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Francesco Pinto, Il modello televisivo. Professionalità e politica da Barnabei alla terza rete. Milano, Giangiacomo Feltrinelli, 1980.

“La nascita della terza rete televisiva introduce un nuovo elemento di riflessione teorica e politica nel già complesso quadro di riferimento delle comunicazioni di massa nel nostro paese. Essa, infatti, non è un qualcosa che nasce improvvisamente, ma è la risultante di una lunga e complessa battaglia delle forze democratiche interne ed esterne alla Rai per un diverso assetto del servizio pubblico. Il saggio intende ricostruire questo complesso cammino analizzando, contemporaneamente, il modello televisivo costruito da Ettore Barnabei durante gli anni Sessanta. Un modello che, pur presentando forti zone d’ombra, si rivela come lucida organizzazione di un progetto politico e produttivo in grado, da un lato, di compattare per un lungo periodo, le varie figure professionali e, dall’altro, di far funzionare la Rai come grande opinion-leader all’interno del sistema informativo italiano. Certo questa operazione fu facilitata e favorita dal permanere, fino al 1975, del monopolio, ma è indubbio che essa è “garantita” dalla capacità di Barnabei di pensarsi come “cervello politico” in grado di ricomporre e riprodurre all’interno della Rai un’egemonia cattolica che non si costruisce solo attraverso la repressione e l’incontrollato aumento delle assunzioni ma anche attraverso un nuovo utilizzo del palinsesto ed un’organizzazione del modo di produzione dove il controllo del vertice aziendale funzionava in maniera pressoché automatica. E’ rispetto a questa ipotesi che a partire dalla fine degli anni Sessanta si fanno i conti e non sempre le teorie elaborate dal fronte riformatore riescono ad essere adeguate alle coordinate di riferimento della Rai barnabeiana. In alcuni casi, anzi, come il saggio cerca di documentare esse rimettono in circolo alcune ambiguità teorico-politiche, come ad esempio quella dell’autonomia del lavoro intellettuale, ormai arretrate rispetto alle domande emergenti dai trend di sviluppo nazionali ed internazionali. Riguardo a tali carenze risulta allora evidente come permangano all’interno della Rai forti legami con il modello precedente e la terza rete si presenti come risultato provvisorio di un destino ancora da definire”.
(Dalla quarta di copertina).