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News | Archivio nuove accessioni | 2008/II

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Archivio nuove accessioni - 2008/II


Luglio-Agosto

Gérard Arnaud – Henri Lecomte, Musiques de toutes les Afriques. Paris, Fayard, 2006

Musiques de toutes les Afriques, copertina

“Quest'opera è stata concepita dai suoi autori con l'idea che le musiche africane, con tutta la ricchezza delle loro differenze, costituissero un continuum in cui, per esempio, i Gnawa del Maghreb hanno influenzato alcune forme popolari arabe o berbere, mentre in paesi come il Camerun e il Niger, la presenza di trombe e di corni costituisce la prova dell'influenza araba sulle musiche di questi paesi” (dall'Introduzione). Il titolo stesso allude alla volontà di valorizzare, all'interno di una trattazione scandita sulle diverse aree del continente, soprattutto gli elementi comuni di un mondo finora rimasto ai margini della produzione saggistica sia musicologica che etnologica. Strumenti, composizioni, testi, esecutori, compongono un quadro estremamente ricco, le cui influenze si fanno sentire anche nella musica contemporanea europea, americana, creano le contaminazioni tipiche della “world music”, invadono il mercato (in Francia, grazie ad antichi rapporti politico-culturali e linguistici, le incisioni di musiche africane coprono più di un quarto della produzione discografica).
Gli autori non hanno trascurato l'Africa fuori dall'Africa, dedicando una parte della trattazione all'area dell'Oceano Indiano e alle diaspore africane nei diversi continenti (in particolare, ma non solo, in quello americano). Ogni capitolo è accompagnato da note bibliografiche e discografiche.

Alessandro Scafi, Il paradiso in terra. Mappe del giardino dell'Eden. Milano, Bruno Mondadori, 2007
Alessandro ScafiL'edizione inglese, Mapping Paradise. A History of Heaven on Earth, London, British Library, è apparsa nel 2006. La versione italiana ha apportato, come segnala l'autore, numerose modifiche e variazioni, che tengono conto delle opere pubblicate dopo la prima edizione, di qualche ripensamento e di un arricchimento iconografico. Il volume è infatti riccamente illustrato di molteplici testimonianze della cartografia apparsa in varie epoche finalizzata alla localizzazione e descrizione del Paradiso terrestre. L'impegno e la profonda convinzione di coloro che si cimentano con questa impresa sono sempre altissimi, tanto da esprimersi quasi sempre in toni polemici e detrattori nei confronti di stesure precedenti. Naturalmente nella ricerca di Scafi, maturata in anni di studio presso il prestigioso Warburg Institute di Londra, di cui è collaboratore, la parte del leone la fanno i secoli del Medioevo e del Rinascimento, particolarmente sensibili al paradiso come fonte d'ispirazione, ma l'opera si spinge fino ai giorni nostri, mostrando come, magari ampiamente banalizzato nella pubblicità di compagnie aeree o agenzie di viaggio, il sogno resista ancora.

L'operaismo degli anni Sessanta. Da “Quaderni rossi” a “Classe operaia”. Roma, DeriveApprodi, 2008
Quaderni RossiGiuseppe Trotta e Fabio Milana hanno raccolto documenti – lettere, volantini, appunti, verbali di riunioni - e testimonianze di protagonisti sulla storia e sul ruolo dentro e fuori i principali partiti della sinistra italiana della corrente operaista tra il 1959 e il 1968. Il volume è introdotto dal saggio Noi operaisti di Mario Tronti, autore nel 1966 di Operai e capitale, Torino, Einaudi (in Biblioteca), uno dei principali teorici, con Raniero Panzieri, Vittorio Rieser, Antonio Negri, del movimento. Il volume è accompagnato in appendice da una Cronologia essenziale e dalla Bibliografia. In allegato un Cd con l'intera raccolta della rivista “Classe operaia”, apparsa dal 1964 al 1967, mentre i “Quaderni rossi” erano stati pubblicati dall'Istituto Rodolfo Morandi di Milano dal 1961 al 1965.

Lo spazio letterario del Medioevo. 2. Le culture circostanti, III. Le culture slave. Roma, Salerno, 2006
Una comunità, quella degli slavi, presente in un’area che si estende dalla Finlandia al Peloponneso, la cui identità appare, alla luce degli studi più recenti, distinta più di altre da caratteri di elevata e riconoscibile peculiarità. Il volume non manca di sottolineare due passaggi decisivi, la penetrazione, a partire dall’Ottocento, all'interno delle elites politiche e culturali, delle esaltate elaborazioni romantiche del panslavismo e le nefaste scelte di carattere religioso, che finirono con lo scavare un solco incolmabile tra i popoli convertiti al cristianesimo latino e quelli che aderirono al cristianesimo greco, premessa anche questa di futuri sfracelli guerreschi. Il volume curato da Mario Capaldo non manca di insistere sui ritardi e la mancata integrazione con il resto dell’Europa che ciò ha comportato, pur mettendo in evidenza i lineamenti culturali di un patrimonio comune, proteso verso l’Occidente.

Emrick Gouneau - Léonard Amara, Encyclopédie du cinéma de Hong Kong des origines à nos jours. Paris, Les Belles Lettres, 2006

Encyclopédie du cinéma de Hong Kong, des origines à nos jours, copertina

Il successo internazionale di critica e di pubblico di alcune personalità di spicco come i registi Chen Kaige (Farewell my concubine) Wong Kar-Wai (Hong Kong Express, In the mood for love, 2046), John Woo (a Hong Kong A better tomorrow, Hard boiled, negli USA Face/Off, Senza tregua), i fratelli Pang (The eye), gli attori Tony Leung, Bruce Lee, ha fatto apprezzare meglio una realtà altamente prolifica, prima di allora poco conosciuta al di fuori dei cultori del cinema asiatico di genere (horror, arti marziali, gangster). All'inizio degli anni '90 ad Hong Kong si produceva un film ogni 42.000 abitanti contro un rapporto negli Stati Uniti di 1 a 573.000. I capitoli riservati alla storia di questa macchina produttiva impressionante a grande vocazione popolare si muovono attraverso i generi, gli studios, evocano i protagonisti (attori, registi, coreografi, compositori). Tra i documenti una Filmografia esaustiva (9.463 titoli dal 1913 al 2006) e una Cronologia del cinema di Hong Kong.
Sullo stesso tema, di Alberto Pezzotta, Tutto il cinema di Hong Kong, Milano, Baldini & Castoldi, 1999, in Biblioteca.

Andreas Bräm, Neapolitanische Bilderbibeln des Trecento. Wiesbaden, Reichert Verlag,2007
In due volumi (il secondo interamente riservato alle immagini) una ricerca sulle bibbie latine miniate a Napoli durante i regni di Roberto d'Angiò (1343-1343) e di Giovanna I (1343-1382). Lo studio è stato condotto in particolare su alcuni codici (Bibbie Planisio e di Roberto di Taranto della Biblioteca Vaticana, Bibbia Hamilton dello Staatliche Museen zu Berlin, Bibbia di Andrea d'Ungheria e Nicola da Alife della Biblioteca della Facoltà teologica di Löwen, Bibbia Orsini della Biblioteca reale di Torino, Bibbia viennese della Biblioteca Nazionale austriaca, Bibbia Holkham-Hall della British Library, Bibbia Brancaccio delle Biblioteche riunite di Catania).

Lieux de savoir. Paris, Albin Michel
”Come nascono, sono praticati e si trasmettono i saperi? Quali sono i gesti e gli strumenti del lavoro culturale? Qual è la geografia disegnata dai percorsi e dalle tappe dei maestri e degli studenti, dei pellegrini e degli esploratori, dei libri e degli oggetti?”. Il grande progetto editoriale diretto da Christian Jacob prevede quattro volumi (già uscito, nel 2007, Espaces et communautés, ancora da pubblicare Les gestes de l'intelligence, l'intelligence des gestes, La construction des traditions, Identités, métissage, universalité ) con la finalità di “esplorare nella loro diversità forme di sapere culturalmente determinate e storicamente collocate: indagare su come si fonda una comunità, si organizza una rete di centri di studio; o sugli artefatti e iscrizioni che materializzano conoscenze ad una tappa della loro elaborazione e della loro circolazione; o ancora sulle prescrizioni che definiscono in un luogo e per un tempo definito i saperi accettabili e il loro grado di autorità”. Diversamente da uno dei riferimenti dichiarati, la grande opera Lieux de mémoire, Paris, Gallimard, apparsa tra 1984 e1993 e diretta da Pierre Nora, circoscritta all'area francese, i contributi presenti nel volume attraversano secoli e continenti, contrapponendo il sistema degli esami pubblici tra 1400 e 1900 nella Cina imperiale ai riti d'iniziazione degli indovini bassar nel Togo settentrionale, le comunità cinesi dei monaci taoisti al circolo dei fratelli Dupuy nella Parigi del diciassettesimo secolo, la missione etnografica Dakar – Djibouti alla cultura di corte in Iran durante l'epoca sassanide, lo scriptorium medievale agli scriptoria buddisti nella Cina medievale, il destino della biblioteca reale indiana di Thanjavur a quello delle biblioteche europee in un confronto serrato, ricco di sorprese, tra diverse pratiche e processi finalizzati all'organizzazione, trasmissione e validazione delle conoscenze.
Christian Jacob ha diretto, tra l'altro, con Marc Baratin, il volume Le pouvoir des bibliothèques : la mémoire des livres en Occident, Paris, Albin Michel, 1996, in Biblioteca.

Il Modo Italiano. Design e avanguardie artistiche in Italia nel XX secolo. Milano, Skira, 2007
Gruppo G 14, Poltrona “Fiocco”Catalogo pubblicato a cura di Giampiero Bosoni in occasione della mostra omonima prodotta dal Musée des Beaux Arts di Montréal in collaborazione con il Musée Royal de l'Ontario e con il MART – Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto. I saggi del curatore, di Vittorio Gregotti, Irene de Guttry, Renata Ghiazza, Rosalind Pepall, Diane Charbonneau, Achille Bonito Oliva, Paola Antonelli, precedono il catalogo, ricco di 400 opere tra le più rappresentative dell'apporto di architetti, artisti e designer ad un'epoca chiave della produzione industriale italiana e scandito in quattro capitoli, “Spensierato ottimismo”, “Monumentalità e razionalismo”, “Ricostruzione e miracolo economico”, “Laboratorio della postmodernità”. Completano il volume le conversazioni con Dorfles, Sottsass, Mari, Mendini, Pesce, Bellini.
Nella foto: Gruppo G 14, Poltrona “Fiocco”

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Commedia dell'arte. Firenze, Leo S. Olschki
Un annuario internazionale diretto da Siro Ferrone e Anna Maria Testaverde. Il periodico inizia le sue pubblicazioni nel 2008.


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Settembre

Paola Zito, Granelli di senapa all'Indice. Tessere di storia editoriale (1585-1700). Pisa-Roma, Fabrizio Serra, 2008
Paola ZitoNon sempre quelli che possono sembrare astuti espedienti, come l'evocazione di innocenti metafore vegetali di sapore evangelico, mettono in salvo da sospetti e da persecuzioni. Apparati umili, dimessi, come la dedica del tipografo napoletano Gian Giacomo Carlino al duca di Monteleone, l'8 luglio 1614, di un “granello di senapa” intitolato Breve compendio intorno alla perfettione christiana, per la prima volta firmato dal suo autore, Achille Gagliardi, potevano forse procurare qualche protezione, una più efficace penetrazione del mercato editoriale, ma dovevano inquietare, e molto, le gerarchie preoccupate dal dilagare di opere “pervase da toni misticheggianti, volte a rivendicare deroghe o esoneri, sia pure parziali, dalla Norma”. Messaggi “amichevoli”, dispensatori di farmaci dell'anima a buon mercato, erano allarmanti per le conseguenze di questo successo di opere tanto più pericolose in quanto non esplicitamente in contrasto con la dottrina ufficiale, in termini di confusione nelle menti semplici e di turbativa sociale.
Con eccezionale acribia Paola Zito, ora docente universitaria, ma a lungo bibliotecaria presso la Biblioteca Nazionale di Napoli, investiga su autori, editori, ingranaggi produttivi e distributivi, destinatari, di un filone editoriale estremamente ramificato e diffuso tra la seconda metà del XVI e tutto il XVII secolo, in larga parte influenzato dalle tesi del sommo teorico del quietismo, l'alcantarino Miguel de Molinos (1628-1696), anche se spesso questa era un'etichetta appioppata a pubblicazioni di vario genere per comodità e urgenze classificatorie degli inquisitori di turno. Il capitolo introduttivo si conclude con una scrupolosa e analitica descrizione e lettura delle diverse edizioni delle settantacinque opere incluse nell'Index librorum prohibitorum, reperite in fonti eterogenee – cataloghi o repertori - cartacee o online, dall’autrice definita forse troppo riduttivamente “lista segnaletica”. La scelta alquanto irrituale di incuneare queste “tessere per un mosaico bibliografico” quasi all’inizio del saggio consente di confortare con preziosi dati di fatto le riflessioni che seguono su diffusione internazionale, tipologia delle opere, formati prevalenti – piccioli libri, in dodicesimo per oltre la metà delle notizie censite – su fisionomia e biografie di autori, traduttori, tipografi, editori. Una realtà variegata, ma dai tratti di stupefacente modernità, in cui la tascabilità degli esemplari, lo stile amichevole, manualistico, l'uso del volgare, risultano particolarmente efficaci nel veicolare una religiosità fai-da-te, di cui, allora come ora, c'era evidentemente una forte richiesta. Da qui la fortuna – oltre cento edizioni ad esempio dal 1659 alla fine del secolo del Christiano interiore, - di opere capaci di dare efficaci istruzioni per l'uso, per sopportare un'esistenza gravosa e piena di insidie, affrontare “una buona morte”, persuasivo conforto a “persone triviali”, “poveri marinai, soldati”, “sfaccendati”, incapaci di accedere ai “grandi volumi di gravissimi, e santissimi autori”, come si esprime nel 1679 l'agostiniano genovese Antero Maria di San Bonaventura, leggibili “sopra una nave, per esempio, o nel posto militare, o a casa alla famiglia” (Pietro Gisolfo, A chi legge, in Guida de' peccatori, Napoli, Francesco Mollo, 1680-81).
Al di là dell'esito finale delle misure repressive e censorie, probabilmente inferiore alle aspettative, un passaggio della storia dell'editoria dagli intriganti risvolti socioculturali, in cui, per una volta, gli apparati ecclesiastici sono alle prese con una capacità superiore a quella fino allora ostentata dagli strumenti di comunicazione in loro possesso, di leggere e dare risposte a bisogni e disagi diffusi nella società dell'epoca, tanto da dare luogo a una produzione editoriale calcolabile in “centinaia migliaia di copie, forse milioni, in circolazione dalla Moldavia alle rive dell'Atlantico”. 

Giancarlo Petrella, Uomini, torchi e libri nel Rinascimento. Udine, Forum, 2007
Una raccolta di saggi, di cui il primo (dedicato al tipografo-editore bresciano Battista Farfengo) è del tutto inedito, mentre gli altri, già pubblicati in periodici specializzati, sono stati rivisti, ampliati e aggiornati dal punto di vista bibliografico. Di particolare interesse le indagini sulla produzione del bestseller cinquecentesco Descrittione d'Italia di Leandro Alberti, cui lo stesso Petrella aveva già dedicato L'officina del geografo, Milano, Vita e Pensiero, 2004  (vai all'Apri la pagina collegata Archivo delle Nuove accessioni 2005).

Libri, biblioteche e cultura degli ordini regolari nell'Italia moderna attraverso la documentazione della Congregazione dell'Indice. Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, 2006
Rosa Maria Borraccini e Roberto Rusconi hanno curato la pubblicazione degli atti del convegno internazionale organizzato a Macerata dal 30 maggio al 1 giugno 2006 dal Dipartimento di scienze storiche, documentarie, artistiche e del territorio dell'Università degli studi di Macerata.
“Al centro dell'attenzione sono state poste le valutazioni relative alla circolazione libraria, al possesso e alla conservazione di libri, e ai livelli di cultura attestati nelle istituzioni dei regolari” (Dalla Presentazione ). Un apporto notevole, se non determinante, alle prime conclusioni degli studiosi è venuto dal progetto RICI (Ricerca sull'Inchiesta della Congregazione dell'Indice), che porterà tra l'altro all'informatizzazione e alla piena fruibilità degli inventari delle biblioteche religiose conservati nei 66 ms. Vat. Lat. 11266-11326. 

Libri, e altro. Nel passato e nel presente. Milano, Dipartimento di Scienze della Storia e della Documentazione Storica, Università di Milano - Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, 2006
Dedicata a Enrico Decleva, attualmente rettore dell'Università di Milano, una raccolta di saggi divisa in due parti: la prima sul tema, in epoche diverse, della storia del libro, la seconda su episodi e personalità della storia italiana passata e recente. In particolare nella prima parte, tra gli altri, Giorgio Montecchi ritorna alle origini della stampa a caratteri mobili, Marina Benedetti su “I libri degli inquisitori”, Paola Vismara sulla letteratura di pietà tra Sei e Settecento, Carlo Capra “Sull'edizione nazionale delle Opere di Pietro Verri”, due saggi su riviste novecentesche (Maria Luisa Cicalese su “Lo Stato Moderno”, Maurizio Punzo sulla “Critica sociale”).

La prima guerra mondiale. Torino, Einaudi, 2007
Nei confronti dell'edizione originale (Encyclopédie de la Grande Guerre 1914-1918, Bayard, 2004), diretta da Stéphane Audouin-Rouzeau e Jean-Jacques Becker, naturalmente incentrata su un'ottica prevalentemente francese, l'attuale versione italiana in due volumi affidata a Antonio Gibelli ha apportato tre tipi di modifiche: soppressione di voci troppo legate esclusivamente alla storia francese, integrazione di altre in cui l'Italia era trattata sommariamente, introduzione di nuove voci in cui fosse messa al centro la trattazione della guerra italiana e le sue specificità. Altre integrazioni riguardano necessariamente, per le stesse esigenze, anche le sezioni dedicate alla cartografia e alla bibliografia, mentre l'iconografia, fondata in maniera elettiva su oggettistica e grafica di propaganda, è stata salvaguardata nella sua ispirazione originaria. I contributi degli studiosi che compongono l'opera spaziano dai temi più direttamente interni al conflitto, i fronti, gli eserciti, le trincee, le strategie, le diserzioni, alle ripercussioni sul piano mondiale, i riflessi sulla cultura, le pesanti ipoteche del dopoguerra.

Il mondo bizantino. Torino, Einaudi
L'edizione italiana di Le monde byzantin, Paris, Presses Universitaires de France, 2004, inizia con il volume L'impero romano d'Oriente (330-641). L'edizione francese era curata da Cécile Morrisson, quella italiana da Silvia Ronchey e Tommaso Braccini. Bibliografia e indice analitico sono stati in parte rielaborati, anche per rendere più agevole la consultazione da parte del lettore italiano.  I prossimi due volumi saranno dedicati a L'impero bizantino (641-1204) a cura di Jean-Claude Cheynet e a L'impero greco (1204-1453) a cura di Angeliki Laiou.

Bibliografia topografica della colonizzazione greca in Italia e nelle isole tirreniche. Pisa, Scuola Normale Superiore – Roma, École Française de Rome – Napoli, Centre Jean Bérard
Per la serie Siti dell'opera a lungo diretta dagli archeologi e storici dell'antichità Giuseppe Nenci (1924-1999) e Georges Vallet (1922-1994), ora affidata, dal 2001, a Carmine Ampolo, sono disponibili in Biblioteca i volumi XVII (Rosarno – San Brancato) e XIX (Siracusa – Surbo) del 2005, curati da Maria Ida Gulletta e Cesare Cassanelli.

Le vocabulaire technique de la photographie. Paris, Éditions Marval – Paris Musées, 2008

pagina da "Le vocabulaire technique de la photographie"

Anne Cartier-Bresson ha coordinato i contributi di 33 specialisti ad un'opera che “propone una tipologia generale e cerca di definire ogni oggetto fotografico all'interno di un gruppo distinto”. Circa 150 schede sono divise in due sezioni, La materia delle immagini  (positivi diretti, negativi e positivi monocromi all'argento, procedimenti fotografici non all'argento, fotografia a colore, procedimenti fotomeccanici, stampe digitali) e Gli usi, le funzioni, le modificazioni delle immagini (i termini generici, le tecniche particolari, i trattamenti di modificazione). Conclude il volume un'appendice riservata all'Analisi dei materiali fotografici

Encyclopedia of the Blues. New York - London, Routledge, 2006
Encyclopedia of the Blues. New York - London, Routledge, 2006 (copertina)A cura di Edward Komara, circa 2100 schede con apparato bibliografico e discografico redatte da 140 studiosi di musica, bibliografia e storia e cultura americana, ordinate alfabeticamente in due volumi (A-J e K-Z). Sono elencate e descritte, a partire dagli antecedenti nella tradizione africana e nordamericana, biografie, regioni, storiografia, strumenti, economia, stili, tecnica musicale, registrazioni discografiche, titoli di canzoni.

Charles J. Hall, Chronology of Western classical music. New York - London, Routledge, 2002
Un repertorio della produzione musicale classica occidentale di tre secoli e mezzo, dal 1751 al 2000. Anno per anno sono registrate nascite, morti, debutti di compositori, strumentisti, cantanti, direttori d'orchestra, festival, premi, istituzioni e pubblicazioni musicali, composizioni. L'opera, in due volumi (1751-1800 e 1801-2000), è corredata di un Composition Index che consente di effettuare la ricerca a partire dal nome dei compositori, sotto cui sono elencate le opere. 

Encyclopedia of twentieth-century photography. New York-London, Routledge, 2006
A cura di Lynne Warren, in cinque volumi e 525 schede, un'enciclopedia che “introduce il lettore alla storia delle innovazioni tecniche sopraggiunte lungo il ventesimo secolo, spiega i contributi dei fotografi e li colloca all'interno della storia della fotografia, definisce concetti, termini e temi nella loro evoluzione nel corso del Novecento e descrive il ruolo delle istituzioni e delle pubblicazioni nella costruzione di questa storia”. 

Encyclopedia of nineteenth-century photography. New York-London, Routledge, 2008
A cura di John Hannavy, in due volumi (A-K e L-Z), una panoramica dettagliata in 1197 schede di diversa entità, del secolo che ha visto la nascita, ma anche l'evoluzione tecnica e i primi grandi successi della nuova arte. Oltre a fotografi, inventori, imprenditori, critici, l'opera indicizza voci appartenenti alle seguenti categorie tematiche: profili nazionali e regionali, società, gruppi, istituzioni, mostre, pubblicazioni, formati, processi, tecniche e attrezzature, temi. 

Allgemeines Künstler-Lexikon. München-Leipzig, Saur
Ultimi volumi pervenuti: Vol. 57 (dalla famiglia boema di orafi Göpfert al pittore spagnolo Antonio Gomez Feu) e Vol. 58 (dal pittore argentino Josè María Gómez de Fonseca allo scultore e pittore svedese Willy Gordon).


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Ottobre

Niccolò Tommaseo, Commento alla 'Commedia'. Roma, Salerno Editrice, 2004
La Commedia dantesca con il commento del Tommaseo viene pubblicata per la prima volta (Venezia, co' tipi del Gondoliere) nel 1837. L'Edizione nazionale dei commenti danteschi in corso ne ha consentito la ripubblicazione in tre volumi per le cure di Valerio Marucci, che ha fatto ricorso, per delineare l'evoluzione dell'approccio critico di Tommaseo a Dante, alle tre edizioni del 1837, del 1854 (Milano, Reina) e 1865 (Milano, Pagnoni).

Vittorio Rossi, Commento alla 'Divina Commedia' con la continuazione di Salvatore Frascíno. Roma, Salerno Editrice, 2007
Ancora all'interno della collana Edizione nazionale dei commenti danteschi viene riproposto in tre volumi, a cura di Massimiliano Corrado, il commento degli studiosi Vittorio Rossi (1865-1938) e Salvatore Frascíno (1899-1969), la cui prima uscita, L''Inferno', risale al 1923 (Napoli-Genova-Firenze-Città di Castello, Società Editrice Francesco Perrella), seguita nel 1941 da Il 'Purgatorio' (Genova [etc.], Società Editrice Dante Alighieri) e nel 1948 da Il 'Paradiso' (Roma, Napoli, Città di Castello, 1948).

The big book of graphic design. New York, Collins Design, 2007
The big book of graphic design, copertina

Roger Walton ha selezionato e raccolto in un volume di sole immagini una miniera di suggestioni alle quali può ispirarsi liberamente chiunque operi nel campo della grafica pubblicitaria aziendale o commerciale, della comunicazione visiva al servizio di progetti pubblicitari aziendali, artistici, discografici, educativi, editoriali. Le sezioni finali sono riservate all'autopromozione e agli inediti.

Carlo DionisottiCarlo Dionisotti, Scritti di storia della letteratura italiana. Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2008
Quest'anno ricorre l'anniversario della nascita (1908) e della morte (2008) del grande storico della letteratura, trasferitosi in Inghilterra dal 1947, per insegnare prima a Oxford poi al Bedford College della stessa capitale inglese. L'opera più famosa e innovatrice del grande critico e filologo, studioso di letteratura umanistica e rinascimentale, ma anche acuto esegeta della letteratura italiana otto-novecentesca, Geografia e storia della letteratura italiana, viene pubblicata per la prima volta da Einaudi, casa editrice con cui Dionisotti aveva collaborato nell'immediato dopoguerra, nel 1967. Con questo volume Tania Basile, Vincenzo Fera, Susanna Villari danno l'avvio alla pubblicazione di tutti gli scritti sparsi, non compresi in libri da lui personalmente curati. Il piano dell'opera prevede cinque volumi, il primo dal 1935 al 1962, il secondo dal 1963 al 1971, il terzo dal 1972 al 1996, il quarto riservato a Recensioni e altri scritti, il quinto ai Subsidia critici e Indici.
In uscita, di Dionisotti, anche gli Scritti sul fascismo e sulla Resistenza, Torino, Einaudi, in parte inediti, raccolti a cura di Giorgio Panizza e, su Dionisotti, Un maestro della letteratura: Carlo Dionisotti tra storia e filologia, Novara, Interlinea.

L’Oriente. Storia di una figura nelle arti occidentali (1700-2000). Bologna, Bulzoni, 2007
“Nell’Oriente e nelle sue immagini si condensa la grandezza di un luogo ideale nel quale miti fondativi, gesta straordinarie, azioni epiche e vicende tragiche sono ancora possibili, e nello stesso tempo si configura lo spazio di un desiderio libero, regressivo o aggressivo che si traduce in esperienze limite, governate da pulsioni tanto eccessive quanto universali” (Dall’Introduzione al I Volume di Paolo Amalfitano). Attraversando le diverse epoche e temperie artistiche e culturali dell’Occidente, alla luce della lettura di studiosi italiani e stranieri, i topoi dell’Oriente sembrano contrapporre in maniera radicale e inconciliabile, alle culture dominanti in Occidente, un patrimonio contrassegnato dalla totale irrisolvibilità dei contrasti, dall'implicito rifiuto delle mediazioni.
All’origine della raccolta dei contributi scientifici in lingua italiana, francese, inglese – dalla letteratura alla musica al teatro al cinema alla pittura all’architettura alle arti minori - presentati originariamente tra 2002 e 2003 in un ciclo di sei seminari, un progetto sullo stesso tema dello stesso Amalfitano e di Loretta Innocenti. I seminari sono stati promossi dall’Associazione Sigismondo Malatesta in collaborazione con l’Università di Napoli “Orientale”, l’Università Cà Foscari di Venezia, l’Università di Roma “La Sapienza”, l’Università IUAV di Venezia, il Centro Romantico del Gabinetto G.P. Vieusseux di Firenze. Un primo volume è dedicato agli incontri del 2002 (dal Settecento al Novecento), un secondo, introdotto da Loretta Innocenti, ai saggi dei convegni del 2003 (il Novecento). Oltre ad un ricco e illuminante corredo iconografico, l’opera offre anche in ogni volume un’aggiornata Bibliografia generale.

Répertoire des nouvelles à la main. Dictionnaire de la presse manuscrite clandestine. XVIe-XVIIIe siècle. Oxford, Voltaire Foundation, 1999
Francois MoureauAd ulteriore conferma del fatto che l'introduzione di nuove tecniche e supporti nel mondo dell'informazione non produce automaticamente la cancellazione e l'abbandono di quelli precedenti, ma anzi spesso le diverse forme convivano, più o meno ignorandosi o influenzandosi reciprocamente, può essere addotta la lunga vita, almeno fino a tutto il XVIII secolo delle “nouvelles à la main”. Anche quando la stampa è ormai ampiamente introdotta e diffusa, queste “raccolte manoscritte di articoli contenenti informazioni di attualità in ordine cronologico”, continuano ad essere ampiamente diffuse, prevalentemente con forme di abbonamento non dissimili dalle analoghe pubblicazioni a stampa, e influenti. A loro favore giocano evidenti motivi di opportunità, legati alla necessità di sfuggire o contrapporsi apertamente ad un'ufficialità che occupa tutti gli spazi dell'informazione stampata. La tipologia estremamente variegata di questi documenti e la loro conseguentemente spesso difforme collocazione e classificazione ha creato non pochi problemi al gruppo di studiosi coordinati da François Moureau che ha condotto per quindici anni ricerche in biblioteche e archivi di tutta Europa, culminate in questo volume.
Chi sono i destinatari, a quali bisogni risponde questo canale recondito, spesso torbido e insidioso, di notizie? Moureau prova a definirli attraverso categorie come quelle degli amatori, soprattutto esponenti delle classi medie, prevalentemente titolari di rendite, i collezionisti, ossessionati da una febbre insaziabile di aggiornamento che sconfina nella bibliomania, i professionisti, divisi per ragioni comprensibili tra politici, diplomatici, poliziotti, gazzettieri. Le distinzioni tra le diverse figure spesso non sono agevoli, anche perché i mezzi diversi si contaminano e si influenzano reciprocamente.
Nella foto: Francois Moureau, coordinatore dell'opera

Gli italiani in guerra: conflitti, identità, memorie dal Risorgimento ai nostri giorni. Torino, UTET, 2008
Scrivere “una storia d'Italia, dagli esordi del processo di unificazione ai nostri giorni, marcata dal suo profilo programmaticamente tagliato nel senso del conflitto”: questo l'intento dichiarato in apertura del primo dei cinque volumi che compongono l'opera dal responsabile della direzione scientifica, lo storico Mario Isnenghi. Un disegno contro corrente, in un'epoca in cui è d'uso vituperare lo scontro, la contrapposizione, demonizzare il conflitto, all'insegna di “virtuosi consigli di riconciliazione, pacificazione, oblio”. Non a caso il sottotitolo rimane lo stesso, mentre il titolo del volume varia in relazione alle epoche mutate (Fare l'Italia: unità e disunità del Risorgimento, Le “tre Italie”, Dalla presa di Roma alla Settimana Rossa. 1870-1914, La Grande Guerra: dall'Intervento alla vittoria mutilata, Il Ventennio fascista, Le armi della Repubblica: dalla Liberazione ad oggi), proprio per difendere la presenza costante e il valore positivo del conflitto, al di fuori delle squallide risse politiche contingenti con cui spesso viene identificato. Il piano dell'opera prevede interventi di decine di autori distribuiti sull'arco di cinque volumi in sette tomi. Per ora sono stati pubblicati e acquisiti dalla Biblioteca il primo volume e il terzo in due tomi, il secondo apparirà entro la fine del 2008.

Laurent Mannoni, Histoire de la Cinémathèque française. Paris, Gallimard, 2006
Alla vigilia del suo settantesimo anno di vita le è stata assegnata una sede prestigiosa, al numero 51 di Rue de Bercy, in un edificio, in precedenza sede dell’American Center, ridisegnato con accenti espressionisti da Frank Gehry. Il libro racconta le vicissitudini della Cinémathèque française dal 1936, anno della sua fondazione, le difficoltà affrontate nel costituire, alimentare e conservare un patrimonio unico (attualmente 40.000 copie di opere di tutte le epoche e latitudini, ma anche collezioni storiche di apparecchi, costumi, oggetti), nel difenderlo anche durante l’occupazione tedesca e sotto il regime di Vichy. Non sono mancati eventi traumatici a sovrapporsi alle difficoltà gestionali, in particolare gli incendi, come quello che il 3 agosto 1980 distrugge nel deposito di Pontel più di 80.000 bobine, un patrimonio di cui è impossibile anche solo rintracciare una descrizione precisa, anche se è certo che tra il materiale distrutto c’era l’unica copia di lavoro completa di Vanina Vanini di Roberto Rossellini. Meno drammatici fortunatamente gli esiti di un altro incendio che colpirà il 24 luglio 1997 una delle sue sedi più prestigiose, Palais de Chaillot, ottenuta il 5 giugno 1963 grazie alla sensibilità del ministro della cultura André Malraux. Studiosi, grandi registi, non solo francesi, hanno dato il loro contributo a vario titolo a questa storia e hanno frequentato quelle sale con esiti fecondi (nessuna ricostruzione delle origini della Nouvelle vague può prescindere dalla intensissima divorante formazione cinefila di Godard, Truffaut, Chabrol, Rivette, Rohmer nelle sedi di Avenue de Messine 7 o di Rue d’Ulm 29). Tra tutti spicca soprattutto Henri Langlois (1914-1977), suo creatore e animatore per circa quarant’anni a dispetto anche del clamoroso tentativo di estrometterlo dalla gestione nel 1968, fallito grazie alla mobilitazione di tutto il mondo del cinema francese.
La Cinémathèque persegue tra le sue attività l’organizzazione di esposizioni come quella dedicata tra 2006 e 2007 a Le cinéma espressioniste allemand, il cui catalogo - Paris, La Martinière, 2006 - è disponibile in Biblioteca.
L’indirizzo web: Apri la pagina collegata http://www.cinematheque.fr/fr/la-cinematheque-francaise.html


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Novembre

Vito Castiglione Minischetti, Giovanni Dotoli, Roger Musnik, Le voyage français en Italie au XIX siècle. Bibliographie analytique. Fasano, Schena – Paris, Editions Lanore, 2007
Sempre per la collana “Bibliographica” il secondo volume della Bibliothèque du voyage français en Italie (il primo era dedicato ai viaggiatori del XX secolo). Il diciannovesimo secolo segna la definitiva consacrazione del nostro paese come destinazione privilegiata oltralpe per viaggiatori più o meno prestigiosi: tra rovine, teatri, musei, chiese, panorami naturali, paesaggi urbani  si aggirano presenze eccellenti come Berlioz, Gauthier,  Flaubert, Lamartine, Dumas, Stendhal, ma anche oscuri, a volte ignoti viaggiatori, lasciando tracce memorabili delle suggestioni ricevute in diari, lettere, opere letterarie.

PopCamp. Milano, Marcos y Marcos, 2008
PopCamp, copertina volume 1Numero 27 della collana monografica Riga, fondata e diretta da Marco Belpoliti e Elio Grazioli, come di consueto di carattere monografico.
Il Grande dizionario italiano dell'uso diretto da Tullio De Mauro – Torino, UTET, 1999 - attribuisce al termine “camp” il significato di “frivolo, stravagante, artificioso, teatrale”, facendo risalire al 1965 la provenienza dall'area anglosassone. Fabio Cleto, nella sua introduzione, Sipario, ne rinviene la presenza in uno scritto di Christopher Isherwood del 1954, The world of evening (la traduzione italiana Il mondo di sera è stata edita in Italia da Milano, Sugar nel 1958).  Se l'origine del lemma rimane alquanto oscura,  gli ambienti, i comportamenti e gli stilemi del “camp” sono inizialmente, tra fine Ottocento e prima metà del Novecento, quelli di un “demi-monde urbano che ospita pratiche e identità sessuali eccentriche, l'Alta Società e un ordine di plausibilità paradossale segnato dal fantastico all'inverosimile”. Negli anni Sessanta, “trasferendosi dal demi-monde europeo di aristocrazie e sottobosco sessuale al proscenio statunitense, come mai prima il 'camp' del secondo Novecento segnava cultura e costume, gallerie d'arte, giornali e scrittura creativa, cinema e musica pop, pubblicità e moda”. Un fenomeno ampio, di segno eterogeneo, al cui interno si collocano a pieno titolo personaggi differenti tra loro a volte in maniera stridente come Oscar Wilde, Madonna, Andy Warhol, David Bowie, la Garbo, Fassbinder, Judy Garland, Pedro Almodóvar, Mae West, Coco Chanel, Bette Davis. Cleto ha allestito i due volumi di cui è curatore in forma di opera teatrale, particolarmente efficace come metafora di un mondo che concepisce la vita come teatro, distribuendo i testi raccolti in tre atti e cinque scene. Il primo atto è riservato alla scrittura del “camp”, il secondo alla scrittura sul “camp”, il terzo a saggi inediti di studiosi italiani su questo tema e su possibili nuovi percorsi.

Le età del cinema / The ages of cinema. Udine, Forum, 2008
Sul tema della possibilità / opportunità di una cronologia del cinema, il XIV Convegno Internazionale di Studi sul Cinema organizzato dall'Università degli studi di Udine ha ospitato interventi di studiosi italiani e stranieri dal 20 al 22 marzo 2007. Enrico Biasin, Roy Menarini e Federico Zecca curano la pubblicazione dei testi, divisi in sezioni che tengono conto delle problematiche affrontate. 

Psiche. Dizionario storico di psicologia, psichiatria, psicoanalisi, neuroscienze. Torino, Einaudi, 2006
Pische, copertina del primo volumeFrancesco Barale, Mauro Bertani, Vittorio Gallese, Stefano Mistura, Adriano Zamperini hanno curato un'opera rivolta soprattutto a “studenti e ricercatori che hanno necessità di disporre di uno strumento non eccessivamente specialistico, capace di fornire loro ipotesi di ricerca, indicazioni di lettura e possibili piste per eventuali approfondimenti e prolungamenti del lavoro di indagine”. L'approccio storico al tema della psiche tende a registrare e documentare una fase in cui, dalla saldatura tra campi di ricerca un tempo separati se non antagonisti, nascono nuove discipline – neurobiologia, neuroendocrinologia, neurofisiologia, neurochimica, neuropatologia – che hanno a loro volta posto le premesse per la costituzione di neuropsicologia, neuropsichiatria, neuropsicoanalisi. Le 250 voci, ripartite su due volumi, sono state costruite, chiarisce l'Introduzione di Bertani e Mistura, tenendo conto di alcuni principi elementari, relativi all'esigenza di mettere in luce, per il campo trattato, il contesto, i protagonisti, le eventuali strutture organizzative, i contenuti, gli sviluppi, gli esiti. Le voci sono accompagnate unicamente da un impianto di rinvii ad altre voci correlate, mentre una Bibliografia generale compare, dopo gli Indici dei nomi e degli argomenti, al termine del secondo volume.

Le biblioteche private come paradigma bibliografico. Roma, Bulzoni, 2008
“Le biblioteche private sono le immagini librarie dei desideri cognitivi, delle passioni metafisiche e delle esigenze spirituali di anime che hanno interrogato e selezionato le memorie collettive, ossia quelle prodotte dagli altri uomini, per edificarsi una propria configurazione del reale, della verità, e del destino” (Alfredo Serrai). Su questo tema, in generale sull'apporto che le biblioteche private possono dare alla bibliografia, forse più ancora, argomenta Serrai, delle biblioteche pubbliche, si è svolto a Roma un convegno internazionale dal 10 al 12 ottobre 2007. Le relazioni presentate, relative a biblioteche private tra italiane e straniere tra XVI e XVIII secolo, sono raccolte nel volume a cura di Fiammetta Sabba.       

Napoléon et Joseph Bonaparte. Correspondance intégrale 1784-1818. Paris, Tallandier, 2007
Joseph BonapartePer la prima volta raccolta e pubblicata, a cura di Vincent Haegele, autore già nel 2006 di una tesi sullo stesso tema presentata all'École des Chartes, la totalità dei carteggi finora emersi tra Napoleone e il fratello Giuseppe. Un recupero non facile, ostacolato dalla dispersione degli archivi privati, ma anche da eventi come  l'appropriazione da parte del duca di Wellington, dopo la battaglia di Vitoria del 1813, di due bauli di materiali di archivio restituiti alla Francia solo nel 1977. Le 1627 lettere si aprono con un biglietto di Giuseppe vergato in un italiano malfermo nel 1784 e terminano con una lettera, ancora di Giuseppe, del 25 gennaio 1818, forse intercettata dagli inglesi, dall'esilio americano di Filadelfia a Napoleone, ormai a S. Elena.
Una documentazione che può aiutare a fare maggiore luce sulla figura di Giuseppe, finora alquanto trascurato dagli storici, a parte gli studi di Jacques Rambaud (Lettres inédites ou éparses de Joseph Bonaparte à Naples, 1806-1808, Paris, Plon, 1911 e Naples sous Joseph Bonaparte, Paris, Plon, 1911) presenti in Biblioteca.
Negli alti e bassi, nelle variazioni d'intensità del rapporto epistolare si riflettono vicissitudini umane, di carattere personale e familiare, e politiche, prevalenti le prime nella fase iniziale, fino al 1805, largamente dominanti le seconde nel periodo napoletano di Giuseppe (1806-1808), il più intenso – Napoleone arriverà a spedire al fratello anche cinque lettere nello stesso giorno -  in quello spagnolo (1808-1813), che vedrà emergere tensioni e risentimenti destinati a protrarsi negli anni della disfatta (1814-1818), anche quando Napoleone riterrà di dover di nuovo ricorrere al fratello, nominandolo luogotenente generale dell'impero.
Haegele analizza gli stili diversi dei due fratelli – più vicino Giuseppe, che scrive quasi sempre personalmente, alle forme di “un pacifico alto funzionario del Direttorio, colto e amabile nei confronti del mondo”, mentre Napoleone “adotta risolutamente il profilo di un capo di stato moderno, artefice di una corrispondenza di alta levatura”.
Nell'immagine: particolare del ritrdtto di Joseph Bonaparte (François Pascal Simon Gérard, 1810) 

Vocabolario degli Accademici della Crusca. Como, ERA Edizioni, 2008
Il 25 marzo 1585 segna ufficialmente a Firenze la trasformazione dell'allegra “brigata dei crusconi” in Accademia della Crusca, investita del compito di separare nella lingua il fior di farina dalla crusca. Quasi da subito – dal 1590 – sotto la spinta decisiva di personaggi come Leonardo Salviati, inizia un lavoro fondato sullo spoglio di classici del Decamerone, della Divina Commedia, del Canzoniere, successivamente anche di opere di Machiavelli, Berni, Bembo, Ariosto, dello stesso Salviati, su ricerche etimologiche, che culmina nella prima edizione del Vocabolario (In Venezia, Appresso Giovanni Alberti, 1612). L'Accademia ha promosso, con la Era Edizioni, la ristampa anastatica di questa pietra miliare nella storia della lingua italiana, facendola seguire da un volume che raccoglie alcuni saggi sotto il titolo Una lingua, una civiltà, il “Vocabolario” e da un cd-rom con la versione integrale.
L'Accademia è presente nel web alla pagina:apri la pagina collegata http://www.accademiadellacrusca.it

Bernard Joubert, Dictionnaire des livres et journaux interdits par arrêtés ministériels de 1949 à nos jours. Paris, Éditions du Cercle de la Librairie, 2007
Bernard JoubertMinuzioso elenco di libri e periodici oggetto di interdizione amministrativa in attuazione dell'art. 14 della legge del 16 luglio 1949  “sulle pubblicazioni destinate alla gioventù”. Il legislatore francese temeva fortemente, quasi più che i danni causati dalla guerra, gli effetti demoralizzanti delle “cattive letture”, ritenute responsabili di un possibile incremento della criminalità giovanile. In realtà, soprattutto a seguito dell'attività di una zelante “Commissione di sorveglianza e controllo” istituita dalla stessa legge per segnalare infrazioni alle autorità competenti, gli interventi del ministero dell'Interno hanno colpito circa 4.900 pubblicazioni, non destinate alla gioventù.
L'autore è un giornalista indipendente, da sempre impegnato nell'analisi e nella denuncia dei meccanismi censori in particolare di quelli esercitati nei confronti di un genere di pubblicazioni, le  bandes dessinées, particolarmente prolifico e popolare in Francia.

Diccionario histórico de la Compañia de Jesús. Roma, Institutum Historicum S. J. - Madrid, Universidad pontificia Comillas, 2001
Il progetto risale al 1977, anno in cui l'Institutum Historicum Societatis Jesus concepisce il disegno della redazione di un dizionario della Compagnia di Gesù. Il lavoro viene avviato nel 1979 e concluso il 3 dicembre 2001. Il risultato di più di venti anni di ricerche condotte da 700 autori, curatori e traduttori, è racchiuso in 4 volumi per un totale di 4274 pagine e include 5637 biografie e alcune centinaia di articoli sulle attività della Compagnia e dell'Istituto. Hanno diretto l'opera P. Charles O' Neill e, dal 1993, P. Joaquín Domínguez.  


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Dicembre

Encyclopedia of Islam and Muslim World. New York, Macmillan reference USA, 2004
Encyclopedia of Islam & the Muslim World A cura di Richard C. Martin, in due volumi, 504 articoli - tutti entro il limite massimo di 5.000 parole - ordinati alfabeticamente, in cui sono presenti biografie di figure rappresentative, articoli tematici, definizioni, mappe, un glossario dei termini più usati nel mondo arabo-islamico con l’intento di operare una descrizione il più possibile completa anche del mondo musulmano e dei suoi apporti alla civiltà occidentale. Per ulteriori approfondimenti sul tema, in formato elettronico, accessibile dalla rete della Biblioteca: Index islamicus, Leiden, Brill (segnalazioni bibliografiche di articoli e pubblicazioni sulla civiltà e cultura arabo-musulmana dal 1906). Dello stesso editore, su carta, l'Encyclopédie de l'Islam, 1960-2003.

Encyclopedia of Buddhism. New York, Macmillan reference USA, 2004
A cura di Robert E. Buswell jr., direttore del Center for Buddhist Studies presso l'Università della California, un'opera in due volumi che descrive la visione del mondo del buddhismo, i suoi insegnamenti e le pratiche, le differenti scuole e sette che ad esso si ispirano, le relazioni con altre religioni. In circa 400 articoli sono trattati gli aspetti relativi alla letteratura, all’arte, ai santi e ai demoni, agli ordini monastici, a riti, feste e cerimonie. Non manca, tenendo conto della attuale diffusione planetaria del buddhismo,  il necessario riferimento ai problemi della contemporaneità (buddhismo e aborto, b. e tematiche di genere, b. e modernità). Tra le recenti acquisizioni di carattere generale sullo stesso tema: Dizionario del buddhismo di Philippe Cornu, Milano, Bruno Mondadori, 2003 (già segnalato in questa rubrica) e Buddhismo [a cura di Martin Baumann et al.], Roma, GLF Laterza, 2001.

Grande Lessico dell'Antico Testamento. Brescia, Paideia
L'edizione italiana, iniziata nel 1988, del Theologisches Wörtebuch zum Alten Testament (ThWAT), fondato da G.J. Botterweck e H. Ringgren nel 1973 (Stuttgart,  Kohlhammer) prosegue con l’uscita  dei volumi 6 (nātak-štrt), 7 (ēt-qorbān), 8 (qārâ – šaddaj), diretti da Heinz- Joseph Fabry e Helmer Ringgren, ora pervenuti in Biblioteca.
Finora sono stati pubblicati nove volumi (1-8 e 10) del ThWAT , previsto in dieci volumi, mentre è in preparazione il nono, dedicato all’aramaico. Nelle voci che compongono il dizionario, veri e propri saggi di specialisti, si tende a creare una mappa completa dei termini ebraici biblici di rilevanza teologica.

Le livre et ses espaces. Paris, Presses Universitaires de Paris 10, 2007
Le Livre et ses espacesPartendo dall'accostamento tra due termini apparentemente molto distanti, almeno nella loro accezione primaria, “spazio” e “libro”, a cura di Alain Milon e Marc Perelman, una proposta di viaggio attraverso lo spazio nel libro – la pagina, il testo – per il libro – la biblioteca, la collezione – fuori del libro – l'opera d'arte, l'ipertesto.
In effetti il libro viene affrontato, nei contributi che confluiscono nel volume, prima di tutto “nella sua capacità di provocare e produrre spazi che non gli appartengono”, ma che sono sia dentro che fuori del libro. All'interno di queste premesse i saggi di studiosi, per la maggior parte ricercatori presso università francesi con qualche presenza italiana, esplorano territori apparentemente lontani come le immagini nel libro rinascimentale, la composizione grafica di Glas di Derrida, le illustrazioni di Tardi per Celine, il libro d'artista, i libri utopici di Lévinas o Deleuze, il racconto letterario di Perec o del fresco Nobel Le Clézio, il collezionismo del Marchese Taccone, il libro interattivo.  

Gian Pietro Lucini, Il Verso Libero. Proposta. Novara, Interlinea, 2008
Pier Luigi Ferro cura l'introduzione e la ristampa anastatica, a distanza di ottanta anni, dell'edizione Milano, Edizioni di “Poesia“ 1908, di Ragion poetica e programma del verso libero del poeta milanese, rivalutato di recente da Glauco Viazzi e Edoardo Sanguineti curatore per Einaudi nel 1975 della ripubblicazione di Revolverate e Nuove revolverate. Lucini (Milano 1867 - Breglia 1914) consegnò a questo saggio, scritto in risposta ad un'inchiesta lanciata da Marinetti, insieme a divagazioni logorroiche di carattere  filosofico, storico, il suo pensiero critico in campo letterario, le sue feroci polemiche contro i due “vati” D'Annunzio e Carducci.

Ruggiero Romano, America Latina. Elementi e meccanismi del sistema economico coloniale (XVI-XVIII). Torino, UTET Libreria 2007
Testimonianza postuma (l'edizione originale messicana, Mecanismo y elementos del sistema económico colonial americano, siglos XVI-XVIII, è del 2004) di un versante meno noto degli interessi e delle ricerche del grande storico, tra gli ideatori e coordinatori per l'editore Einaudi dell'Enciclopedia, della Storia dell'economia e, con Corrado Vivanti, della Storia d'Italia, morto a Parigi il 5 gennaio 2002. Ruggiero Romano, dopo ad aver insegnato per quaranta anni, dal 1952 al 1992, presso l'École des hautes études en sciences sociales di Parigi, è stato docente di storia latino americana al Colegio de México,  perseguendo nella nuova sede quell'insegnamento e studio di temi storico economici prima di allora prevalentemente rivolto all'Europa dell'ancien régime, e mettendo in atto “un'analisi che prima disaggrega i diversi elementi  - popolazione, risorse materiali, forme di lavoro, settori produttivi, salari e prezzi, commercio e circolazione monetaria – poi li pone in interazione e ne valorizza le forme di comportamento e il modo di reagire, per darci alla fine una spiegazione storica comprensibile della dinamica della vita economia (Dalla Prefazione Ruggiero Romano: tra l'Europa e l'America Latina di Marcello Carmagnani).  

The Andy Warhol catalogue raisonné. London, Phaidon, 2002-2004
The Andy Warhol Catalogue RaisonneA cura di Georg Frei, Neil Prinz e Sally King-Nero, in due volumi, per un totale di tre tomi, l'intera produzione dal 1961 al 1969 – pitture e sculture – dell'artista di Pittsburgh, documentata descrivendo i materiali, le esposizioni, gli interventi della critica, i possessori delle opere. Sono in preparazione i volumi 3 e 4 , dedicati all'attività negli anni '70 e '80.
Indirizzi utili nel web:
Apri la pagina collegata http://www.warholfoundation.org/
Apri la pagina collegata http://www.warhol.org/

Cesare Pavese. I libri. Torino, Nino Aragno, 2008
Volume edito in occasione della mostra tenutasi presso la Fondazione Cesare Pavese a Santo Stefano Belbo dal 4 luglio al 4 ottobre 2008, in occasione del centenario della nascita dello scrittore. I curatori Claudio Pavese e Franco Vaccaneo hanno riproposto e ordinato nelle sezioni tematiche della mostra, dall'editoria torinese degli anni '20-'40 alle traduzioni e prefazioni, sempre in prima edizione, le opere pubblicate in vita e quelle postume, le collane Einaudi e Boringhieri (la famosa “viola”) da lui curate, i libri dei suoi più stretti amici e collaboratori. Anche se, come ha sottolineato Italo Calvino, “non bastano i suoi libri a restituire una compiuta immagine di lui”, i 250 riprodotti  con belle scelte grafiche che esaltano le loro copertine o sovraccoperte spesso d'autore, dense di suggestioni anche visive, parlano con voce sufficientemente chiara ed evocatrice di un'epoca d'oro dell'editoria italiana e di uno dei suoi protagonisti ed animatori. La sezione conclusiva Le lettere editoriali a cura di Silvia Savioli documenta, attraverso il confronto di Pavese con editori e scrittori, la  ricchezza e lo spessore di questa sua attività, sempre consapevole che “accade con i libri come con le persone. Vanno presi sul serio. Ma appunto per ciò dobbiamo guardarci dal farcene idoli, cioè strumenti della nostra pigrizia. Il questo l'uomo che tra i libri non vive, e per aprirli deve fare uno sforzo, ha un capitale di umiltà, d'inconsapevole forza ... la cultura comincia di qui. I libri non sono gli uomini, sono mezzi per giungere a loro; chi li ama e non ama gli uomini, è un fatuo o un dannato” (Cesare Pavese, Leggere, in Saggi letterari, citato da Silvia Savioli).


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