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Fondo librario "Soggettività femminile"
Teca delle nuove accessioni 2007

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Le eccentriche. Scrittrici del novecento, a cura di Anna Botta, Monica Farnetti, Giorgio Rimondi, Mantova, Tre Lune Edizioni, 2003

Se l’eccentricità è l’essere fuori dal centro, e in ambito letterario fuori dalla tradizione e dunque dal canone, la scrittura femminile è eccentrica per definizione.
Posto alla base dei saggi che compongono questo volume, l’assunto non si riduce tuttavia a una serie di facili definizioni, né tanto meno conduce alla costruzione di un sistema interpretativo di pronto uso.
Al contrario avvia un’indagine a tutto campo, per verificare quali siano gli stili, le procedure e le poetiche di una scrittura eccentrica, che rapporto essa mantenga con il contesto di centralità, come possa accogliere la sfida e allo stesso tempo abitarne le aporie.
Sognatrici, bizzose, ambigue, deliranti, atipiche, fuori dal canone, periferiche, di nessuna scuola, nevrotiche, eccezionali, inquiete, allucinate, svalutate, poco pubbliche, strambe, anomale, farneticanti, fuori dal centro.

(dalla seconda e terza di copertina)

La scrittura narrativa si è dotata di un centro quando vi hanno fatto ingresso le donne, le grandi sedentarie, le regine del focolare. E, non appena hanno ricostruito il focolare, le narratrici sono state spinte a fuggirlo, seguendo una spinta più forte della loro natura sedentaria, l’intima spinta nomade della narrazione.
I nomadi non hanno centro. E la narrazione e nomade. Ginevra Bompiani

(dalla quarta di copertina)

Sia le voci teoriche che quelle narrative presenti in questo volume non fanno che tangenzialmente toccare, sfiorare, attraversare il pensiero eccentrico femminile del Novecento, mettendone in rilievo il carattere proteiforme, le disarmonie irricomponibili, l’elusività.
L’eccentricità vi è ‘sollevata’, in entrambi i sensi della parola, è assunta a oggetto di discussione, ma è anche alleggerita da essenzialismi e da stereotipi; le differenze e contraddizioni che suppone non sono cancellate, ma riprese e fatte dialogare.
Come Teresa de Lauretis ci ha fatto notare, il soggetto eccentrico è un soggetto che sta dentro e fuori, è critico e autocritico. Pur essendo cosciente della sua determinazione storica, è tuttavia attivamente impegnato in un continuo processo di riscrittura del sé che gli consenta di posizionarsi in modo de-centrato, dis-locato, dis-identificato, al di là delle regole.
Il contesto storico condiviso dalle scrittrici eccentriche discusse in questo volume è il Novecento con la sua crisi della razionalità come modello dominante di pensiero (maschile). Invece di proporre un loro controdiscorso coerente e sistematico, le scrittrici e le filosofe eccentriche hanno sviluppato un soggetto nomade, che è nel contempo mobile nell’appropriarsi di saperi situati e pratiche cognitive insolite e instancabile nel mettere concettualmente a rischio la propria stabilità e appartenenza a una ‘casa’ […] Tra i molteplici zig-zag di questo soggetto eccentrico femminile, mi limito a individuare due momenti contrastanti, qui assunti ad esempio delle molte contraddizioni che ne caratterizzano la performatività erratica. Succede a volte che l’autrice eccentrica adotti la tattica dell’eccesso […] Succede a volte che l’autrice eccentrica adotti una tattica opposta, che coincide con uno strenuo rifiuto del superfluo e la pratica assidua del minus dicere […] il soggetto eccentrico femminile acquista forza allorché la presa di coscienza di sé si attua nello scarto da identificazioni paralizzanti che evocano il fantasma dell’entomologia (Reyes Uzaro). L’assenza è così recuperata non solo come occasione di libertà per il presente, ma anche dal punto di vista storico, in quanto promotrice di una terapia della memoria nei confronti di quegli spettri che la Storia ha condannato ai margini e all’oblio dell’esilio (Roberta Mazzanti).
Oltre che a caratterizzare gli spostamenti del soggetto eccentrico femminile lungo l’asse della contraddizione, il movimento a zig-zag può anche essere assunto ad immagine della geografia dell’eccentrico femminile novecentesco. Una mappa che intendesse tracciarne i confini e le zone di densità dal punto di vista sia spaziale che temporale non farebbe che denunciarne l’ubicazione disseminata e la ricorrenza continua lungo l’arco del secolo. I saggi qui raccolti testimoniano, come si è già sparsamente indicato fin qui, i rimandi e le divergenze che si possono riscontrare tra autrici eccentriche moderne e postmoderne di ambito italiano, spagnolo, francese, inglese e americano, russo, tedesco e infine nord-europeo […] Non resta che augurarsi che il soggetto eccentrico a venire possa trovare un modo di riconciliare il guizzo acrobatico auspicato da Luisa Muraro (la libertà di significare attraverso il passaggio in altro) con la pesante eredità della genealogia femminile eccentrica (la memoria storica della marginalizzazione e delle dolorose esazioni che il canone ha imposto alle donne nel corso della storia). ( da: Toccata e fuga per l’eccentricità di Anna Botta, pp.13-7)

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Clotilde Barbarulli (Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto ‘Opera del Vocabolario italiano’ di Firenze), si occupa di scritture femminili nell’Ottocento e Novecento. Fra gli scritti, recenti, con Luciana Brandi, I colori del silenzio. Strategie narrative e linguistiche in Maria Messina (Tufani, 2001), e il saggio Si prega di non discutere ‘Casa di Bambola’,. in Canonizzazioni, secondo volume degli atti del convegno Grafie del sé. Letture comparate a femminile (Adriatica 2002).
Enza Biagini è professore di Teoria della letteratura all’Università di Firenze. Ha scritto su argomenti di teoria e storia della critica (La Letteratura daII’explication des textes alla semiotica letteraria, 1979; Racconto e teoria del romanzo, 1983; Forme e funzioni della critica, 1987; Letteratura e motivazione, 1998) e alcune monografie su scrittori quali Cesare Beccaria (1992), Anna Banti (1979) e Simone de Beauvoir, (1982).
Ginevra Bompiani è nata a Milano, ha insegnato all’Università di Siena e ha scritto numerosi libri, fra cui i recenti L’età dell’argento (La Tartaruga, 2000) e L’amorosa avventura di una pelliccia e di un’armatura (Sellerio, 2000) Ora si occupa della nuova casa editrice ‘nottetempo’.
Anna Botta è docente di Letteratura italiana e comparata presso Smith College a Northampton (Massachusetts). Ha scritto articoli su Calvino, Serao, Tabucchi, Kristeva, Perec, Modiano e altri autori, apparsi in riviste statunitensi e italiane e in volumi di saggi quali Geografia, storia e politiche del fantastico (Olschki, 1995); Per Cristina Campo (Scheiwiller, 1998), Detecting Texts (University of Pennsylvania Press, 1999), Franca Rame: a Woman on Stage (Bordighera Press, 2000). Insieme a Domenico Scarpa ha scritto il volume Calvino newyorkese (Avagliano, 2002).
Maura Del Serra insegna Letterature comparate all’Università di Firenze. Poetessa, drammaturga, traduttrice, e critica letteraria, ha al suo attivo numerose pubblicazioni, fra cui i saggi L'immagine aperta. Poetica e stilistica dei «Canti orfici» (La Nuova Italia, 1973), Clemente Rebora. Lo specchio e il fuoco (Vita e Pensiero, 1976), L’uomo comune. Claudellismo e passione ascetica in Jahier (Patron 1985) e Di poesia e d’altro (C.R.T., 2000). Ha ricevuto importanti riconoscimenti, come i premi «Montale» per la poesia, «Flaiano» per il teatro, «Betocchi» per la traduzione e, nel 2000, il «Premio della Cultura» della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Margherita De Michiel è docente di Lingua e linguistica russa presso la Scuola Superiore di Lingue Moderne per Interpreti e Traduttori dell’Università di Trieste. Si occupa di critica letteraria, teoria della traduzione e filosofia del linguaggio. Ha pubblicato numerose traduzioni letterarie e poetiche e saggi critici (su Bachtin, Blok, Esenin, Bulgakov, Turgenev). È autrice di una monografia su Michail Bachtin intitolata Il non-alibi del leggere (2001).
Ornella De Zordo docente di Letteratura inglese all’Università di Firenze, ha scritto su Lennox, Austen, Shelley, Kipling, Poe, Lowry, Woolf e D.H. Lawrence, di cui ha curato i due volumi di romanzi per i «meridiani» Mondadori (1986 e 1991). Tra le pubblicazioni: I grandi accordi. Strategie narrative nei romanzi di E. M. Forster, (1992); D. H. Lawrence: Critical Assessments (David EIlis, 1993); La passione della scrittura. Saggi critici di Katherine Mansfield (1995). Alle figurazioni del femminile nella narrativa inglese ha dedicato En Tavesti (1999), interessandosi poi alle pratiche di riscrittura nella letteratura contemporanea con la cura del volume collettaneo Le riscritture del Postmoderno. Percorsi angloamericani (Fiorenzo Fantaccini, 2002).
Paolo Fabbri è professore di Semiotica dell’arte presso il DAMS di Bologna. Oltre a collaborazioni con A. J. Greimas all’École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi e con Umberto Eco a Bologna, ha insegnato nelle Università di Firenze, Urbino, Palermo e in altri atenei europei e americani, ed è stato direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Parigi. Tra le sue ultime pubblicazioni: Tactica de los signos (1996), Elogio di Babele (1999) e, con Gianfranco Marrone, i
due volumi di Semiotica in nuce (2000).
Monica Farnetti
lavora all’Università di Firenze e insegna Letteratura italiana allo Smith College, fra Firenze e Northampton. Ha pubblicato monografie su autrici e autori italiani, la letteratura fantastica, la letteratura di viaggio e problemi di teoria letteraria. Fra le opere recenti Il centro della cattedrale. I ricordi d’infanzia nella scrittura femminile (Tre Lune 2002) e la cura di Canonizzazioni, secondo volume di Grafie del sé. Letterature comparate al femminile (Adriatica, 2002). È responsabile presso Adelphi della pubblicazione delle opere complete di Anna Maria Ortese, di cui è uscito nel 2002 il primo volume dei Romanzi.
Antonella Arancini è docente di Letteratura presso la Syracuse University in Florence. Ha pubblicato studi sulla poesia moderna e contemporanea americana e italiana. È autrice di numerose traduzioni poetiche dall’inglese, fra cui le recenti antologie dell’opera di Charles Wright, Crepuscolo americano (Jaca Book, 2001) e di Mina Loy, Per guida la luna (Le Lettere, 2003). Collabora a «Semicerchio», di cui è redattrice e curatrice della sezione di poesia statunitense, a «Poesia» e ad altri periodici.
Rita Guerricchio insegna Letteratura italiana moderna e contemporanea presso la Facoltà di Lettere dell’Università di Firenze. Ha dedicato vari saggi a scrittori del Novecento, e curato l’edizione di alcuni testi (di Pirandello, Aleramo, Palazzeschi); l’ultima sua pubblicazione è Finzioni e confessioni (Liguori 2001).
Jim Hicks è docente di Letteratura comparata e co-direttore del Diploma of American Studies presso Smith College a Northampton (Massachusetts). Ha studiato i rapporti fra il sentimentalismo del diciottesimo secolo (Mandeville, Richardson, Rousseau) e il modernismo (Beckett, Faulkner, Saer). Si è occupato della rappresentazione delle guerre nella ex Jugoslavia nella narrativa, nel giornalismo e nella fumettistica, e sta lavorando a un libro sull’interpretazione dei diritti umani da parte degli organismi internazionali, con particolare attenzione alla situazione di Sarajevo.
Reyes Lázaro è dottore in Letteratura spagnola e Master in Filosofia presso Smith College a Northampton (Massachusetts), dove attualmente insegna Letteratura spagnola. Interessata alla costituzione testuale delle identità collettive e al concetto di ‘minorità’ letteraria, si è occupata di scrittrici e scrittori iberici contemporanei come Bernardo Atxaga, Rosa Chacel, Juan Goytisolo, Luis Martín-Santos e Victor Omgbá.. Ha in preparazione un libro sull’ossessione di Don Giovanni e sui diversi nazionalismi della penisola iberica nel XX secolo.
Laura Mancinelli nata a Udine, ha insegnato Filologia germanica all’Università di Torino dopo una lunga parentesi a Ca’ Foscari. Sue traduzioni di opere medievali tedesche: I Nibelunghi e Tristano, hanno ottenuto rispettivamente i premi ‘Monselice’ e ‘Montecchio’. Ma premiati sono anche i romanzi I dodici abati di Challant (premio ‘Mondello’), Il miracolo di Santa Odilia (premio ‘Città di Roma’) e Gli occhi dell’imperatore (premio ‘Rapallo’).
Gloria Manghetti curatrice di mostre e convegni (Il Futurismo a Firenze, 1983; Gli anni di «Solaria», 1984; Marinetti a Firenze, 1994; Album Palazzeschi, 2001), di raccolte di testi e archivi del Novecento (Meriano, Sanminiatelli, Papini, Loria, Savinio), è autrice di studi critici sulla poesia del secolo scorso (So la tua magia, è la poesia. Diego Va/eri, prime esperienze poetiche, 1994; Sul primo Luzi, 2001). Lavora al Gabinetto Vieusseux di Firenze, di cui è segretaria generale e responsabile dell’archivio contemporaneo.
Daniela Marcheschi insegna Antropologia delle arti a Perugia. Vincitrice nel 1996 di un Rockefeller Award per la Critica, ha curato le Opere di Collodi (Mondadori 1995) e le Opere di Francesco Guicciardini e Luigi Pulci (Istituto Poligraflco dello Stato 2000 e 2001). Ha inoltre pubblicato Una luce dal Nord. Scritti Scandinavi (1979- 2000) (Le Lettere, 2000), Destino e sorpresa. Per Giuseppe Pontiggia (C.R.T. 2000), Prismi e poliedri. Scritti di critica e antropologia delle arti (Sillabe, 2001), La natura e la storia. Quattro scritti sulla poesia di Giampiero Neri (Le Lettere, 2003).
Roberta Mozzanti si è laureata in Lingue e letterature straniere all’università di Milano, dove ha lavorato fino a! 1991 come ricercatrice di letteratura anglo-americana. Dal 1986 dirige per la casa editrice Giunti la collana Astrea, dedicata alle autrici di narrativa, memorialistica e autobiografia di tutti i tempi e paesi. È co-autrice di Baby boomers: vite parallele dagli anni Cinquanta ai cinquant’anni (Giunti 2003, con Rosi Braidotti, Serena Sapegno e Annamaria Tagliavini).
Luisa Muraro Dopo un’infanzia studiosa e una giovinezza normalmente infelice, l’incontro con un gruppo femminista le ha dato di che pensare e scrivere fino ad oggi. È sopravvissuta al mondo accademico grazie alla comunità filosofica Diotima. La sua bibliografia comprende centinaia di titoli; gli ultimi libri, Lingua materna scienza divina (1995) e Le amiche di Dio (2001), sono dedicati alle scrittrici mistiche.
Jarmila Očkayová è nata in Slovacchia, dove ha pubblicato i primi racconti e poesie. Trasferitasi in Italia nel 1974, ha curato e tradotto la raccolta di fiabe slovacche Il re del tempo (Sellerio 1988) e si è affermata come narratrice con i romanzi Verrà la vita e avrà i tuoi occhi (Baldini & Castoldi 1995), L’essenziale è invisibile agli occhi (ivi 1997), Requiem per tre padri (ivi 1998) e Appuntamento nel bosco (EL 1998).
Ernestina Pellegrini insegna Letterature comparate all’Università di Firenze. Ha pubblicato studi sulla letteratura triestina, sulle biografie e autobiografie fra Sette e Ottocento, sulla letteratura siciliana, sul futurismo e le avanguardie. Più recenti sono le monografie su Luigi Meneghello (Nel paese di Meneghello, Moretti e Vitali 1992), Claudio Magris (Epica sull’acqua, ivi 1997) e Arturo Loria (La riserva ebraica, Diabasis 1999). È presidente dell’Associazione «Archivio per la memoria e la scrittura delle donne».
Margherita Pieracchi Haewell dal 1969 insegna Italiano all’Università di Illinois a Chicago. Si è dedicata allo studio dell’Ottocento e della prima metà del Novecento, con particolare attenzione a Leopardi, Silone e alla letteratura femminile del Novecento. Ha pubblicato I due poli del mondo leopardiano (Cesati 1986) e Un cristiano senza chiesa e altri saggi (Studium 1991). Ha curato per Adelphi l’edizione di tre volumi di scritti di Cristina Campo.
Giorgio Rimondi insegna Letteratura italiana all’Istituto Navarra di Ferrara. I suoi percorsi di studio hanno contaminato ambiti disciplinari diversi, con particolare attenzione ai temi della soggettività e della creazione artistica. Fra le pubblicazioni si segnalano ]azz-Band (Mursia, 1994), La scrittura sincopata (Bruno Mondadori 1999) e la cura dei numeri 32 (2001) e 34 (2002) del trimestrale «Nuova Prosa», rispettivamente dedicati al rapporto jazz-letteratura e al fantastico letterario.
Alessandro Scarsella è bibliotecario alla Marciana di Venezia e collabora con gli istituti universitari di Feltre e Venezia. Oltre a studi di teoria e metodologia, si è occupato di autori italiani contemporanei (fra cui Bontempelli, Buzzati, Calvino, Cristina Campo, Contini, Facco de Lagarda, Primo Levi, Noventa) e di autori stranieri del fantastico letterario come Hoffmann, Bierce, Burroughs, Saramago. Ha inoltre curato un’edizione commentata del Piacere di D’Annunzio (Morano 1995), l’antologia Giovani poeti inglesi (Edizioni del Leone 1996, con G. Dowling) e il volume Le Venezie di Vanni Scheiwiller (Scheiwiller 2002).
Filippo Secchieri è professore a contratto nell’area dell’italianistica all’Università di Ferrara. Oltre a numerosi studi di critica e teoria del Novecento letterario ha pubblicato i volumi Con leggerezza apparente. Etica e ironia nelle «Operette morali» (Mucchi, 1992), Interpretare la finzione (Edizioni dell’Arco1997) e Dove comincia la realtà e dove finisce. Studi su Alberto Savinio (Le Lettere 1999).
Uta Treder insegna Lingua e Letterarura tedesca all’Universirà di Perugia. Oltre a saggi su Sophie Mereau, Karoline von Günderode, Annette von Droste-Hülshoff e Marlen Haushofer, ha pubblicato due volumi su Kafka e alcuni studi di letterarura femminile, fra cui Von der Hexe zur Hysterijerin. Zur Verfistigungsgeschichte del ‘Ewig Weibliche’ (1984) e Il re nero. Studi di letteratura femminile tedesca (1993). Tra le sue opere narrative si segnalano Luna Aelion (1980) e Die Alchemistin (1993).
Maria Luisa Wandruszka insegna Letterarura tedesca all’Università di Bologna. Si è occupata soprattutto di autrici dell’area tedesca e anglosassone come Bettina Brentano, Caroline von Günderode, Else Lasker-Schüler, Ingeborg Bachmann, Jane Austen e Virginia Woolf. Fra le sue pubblicazioni si segnalano La cantante di Hofmannsthal (Pratiche 1988), Orgoglio e misura. Quattro scrittrici tedesche (Rosenberg & Sellier 1993), Mettere insieme i frammenti (Carocci 2002). Ha inoltre curato il volume Scrivere il mondo. Blixen, Compo, Cvetaeva, Dickinson, Porete, Weil (Rosenberg & Sellier 1996).

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Dall’indice: Acknowledgments di Anna Botta; Toccata e fuga per l’eccentricità di Anna Botta; Testimonianze - I nomadi non hanno centro di Ginevra Bompiani; La mia esperienza di scrittrice di Laura Mancinelli; Perché mi considero una scrittrice eccentrica di Yarmila Očkayovd; Perchè sono un’eccentrica di Uta Treder; Saggi - Nella vicinanza di altro di Luisa Muraro; Il cerchio e l’ellisse. Contributo a una topologia dell’eccentrico di Giorgio Rimondi; Ritratto allo specchio italiano: riflessi e riflessioni di Paolo Fabbri; Accecate da Brecht: Margarete Steffin e Elisabeth Hauptmann di Maria Luisa Wandruszka; Le mie «eccentriche»: Lasker-Schüler, Kolmat, Weil, Woolf, Mansfield, Guidacci di Maura Del Serra; La parola senza genere per domestici conforti di Clotilde Barbarulli; Benedetta e la sensibilità introspettiva di una scrittrice futurista di Gloria Vanghetti; Genere e Gender nel romanzo-diario italiano: de Céspedes, Banti e le altre di Filippo Secchieri; Amelia Rosselli di Ernestina Pellegrini; Periferie di Rita Guerricchio, Simone Weil in Italia e la sua influenza sulla scrittura femminile degli anni Cinquanta/Sessanta di Margherita Pieracci Harwell; Le jeunes filles rangées: Simone de Beauvoir, Marguerite Yourcenar, Nathalie Sarraute di Enza Bigini; Centri, compassi e aculei: vita e cultura in Mercè Rodoreda e Rosa Chacel di Reyes Lázaro; Alcune figure scandinave di Daniela Marcheschi; «Se non oltre un confine (oltre un solo confine), per tutto il mondo -la Russia». Quando l’Altro ha una voce di donna di Margherita De Michiel; Un’«altra» Storia: Byatt, Winterson, Roberts di Ornella De Zordo; Sad new powers: parole d’esilio e d’amore nel romanzo in fuga di Anne Michaels di Roberta Mazzanti; Edith Wharton: l’età del romanzo, l’innocenza della teoria di Alessandro Scarsella; Nella Larsen. Una rivolta inaudita di Jim Hicks; Tradurre le voci: etnia e scrittura nei romanzi d’esordio di Toni Morrison e Maxine Hong Kingston di Antonella Francini; Pagare il canone di Monica Farnetti.

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