Carolyn G. Heilbrun, Scrivere la vita di una donna, Milano, La Tartaruga, 1990, p. 15
Come scrivere la vita di una donna e restare fedeli alla verità della sua esperienza è la questione centrale di questo libro acuto e provocatorio. La reticenza o la diffidenza della maggior parte dei biografi hanno fatto scomparire infatti dalla vita delle donne l’indipendenza, l’autonomia, l’originalità che ne marca opere e esistenza a vantaggio di una rappresentazione convenzionale e passiva. Carolyn Heilbrun rende giustizia alle donne famose del passato e a quelle d’oggi rivendicando per sé e per altre la rottura di ogni schema intellettuale e esistenziale che ne imbrigli capacità creative, coraggio, forza. Non tralascia inoltre di mettere anche se stessa in discussione e in una sorta di autorivelazione appassionata ci racconta di quando, nel 1963, fu costretta dalla misoginia imperante nel mondo universitario cui appartiene ad assumere il nome di Amanda Cross per dar vita al suo alter ego, la brillante e determinata detective Kate Fandsler protagonista dei suoi gialli più famosi.
Carolyn Heilbrun é professoressa universitaria alla Columbia
University. Ha scritto alcuni saggi e otto romanzi gialli, di
cui La Tartaruga edizioni ha pubblicato Un delitto per James Joyce, In ultima analisi e A
proposito di Max.
(dalla quarta di copertina)
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