Fantasmi
buoni o presenze inquietanti: lo spiritualismo
moderno in Giro di Vite di Henry James
Il
capolavoro jamesiano è uno dei racconti più sottilmente
inquietanti della letteratura americana dell'Ottocento,
dove il forte legame fra due orfani sulla soglia
dell'adolescenza rivela ambiguità e suscita
sospetti e preoccupazioni nella loro istitutrice
che dovrà poi fare i conti con una presenza
materna, non più semplicemente ricordo consolante
e protettivo, ma gelosa possessione che pervade l'anima
dei bambini e ne minaccia la vita stessa.
Questa
storia carica di ambiguo fascino verrà esaminata
alla luce del Modern Spiritualism, movimento
religioso diffuso negli USA ed in Europa in epoca
vittoriana, che afferma di poter portare prove
concrete dell'immortalità dell'anima e
dell'esistenza di una vita ultraterrena con fenomeni
sensazionali quali sedute spiritiche, medium,
scrittura automatica e trance.
Lo
spiritualismo moderno è al centro
di interesse da parte di intellettuali e
scrittori fin-de-siécle e,
secondo Nicolangelo Becce, molti scrittori
vittoriani si ispirano per le loro storie
di fantasmi a fenomeni, pratiche e rituali
neo-spiritualisti. Nonostante l'ecclisse
del movimento spiritualista dalla coscienza
collettiva e dalla critica del ventesimo
secolo un esempio di come può cambiare
la percezione di un racconto famosissimo
se letto in chiave neo-spiritualista sarà appunto
la disamina della storia sovrannaturale Giro
di Vite di Henry James.
Lucia
Marinelli
Sezione Americana
info: lucia.marinelli@bnnonline.it