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Gilles Deleuze e Félix Guattari, Che cos’è la filosofia. Torino, Einaudi, 1996.

Pubblicato in Francia nel 1991 questo volume è stato curato per l’edizione italiana da Carlo Arcuri. “La filosofia - affermano Deleuze e Guattari - è creazione di concetti che il filosofo non possiederà mai, ma di cui sarà l’ ”amico”. Non ci si interroga dunque sulla filosofia per assegnarle un luogo o delle competenze, ma per mostrare come ogni domanda sulla filosofia sia una domanda posta alla filosofia, e come quest’ultima sia una ricerca in continuo divenire negli atti stessi che la instaurano. Da qui il tono paradossale di questo libro, il cui aspetto saliente è la vena pedagogica dei suoi autori, il loro procedere per exempla fingendo di mimare, fin dal titolo, il linguaggio dei manuali ad uso universale. Da qui anche la folla di volti, di nomi e di eventi suscitata da questo libro”.
“Deleuze e Guattari si inoltrano nell’impresa impossibile di insegnare una filosofia “da fare”. Dove ciò che viene chiamato “discussione” non è confronto su un problema, ma il problema stesso in divenire, in movimento. E il filosofo si configura esclusivamente come l’involucro del suo principale personaggio concettuale e di tutti gli altri, che sono gli intercessori, i veri soggetti della filosofia. Il personaggio concettuale è dunque, al tempo stesso, ciò che precede e ciò che “succede” al filosofo, in altre parole: il suo orizzonte”.
(Dal risvolto della copertina).