Dall’introduzione
di Denis Curti a Fiore di Cuba
Makis
Vovlas ritrae i volti di Cuba. Mille colori in bianco e
nero e finzioni raccolte direttamente dalla realtà.
Makis si muove curioso e imprevedibile … Prende posizione
e guarda dritto negli occhi. Sgrana la fitta tessitura di
incarnati e di tradizioni remote intrecciatesi negli ultimi
cinque secoli, nelle sfumature dei grigi. Il suo è un
progetto di mescolanza che si è innescato a partire
dalla crudeltà, dall’abuso, dalla discriminazione:
il più forte ha violentato il più debole, il
colono ha oltraggiato lo yoruba, il congolese, il tainos,
il cinese e via dicendo. Ma l’approdo relativamente
recente di culture e sciagure distanti in un’unica
piccola isola, sboccia finalmente in una quotidianità persistente.
In una normalità straordinaria
Makis
Vovlas, greco, vive da oltre trent’anni a Bari,
dove affianca la sua attività universitaria a quella
di fotografo ed artista. Recentemente ha volto la sua attenzione
ai reportage di viaggio e al mondo degli artisti, privilegiando
l’uso del la fotografia in bianco e nero. Nella sua
attività più che ventennale ha esposto in personali
e collettive sia in Italia che all’estero.
In
quest’incontro con il pubblico napoletano, in concomitanza
con l’inaugurazione della mostra fotografica che si
terrà a Salerno (Galleria EMIARTE, 26 maggio), è affiancato
da Michele Bottalico, docente di letteratura nordamericana
all’Università di Salerno, esperto ed appassionato
delle culture delle Americhe, traduttore di narrativa inglese
ed americana, animatore di convegni ed attività culturali
riguardanti la molteplicità delle culture americane.
Prossimo
incontro: 29 maggio, ore 16
La politica coloniale della Restauración: il
"caso" Cuba
Conversazione con Giovanna Scocozza (Università di
Perugia)
En
busca del Dorado: il programma completo delle conversazioni