dal 1951 al 1958. Emergono i contatti preliminari, le conversazioni che accompagnano fino alla loro realizzazione i progetti destinati a vedere la luce, ma anche i retroscena di quelli clamorosamente respinti, tra cui una prima versione del Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, edito successivamente, com’è noto, in una versione rielaborata, da Feltrinelli nel 1958. I materiali, raccolti e presentati in tre volumi curati da Vito Camerano, Raffaele Crovi, Giuseppe Grasso, si spingono anche oltre il breve arco temporale in cui sono usciti i cinquantotto titoli di quarantuno italiani, quattro francesi, due statunitensi, un inglese e un argentino. La collana doveva dare spazio, offrire opportunità di pubblicazione, nelle intenzioni del suo direttore, a manoscritti dotati di “validità documentaria” o comunque ad autori provvisti di “forza creativa”. Il termine “gettone” viene scelto “per i molti sensi che la parola può avere, di gettone per il telefono (e cioè di chiave per comunicare), di gettone per il gioco ( e cioè con valore che varia da un minimo a un massimo) e di gettone come pollone, germoglio” (lettera di Elio Vittorini a Italo Calvino del 25 febbraio 1951). 
Nella foto, la copertina di un volume della collana "Gettoni" diretta da Elio Vittorini

Giuseppe Luigi Marini, Il valore dei dipinti dell’Ottocento e del primo Novecento. Torino, Umberto Allemandi
Nella venticinquesima edizione, relativa al 2007/2008 – la prima, di Bolaffi, che ne ha curato la pubblicazione fino al 1980, risale al 1970 - i dati biografici, le bibliografie, i risultati d’asta, quando possibile le firme di 1058 artisti.

Quand la peinture était dans les livres. Turnhout, Brepols – Paris, Bibliothèque Nationale de France, 2007 

Ms. XIV D 28, c. 17
Collettario all'uso di San Domenico Maggiore. Cristo giudice tra i SS. Pietro e Paolo, cornice con santi domenicani, Maestro del retablo di Bolea, 1506
Napoli, Biblioteca Nazionale, XIV D 28, c. 17

L’8 giugno 2004, presso la Freie Universität di Berlino, è stato conferito il titolo di dottore honoris causa a François Avril, a lungo bibliotecario conservatore presso il Dipartimento dei manoscritti della Bibliothèque nationale de France, e grande studioso di manoscritti miniati. In tale occasione si è svolto, promosso dallo storico dell’arte Eberhard König, un colloquio tra studiosi di diverse nazionalità sul tema Bilder in Büchern di cui ora vedono la luce gli atti. Da segnalare nel volume, oltre ad una bibliografia delle pubblicazioni di Avril dal 1963 al 2007, gli studi di Teresa D’Urso, Napoli 1506: il Maestro del retablo di Bolea e l’eredità artistica di Giovanni Todeschino, dedicato al nostro manoscritto XIV.D.28,  e di Gennaro Toscano, Pour Nardo Rapicano enlumineur, sull’attività di un minatore al servizio degli aragonesi di Napoli negli anni ’80 del XV secolo.

Gustave Flaubert, La prima Madame Bovary. Milano, Medusa, 2007
Per la prima volta in Italia, "la ricostruzione della Bovary anteriore alle cancellazioni di Flaubert, che Jean Pommier e Gabrielle Leleu operarono sul testo manoscritto originario e sulle sue primissime stesure (Gustave Flaubert, Madame Bovary. Nouvelle version précedée des scenarios inédits. Textes établis sur les manuscrits de Rouen avec une introduction et des notes, Paris, Librairie Jose Corti, 1949)".
Le soppressioni furono imposte a Flaubert nel corso del travagliato rapporto con i redattori della “Revue de Paris”, rivista in cui viene pubblicata per la prima volta Madame Bovary da ottobre a dicembre 1856.

Jacob Burckhardt, La civiltà del Rinascimento in Italia. Torino, Nino Aragno, 2006
La Nota ai testi  del curatore Maurizio Ghelardi chiarisce che, diversamente dall’edizione italiana curata nel 1876 da Diego Valbusa per Sansoni su un Handexemplar emendato dallo stesso Burckhardt, la presente traduzione è stata condotta sulla prima edizione (Basilea, 1860) del classico. Inoltre "per la parte concernente l’architettura e la decorazione della Geschichte der Renaissance in Italien  la traduzione è stata condotta sulla prima edizione a stampa pubblicata nel 1867 a Stoccarda come quarto volume della Geschichte der Baukunst di Franz Kugler con il titolo Der Renaissance in Italien", mentre per le "parti manoscritte concernenti la scultura e la pittura, così come la prefazione del 1864 la traduzione è stata condotta sul testo preparato per il sedicesimo volume della Kritische Gesamtausgabe (in corso di pubblicazione a cura di M. Ghelardi, S. Müller e M. Seidel, München, C.H. Beck, 2006)".

Dario Biagi, Il dio di carta. Vita di Erich Linder. Roma, Avagliano, 2007
Erich LinderIn grado di gestire da 8.000 a 10.000 autori nel periodo di maggiore successo professionale, Erich Linder (1924-1983), definito “il Metternich dell’editoria”, ha introdotto nel mondo editoriale italiano un’attività, quella di agente letterario, prima di allora quasi sconosciuta. La sua autorevolezza ha superato di molto il ristretto ambito di venditore di talenti letterari, giungendo ad influire su politiche editoriali, scelte grafiche, copertine, promozione, pubblicità. Ora è possibile conoscerne meglio le vicende umane e il percorso nella vita culturale italiana, dall’iniziale collaborazione negli anni ’40 con quell’Agenzia letteraria internazionale fondata nel 1898 da Augusto Foà, che trasformerà,  subentrando al figlio Luciano, futuro fondatore di Adelphi, in una vera e propria “macchina da guerra” (Ferrero), capace di garantire la fortuna di numerosissimi scrittori.
La Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori ha ricevuto in deposito nel 1999 dal figlio di Linder un ricco archivio che documenta un arco cronologico più che quarantennale (1942-1984).
Dalle pagine del sito della Apri la pagina collegata Fondazione Mondadori è possibile accedere a notizie biografiche su Linder e consultare l’inventario dell’archivio. 
Nella foto, Erich Linder, dal sito
della Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori

Gli archivi e le biblioteche durante la seconda guerra mondiale. Il caso italiano. Bologna, Pendragon, 2007
La Uguccione Ranieri di Corbello Foundation ha promosso il convegno di studi “Le biblioteche italiane durante la seconda guerra mondiale”, svoltosi a Perugia dal 1 al 3 dicembre 2005, con la finalità di approfondire la tematica “allargando l’indagine anche al mondo degli archivi e riservando una particolare attenzione al coinvolgimento degli alleati nella salvaguardia dei beni documentari, al comportamento dell’esercito tedesco, all’esame del lavoro dei bibliotecari e dei servizi delle biblioteche, alle politiche governative sulla protezione, alle biblioteche universitarie, a un’analisi attenta alle situazioni locali (Milano, Genova, Napoli, Firenze, Roma, Perugina ecc.)” (Dall’Introduzione di Andrea Capaccioni, Andrea Paoli, Ruggiero Ranieri, curatori del volume che raccoglie gli atti del convegno).
Paoli è autore di « Salviamo la creatura »:  protezione e difesa delle biblioteche italiane nella seconda guerra mondiale, Roma, AIB, 2003, in corso di acquisizione.

Aggiornamenti di grandi opere

Enciclopedia Italiana di Scienze, Lettere ed Arti (DVD ROM).
Indice analitico 1925-2007
XXI secolo - Settima appendice
Prospettive XXI secolo - Settima Appendice

Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana

Enciclopedia Italiana di Scienze, Lettere ed Arti XXI Secolo. Settima Appendice
PE-Z

Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana


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Febbraio

Gisèle Freund. Ritratti d’autore. Milano, Silvana Editoriale, 2007
Gisèle FreundI volti, i gesti di André Malraux, André Gide, Jean Cocteau, James Joyce, Jean-Paul Sartre, Simone de Beauvoir, Colette, Margherite Yourcenar, Margherite Duras, Walter Benjamin, di tanti altri scrittori, artisti, consegnati a noi in maniera definitiva da una grande fotografa che ha sempre cercato di rimanere nell’ombra, con l’unico obiettivo di restituire nei suoi ritratti la personalità del soggetto.
Catalogo di una mostra in corso a Milano dal 13 gennaio al 24 febbraio dedicata alla Freund (Berlin 1908 – Paris 2000) in occasione del 40° anniversario della sua nascita. Le curatrici sono Elisabeth Perolini e Grazia Neri. Peccato soltanto che a pagina 94 per un banale refuso la didascalia della foto di Darius Milhaud diventi Darius Millard.
Della Freund, in Biblioteca:
Fotografia e società
, Torino, Einaudi, 1973
Il mondo e il mio obiettivo
, Milano, La Tartaruga, 1984

Ermanno Comuzio, Musicisti per lo schermo. Dizionario ragionato dei compositori cinematografici. Roma, Ente dello Spettacolo, 2004
Circa 2000 schede di biografie e filmografie di autori di colonne sonore in un repertorio – due volumi e un cd-rom – in cui sono censiti anche i contributi di cantanti e gruppi, sempre più spesso presenti nelle musiche da film.

Le voyage français en Italie au XXe siècle. Bibliographie analytique. Fasano, Schena – Paris, Editions Lanore, 2007
Giovanni Dotoli ha coordinato un gruppo di studiosi, docenti di università italiane (Annie Brudo, Gabriella Fabbricino Trivellini, Paola Placella Sommella, Maria Teresa Puleio, Paola Salerno, Fernando Schirosi) in una ricerca sui viaggiatori francesi “che hanno lasciato tracce del loro viaggio, cioè quelli che hanno relazionato sulle loro peregrinazioni, facendone oggetto di pubblicazioni”. Dalle schede, vere e proprie note di lettura dei testi presi in esame, ordinate cronologicamente in blocchi ventennali – il censimento si spinge fino al 2000 - sono state escluse le opere di pura invenzione letteraria ed è stata presa in considerazione l’epoca del viaggio, non quella dell’edizione. L’opera è corredata da una sezione dedicata a fonti e bibliografia, indici dei nomi dei luoghi e delle illustrazioni.
Lo stesso curatore ha pubblicato Bibliographie du  voyage français en Italie du Moyen Age à 1914, in Biblioteca.

Artisti in Cina. London, Verba Volant, 2007
dal volume "Artisti in Cina"I testi di Philip Tinari e le fotografie di Mario Ciampi accompagnano una panoramica soprattutto visiva, anche per questo forse più illuminante  – 403 pagine di immagini di grande formato, quaranta circa di testi - dell’arte contemporanea cinese. Le fotografie ritraggono spesso, oltre le opere, gli artisti nel proprio contesto di lavoro, le gallerie, gli spazi espositivi, “per dare al lettore un’idea il più precisa possibile di quello che è il ‘sistema’ attraverso cui l’arte viene prodotta ed esposta in Cina”.

Dante Alighieri, La Commedia con il commento di Iacomo della Lana nel manoscritto Riccardiano-Braidense. Roma, Salerno, 2007
Accompagnati da una nota codicologica e paleografica di Gabriella Pomaro, sono ricomposti in un solo volume i codici  della Biblioteca Riccardiana e quello della Biblioteca Braidense con uno dei primi se non il primo commento alla Commedia, databile tra il 1323 e il 1328, scritto in volgare a pochi anni dalla morte del poeta. 

Nuove prospettive sulla tradizione della «Commedia». Una guida filologico-linguistica al poema dantesco. A cura di Paolo Trovato. Firenze, Franco Cesati Editore, 2007
Originata da una giornata di studio svoltasi a Ferrara il 1 e 2 aprile 2003, una raccolta di saggi e contributi di specialisti con l’obiettivo di “offrire a chiunque … un’informazione aggiornata e spassionata sulla tradizione manoscritta della Commedia.”. I testi sono preceduti dalla bibliografia  e seguiti dagli indici dei manoscritti e postillati, dei nomi, e onomastico dei testi ravennati.

Aggiornamenti di grandi repertori

Allgemeines Künstler-Lexikon. München, Saur
Pubblicati e pervenuti il Vol. 56, da Glandorf Jost, Hermann a Goepfart, Franz e il Vol. 55, da Giovanni da Civitella a  Glandon, Dean.
Nachtrag (Appendice) Vol. 2 da B. (Billingsly), Beth a Beran, Zdeněk.
Per una nota esplicativa sull’opera, vedi la pagina Apri la pagina collegata http://www.bnnonline.it/news/arcacc04_2.htm

Nuove parole italiane dell’uso del Grande dizionario italiano dell’uso. 2. Ideato e diretto da Tullio De Mauro con la collaborazione di Giulio C. Lepschy, Edoardo Sanguineti. Torino, UTET, 2007
Dopo quello del 2003, un nuovo supplemento finalizzato, oltre che a recuperare parole trascurate nel GRADIT, Grande Dizionario della Lingua Italiana, a registrare “l’arricchimento e integrazione di prefissi e confissi, il reperimento e la registrazione di nuove politematiche e dei più diffusi dialettalismi, regionalismi, esotismi, le nuove accessioni nei linguaggi tecnici e specialistici …” (ben 6957 censiti) “… le neosemie cioè l’affermarsi di nuove accezioni di parole già esistenti e registrate da tempo”. L’opera cartacea è affiancata da una versione digitale realizzata su chiave USB.

Una nuova banca dati sulla letteratura spagnola

Bibliografía de la Literatura Española desde 1980. Madrid, Chadwyck-Healey-España
Più di 105.000 registrazioni bibliografiche di monografie, articoli di periodici, edizioni critiche, recensioni, bibliografie e atti di convegni, pubblicati dal 1980 all'anno in corso. Sono comprese anche pubblicazioni di lingua non spagnola. L’opera è aggiornata annualmente su cd-rom, semestralmente nell’edizione online.

La  responsabilità editoriale è di Maria Carmen Simón Palmer.


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Marzo

Santo Alligo, Pittori di carta. Libri illustrati tra Otto e Novecento. Torino, Little Nemo, 2004
Santo Alligo, Pittori di carta, v. IIIL’autore, collaboratore della benemerita rivista “Wuz” con le rubriche Pittori di carta e Un libro, una storia,  raccoglie in questi tre volumi diversi suoi contributi di carattere monografico su personaggi come Beardsley, Mussino, Legrand, Kupka, Bilibin, Schmied, Barbier, Brunelleschi, Peter  prevalentemente pubblicati dalla rivista. L’arco cronologico scelto investe un’epoca particolarmente feconda per l’illustrazione libraria, gli anni tra il 1890 e il 1930, con qualche eccezione come quella riservata a Un autre monde di Grandville a al Ferenc Pintér ricordato nel secondo volume, celebre per le copertine Mondadori dei gialli di Simenon..

Anne-Marie Wittke, Eckart Olshausen, Richard Szydlak, Historischer Atlas der antiken Welt. Stuttgart-Weimar, J.B. Metzler, 2007
Supplemento al terzo volume del grande repertorio enciclopedico sull’antichità Der neue Pauly. Su un arco cronologico che parte dal III secolo a. C. per arrivare al XV d. C., più di 200 carte, a colori e in bianco e nero, illustrano il contesto politico, sociale, economico e culturale del Medio Oriente, del mondo mediterraneo, della civiltà greca, del mondo islamico e cristiano. Completano il volume e arricchiscono la documentazione il dettagliato commento di tutte le carte, la lista delle fonti, riferimenti bibliografici, tavole, mappe di città, alberi genealogici.

Misericordie. Conversioni sotto il patibolo tra Medioevo ed età moderna. Pisa, Edizioni della Normale, 2007
Nel volume sono raccolti i contributi presentati nel corso del seminario di Storia dell’Età della Riforma e della Controriforma tenutosi il 26 maggio 2006. I diversi studi intervengono sul tema dell’opera delle Misericordie, confraternite di laici impegnate soprattutto in Italia centro-settentrionale nell’assistenza di carcerati, poveri, sofferenti. La funzione loro affidata era non “solo di salvare l’anima del condannato ma anche di offrire alla città l’esempio e la prova di una giustizia legittimata da Dio per bocca del condannato” (Dall’Introduzione di Adriano Prosperi). Al centro dei lavori degli iscritti al seminario le istruzioni per la confraternita bolognese contenute in un anonimo manoscritto quattrocentesco, il codice Morgan 188 conservato dalla Pierpont Morgan Library di New York, di cui è prevista la pubblicazione di un’edizione critica a cura di Alfredo Troiano. Un’introduzione storica e relazioni su ricerche specifiche precedono le note di lettura  di allievi del seminario dei singoli capitoli.

Lucio Gambetti, Franco Vezzosi, Rarità bibliografiche del Novecento italiano. Milano, Edizioni Sylvestre Bonnard, 2007
Gli autori hanno già pubblicato nel 1997 un prezioso Repertorio delle prime edizioni del Novecento Il presente volume non ne costituisce comunque una nuova edizione, perché si richiama anche nella struttura al classico Rarità bibliografiche dell’Ottocento di Marino Parenti. In forma di dizionario sono elencati 277 poeti e narratori, la cui “biografia bibliografica” è seguita dalla descrizione dettagliata – caratteristiche fisiche, contenuto, eventuali riduzioni cinematografiche - delle edizioni originali delle opere, accompagnata da un giudizio sulla rarità e sulla quotazione del volume. L’opera è corredata da un’Appendice in cui sono elencati autori non  compresi nell’elenco principale e da una Bibliografia.

Yochai Benkler, La ricchezza della Rete. La produzione sociale trasforma il mercato e aumenta le libertà. Milano, EGEA Università Bocconi, 2007
Yochai Benkler“Le pressioni politiche e giudiziarie volte a plasmare un’ecologia istituzionale decisamente sbilanciata a favore dei modelli proprietari si stanno scontrando con le pratiche sociali che ho descritto nel libro”, conclude Benkler dopo aver diffusamente trattato dei movimenti caratterizzati dall’adozione del free software, dell’open source, ma anche della dissidenza ai margini della legalità insita nello hacking, nella criptazione, in alcune tecnologie peer-to-peer. Non a caso ledizione originale del libro, pubblicata dalla Yale University Press nel 2006, è interamente scaricabile dal sito dell’autore, all’indirizzo Apri la pagina collegata http://www.benkler.org/wonchapters.html.
Uno dei temi centrali del libro è proprio la contraddizione esistente tra i vincoli posti a protezione della proprietà intellettuale e le potenzialità dirompenti che sembrano emergere dalle nuove tecnologie della rete, dalla possibilità che fanno intravedere di comunicare, esprimersi, condividere contenuti, particolarmente evidente nei fenomeni che vengono iscritti nel cosiddetto Web 2, ma anche di scambiarsi e veicolare informazioni, idee, dibattere posizioni politiche. Questa contraddizione spinge anche soggetti economici dominanti ad adeguarsi, diventando produttori e fornitori di strumenti e servizi per il settore non commerciale. Con il tempo diventerà chiaro se all’interno di questa “trasformazione radicale del mondo”, come la definisce Benkler, si potrà “cambiare il modo in cui creiamo e scambiamo informazione, cultura e conoscenza”, oppure assisteremo alla riproposizione in forma nuova dei vecchi rapporti di forza e, in definitiva, di potere.

Olivier Philipponnat et Patrick Lienhardt, La vie d’Irène Nemirovsky. 1903-1942. Paris, Grasset-Denoël, 2007
Si sono recati in Russia, dove la scrittrice è nata ed ha vissuto fino alla rivoluzione del 1917, per consultare fonti documentarie finora esplorate, hanno setacciato quaderni di lavoro e altri scritti autobiografici: i due autori, con uno stile a volte un po’ enfatico, percorrono una vita eccezionale, indugiando, oltre che sulla genesi dell’attività letteraria, sui dettagli spesso laceranti dei rapporti familiari così influenti sull’ispirazione e sui personaggi dell’opera della Nemirovsky. Il volume presenta al suo interno interessanti documenti fotografici e si conclude con una bibliografia completa della produzione letteraria, di interviste, testimonianze, documenti d’archivio, nonché delle opere consultate.

Paul Veyne, L’impero greco-romano. Milano, Rizzoli, 2007
Paul Veyne“Sfortunatamente mi rendo conto, con il senno di poi, che le idee più semplici e generali mi vengono sempre per ultime, e, ahimé, troppo tardi”. Con queste autoironiche parole il grande archeologo e storico precisa che tutti gli scritti – tranne uno - presenti nel volume, benché già pubblicati tra 2000 e 2004, sono stati oggetto di profonda revisione e aggiornamento.
Veyne tenta di dare risposte a molteplici domande, dalla pazzia degli imperatori all’assetto sociale in particolare delle classi medie al ruolo della religione, sempre nell’intento di produrre nuovi elementi di conoscenza e comprensione sulle radici dell’Europa da individuare in una cultura “intrisa di elementi greci e potere romano”.

Karlheinz Stierle, La vita e i tempi di Petrarca. Venezia, Marsilio, 2007
Come traspare dal titolo originale dell’opera di Stierle, apparsa a cura dell’editore Carl Hanser, München-Wien nel 2003, Francesco Petrarca. Ein intellektueller im Europa des 14. Jahrhunderts, la modernità dell’intellettuale Petrarca risiede nella sua dimensione di cittadino europeo ante litteram, studioso e viaggiatore libero e infaticabile, aperto alla comunicazione e al dialogo con le autorità politiche e intellettuali dell’epoca. Il saggio confronta il mondo di Dante e quello di Petrarca, concedendo ampio spazio ai “luoghi” attraversati e vissuti pienamente, soprattutto Avignone, per poi analizzare con particolare rilievo dal punto di vista letterario e da quello dell’indagine sulla personalità dell’autore i Rerum vulgarium fragmenta e i Trionfi. Il ponderoso volume – 857 pagine - si segnala anche per l’abbondanza degli apparati (bibliografia e densissime note).
Stierle, studioso di letteratura francese e italiana, autore di saggi su Dante e Petrarca, curatore con Reinhart Koselleck della grande opera Sprache und Geschichte pubblicata da Klett-Cotta dal 1978 al 1994, è membro della Heidelberger Akademie der Wissenschaften e docente presso l’Università di Costanza.  


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Aprile

François Moureau, La plume et le plomb. Paris, Presses de l’Université Paris – Sorbonne, 2006
François Moreau, La plume et le plomb (copertina)Trentacinque saggi accomunati da un tema centrale: “quali sono le forme in cui gli scritti, manoscritti o a stampa, hanno preso forma e circolato durante l’Ancien Régime?”. Un’attenzione pari a quella dedicata alla produzione a stampa, come testimonia il sottotitolo, “Spazi del testo a stampa e del manoscritto nel secolo dei Lumi”, è rivolta alle forme manoscritte di comunicazione, molto vivaci e dirompenti negli anni che precedono la rivoluzione: le chiacchiere dei salotti, dei caffè, i graffiti, le lettere, le corrispondenze letterarie, i fogli volanti, i manifesti, gli annunci, addirittura le gazzette, i giornali, che veicolano in maniera organizzata ed efficace, con una distribuzione capillare, aneddoti, notizie più o meno scandalistiche, teorie politiche, filosofiche, religiose, non necessariamente in un regime di clandestinità, ma sfidando a più riprese gli interventi degli apparati censori. Robert Darnton nella sua breve ma illuminante Prefazione mette in evidenza i connotati di modernità emergenti ad esempio dallo scambio di lettere, che, negli anni ‘40 del secolo XVIII, “diventa un gazzettino, copiato e distribuito come un allegato e-mail, da squadre di domestici”. Gli studi di Moureau confermano la feconda coabitazione nel secolo dei Lumi dei prodotti della penna e del piombo, la complementarietà dei media, e lasciano affiorare a seguito di approfondite ricerche anche l’articolata rete dei protagonisti, produttori, distributori, consumatori, controllori a vario titolo, che partecipano alla diffusione dello scritto.
Il volume termina con un’ampia Bibliografia generale in cui sono citate le fonti manoscritte e a stampa utilizzate. Moureau è tra i curatori del Dictionnaire des journaux, diretto da Jean Sgard, repertorio, posseduto dalla Biblioteca, di circa 1250 periodici di lingua francese, dalle origini della stampa all’inizio della Rivoluzione, e ha diretto il Répertoire des nouvelles à la main: dictionnaire de la presse manuscrite clandestine (XVIe-XVIII siècle), edito nel 1999 da Oxford, Voltaire Foundation, in corso di acquisizione. 

Amedeo Quondam, La conversazione. Un modello italiano. Roma, Donzelli, 2007
Per una volta, con rabbia e con orgoglio,  secondo i termini adottati dallo stesso autore nella sua Premessa, il tema della conversazione non è ristretto, in termini più o meno apologetici ed esclusivi,  alla sola celebre esperienza francese del Grand Siècle.  In questa sede sono invece trattate e adeguatamente rivalutate, in un viaggio che parte dal “Circolo di conversazione” ottocentesco della siciliana Ragusa Ibla e approda alla rilettura di tre “grandi libri”, il Libro del Cortegiano di Giovanni Della Casa, il Galateo di Baldassarre Castiglione, la Civil conversazione di Stefano Guazzo nonché del trattato De sermone di Giovanni Pontano, le forme e la tradizione del classicismo italiano e il suo radicamento nella stessa società italiana, di cui la conversazione è parte integrante, in quanto “fattore primario che permane invariato nelle pur tanto fluide dinamiche sociali della nobiltà europea”.

Emily Dickinson, Herbarium. Roma, Elliot, 2007
Dall'’Herbarium di Emily Dickinson

Facsimile di un quaderno a cui la poetessa (1830-1886), appassionata e competente collezionista dall’età di quattordici anni, probabilmente anche in omaggio al gusto dell’epoca, incollava fiori disseccati, due o tre per pagina, accompagnandoli con l’indicazione del loro nome. L’originale è custodito, con altri documenti relativi alla sua attività e alla sua famiglia nella Houghton Library di Harvard, la prima edizione americana è del 2006 (Cambridge, Belknap Press of Harvard University Press). Se non si tratta, come ipotizzato da studiosi americani, di un esercizio limitato agli anni dell’adolescenza, forse abbiamo davanti, come suggerisce Barbara Lanati, studiosa dell’opera della Dickinson, un vero diario segreto “con cui scongiurare lo scorrere delle stagioni, degli anni, del tempo, dal momento che la natura, quella almeno che l’Herbarium ci consegna, è seducente, dolce e spietata”.

Georges Didi-Huberman, L’immagine insepolta. Torino, Bollati Boringhieri, 2007
Aby WarburgUna rilettura del metodo di lavoro di Aby Warburg,  “storia di fantasmi per adulti”, “racconto di fate venute dal reale”, come egli stesso definì le immagini che ritornano nel campo visivo, condotta da quello che viene definito da molti il più significativo filosofo e storico dell’arte europeo. Accanto a Warburg  l’autore pone Nietzsche, Darwin, Freud, Lacan, esaltando la sua visione dell’arte come disciplina che “ricomincia ogni volta”, “grande campo di battaglia dove si combatte una lotta che è insieme culturale e politica, in cui la lettura delle forme non è mai fine a se stessa e la posta in gioco è la possibilità di modificare insieme presente e passato, e dunque il futuro”, (Marco Belpoliti, “La Stampa”, 17 giugno 2006).
L’imponente bibliografia che chiude il volume prevede una sezione dedicata  ai testi di Warburg.
Di Didi-Hubermann, già in Biblioteca, Storia dell’arte e anacronismo delle immagini; in corso di acquisizione Il gioco delle evidenze: la dialettica dello sguardo nell’arte contemporanea.

Nella fotografia: Aby Moritz Warburg (da Apri la pagina collegata Wikipedia)

La matematica. Torino, Einaudi
Claudio Bartocci e Piergiorgio Odifreddi sono i curatori di un’opera progettata in quattro volumi che intende “comunicare al pubblico più vasto, dagli specialisti ai curiosi, l’immensa varietà della disciplina che sta alla base delle scienze e della tecnologia, e dunque del sapere del mondo contemporaneo, cercando di evidenziarne non soltanto gli aspetti tecnici – puri e applicati – ma anche quelli culturali”. Il primo volume, intitolato I luoghi e i tempi, affronta, attraverso saggi di studiosi di diverse nazionalità, le dinamiche che hanno contrassegnato nel tempo la diffusione da centri diversi del sapere matematico.
I volumi successivi saranno Problemi e teoremi, Suoni, forme, parole, L’intreccio con le scienze.

Armando Petrucci, Scrivere lettere. Una storia plurimillenaria. Roma, Laterza, 2008
Armando Petrucci, Scrivere lettere (copertina)Un autorevole, disincantato epitaffio, in epoca di dilagante ricorso a e-mail e Sms, della storia della corrispondenza epistolare tracciato da un grande paleografo, dall’antico Egitto del 3000 a. C. ai “pizzini” di Provenzano. Un tentativo di colmare un vuoto, dal momento che “non esiste ancora una vera e propria storia della comunicazione scritta, dei suoi linguaggi, dei suoi modi di realizzazione, dei suoi sistemi, delle sue regole, dei suoi strumenti e dei suoi stessi prodotti”. Oltre all’evoluzione dei supporti e degli strumenti di scrittura, l’attività epistolare aiuta a comprendere meccanismi sociali complessi come gli alti e bassi dell’alfabetizzazione nei vari strati sociali, le motivazioni sottostanti al ricorso alla lettera come forma di comunicazione, a interpretare meglio eventi storici, personaggi e correnti del mondo dell’arte e della letteratura.

Ante Ciliga, Nel paese della grande menzogna URSS 1926-1935. Milano, Jaca Book, 2006
Prima versione integrale italiana di un testo fondamentale per la conoscenza del sistema carcerario staliniano, opera di un dissidente arrestato nel 1930 per le sue posizioni di aperta critica al regime, vicine all’opposizione trotzkista. Ciliga (Segotici, Pola 1898 - Zagabria 1992) racconta la sua esperienza di prigionia e deportazione in Siberia, conclusasi nel 1935 grazie ad un provvedimento di espulsione ottenuto in virtù della cittadinanza italiana (Pola fino al 1947 era territorio italiano), appena un anno prima dell’inizio dei grandi processi di Mosca degli anni 1936-1938.
Il libro apparve inizialmente in Francia, tra il 1938 e il 1950, in  due parti, Au pays du grand mensonge e successivamente Sibérie, terre de l’exile et de l’industrialisation. La presente edizione è condotta sulla francese Dix ans au pays du mensonge déconcertant, Paris, Champ Libre, 1977.
Il curatore Paolo Sensini premette al testo un’introduzione dal titolo Un secolo di contestazione : il Novecento di Ante Ciliga. Tra le Appendici una bibliografia degli scritti di Ante Ciliga.
Un profilo alquanto dissonante, scritto da Philippe Bourrinet (autore di Alle origini del comunismo dei consigli: la sinistra comunista olandese, Genova, Graphos, 1995, in Biblioteca), della sua  movimentata  e contraddittoria vita di militante, divisa tra l’adesione alla causa dell’emancipazione nazionale e la partecipazione alle battaglie internazionaliste, è accessibile alla pagina web Apri la pagina collegatahttp://www.left-dis.nl/uk/ciliga.htm.

Aggiornamenti di grandi opere

Allgemeines Künstler-Lexikon. München-Leipzig, K.G. Saur
Pubblicati e pervenuti il vol. 55 (da Giovanni da Civitella, argentiere quattro-cinquecentesco all’americano Dean Glandon, pittore contemporaneo) e il  vol. 56 (dall’orafo lettone del Settecento Jost Herman Glandorf, a Franz Goepfart, pittore tedesco vissuto tra Otto e Novecento). 

Neue Deutsche Biographie. Berlin, Duncker & Humblot
L’ultimo volume pubblicato è il 23: dal fotochimico Karl Schinkel (1886-1951) al medico, antropologo, esploratore Eduard Schwartz (1831-1862).

Storia d’Europa e del Mediterraneo. Roma, Salerno Editore
Per l’opera diretta da Alessandro Barbero, all’interno della II sezione La Grecia curata da Maurizio Giangiulio, pubblicato il quarto volume: Grecia e Mediterraneo dall’Età delle guerre persiane all’Ellenismo.


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Maggio

Michel Vovelle, 1789. L’héritage et la mémoire. Toulouse, Éditions Privat, 2007
Michel VovelleIl più grande storico vivente della Rivoluzione francese si interroga sulla persistenza del messaggio dell’'89, sulla vitalità delle prospettive che sembravano aperte da quegli avvenimenti, così forti e ricche di suggestioni da restare sullo sfondo di tutte le speranze rivoluzionarie del XIX e del XX secolo. La sconfitta di quelle speranze, il crollo dei regimi che pretendevano di incarnarne la continuità ha trascinato con sé tutto un patrimonio di idee, di suggestioni anche visive, di rituali, parole d’ordine, fino ad erodere anche il fascino evocativo della Marseillaise?  Quanto si  possono considerare ancora attuali rivendicazioni legate agli ideali repubblicani in un’epoca in cui essi sembrano praticamente e incontestabilmente realizzati a livello mondiale?
La fotografia di Michel Vovelle è tratta da Apri la pagina collegata http://histoireparis8.canalblog.com

Alfonso Acocella, L’architettura di pietra.  Lucca - Firenze, Lucense – Alinea, 2004
A partire dalla lettura delle origini, attraverso tre ambiti tematici, i fondamenti, i modi e le prassi esecutive, le opere contemporanee, una rivalutazione dell’architettura contemporanea in pietra, in un volume che ha tra i suoi punti di forza le numerosissime esemplificazioni iconografiche. Dopo gli inizi, i capitoli di un’opera che non vuole definirsi “né trattato, né manuale, né libro di critica o di storia, né repertorio di exempla, ma libro a cavallo dei vari generi”, si susseguono analizzando in un tempo lineare e insieme circolare i muri, le colonne, gli archi, le superfici, le coperture, il suolo, la materia. L’autore, attualmente docente di Cultura tecnologica della progettazione presso l’Università di Ferrara, ha aperto un blog dal 2005, Apri la pagina collegata http://www.architetturadipietra.it/, invitando alla partecipazione tutti coloro che, interessati al tema dell’architettura litica, siano interessati a discuterne, pubblicare contributi, segnalare eventi, letture, recensioni. Il libro può essere  sfogliato all’interno del blog, tre capitoli sono disponibili integralmente e i materiali possono essere scaricati in pdf.

Virgilio Zanolla, La brasiliana svelata. Roma, Robin, 2007
Gli anni presi in esame, in questa Storia mai raccontata della più grande narrativa del Sud America (1870-1922), sono segnati dall’avvento del regionalismo, definito dall’autore “la tendenza letteraria più importante e trasversale sorta nel paese”, con manifestazioni diverse a seconda delle cinque grandi regioni, il Sul, il Sudeste, il Centro-Oeste, il Norte e il Nordeste. Il volume rispecchia questa ripartizione nella sua struttura, in cui, alla parte saggistica, sul modello dichiarato di Americana di Elio Vittorini, si affiancano 20 testi antologici dei principali autori, di particolare interesse, in considerazione dell’assenza o difficile reperibilità di traduzioni italiane di questa produzione letteraria. Già in Biblioteca, sullo stesso tema: Storia della letteratura brasiliana di Luciana Stegagno Picchio, Torino, Einaudi, 1997, Profilo sociologico della letteratura brasiliana di Giorgio Marotti, Roma, Bulzoni, 1972.

Charles Mazouer, Le Théâtre français de l’âge classique. Paris, Honoré Champion, 2006
Dopo aver descritto il teatro francese del Medio Evo e del Rinascimento in due precedenti volumi pubblicati a Parigi daSedes nel 1998 e da Champion nel 2002, l’autore affronta il secolo di Corneille, Molière, Racine. Colpisce in generale l’importanza che questo secolo ha accordato al teatro, la voglia di riflettere sulle teorie, le poetiche, le tecniche, ma anche una produzione abbondantissima, anche al di là delle sue figure più rappresentative.

Il primo volume è consacrato al Primo XVII secolo, dal 1610 al 1645-50, gli anni della Fronda, il secondo all’Apogeo del classicismo, fino al 1680, l’ultimo al Crepuscolo del secolo classico, che si chiude convenzionalmente nel 1715.

Monica Brindicci, Libri in scena. Editoria e teatro a Napoli nel secolo XVII. Napoli, Libreria Dante & Descartes, 2008
Monica BrindicciUn censimento preparato da un indispensabile lavoro preliminare su repertori e fonti d’informazione, ma poi condotto direttamente sugli esemplari delle 313 opere citate (commedie, tragedie, tragicommedie, pastorali/pescatorie, opere sacre, “argomenti”). Un recupero cha ha richiesto la pazienza e la perseveranza di un cercatore d’oro, capace di estrarre testi preziosi da volumi miscellanei pressoché imperscrutabili nei cataloghi delle biblioteche, in fondi librari spesso accessibili a fatica. La catalogazione “libro alla mano” ha consentito un’accurata, minuziosa descrizione delle opere citate, elencate in una sequenza cronologica che prende le mosse dal 1589 e si conclude nel 1699. Ogni scheda prevede la trascrizione del frontespizio, la descrizione interna (formato, pagine, illustrazioni, atti, paratesto, collocazioni presso le biblioteche, fonti e bibliografia sull’opera e sull’autore).
Il catalogo vero e proprio è preceduto da due illuminanti saggi, I “teatri di Napoli” nella storia del libro e Un contenitore eterogeneo: il libro di teatro, da cui emergono le ragioni e le conclusioni di una ricerca. In appendice, preceduti da grafici sui flussi della produzione delle stampe teatrali analizzati per generi e per periodi, gli indici di fonti e repertori, la bibliografia generale e l’indice dei nomi e delle opere.

Rosalind E. Krauss, L’originalità dell’avanguardia e altri miti modernisti. Roma, Fazi editore, 2007
R. E. Krauss, L' originalità dell'avanguardia e altri miti modernisti, copertinaMolto è stato pubblicato anche in Italia negli ultimi anni della ingente produzione della storica dell’arte americana docente alla Columbia University, condirettrice con Annette Michelson dell’autorevole rivista di arte contemporanea “October”. Eppure una sua opera considerata tra le più complesse, The Optical Unconscious, apparso nel 1993 negli USA (Cambridge, MIT Press), attende ancora un’edizione italiana e, solo a distanza di 22 anni dalla prima uscita americana (Cambridge, MIT Press, 1985), viene tradotta per la prima volta in italiano una sua raccolta di saggi, pubblicati tra il 1977 e il 1984 per la maggior parte su “October”, fondamentale per comprendere pienamente “i collegamenti tra le sue ricerche nei vari campi e nei diversi periodi storici – dall’arte moderna alla più recente, dalla storia della fotografia a quella della scultura, dal museo ai nuovi media – e che fanno da premessa alle sue audaci prese di posizione militanti, come si usa dire, sull’arte in corso” (dalla Prefazione al volume di Elio Grazioli).
In Biblioteca, della Krauss, Teoria e storia della fotografia, Milano, Bruno Mondadori, 1996.

Enzo Lippolis, Monica Livadiotti, Giorgio Rocco, Architettura greca. Storia e monumenti del mondo della polis dalle origini al V secolo. Milano, Bruno Mondadori, 2007
Anche alla luce di recenti scoperte, il primo volume di uno studio riccamente illustrato dell’architettura greca dall’età micenea al classicismo ateniese che ambisce a “integrare una lacuna degli studi, non solo italiana”, in cui viene messo al centro il rapporto tra architettura e società, il sostrato ideologico dell’esperienza costruttiva. L’opera è strutturata in due sezioni principali: ”Un saggio formale e un catalogo a schede” di un migliaio di monumenti, integrati da Schede tematiche indirizzate a chi “non possieda la necessaria dimestichezza con la terminologia specifica” e dalla Bibliografia generale.

Carl Benjamin Boyer, Storia del calcolo e il suo sviluppo concettuale. Milano, Bruno Mondadori, 2007
L’edizione originale, The history of the calculus and its conceptual development, risaliva al 1949. Angelo Guerraggio ha curato l’edizione italiana di quest’opera del grande storico della matematica americano (1906-1976), definito dal romanziere David Foster Wallace in Everything and more “il Gibbon della storiografia della matematica” (citato nella voce di Wikipedia su Boyer). Il volume delinea “le principali tappe dello sviluppo del calcolo, partendo dalle idee già presenti nella ‘matematica degli antichi’ e in quella medievale”. Poiché l’opera di Boyer si arresta al 1870, il curatore l’ha integrata scrivendo il capitolo conclusivo Alcuni sviluppi moderni del concetto di integrale
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Giugno 2008

Riccardo Merlante – Paola Migliari, A libri aperti. Divagazioni a due voci su libro e lettura. Ferrara, TLA Editrice, 2007
I quindici capitoli prevedono l’alternanza di brevi saggi e racconti ispirati al rapporto tra uomo e libro. I saggi, di Merlante, nascono dalla riflessione o dalle suggestioni provocate da schegge di storiografia del libro o delle biblioteche, dalle perenni ossessioni bibliofile, dai riti o dalle motivazioni profonde della lettura, nei racconti della Migliari l’osservazione di quadri in cui venga rappresentato il libro o l’atto della lettura dà lo spunto per una breve narrazione.

Il Liber Paradisus. Con un’antologia di fonti bolognesi in materia di servitù medievale (942-1304). Venezia, Marsilio, 2007
Armando Antonelli - Massimo Giansante, Il Liber Paradisus  e le liberazioni collettive nel 13° secolo: cento anni di studi (1906-2008). Venezia, Marsilio, 2007
Liber pAradisus, cart 1 recto, particolareA distanza di più di cinquanta anni dalla precedente edizione  – a tiratura limitata, curata nel 1956 da Francesco Saverio Gatta e Giuseppe Plessi – viene ripubblicato il documento che sancisce, come atto finale di un processo evolutivo delle istituzioni, della politica e della società locale, la liberazione dei servi del comune. Il codice qui riprodotto, custodito dall’Archivio di Stato di Bologna, contiene quattro memoriali redatti da altrettanti notai con la trascrizione delle liste delle donne e degli uomini restituiti alla libertà. L’Introduzione del curatore Armando Antonelli mostra come questa tappa obiettivamente importante, poco nota, nella storia dell’emancipazione umana, si collochi all’interno dell’acceso scontro sociale tra il governo del popolo e gli appartenenti all’aristocrazia della città e non sia esente nelle sue motivazioni da poco idealistiche considerazioni, di carattere demografico o fiscale. Il testo del Liber Paradisus è seguito nel volume da un’Antologia di fonti bolognesi in materia di servitù medievale (942-1304).

Euclide, Tutte le opere. Milano, Bompiani, 2007
“Un atto di resistenza al non-pensiero, alla brutalità travestita da atti umanitari, alla menzogna eretta a sistema“. L’influenza di metodo di Euclide sul mondo bizantino, arabo, sull’umanesimo italiano, su Cartesio, Spinoza, è attestata dal numero e dalla fortuna delle traduzioni e dei commenti, ma  l’intento apertamente polemico dichiarato in apertura del volume dal curatore Fabio Acerbi costituisce un motivo in più per riconsiderarne l’attualità. Acerbi è responsabile della traduzione e degli apparati che accompagnano le opere del misterioso - quasi nulla si sa della sua biografia, anche se il curatore tende a collocarlo qualche decennio più avanti del tradizionale 300 a.C. - matematico greco Elementi, Data, Ottica, Catottrica, Fenomeni, Sectio canonis, presentate con il testo a fronte. Nella sua ponderosa introduzione (ben 786 pagine), il curatore, dopo aver illustrato la matematica pre-euclidea, presenta una per una le opere pubblicate, adoperandosi per arrivare ad un’adeguata contestualizzazione, “ricostruire almeno in parte le coordinate intellettuali e materiali in cui si mossero i testi matematici antichi”. Le traduzioni sono condotte sull’edizione teubneriana dell’Opera omnia di Euclide, presente in Biblioteca, e sono  seguite da un’aggiornatissima bibliografia.

Arte povera 1966-1980. Libri e documenti. Mantova, Corraini, 2007
Arte povera 1966-1980, copertinaA cura di Giorgio Maffei, un catalogo della produzione editoriale di alcuni dei principali protagonisti (Anselmo, Boetti, Calzolari, Fabro, Kounellis, Mario e Marisa Merz, Paolini, Pascali, Penone, Pistoletto, Prini, Zorio) del movimento artistico italiano così battezzato da Germano Celant per il tipo di materiali a cui fa ricorso. Gli artisti si presentano non attraverso opere "tradizionali", ma dal punto di vista privilegiato della loro produzione editoriale. Dopo un’ampia introduzione, che consente di attraversare la corrente e i suoi esponenti, seguono i libri d’artista e i loro autori, descritti analiticamente. Infine una cronologia delle mostre collettive (1966-2005) e una bibliografia di saggi e articoli sui "poveristi" apparsi in volume o in riviste d'arte (1966-2006).
Sul tema, in Biblioteca, di Germano Celant, Arte povera, Milano, Mazzotta,1969 e Precronistoria 1966-1969… Firenze, CentroDi, 1976; a cura di Germano Celant, Arte povera, Torino, Allemandi, 1989; di Francesco Poli, Minimalismo, arte povera, arte concettuale, Roma-Bari, Laterza, 2001.

Atlante linguistico italiano. Roma, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato
Un censimento sullo stato della lingua italiana (vocaboli selezionati tematicamente e relativa pronuncia visualizzata su cartine del territorio nazionale) curato dall’Istituto dell’Atlante linguistico dell’Università di Torino diretto da Lorenzo Massobrio e Gianluigi Beccaria. L’Archivio dell’Atlante può contare attualmente su 5 milioni di schede dialettali e circa 10.000 fotografie etnografiche. In Biblioteca i volumi fin qui pubblicati: 1-2 (Il corpo umano), 3 (Indumenti e abbigliamento), 4 e 5 (Casa e arredamento). L’opera ha un suo indirizzo web:Apri la pagina collegata http://www.atlantelinguistico.it/Home.html

Aggiornamenti di grandi opere

Dizionario Biografico degli Italiani. Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana
In Biblioteca i volumi 68 (da Giovanni Malatacca a Andrea Mangelli), 69 (da Andrea Mangiabotti a Rocco Marconi), 70 (da Giovanni Marcora a Luigi Ferdinando Marsili / Marsigli).

Collezioni teatrali

Opere di Lino Fiorito

La Biblioteca arricchisce e attualizza la propria raccolta di documenti teatrali con l’acquisizione di un importante nucleo di opere (circa 400 bozzetti di scena, manifesti, locandine, figurini) del pittore e scenografo Lino Fiorito. I materiali in corso di trattamento presso la sezione Lucchesi Palli offrono una prospettiva di eccezionale interesse per una ricostruzione della produzione del teatro di ricerca a Napoli degli ultimi venti anni, in particolare attraverso gli allestimenti delle compagnie Falso Movimento e Teatri Uniti, di cui Fiorito è stato tra i fondatori e principali animatori.
La riproduzione digitale delle opere acquisite è accessibile nel sito del progetto Archivi di Teatro Napoli, a partire dalla pagina Apri la pagina collegata http://archiviteatro.napolibeniculturali.it/atn/fiorito/search_fiorito.
Lino Fiorito alterna negli ultimi anni a quella teatrale (l’ultima sua produzione, A causa mia, rievocazione della famosa vertenza D’Annunzio–Scarpetta, era nel calendario della rassegna Napoli Teatro Festival), un’intensa attività cinematografica (Alexandra di Sokurov, La guerra di Mario di Capuano, L’amico di famiglia, Le conseguenze dell’amore, Il divo di Sorrentino).

Acquisti in antiquariato

Antonio Bulifon, Journal du voyage d’Italie de l’Invincible, & glorieux Monarque Philippe V Roy d’Espagne, et de Naples. Napoli, Bulifon, 1704.
Versione francese del resoconto, già apparso in italiano nel 1703, del viaggio compiuto in quella data da Napoli a Milano da Filippo V. L’autore-editore aveva ricevuto il privilegio di essere al seguito del monarca, del cui partito era un fervido aderente, a seguito della nomina a segretario dell’ambasciatore Marcin. L’edizione è ornata dai ritratti di Filippo V (Teresa Del Po e Andrea Magliar) e da una veduta di Napoli incisa in rame da Federico Pesche.

Jacopo Sannazaro, L’Arcadia. Venetia, Francesco Rampazetto, 1565
In questa edizione il testo di un vero e proprio bestseller cinquecentesco (ben 66 edizioni solo nel Cinquecento) è preceduto dalla vita del Sannazaro scritta da Paolo Giovio, già apparsa presso lo stesso Rampazetto nel 1562. La prima edizione dell’opera, del veneziano Bernardinus Vercellensis,  risale al 1501/1502, ma, come riferisce Maria Corti, fu apertamente sconfessata dall’autore: “errori e forme vernacolari venete suscitarono l’indignazione del Sannazaro esule in Francia” (voce “Sannazaro”, p. 82-88 del Dizionario critico della letteratura italiana diretto da Vittore Branca, Torino, UTET, 1986). Si può pertanto ritenere che la vera princeps sia l’edizione napoletana di Sigismondo Mayr del 1504 curata da Pietro Summonte, presente in Biblioteca. Il poeta aveva terminato nel 1486 la stesura di una prima redazione dell’opera, in una seconda redazione del 1496 provvide ad integrarla con due prose, due componimenti poetici e l’epilogo A la sampogna.


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