Il
titolo di questo libro vuol rammentare che pochi versi dell'Elettra di
Euripide, recitati da uno spartano reduce dalla lunga guerra
del Peloponneso, s’imposero al duro
cuore e alla mente dell'assemblea degli spartani vittoriosi vincendo
il loro proposito di distruggere la vinta Atene. L’“azione” del
poeta, il miracolo di Euripide, potrebbe ancora ripetersi? (Non è mai
accaduto in millenni). La poesia, come dire le voci della bellezza
e della virtù, potrebbe ancora prevalere nel cuore e nella
ragione dell'uomo ormai, per sua sfortuna, “civilissimo”,
contro quanto distrugge o minaccia tutto ciò di cui il
nome “Atene” è metafora? Uno dei maggiori
poeti italiani fortemente ne dubita.
Moriconi, “lirico,
satirico, epico, drammatico”,
interroga ancora una volta la Storia, e la vita d’illustri
e di anonimi, penetra, svela, medita e ammonisce,
arricchendo la sua amplissima tragicomedia di vivide scene, di “novelas
ejemplares”, di personaggi simbolo che non si dimenticano.
(dalla quarta di copertina)
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