Oltre
canone. Per una cartografia della scrittura femminile,
a cura di Anna Maria Crispino, Roma, manifestolibri, 2003
Per le
studiose di letterature a firma femminile e per la critica
femminista, confrontarsi con il canone letterario occidentale è stata una necessità ineludibile:
una lavoro avviato, a partire dall’ambito delle letterature
in lingua inglese, attraverso lo scavo nel passato, una ricognizione «archeologica» alla
ricerca del non ancora detto sulle «grandi» già riconosciute
e delle scrittrici trascurate, sottovalutate o dimenticate
da una tradizione critica. […]
Gli oltre trent’anni di lavoro che ormai abbiamo alle
spalle hanno dimostrato la necessità di dare ascolto
a quel bisogno e a quel desiderio: l’esercizio della «buona
lettura» ci ha restituito testi preziosi e figure straordinarie;
ma ci ha portato forse paradossalmente, alla consapevolezza
di non volere un «rapporto agonistico con il canone» -
come sottolineano molte delle autrici nei saggi di questo volume.
Perché sono le stesse scrittrici, ciascuna a sua modo,
a segnalare una sostanziale «estraneità alla gerarchia
di valore del canone», mescolando i generi, smontandoli
dall’interno, collocandosi volutamente ai margini, nella
ricerca di una scrittura aderente all’esperienza singolare
e alla ricerca di identità e di senso. È questo
che le fa, spesso, sperimentatrici e innovatrici, nella lingua
e nelle strutture narrative e poetiche.
I testi raccolti in questo volume sono il risultato del confronto,
avvenuto nel primo Seminario Estivo Residenziale della Società Italiana
delle Letterate (Trevignano di Roma, 2000), proprio intorno
alla questione del canone letterario. […] Metodo e contenuto
o, come preferiamo definirle pratiche e produzione teorica,
sono strettamente connesse: la ricerca di ciascuna si nutre
e si alimenta nell’ascolto e nel confronto con le altre.
(da: Introduzione di Anna Maria Crispino, pp. 8-10)
La proposta
teorica ritagliata addosso a Dolores Prato e alla sua opera,
riguarda invece l’argomento,
per certi versi ormai vetusto, dell’autobiografia femminile
[…] Ricapitolo schematicamente in alcuni punti, per
comodità, gli elementi pregressi della discussione sul
tema. 1) Verificabilità nella storia dell’assidua
relazione, se non addirittura di una sorta di connivenza, fra
femminilità e scrittura dell’io, interpretabile
come risultanza e amplificazione della pratica del partire
da sé; 2) assunzione dell’autobiografia femminile
come «figura di lettura» ovvero forma e pratica
di relazione; 3) derivazione, dal punto precedente, del fatto
che il soggetto non preesiste al suo rappresentarsi e non ne
prescinde, e del fatto che 4) più che un paradigma metafisico
(la vita} la scrittura dell’io femminile ha
di mira un paradigma contestuale (l’esperienza);
5) verificabilità, in base a tutti i punti precedenti,
di come l’autobiografia femminile saldi con forza il
nesso fra vissuto e scrittura, sostenendosi sulla loro reciprocità di
implicazioni e realizzando l’esperienza della «finzione» nel
cuore stesso di una ricerca del «vero»di sé […]
Il fenomeno della descrizione nel libro della Prato letteralmente
dilaga, e assume proporzioni così esorbitanti da consentirci
di parlare di romanzo come di un’unica, mostruosa descrizione.
In ciò del resto la Prato, come dicevo, non fa che esasperare,
portandola al limite, una caratteristica ravvisabile nella
maggior parte delle autobiografie e dei ricordi d’infanzia
femminili, dove «racconto» spesso tende a presentarsi
nella forma di un «percorso» attraverso i compartimenti
di uno spazio (domestico, cittadino, paesaggistico), ovvero
in quella di un testo retto sostanzialmente da una metafora
spaziale. […]
La lingua di Dolores Prato, che è tutt’uno con
lo spazio-tempo e con il romanzo stesso della sua infanzia, è dunque
uno straordinario organismo vivente, né potrebbe essere
altrimenti. Infatti, connotata a tutti gli effetti come «lingua
materna», essa classicamente si configura come forma
vitale del recupero e del mantenimento della relazione con
la madre, non che delle condizioni della comunicazione con
lei: lingua che nasce quindi da necessità troppo impellenti,
e sorretta da istanze troppo urgenti sul piano incrociato della
biografia e della poetica, per non qualificarsi come un prodotto
d’eccezione. (da: L’autobiografia di
Dolores Prato di Monica Farnetti, pp. 33- 44)
Fortunatamente c’è anche chi comincia, come Filippo
La Porta (1995), ad avvertire, nell’accostarsi alla narrativa
femminile contemporanea, una «sorta di irriducibile imbarazzante
diversità», nel rapporto con la scrittura e con
il mondo. Non è più il «fuori catalogo»,
il «fuori norma» di Siciliano che, scegliendo dei
racconti a firma di donne nell’Antologia dei Meridiani,
esprime una difficoltà a collocarli nel panorama italiano,
come se la difficoltà fosse insita nella scrittura femminile.
Le scritture femminili in realtà non sono tanto fuori
di ogni catalogo letterario», ma eccentriche rispetto
al canone, quindi fuori «dagli schemi delle abitudini
maschili». (da: La biografia di una idea di
Clotilde Barbarulli e Luciana Brandi, pp. 106-07)
Le autrici: Clotilde
Barbarulli, ricercatrice presso il CNR-Ovi di Firenze
e attiva nell’Associazione «II Giardino dei Ciliegi» si
occupa di autrici dell’Otto/Novecento e di scritture
migranti. Fra i suoi contributi più recenti: Scrivere
di/con/su donne del passato, in «LeggereDonna» marzo-aprile
2001; Si prega di non discutere Casa di bambola in Grafie
del sé - II vol. Canonizzazione a cura
di Monica Farnetti, Bari, Adriatica, 2002. Con Luciana Brandi, I
colori del silenzio. Strategie narrative e linghistiche
in Maria Messina, Ferrara, Luciana Tufani 2001, (2a
ed.), e Appartenenze, resistenze e transiti: nel riflesso
inquietante dello spazio domestico, in La perturbante a
cura di E. Chiti. M. Farnetti, U. Trader, Morlacchi 2003.
Luciana Brandi,
docente di psicolinguistica all’Università di
Firenze, si occupa di disturbi del linguaggio e di scritture
femminili. Fra le sue pubblicazioni più recenti: Per
uno studio dell’autismo, 2001; con Clotilde Barbarulli
e Ubaldo Coccoli, Un volto tra le note per oboe («Lavinia
fuggita» di A. Banti) nei Quaderni del Dpt. di Linguistica,
Univ. di Firenze, 1997; con C. Barbarulli, L'arma di cristallo
sui «discorsi trionfanti», l’ironia della
Marchesa Colombi, Luciana Tufani 1998; e La sovversione
del sorriso: l’ironia della Marchesa Colombi in La
Marchesa Colombi, una scrittrice e il suo tempo, Atti
del Convegno internazionale di Novara, Interlinea, 200l.
Rita Calabrese,
docente di Letteratura tedesca all’Università di
Palermo, è autrice di numerosi saggi su figure femminili,
autrici di lingua tedesca dal Settecento ad oggi e sulla cultura
ebraico-tedesca. Tra le sua principali pubblicazioni: Acher.
L'altro. Figura ebraiche nella letteratura tedesca dal Settecento
al Novecento, Udine, Campanotto, 1996; con E. Chiavetta, Della
stessa madre, dello stesso padre. Tredici sorelle di genii,
Ferrara, Luciana Tufani, 1996. Ha collaborato alla Deutsche
Literatur von Frauen, a cura di G. Brinker-Gabler, München,
Beck, 1988. È socia fondatrice della Società Italiana
delle Letterate.
Adriana Chemello,
insegna Letteratura Italiana presso la Facoltà di Lettere
e Filosofie dell’Università di Padova. Negli ultimi
anni si è occupata in particolare del genere epistolare,
di quello biografico e della letteratura pedagogico-popolare;
con particolare attenzione al tema della lettura e della raffigurazione
letteraria del lettore e della lettrice. Ha pubblicato numerosi
saggi in volumi miscellanei in Italia e all’estero e
ha curato, tra gli altri, il volume Alla lettera. Teorie
e pratiche epistolari dai Greci al Novecento,
Guerini, 1998. Tra i suoi contributi più recenti: Vittoria
Aganoor, Lettere a Giacomo Zanella (1876-1888),
Eidos, 1996; Parole scolpite. Profili di scrittrici degli
anni Novanta, Il Poligrafo, 1998; Filippo Sacchi e
Silvio Negro scrittori-giornalisti vicentini del Novecento,
Marsilio, 2001; e con Luisa Ricaldone, Geografie e genealogie
letterarie, Il Poligrafo, 2000.
Anna Maria Crispino,
giornalista e critico letterario, ha fondato e dirige la rivista «Leggendaria.
Libri Letture Linguaggi». È tra le socie fondatrici
della Società Italiana delle Letterate, di cui è stata
vicepresidente e presidente.
Monica Farnetti,
insegna letteratura italiana allo Smith College di Firenze
e Northampton (Massachussetts) e svolge attività di
ricerca presso l’Università di Firenze. Ha pubblicato
saggi su autori e problemi della letteratura italiana antica
e moderna, con particolare interesse per la teoria letteraria
e la scrittura femminile. Tra gli altri, le monografie su Cristina
Campo (Tufani, 1996) e Anna Maria Ortese (Bruno
Mondadori, 1998) e la cura dei volumi: Cristina Campo,
Sotto falso nome (Adelphi, 1998) e Anna Maria. Ortese, L'infanta
sepolta (Adelphi, 2000). È responsabile presso
Adelphi della pubblicazione delle opere complete della Ortese
- di cui ha curato e prefato il vol. I dei Romanzi (2002)
e sta lavorando a un’edizione del canzoniere di Gaspara
Stampa. È tra le socie fondatrici della Società Italiana
delle Letterate.
Laura Fortini,
insegna Letteratura Italiana all’Università di
Sassari. Ha pubblicato numerosi saggi sulle scrittrici italiane,
mistiche (Santa Francesca Romana) e del Novecento, in particolare
su Alba de Céspedes e Paola Masino. Collabora a «il
manifesto» e a «Leggendaria». Fa parte
della redazione della rivista «DWF donnawomanfemme»,
sulla quale ha pubblicato due saggi sulle scrittrici italiane
e la questione del canone, I segni sul muro (1995)
e La scommessa dell’impossibile letteralità (1999).
Ha curato insieme a Paola Bono la pubblicazione del numero
di DWF in collaborazione con la Società Italiana delle
Letterate, di cui è una delle socie fondatrici, Scritture
del mondo (2000).
Luisa Ricaldone,
insegna Letteratura Italiana Contemporanea all’Università di
Torino, Nell’ambito degli studi sulla letteratura delle
donne ha pubblicato: La scrittura nascosta. Donne di lettere
e loro immagini tra Arcadia e Restaurazione, Chnapion-Cadmo,
1996; con Adriana. Chemello, Geografie e genealogie letterarie.
Erudite, biografe, narratrici épistollières,
utopiste tra Settecento e Ottocento, il Poligrafo, 2000.
Ha curato la pubblicazione di carteggi, opere teatrali, diari
di erudite e di letterate settecentesche (Elisabetta Mosconi
Contarini, Luisa Bergalli Gozzi, Maria Fortuna, Veronica Giuliani);
ha collaborato a A History of Women's Writing in ltaly,
Cambridge University Press e alla Storia di Torino (vol.
V, Presenze femminili nella cultura torinese), Einaudi,
2002.
Alessandra Riccio, è professore
associato di Lingue e Letterature Ispanoamericane presso l’Istituto
Universitario Orientale di Napoli, È stata presidente
del Centro interdipartimentale di elaborazione e formazione «Archivio
delle Donne» presso la stessa università e membro
del direttivo della Società Italiana delle Letterate,
di cui è una delle socie fondatrici. Giornalista pubblicista,
ha diretto per dieci anni la rivista bimestrale «Latinoamerica» di
cui è attualmente condirettrice insieme a Gianni Minà;
collabora o ha collaborato a «l’Unità», «il
manifesto», «Noi Donne», «Avvenimenti», «Linea
d’ombra», «Millelibri», «Leggendaria», «Belfagor» e
con varie riviste straniere, tra le quali «Marcha», «Casas
de las Américas», «Union», «Lyra», «INTI», «Critica».
Corrispondente all’ Avana (Cuba) per «l’Unità» e «Liberazione» per
oltre cinque anni, membro della Giuria del Premio Casas de
las Américas nel 1992, ha tenuto una rubrica quotidiana «Notifax»,
per la Radio Ciudad Habana. È stata insignita della
Distinción por la Cultura Nacional nel dicembre 2000.
Ha tradotto e prologato numerosi libri di autori spagnoli e
ispanoamericani.
Dall’indice: Introduzione di
Anna Maria Crispino; Segni di Laura Fortini; L'antibiografia
di Dolores Prato di Monica Farnetti; Il Settecento,
per esempio di Luisa Ricaldone; Oltre il recinto di
Adriana Chemello; Biografia di un'idea di Clotilde
Barbarulli e Luciana Brandi; Contro il canone di Alessandra
Riccio; Risa antiche, echi spezzati. Christa Woolf, Anna
Seghers e la revisione del canone nella Repubblica Democratica
Tedesca di Rita Calabrese.
Collegamenti
http://www.zam.it
http://www.manifestolibri.it/
http://lists.peacelink.it/ |