Negli
anni postunitari particolare rilievo assume l'ideale
repubblicano che si affianca agli altri principii
ispiratori del programma politico, ribaditi con
forza da Mazzini fino all' ultimo periodo della
sua vita
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Bisogna
che il Governo diventi istituzione educatrice
di libertà e progresso. Bisogna che il
Governo senta d'essere l'incaricato della
Nazione per promuovere, in tutti i rami
dell'attività individuale e collettiva, l'applicazione
e lo sviluppo d'un principio che racchiuda in se'
l'unita' della patria [...]. Bisogna che
non esista cagione per la quale il Governo possa
avere interessi, motori diversi dal fine
e dal bene comune. Bisogna che quanti compongono
il governo siano tutti mallevadori del
fine , e responsabili delle opere loro.
Governo siffatto ha nome REPUBBLICA.
Ed è l'unica soluzione possibile al problema
che affatica l'Italia. I più ne sono in fondo
del core convinti, ma per diverse ragioni ne tacciono.
Noi lo diciamo.
G.
Mazzini,
Manifesto dell'Alleanza repubblicana, 1866,
in
Scritti politici editi ed inediti,
v. LXXXVI (Politica, v. XXVIII), Imola, Galeati,
1940, p.42
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“Ogni
esistenza ha un fine.
La vita, la vita umana ha coscienza d’averlo: è
dunque missione per raggiungerlo, battaglia perenne
contro gli ostacoli che l’attraversano, azione
incessante sulla via che conduce ad esso. L’ideale
è fuori di noi, supremo su tutti noi; non
è creazione, è scoperta
dell’intelletto. La legge che dirige quella scoperta
ha nome PROGRESSO; il metodo
col quale il progresso si compie è l’associazione
delle facoltà e delle forze umane. Un disegno
educatore provvidenziale assicura la conquista del
fine; ma il tempo e lo spazio sono dati
alle opere nostre, campo di libertà,
di responsabilità, quindi per ciascuno
di noi. La scelta nostra sta fra il male ch’è
l’egoismo e il bene che è l’amore
portato da noi ai nostri fratelli, il sagrificio
per essi. Le facoltà per iscegliere, per
intendere le vie del progresso, furono poste in
noi: gli stromenti per incarnare in atti
il pensiero e inoltrarci a poco a poco
nella realizzazione del disegno d’educazione, sono
le istituzioni sociali. […] Monarchia,
patriziato, sacerdozio sono strumenti della nazione,
mutabili a seconda dei tempi e della maggiore o
minore potenza che è in essi, finché
il popolo intiero, iniziato alla coscienza e all’intelletto
del principio, non ne diventi l’interprete
progressivo”
G.
Mazzini, La Reforme intellectuelle
et morale di Ernesto Renan,
“Roma del popolo”, 7 marzo 1872
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