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News | Notizie e avvisi | Benedetto Croce: i percorsi della scrittura

Biblioteca Nazionale di Napoli
Sala Leopardi
28 gennaio-28 marzo


Benedetto Croce
I percorsi della scrittura

Dalla presentazione di M. Rascaglia al catalogo della mostra:
La Napoli di fine secolo accoglie il giovane Benedetto Croce e lo accompagna, attraverso un lungo arco di tempo, nel suo itinerario culturale e politico fino agli anni della maturità segnati dalle tragiche vicende del secondo conflitto mondiale.
Il rito della scrittura introduce il primo di questi percorsi alla scoperta dei segreti che caratterizzavano le sue intense giornate di lavoro. Fascicoli con materiali preliminari, abbozzi, prime stesure, redazioni quasi definitive si alternano in un gioco di richiami con i percorsi successivi.
Breve ma intenso è il periodo degli studi di storia napoletana. Sospesa tra erudizione e ricostruzione storica, la produzione crociana annovera le prime edizioni, rari opuscoli e testimonia, soprattutto, la lunga attività alla guida della rivista “Napoli Nobilissima”.
Le stagioni della filosofia costituiscono il filo conduttore dell’itinerario spirituale di Croce. Dagli autografi delle grandi opere della filosofia dello spirito si passa alla lettura di recensioni e postille degli anni ’30 e ’40 per giungere, con l’identificazione di filosofia e storia, agli interventi problematici della maturità.
La riflessione sull’idea della storia propone il confronto con gli scritti inquieti e tormentati degli ultimi anni di vita, quando la catastrofe del secondo conflitto mondiale fa riaffiorare angosce antiche che culmineranno nel dramma dell’imminente fine della civiltà.
Gli studi sulla letteratura italiana offrono varie ed insolite occasioni di lettura, nelle quali la tradizione dei grandi autori si intreccia con i preziosi contributi sugli autori minori e le riflessioni di critica letteraria in un continuo gioco di suggestioni tra produzione poetica e in prosa.
Documenti d’epoca introducono un tema poco frequentato dagli studiosi crociani: la partecipazione a riunioni di società storiche e congressi di varie discipline dagli anni giovanili a quelli del primo conflitto mondiale.
La nascita della “Critica” e delle riviste fiorentine, dal “Leonardo” alla “Voce” segna l’inizio di un intenso dibattito filosofico che viene riproposto nei suoi momenti più significativi e che culmina con la polemica sull’idealismo.
La lettura di pagine poco note della “Critica” negli anni ’30 ricorda l’isolamento durante il regime, mentre l’ampia selezione di contributi apparsi sulla stampa quotidiana dal 1943 al 1947 è dedicata al ritorno di Croce all’impegno etico e politico.
Il rapporto con i suoi editori, Laterza e Ricciardi, offre di Croce un’immagine quanto mai sfaccettata: con il primo egli appare rigoroso e severo, con il secondo cordiale e amichevole. In particolare, l’inedita corrispondenza con Ricciardi consente di ricostruire vicende poco note della vita culturale italiana di inizio secolo.
Dell’Archivio Croce si presentano gli autografi, i quotidiani e la produzione a stampa del Fondo Penta che, insieme al Fondo Feltrinelli, ha incrementato in questi ultimi anni la raccolta crociana.
Il volume si chiude con una testimonianza di Arturo Fratta che rievoca Quel giorno di cinquant’anni fa, quando Napoli perse il suo filosofo. (M. Rascaglia)


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