| Marirì Martinengo, La
                    voce del silenzio. Memoria e storia di Maria Massone donna “sottratta”.
                    Ricordi, immagini, documenti, Genova, ECIG, 2005 
                  
Memoria e storia di una donna privata dell’una e dell’altra:
                  questo potrebbe essere il sommario del presente libro; esso
                  infatti è nato da un desiderio che è anche -
                  insieme - adempimento di una promessa, tacita, ma non meno
                  vincolante: il racconto della vicenda umana della protagonista
                  risvegli nella sua discendenza il debito di gratitudine verso
                  di Lei e le restituisca il ricordo amoroso che le è  mancato.L’intenso desiderio - sconfinante nel transfert - di
                  una resurrezione, dà luogo a un incontro immaginario,
                  dove avviene il miracolo: in cambio della vita resa si riceve
                  la conoscenza.
 La relazione intima che l’autrice stabilisce con Lei,
                  unitamente ai ricordi, alle immagini, ai documenti - pazientemente
                  ritrovati e raccolti - hanno consentito di riportare in vista
                  un’esistenza cancellata, in modo tale che è  lecito
                  ipotizzare di poter fare altrettanto con altre vite  “infinitamente
                  oscure”, che incontriamo nel tragitto della storia.
 Il percorso della narrazione muove dal lavorio su di sé dell’autrice,
                  si sviluppa attraverso la riesumazione e la ricomposizione
                  dei ricordi, si snoda tra le tappe della vita della protagonista,
                  scandite e rese vive dalle immagini, e indugia poi nella ricostruzione
                  storica di ambienti, luoghi, usanze, mentalità dell’epoca,
                  cosicché, accanto alla figura centrale si delineano
                  e si animano profili familiari e sociali, in un orizzonte sempre
                  in bilico fra il memoriale e la storia.
 Nel suo itinerario decennale di ricerca delle proprie radici
                  e di ricostruzione di genealogia femminile, Marirì Martinengo è passata
                  dall’attenzione alle grandi donne del tempo andato alla
                  concentrazione su una donna comune […] è stato
                  l’oscuro silenzio trovato nell’infanzia a spingere
                  alla ricerca storica che ritorna, concludendo un cerchio, là da
                  dove aveva preso le mosse.
 
 Marirì Martinengo, ligure
                  di nascita, vive a Milano, è sposata, ha una figlia
                  e due nipotini, e concilia felicemente gli affetti familiari
                  con la politica delle donne; l’attività di pratica
                  e di pensiero della Libreria delle Donne di questa città sono
                  la sua pratica e il suo pensiero. Ha insegnato materie letterarie
                  nelle medie superiori e inferiori, dove ha introdotto negli
                  anni ottanta la cosiddetta pedagogia della differenza, cioè  l’attenzione
                  per la soggettività femminile in classe e, conseguentemente,
                  la decisa messa in discussione dell’universalismo culturale
                  e linguistico (Educare nella differenza, Rosenberg
                  e Sellier, 1989); ha poi dato vita, a Milano, a un seminario
                  per insegnanti “Progetto di pedagogia della differenza
                  sessuale”  (Sapere di sapere. Donne in educazione,
                  Rosenberg e Sellier, 1995). Si è quindi dedicata alla
                  ricerca storica, fondando a Milano, nei primi anni novanta
                  la “Comunità di pratica e riflessione pedagogica
                  e di ricerca storica”. Ha studiato le poetesse occitane
                  (Le Trovatore I, 1996 e Le Trovatore II,
                  2001, Libreria delle Donne di Milano) e l’epistolario
                  di Ildegarda di Bingen (Ildegarda e Richardis, in “Diotima”,
                  La Tartaruga, 1991 e L'armomia di Ildegarda in Libere
                  di esistere, SEI, 1996). Insieme alla Comunità ha
                  promosso, nel 2001, a Milano, il Convegno internazionale “Cambia
                  il mondo cambia la storia. La differenza sessuale nella ricerca
                  e nell’insegnamento”, di cui sono usciti gli Atti,
                  dallo stesso titolo, a cura di Marina Santini (Libreria delle
                  Donne di Milano, 2002). Fa parte dell’AIEO (Association
                  Internationale d’Etudes Occitanes), di cui segue le attività congressuali
                  (Il messaggio delle Trovatore, in Scène, évolution,
                  sort de la langue et de la littérature d'oc, Roma,
                  Viella, 2003, tomo I, pp. 521-532). Ha partecipato a convegni
                  di studio, seminari, eccetera.La cura per le relazioni familiari insieme con l’amore
                  per la storia l’hanno portata, in sintesi coerente con
                  il proprio essere, a dedicarsi alla presente ricerca per far
                  rivivere una cara vita dimenticata.
 (dalla quarta di copertina)  Collegamenti   http://sonar.it/ 
  http://www.archividonneticino.ch 
  http://www.girodivite.it/ 
 
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