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Percorsi bibliografici | Giuseppe Mazzini | La vita

1831
Prosciolto per mancanza di prove il 28 gennaio, Mazzini è tuttavia costretto a scegliere tra l’esilio e il confino; preferisce l’esilio, e il 10 febbraio è a Ginevra da dove passa a Lione e poi a Marsiglia, città nella quale fonda, nell’estate, la Giovine Italia

1832
In marzo, a Marsiglia, inizia la pubblicazione della rivista “La Giovine Italia”, sottotitolata “Serie di scritti intorno alla condizione politica, morale e letteraria dell’Italia, tendenti alla sua rigenerazione”

1833
E’ l’anno dell’incontro con Garibaldi ed è anche l’anno dei processi politici piemontesi, con cui si cerca di stroncare la diffusione della Giovine Italia, che si è infiltrata anche nell’esercito sabaudo. Il 26 ottobre Mazzini è condannato a morte in contumacia

1834
Fallito il 2 febbraio il tentativo di invasione della Savoia, si rifugia in Svizzera e si reca a Berna, dove il 15 aprile sottoscrive l’Atto di fratellanza che dà vita alla Giovine Europa

1835
Dopo due anni di dibattimento, si conclude a Milano il processo contro gli iscritti alla Giovane Italia. La condanna a morte di alcuni patrioti, resa nota durante una pubblica udienza, sarà commutata poi in una lunga detenzione

1836
Il 28 maggio Mazzini è arrestato a Soletta; poco dopo la Svizzera lo esilia in perpetuo dallo Stato. Si sposta a Parigi, dove il 5 luglio è di nuovo arrestato e poi rilasciato a patto che parta per l’Inghilterra. Le vicissitudini di quei mesi lo indurranno a scrivere nelle Note Autobiografiche: “Fu la tempesta del Dubbio: tempesta inevitabile credo, una volta almeno nella vita d’ognuno, che votandosi ad una grande impresa, serbi core e anima amante e palpiti d’uomo, né si intristisca a nuda e arida formola della mente, come Robespierre”

1837
Nel gennaio giunge a Londra. Collabora a giornali e riviste inglesi e stabilisce contatti con la vasta colonia degli esuli italiani fra i quali si ricorda il poeta Gabriele Rossetti

1840
Il 30 aprile ricostituisce la Giovine Italia. Il 10 novembre inizia la pubblicazione del periodico “Apostolato popolare” che, nel sottotitolo, sottolinea i principi ispiratori del suo pensiero “Libertà, Eguaglianza, Umanità, Indipendenza, Unità - Dio e il popolo – Lavoro e frutto Proporzionato ”

1841
Nella capitale inglese fonda una scuola gratuita per i figli degli esuli italiani non abbienti, esperienza che ricorderà nelle Note Autobiografiche: “Fondata nel 1841, durò sino al 1848 […]. In quei sette anni, la scuola diede insegnamento intellettuale e morale a parecchie centinaia di fanciulli e di giovani semibarbari che s’affacciavano sulle prime sospinti da curiosità e quasi paurosi alle modeste stanze del numero 5 Hatton Garden […] e accorrevano, ponendo giù l’organino, ad assidersi per una mezz’ora, tra le nove e le dieci della sera, sui nostri banchi”

1844
A fine luglio si conclude tragicamente a Rovigo, nei pressi di Cosenza, la spedizione dei fratelli Attilio e Emilio Bandiera, non condivisa da Mazzini

1847
Indirizza l’8 settembre da Londra una lettera a Pio IX, nel cui operato, a favore della causa dell’unificazione italiana, ripone molte speranze

1848
Dopo un breve soggiorno a Parigi, dove detta lo statuto dell’Associazione Nazionale Italiana, Mazzini si ferma per alcuni mesi a Milano liberata dagli Austriaci. Al rientro di quest’ultimi, ripara a Bergamo al seguito di Garibaldi e, nel mese di agosto, si rifugia in Svizzera

1849
A marzo, un mese dopo la proclamazione della Repubblica Romana, giunge nella capitale dove è nominato triumviro con Armellini e Saffi. Di fronte al rifiuto di utilizzare l’esercito per difendere la Repubblica, Mazzini si dimette il 30 giugno e, dopo l’ingresso degli invasori, si ritira in Svizzera


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