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Percorsi bibliografici

Il panettone non bastò / Dino Buzzati
di Mauro Giancaspro

Dino Buzzati
ll panettone non bastò. Scritti, racconti e fiabe natalizie
Milano, Mondadori, 2004


La copertina del volume
Una bella sorpresa per Natale. È in libreria, freschissimo di stampa, uscito dai torchi a novembre di quest’anno, Il panettone non bastò, scritti, racconti e fiabe natalizie di Dino Buzzati: trentatré “pezzi” apparsi dal 1934 al 1971 su quotidiani e riviste, soprattutto il Corriere d’Informazione e il Corriere della Sera. Di questi, ben dodici non sono mai rifluiti in raccolte antologiche, rimanendo chiusi nei magazzini delle emeroteche, tra pagine di carta deperibilissima che fanno la dannazione del bibliotecario, ed uno “senza titolo” trovato tra le carte private dello scrittore insieme ad un ritaglio mutilo di una rivista che lo aveva pubblicato e che il curatore del libro non è riuscito a rintracciare.          
Anche gli innamorati di Buzzati, che hanno comprato tutto conservato tutto e letto proprio tutto, hanno di che gioire della novità. Per loro sarà un’emozione mozzafiato rivederli tutti insieme, l’uno dietro l’altro, i trentatré Natali dello scrittore milanese (si può definire milanese uno nato a Belluno?), raccolti in questo piacevolissimo Oscar Mondadori, morbido al tatto e docile alla più spasmodica apertura delle pagine senza frattura del dorso.        
Rileggiamolo il Natale di Dino Buzzati che ha attraversato trentasei anni di storia italiana, restando sostanzialmente sempre uguale, lontano dai valori religiosi e umani che avrebbero dovuto pervaderlo e sempre più vicino ai modelli deludenti imposti dal consumo, dalla moda e dalla nevrosi della modernità. C’è un filo comune che li lega tutti che sembrerebbe quasi leopardiano, in equilibrio tra l’attesa della vigilia, da Sabato del villaggio, e la delusione finale, da Sera del dì di festa.        
Il motivo conduttore è costituito dall’inguaribile amarezza per il ripetersi meccanico e frenetico, oDino Buzzatigni anno, di riti praticati senza convinzione: biglietti d’auguri, regali, addobbi, nastri dorati, pacchi e mangiate, perpetrate all’insegna di una bontà, intermittente come i lampioncini decorativi di un abete che si accende puntualmente il 24 dicembre per spegnersi inesorabilmente la sera di Santo Stefano. Ma ci sono anche, e soprattutto, la magia a tratti fanciullesca che si nasconde nelle cose più semplici, lo spasimo lancinante dell’attesa inutile, l’imprevedibilità beffarda del caso che prevarica ogni progetto umano, il fascino del paradosso, l’imprevedibile impennata del destino che prende in contropiede, il capovolgimento dei luoghi comuni che disorienta: temi e motivi ai quali Dino Buzzati ci ha abituato.
Così Gesù Bambino, che di notte porta nelle case i doni, esiste veramente e i genitori si dannano perché i bambini non ci credono più e sono convinti che siano loro, i grandi, ad organizzare la beffa. La vetrina di un decrepito negozietto di cornici e cose d’arte di non grande valore si confessa al lettore mentre aspetta invano che, la sera della vigilia,  entri un compratore, magari a prendere uno di quei vecchi peltri inglesi di cui lei e la padrona del negozio vanno fiere. Una vecchia Tata vive per la gioia di preparare ogni 25 dicembre il Bambino di marzapane, cui nessuno pensa più per gli allettamenti di una cucina moderna e alla moda. Un attempato signore pensa all’economico cane di ceramica, per la verità un po’ bruttino, regalatogli dalla mamma in tempi economicamente assai difficili, finito chissà dove, domandandosi se per caso anche il cane si ricordi di lui.
Se uno dei tanti nonlettori - prendiamo ad esempio quello con l’aggravante di essere fumatore, come chi scrive - è disposto a scommettere il costo di due pacchetti e mezzo di sigarette americane; e se si sottrarrà allo scoraggiante rito di leggere 175 pagine, dalla terza alla centosettantottesima, ma si andrà a cercare solo i titoli che lo intrigano di più, si troverà alla fine ad averli letti tutti questi trentatré pezzi, l’uno dopo l’altro, senza un ordine preciso e perfino senza fatica. Possibile, si domanderà, già fatto? E' così facile leggere centosettantacinque pagine? Possibilissimo. Provate! Il libro costa quanto trenta sigarette e si legge in un tempo anche più veloce di quello che è necessario a fumare trenta sigarette, con la differenza che le sigarette vanno in fumo e fanno male mentre il libro, siccome siamo in clima natalizio, può sempre essere riciclato per un dono – basta non sciuparlo nel leggerlo - e non fa male alla salute, anzi!

Mauro Giancaspro

Illustrazioni:
1) La copertina del volume
2) Fotografia tratta dal sito Vai al sito (apre una nuova pagina)
http://biografieonline.it


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