Rino
Mele, La casa dello specchio. Modelli di sperimentazione nel
teatro italiano degli anni settanta. Salerno- Roma, Edizioni
Rispostes, 1984.
Ad
introdurre quelli che l’autore definisce Riferimenti (Eugenio Barba,
Peter Schumann, Roberto Wilson, Leo De Berardinis, Giuliano Vasilicò,
Memè Perlini ecc.) è un saggio intitolato ‘Attore e Spettatore’
in cui Mele definisce la sua idea della funzione dello spettatore:
“ il problema è in che modo lo spettatore sia creatore, realizzatore
del testo spettacolare, in che modo il suo essere nella sala, o
in qualunque altro spazio teatralizzato, risulti essenziale alla
definizione del testo teatrale stesso, dello spettacolo.
I due spazi, quello in cui opera l’attore e quello in cui è presente
lo spettatore possono essere studiati e analizzati separatamente
ma solo dal loro integrarsi è ricavabile l’evento spettacolare”
(p. 7)
“La casa dello specchio … è una raccolta di saggi e di interventi
critici riguardanti il teatro sperimentale italiano tra il 1972
e il 1980 (la sua maturità e la crisi). Gli scritti hanno la funzione
di registrazione del testo spettacolare, di lettura critica, di
attraversamento dello spettacolo secondo una scansione che ne evidenzia
gli elementi linguistici tagliando il flusso della rappresentazione
in segmenti partecipi di una struttura, coerentemente disegnata,
fino a derivarne i diversi modelli di teatralizzazione”.
(Dalla quarta di copertina).
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