Le
riviste degli anni Settanta. Gruppi, movimenti e conflitti sociali,
a cura di Giorgio Lima. Pistoia, Massari, 1998.
"C’è
un interrogativo che ancora brucia: perché in Italia la contestazione
del 1968 è proseguita per un decennio, a differenza di altri Paesi?
Quali le ragioni di quella lunga stagione dei movimenti che
ha caratterizzato il rapporto fra democrazia e conflitto nel nostro
Paese?
Un certo uso pubblico della storia continua a presentare
gli anni Settanta come il periodo della violenza e dell’estremismo,
del terrorismo, dello stupidario di un “sinistrese” che balbettava
solo slogan e schemi ideologici. Eppure, sono gli stessi anni in
cui si assiste - accanto all’emergere dei nuovi conflitti sociali,
a una mobilitazione ininterrotta e all’invenzione di nuove forme
di lotta - e alla fioritura senza precedenti di articoli e saggi,
pubblicati su riviste vecchie e nuove. Ed è continua la nascita
di riviste alternative.
Ma al di là del dato quantitativo, se si guarda alla diffusione
delle riviste, ai temi di dibattito e analisi, ci si accorge che
le riviste si occupano di tutto: dalle lotte all’organizzazione
del lavoro, dalla cultura di massa all’utopia sociale, dalle libertà
civili alla sessualità, le droghe, la comunicazione alternativa
ecc. E ciò mentre esplodono i grandi temi - femminismo, ecologia,
cultura delle garanzie, critica della democrazia autoritaria - che,
assorbiti all’interno di quelle stesse riviste, porranno le basi
per il successivo sviluppo di una nuova cultura della trasformazione
e della soggettività.
Accanto all’ampio saggio introduttivo di Attilio Mangano, che costruisce
quel dibattito, si è dunque dato spazio alla schedatura dettagliata
di tutte le riviste, pubblicando i sommari delle più celebri e originali,
delinendo in tal modo una mappa complessiva della produzione teorica
alternativa di quegli anni.
Il risultato è uno strumento di lavoro e di indagine storica indispensabile
per chi non si accontenta delle versioni ufficiali e vuole conoscere
le culture collettive degli anni Settanta".
(Dalla quarta di copertina).
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