Sophie
Mousset, Olympe de Gouges e i diritti della donna,
Lecce, Argo, 2005
I movimenti
femministi europei probabilmente ignorano questa loro straordinaria
antenata che nel 1792 lasciò la testa sulla ghigliottina
a causa delle proprie idee.
Olympe
de Gouges (1748-1792), figlia naturale di un nobile e di
una borghese, è infatti
l’autrice della Dichiarazione dei diritti della donna
e della cittadinanza (1791), l’atto solo più noto
di una donna eccezionale che per tutta la sua breve vita lottò per
i diritti degli orfani e dei figli naturali, a favore del divorzio,
dell’educazione delle fanciulle, contro la schiavitù,
per la democrazia e, ovviamente per i diritti politici delle
donne che, giova ricordarlo, nella patria della Rivoluzione
otterranno il voto solo nel 1945 e, nel nostro Paese, nel giugno
del 1946.
Sophie
Mousset, scrittrice e fotografa, vive a Parigi. Tra gli ultimi
suoi scritti, un’antologia
di testi di fondazione dell’Umanità, realizzata
in collaborazione con Gérard Chaliand.
(dalla seconda e quarta di copertina)
Nel 1993
le donne rivendicarono per lei il Pantheon. Olympe de Gouges,
colei che osò scrivere
e pubblicare, nel 1791, una Dichiarazione dei diritti della
donna e della cittadina, colei che salì sul patibolo
per aver avuto il coraggio di salire sulla tribuna, rimane
tuttavia un personaggio poco conosciuto dalla nazione alla
quale aveva “lasciato in eredità il suo cuore”.
Anche le donne, che le devono tanto, per la maggior parte la
ignorano.
Contrariamente a molte di quelle che hanno attirato l’attenzione
dei posteri, Olympe provava per le persone del suo sesso una
simpatia scevra di ogni condiscendenza. Lungi dal considerarle
eterne vittime, aveva capito che le sue consorelle erano in
parte responsabili della loro infelicità, e che se avessero
avuto il coraggio di unirsi e di adoperarsi a modificare la
loro immagine per se stesse, avrebbero potuto diventare grandi.
Grandi come la stessa Olympe, questa bastarda, ufficialmente
figlia di un macellaio, data prematuramente in sposa a un popolano,
che non aveva beneficiato né di denaro né di
istruzione e neppure della vicinanza alla capitale, ma che
per una grazia eccezionale credette in se stessa e nelle sue
sorelle ed esaltò le pari opportunità per il
solo merito. (da: Prefazione di Michèle Sarde,
p. 9)
Dall’indice: Prefazione; Introduzione; Montauban; Parigi,
i piaceri; La Rivoluzione di Olympe; Gli ultimi
anni; Olympe de Gouges, oggi; Note; Bibliografia.
Collegamenti
http://www.letteraturaalfemminile.it
http://www.antrodellasibilla.it
http://www.argoeditrice.it
|