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Attenti al cavo! Rivoluzione nella televisione dopo le sentenze della Corte Costituzionale, a cura di Roberto Faenza, Francesco Siliato. Rimini-Firenze, Guaraldi Editore, 1974.

Il saggio redatto da Faenza e Siliato introduce il testo delle sentenze della Corte Costituzionale n. 225, 226, 227 emesse nel luglio del 1974. “Le sentenze vengono considerate come una prima “breccia” aperta in un monopolio, evidentemente autoritario e borbonico; si tratterebbe ora di allargare questa breccia per affermare in tutti i settori dell’audiovisivo la “libertà di antenna”. Questa visione si è ormai affermata non solo fra i lettori di Montanelli (Il Giornale lo ha scritto a titoli cubitali all’indomani delle sentenze: la Corte ha messo la prima pietra in favore della privatizzazione della RAI-TV), ma anche nell’opinione di certe parti della sinistra (L’Espresso, il partito radicale, Il Manifesto, alcune posizioni regionaliste). Si tratta di un gigantesco equivoco che scambia “liberalizzazione” con “libertà”, possibilità tecnologiche e possibilità economico-politiche e che, soprattutto, confonde il monopolio pubblico, in se stesso, con il nemico n. 1, si dimentica o si vuol fare dimenticare che la conseguenza necessaria della “liberalizzazione” è il monopolio privato (poco importa se spartito tra tre o dieci gruppi prevalenti)” .
Paolo Barile nell’intervento dal titolo Qualche passo avanti verso la libertà della radiotelevisione in Italia conduce “l’esame della situazione pertinente ai problemi risolti, per giungere poi a quelli suscettibili di univoche soluzioni coerenti alle premesse, e infine a quelli irrisolti”.
Il volume si chiude con due appendici dedicate ai commenti della stampa, con citazioni di articoli apparsi su quotidiani e periodici nel luglio del 1974, che contengono anche una breve nota di contenuto. In fine i commenti delle forze politiche e sociali.