Valeria P. Babini, Luisa Lama, Una «donna nuova».
Il femminismo scientifico di Maria Montessori, Milano,
Franco Angeli, 2000
Maria Montessori appartiene senza dubbio al gotha degli
scienziati italiani più conosciuti e celebrati all’estero;
eppure, a fronte di tanta fama, la ricerca storica non le ha
riservato particolare attenzione. Questo volume si occupa di
Maria Montessori “prima del metodo” e ne propone
un’immagine inedita: quella di giovane medico, psichiatra,
femminista impegnata in ambito sociale e docente di antropologia
nell’Ateneo romano. Attraverso una scrupolosa ricostruzione
storica della cultura scientifica e delle vicende politiche
e sociali dell’Italia a cavallo tra ‘800 e ‘900,
le autrici tracciano (ricorrendo anche a fonti inedite e d’archivio)
il percorso intellettuale e personale della giovane Montessori
fino all’esperienza delle Case dei bambini. Ne emerge
un itinerario inconsueto ed esemplare di “donna nuova” originale
e coraggiosa anche nella vita privata: figura di primo piano
nel femminismo nazionale e internazionale; impegnata nelle
attività sociali a fianco delle nobildonne romane e
nel giornalismo di denuncia; vicina al mondo della politica
e della massoneria. In quell’intreccio di medicina, politica
sociale e femminismo pratico che costituisce la formazione “militante” della
Montessori le autrici colgono le radici dello straordinario
esperimento pedagogico delle Case dei bambini, primo luogo
di elaborazione del Metodo.
Un affresco della cultura e della società italiana in
epoca giolittiana in cui si formò e non mancò d’incidere
quella giovane Montessori che di lì a poco sarebbe stata
indicata come “the most interesting woman of Europe”.
Valeria P. Babini è professore di Storia della psicologia
nel Dipartimento di filosofia dell’Università di
Bologna. Autrice di saggi e volumi sulla storia della psicologia
e della psichiatria, ha pubblicato più recentemente
un’antologia di Scritti psicologici di Théodule
Ribot (Clueb, 1996) e il volume La questione dei frenastenici.
Alle origini della psicologia scientifica in Italia (1870-1910),
Angeli 1996.
Luisa Lama ha pubblicato alcuni saggi e un volume sulla storia
delle istituzioni e dell’Università. Nel 1993
ha curato la biografia intellettuale di Alessandro Ghigi, rettore
dell’Università di Bologna negli anni trenta del ‘900
(Da un secolo all’altro, Clueb).
(dalla quarta di copertina)
Intanto nel 1911 a New York e a Boston si aprono le
prime scuole con metodo montessoriano e pochi mesi dopo, per
iniziativa della famiglia Beli, si allestisce a Washington
una classe Montessori per i piccoli della borghesia locale.
Quando nella primavera del 1912 viene tradotto il Metodo,
la sua pubblicazione avviene sotto gli auspici del Dipartimento
dell’educazione dell’Università di Harvard.
L’introduzione, affidata a Henry Holmes, docente di quell’ateneo,
esalta «il genio creativo di una singola donna»,
che ha saputo attingere a tante esperienze pedagogiche per
reinterpretarle alla luce dei bisogni dell’uomo del ‘900.
Il successo editoriale del libro entra in competizione con
quello di un altro best seller dell’anno The
promised Land. Curiosamente, al centro del romanzo sono
le vicende di una giovane immigrata che conquista la cittadinanza
americana nelle scuole del suo nuovo paese attraverso l’immersione
nella sua storia e l’amore per le sue istituzioni.
Con quelle attese New York aveva accolto Maria Montessori e
con profondo entusiasmo la accompagnava ora, in quella vigilia
di Natale del 1913, a bordo del piroscafo che la riportava
in Italia. (da: The most interesting woman of Europe,
p. 29)
Dall’indice: Premessa, The
most interesting woman of Europe; Formazione, progetti
e conquiste di una «donna nuova»; Battaglie
femministe e orizzonti scientifici; Per un’umanità nuova; Lo
scienziato è il religioso della natura; Bibliografia.
Collegamenti
http://www.montessori.it/
http://cronologia.leonardo.it/
http://www.url.it/donnestoria/
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