La ricerca, da parte di tante donne, delle proprie storie è stata spesso guidata dal desiderio di articolare la coscienza di sé; il saper raccontare le proprie esistenze può significare diventare maestre di vita.
«[…] la
lettura della vita delle donne deve essere considerata in un
contesto libero da "una struttura critica" e
dai luoghi comuni della letteratura biografica. Tutto deve essere
inventato, scoperto, detto nuovamente. La scoperta e la comprensione
della propria esperienza, infatti, porta ad una nuova interpretazione
degli eventi vissuti» ( Carolyn
G. Heilbrun).
Narrare il senso degli eventi, trascrivere emozioni e sensazioni diviene, così, modalità e pratica per avere una propria visione del reale, tanto da agire nel mondo con una propria capacità di pensare. L'esperienza non è traducibile direttamente in linguaggio, pertanto diventa importante il documentare la vita attraverso la valorizzazione della scrittura. La stessa esperienza si valorizza se il senso della propria esistenza viene affidato all'atto della narrazione. La biografia diviene un atto squisitamente politico, perché riflettendo sull'unicità di
ogni singola vita si contrasta la categoria astratta di "esseri umani".
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