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Fondo librario "Soggettività femminile"
Teca delle nuove accessioni 2007

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Emma Scaramuzza, La santa e la spudorata. Alessandrina Ravizza e Sibilla Aleramo. Amicizia, politica e scrittura, Napoli, Liguori, 2004

La storia dell’amicizia tra la filantropa Alessandrina Ravizza (1846-1915) e la scrittrice Sibilla Aleramo (1876-1960), entrambe impegnate in un progetto di libertà femminile e di rinnovamento sociale, è il filo conduttore di un’indagine rigorosa e partecipe che illumina l’evoluzione dell’intellettualità femminile tra Otto e Novecento. L’analisi dell’intreccio tra amicizia politica e scrittura, basata sull’esperienza di una molteplicità di figure (tra cui spiccano Anna Kuliscioff e Giacinta Pezzana, Ersilia Majno e Maria Montessori, Linda Malnati e Eleonora Duse) è un contributo originale alla storia del femminismo italiano, del quale rivela le intense e articolate relazioni che l’hanno intessuto all’inizio del secolo scorso. Coniugando privato e pubblico, personale e politico, memoria e storia, l’autrice rintraccia nel passaggio da una generazione all’altra di «donne nuove» un continuum di pensiero e pratica femminile che agisce, con intermittenze e corrispondenze, in un tempo di lunga durata, dotando di radici e senso il presente.

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Emma Scaramuzza, ricercatrice di Storia contemporanea presso l’Università Statale degli Studi di Milano, ha studiato in particolare temi legati alla Spagna nel Novecento e alla storia delle donne e delle relazioni di genere. Ha pubblicato saggi su varie riviste storiche fra cui: Memoria, Storia in Lombardia, Italia contemporanea, Rivista di storia contemporanea, Giornale di storia contemporanea, Nuova Rivista Storica. Ha tradotto e curato il volume di María Milagros Rivera Garretas, Nominare il mondo al femminile. Pensiero delle donne e teoria femminista, Editori Riuniti, 1998.

(dalla quarta di copertina)

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Agli inizi degli anni ‘80, quando venni a conoscenza dell’amicizia tra Alessandrina Ravizza e Sibilla Aleramo, testimoniata da una regolare e duratura corrispondenza, sulle prime fui sorpresa. Perché all’epoca le immagini che di loro aveva definito la storiografia erano idealmente antagoniste: la prima era la «santa laica» per eccellenza, erede del romanticismo ottocentesco, la seconda il prototipo della scrittrice femminista, moderna e «liberata». Che cosa avevano da dirsi due donne così distanti? (p. 3)
Attraverso la messa a fuoco della loro amicizia e della rete di relazioni che ne fecero da sfondo o da terreno, è stato possibile cogliere il comportamento e le strategie individuali della Ravizza e dell’Aleramo in un contesto allargato. E non soltanto le loro biografie ne risultano illuminate, ma anche il passaggio di esperienza e di saperi tra generazioni di donne «nuove» tra Otto e Novecento: comincia insomma a intravedersi un anello forte di genealogia intellettuale femminile. (p. 17)
Come mettono in luce recenti studi, la trama dei movimenti politici femminili, e non soltanto di quelli tra Otto e Novecento, è fatta di relazioni personali che «storicamente una specialità più di donne che di uomini». «Ciò che la relazione a due apporta al politico è il senso, il senso libero, detto da chi sta in relazione, non da poteri superiori di nessun tipo». (pp. 20-1)
Per restare all’ambito di questo lavoro, io ho potuto rendermi conto come sul piano della profondità, dell’intensità e della qualità, le amicizie che costituirono l’intelaiatura del movimento politico delle donne tra Otto e Novecento, non avevano nulla da invidiare a quelle del movimento delle donne degli anni Settanta, al contrario.
Fu soltanto sul finire dell’Ottocento che l’amicizia tra donne cominciò ad essere percepita dall’opinione pubblica italiana come un fenomeno nuovo e preoccupante. Ciò accadde parallelamente allo sviluppo del terziario e di nuove opportunità lavorative - nelle scuole, nelle poste, nell’assistenza - e soprattutto alla diffusione di un associazionismo femminile con forti connotati di emancipazione. La presenza pubblica e la mobilità femminile di alcune élites femminili urbane acquistarono un’evidenza così inedita da suscitare inquietudine e allarmismi. (p.23)

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Dall’indice: Introduzione; L’incontro; Alessandrina: una libera pensatrice; Rina: una femminista «nuova»; Essere madre, essere donna; Un gioco di specchi; Educare, curare, elevare; Approdi (1906-1908); Sessualità e amore; Passaggi d’epoca (1908-1910); Il confronto con la modernità; Nella differenza, amiche; Una rete a maglie larghe; Intermittenze e corrispondenze.

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