Angela Russo, Nel desiderio delle
tue care nuove. Scritture private e relazioni di genere nell’Ottocento
risorgimentale,
Milano, Franco Angeli, 2006
Nel corso
dell’Ottocento
la scrittura epistolare diventa una pratica quotidiana che
riguarda uomini e donne di diversi ceti sociali. Mezzo di comunicazione
rapido, grazie al miglioramento del sistema postale, le lettere
assolvono non solo alla funzione di trasmissione di notizie
del quotidiano, ma si rivelano anche un efficace strumento
di consolidamento di legami ed amicizie. Attraverso l’analisi
delle scritture private, maschili e femminili, conservate nel “Fondo
Ricciardi” - un archivio privato ricco di lettere, diari,
pagine di giornale, opere inedite - il volume ricostruisce
le relazioni familiari e amicali ruotanti intorno alla figura
di Giuseppe Ricciardi (1808-1882), patriota napoletano costretto
ad un esilio ventennale - dal 1836 al 1860 - per le sue idee
antiborboniche e repubblicane e, dopo l’Unità,
deputato del Regno. Considerato eccentrico da alcuni contemporanei
per alcune sue iniziative, come l’“Anticoncilio”,
Ricciardi si distingue per la notevole sensibilità nei
confronti del mondo femminile, sensibilità che trae
origine dal rapporto con la madre, Luisa Granito, ai cui racconti
delle vicende del 1799 Giuseppe deve la nascita della sua fede
repubblicana e la sua passione per la politica, e che si ritrova
anche nel rapporto di grande confidenza, complicità ed
intimità che lo lega alle sorelle e alle figlie. Questa
stessa sensibilità di Ricciardi verso il mondo femminile è poi
il nodo centrale della sua corrispondenza con molte donne -
filantrope, scrittrici, libere pensatrici, emancipazioniste
- che si rivolgono a lui in quanto attento alla “questione
femminile”. Attraverso lettere intense, in cui si intrecciano
tematiche personali, patriottiche ed emancipazioniste, emergono
così inediti profili di donne che, tutt’altro
che estranee alle vicende politiche del paese, leggono gli
scritti di Ricciardi, ne seguono l’attività parlamentare,
ne sostengono le iniziative e si definiscono spesso sue amiche.
Angela
Russo è dottore
di ricerca in Studi di genere presso l'Università di
Napoli “Federico II”. Ha partecipato alla realizzazione
dell'ipertesto in rete Il Risorgimento invisibile a cura di
Laura Guidi (www.storia.unina.it/donne/invisi), a ricerche
interuniversitarie e convegni internazionali di storia di genere.
Si è occupata di storia della famiglia e di scritture
private pubblicando saggi in volumi collettanei .
(dalla quarta di copertina)
Attraverso
le corrispondenze epistolari è stato possibile inoltre analizzare le relazioni
di genere per così dire “dall’interno”,
nel momento stesso in cui queste si sono costruite: in linea
con la recente storiografia, le vicende di uomini e donne emerse
da questa ricerca consentono di mettere in discussione l’idea
di una separazione rigida tra una sfera maschile ed una femminile
e l’esistenza del binomio sfera privata/femminilità -
sfera pubblica/mascolinità; sono storie di uomini e
donne che svolgono compiti diversi, che assumono ruoli maschili
e femminili e che appaiono legati da relazioni complesse, spesso
di tipo amicale.
E proprio l’amicizia è l’altro tema ricorrente
in questi scritti: Luisa Granito è descritta dai suoi
biografi come amica e confidente dei suoi figli, e Giuseppe
la definisce nelle “Memorie” “guida, amica,
confortatrice perenne”. Amicale è il legame che
dovrebbe esistere tra genitori e figli secondo lo stesso Ricciardi
e “mon amie” è l’espressione che
sempre Giuseppe utilizza quando scrive alla moglie Clorinda.
Un’amicizia intesa come relazione esclusiva, che si nutre
di confidenze ed intimità, lega Giuseppina Guacci Nobile
ed Irene Ricciardi e trova espressione in lettere intense;
ma “amico” è anche per Giuseppina suo marito
Antonio. L’amicizia è ancora il sentimento che
lega uomini e donne che condividono gli stessi ideali patriottici
ed obiettivi comuni, che pensano di realizzare con il sostegno
reciproco: amiche di Ricciardi si professano molte sue corrispondenti
che ne seguono l’attività parlamentare e ne leggono
le opere.
Amicizia è il riconoscersi parte di una piccola comunità che
talvolta proprio lo scambio epistolare ha contribuito a costituire.
(da: Introduzione, p. 19)
Dall’indice: Premessa di
Daniela Maldini Chiarito; Introduzione; “Tra
genitori e figli”; “Il mio destino è nelle
tue mani”; “Indole schietta, mobilissimo
ingegno, singolare virtù”; “Egregio
Signor Conte…” Le corrispondenti di Ricciardi
e la «questione femminile».
Collegamenti
http://www.storicamente.org/
http://www.francoangeli.it/
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