Le
eccentriche. Scrittrici del novecento, a cura di Anna
Botta, Monica Farnetti, Giorgio Rimondi, Mantova, Tre Lune
Edizioni, 2003
Se l’eccentricità è l’essere fuori
dal centro, e in ambito letterario fuori dalla tradizione e
dunque dal canone, la scrittura femminile è eccentrica
per definizione.
Posto alla base dei saggi che compongono questo volume, l’assunto
non si riduce tuttavia a una serie di facili definizioni, né tanto
meno conduce alla costruzione di un sistema interpretativo
di pronto uso.
Al contrario avvia un’indagine a tutto campo, per verificare
quali siano gli stili, le procedure e le poetiche di una scrittura
eccentrica, che rapporto essa mantenga con il contesto di centralità,
come possa accogliere la sfida e allo stesso tempo abitarne
le aporie.
Sognatrici, bizzose, ambigue, deliranti, atipiche, fuori dal
canone, periferiche, di nessuna scuola, nevrotiche, eccezionali,
inquiete, allucinate, svalutate, poco pubbliche, strambe, anomale,
farneticanti, fuori dal centro.
(dalla seconda e terza di copertina)
La scrittura
narrativa si è dotata
di un centro quando vi hanno fatto ingresso le donne, le grandi
sedentarie, le regine del focolare. E, non appena hanno ricostruito
il focolare, le narratrici sono state spinte a fuggirlo, seguendo
una spinta più forte della loro natura sedentaria, l’intima
spinta nomade della narrazione.
I nomadi non hanno centro. E la narrazione e nomade. Ginevra
Bompiani
(dalla quarta di copertina)
Sia le
voci teoriche che quelle narrative presenti in questo volume
non fanno che tangenzialmente toccare, sfiorare, attraversare
il pensiero eccentrico femminile del Novecento, mettendone
in rilievo il carattere proteiforme, le disarmonie irricomponibili,
l’elusività.
L’eccentricità vi è ‘sollevata’,
in entrambi i sensi della parola, è assunta a oggetto
di discussione, ma è anche alleggerita da essenzialismi
e da stereotipi; le differenze e contraddizioni che suppone
non sono cancellate, ma riprese e fatte dialogare.
Come Teresa de Lauretis ci ha fatto notare, il soggetto eccentrico è un
soggetto che sta dentro e fuori, è critico e autocritico.
Pur essendo cosciente della sua determinazione storica, è tuttavia
attivamente impegnato in un continuo processo di riscrittura
del sé che gli consenta di posizionarsi in modo de-centrato,
dis-locato, dis-identificato, al di là delle regole.
Il contesto storico condiviso dalle scrittrici eccentriche
discusse in questo volume è il Novecento con la sua
crisi della razionalità come modello dominante di pensiero
(maschile). Invece di proporre un loro controdiscorso coerente
e sistematico, le scrittrici e le filosofe eccentriche hanno
sviluppato un soggetto nomade, che è nel contempo mobile
nell’appropriarsi di saperi situati e pratiche cognitive
insolite e instancabile nel mettere concettualmente a rischio
la propria stabilità e appartenenza a una ‘casa’ […]
Tra i molteplici zig-zag di questo soggetto eccentrico femminile,
mi limito a individuare due momenti contrastanti, qui assunti
ad esempio delle molte contraddizioni che ne caratterizzano
la performatività erratica. Succede a volte che l’autrice
eccentrica adotti la tattica dell’eccesso […]
Succede a volte che l’autrice eccentrica adotti una tattica
opposta, che coincide con uno strenuo rifiuto del superfluo
e la pratica assidua del minus dicere […] il
soggetto eccentrico femminile acquista forza allorché la
presa di coscienza di sé si attua nello scarto da identificazioni
paralizzanti che evocano il fantasma dell’entomologia
(Reyes Uzaro). L’assenza è così recuperata
non solo come occasione di libertà per il presente,
ma anche dal punto di vista storico, in quanto promotrice di
una terapia della memoria nei confronti di quegli spettri che
la Storia ha condannato ai margini e all’oblio dell’esilio
(Roberta Mazzanti).
Oltre che a caratterizzare gli spostamenti del soggetto eccentrico
femminile lungo l’asse della contraddizione, il movimento
a zig-zag può anche essere assunto ad immagine della
geografia dell’eccentrico femminile novecentesco. Una
mappa che intendesse tracciarne i confini e le zone di densità dal
punto di vista sia spaziale che temporale non farebbe che denunciarne
l’ubicazione disseminata e la ricorrenza continua lungo
l’arco del secolo. I saggi qui raccolti testimoniano,
come si è già sparsamente indicato fin qui, i
rimandi e le divergenze che si possono riscontrare tra autrici
eccentriche moderne e postmoderne di ambito italiano, spagnolo,
francese, inglese e americano, russo, tedesco e infine nord-europeo
[…] Non resta che augurarsi che il soggetto eccentrico
a venire possa trovare un modo di riconciliare il guizzo acrobatico
auspicato da Luisa Muraro (la libertà di significare
attraverso il passaggio in altro) con la pesante eredità della
genealogia femminile eccentrica (la memoria storica della marginalizzazione
e delle dolorose esazioni che il canone ha imposto alle donne
nel corso della storia). ( da: Toccata e fuga per l’eccentricità di
Anna Botta, pp.13-7)
Clotilde Barbarulli (Consiglio
Nazionale delle Ricerche – Istituto ‘Opera del
Vocabolario italiano’ di Firenze), si occupa di scritture
femminili nell’Ottocento e Novecento. Fra gli scritti,
recenti, con Luciana Brandi, I colori del silenzio. Strategie
narrative e linguistiche in Maria Messina (Tufani, 2001),
e il saggio Si prega di non discutere ‘Casa di
Bambola’,. in Canonizzazioni, secondo
volume degli atti del convegno Grafie del sé. Letture
comparate a femminile (Adriatica 2002).
Enza Biagini è professore di Teoria
della letteratura all’Università di Firenze. Ha
scritto su argomenti di teoria e storia della critica (La
Letteratura daII’explication des textes alla semiotica
letteraria, 1979; Racconto e teoria del romanzo,
1983; Forme e funzioni della critica, 1987; Letteratura
e motivazione, 1998) e alcune monografie su scrittori
quali Cesare Beccaria (1992), Anna Banti (1979) e Simone de
Beauvoir, (1982).
Ginevra Bompiani è nata a Milano,
ha insegnato all’Università di Siena e ha scritto
numerosi libri, fra cui i recenti L’età dell’argento (La
Tartaruga, 2000) e L’amorosa avventura di una pelliccia
e di un’armatura (Sellerio, 2000) Ora si occupa
della nuova casa editrice ‘nottetempo’.
Anna Botta è docente di Letteratura
italiana e comparata presso Smith College a Northampton (Massachusetts).
Ha scritto articoli su Calvino, Serao, Tabucchi, Kristeva,
Perec, Modiano e altri autori, apparsi in riviste statunitensi
e italiane e in volumi di saggi quali Geografia, storia
e politiche del fantastico (Olschki, 1995); Per Cristina
Campo (Scheiwiller, 1998), Detecting Texts (University
of Pennsylvania Press, 1999), Franca Rame: a Woman
on Stage (Bordighera Press, 2000). Insieme a Domenico
Scarpa ha scritto il volume Calvino newyorkese (Avagliano,
2002).
Maura Del Serra insegna Letterature comparate
all’Università di Firenze. Poetessa, drammaturga,
traduttrice, e critica letteraria, ha al suo attivo numerose
pubblicazioni, fra cui i saggi L'immagine aperta. Poetica
e stilistica dei «Canti orfici» (La Nuova
Italia, 1973), Clemente Rebora. Lo specchio e
il fuoco (Vita e Pensiero, 1976), L’uomo comune.
Claudellismo e passione ascetica in Jahier (Patron 1985)
e Di poesia e d’altro (C.R.T., 2000). Ha ricevuto
importanti riconoscimenti, come i premi «Montale» per
la poesia, «Flaiano» per il teatro, «Betocchi» per
la traduzione e, nel 2000, il «Premio della Cultura» della
Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Margherita De Michiel è docente di
Lingua e linguistica russa presso la Scuola Superiore di Lingue
Moderne per Interpreti e Traduttori dell’Università di
Trieste. Si occupa di critica letteraria, teoria della traduzione
e filosofia del linguaggio. Ha pubblicato numerose traduzioni
letterarie e poetiche e saggi critici (su Bachtin, Blok, Esenin,
Bulgakov, Turgenev). È autrice di una monografia su
Michail Bachtin intitolata Il non-alibi del leggere (2001).
Ornella De Zordo docente di Letteratura inglese
all’Università di Firenze, ha scritto su Lennox,
Austen, Shelley, Kipling, Poe, Lowry, Woolf e D.H. Lawrence,
di cui ha curato i due volumi di romanzi per i «meridiani» Mondadori
(1986 e 1991). Tra le pubblicazioni: I grandi accordi.
Strategie narrative nei romanzi di E. M. Forster, (1992); D.
H. Lawrence: Critical Assessments (David EIlis, 1993); La
passione della scrittura. Saggi critici di Katherine Mansfield (1995).
Alle figurazioni del femminile nella narrativa inglese ha dedicato En
Tavesti (1999), interessandosi poi alle pratiche di riscrittura
nella letteratura contemporanea con la cura del volume collettaneo Le
riscritture del Postmoderno. Percorsi angloamericani (Fiorenzo
Fantaccini, 2002).
Paolo Fabbri è professore di Semiotica
dell’arte presso il DAMS di Bologna. Oltre a collaborazioni
con A. J. Greimas all’École des Hautes Études
en Sciences Sociales di Parigi e con Umberto Eco a Bologna,
ha insegnato nelle Università di Firenze, Urbino, Palermo
e in altri atenei europei e americani, ed è stato direttore
dell’Istituto Italiano di Cultura di Parigi. Tra le sue
ultime pubblicazioni: Tactica de los signos (1996), Elogio
di Babele (1999) e, con Gianfranco Marrone, i due
volumi di Semiotica in nuce (2000).
Monica Farnetti lavora all’Università di
Firenze e insegna Letteratura italiana allo Smith College,
fra Firenze e Northampton. Ha pubblicato monografie su autrici
e autori italiani, la letteratura fantastica, la letteratura
di viaggio e problemi di teoria letteraria. Fra le opere recenti Il
centro della cattedrale. I ricordi d’infanzia nella scrittura
femminile (Tre Lune 2002) e la cura di Canonizzazioni,
secondo volume di Grafie del sé. Letterature comparate
al femminile (Adriatica, 2002). È responsabile
presso Adelphi della pubblicazione delle opere complete di
Anna Maria Ortese, di cui è uscito nel 2002 il primo
volume dei Romanzi.
Antonella Arancini è docente di Letteratura
presso la Syracuse University in Florence. Ha pubblicato studi
sulla poesia moderna e contemporanea americana e italiana. È autrice
di numerose traduzioni poetiche dall’inglese, fra cui
le recenti antologie dell’opera di Charles Wright, Crepuscolo
americano (Jaca Book, 2001) e di Mina Loy, Per guida
la luna (Le Lettere, 2003). Collabora a «Semicerchio»,
di cui è redattrice e curatrice della sezione di poesia
statunitense, a «Poesia» e ad altri periodici.
Rita Guerricchio insegna Letteratura italiana
moderna e contemporanea presso la Facoltà di Lettere
dell’Università di Firenze. Ha dedicato vari saggi
a scrittori del Novecento, e curato l’edizione di alcuni
testi (di Pirandello, Aleramo, Palazzeschi); l’ultima
sua pubblicazione è Finzioni e confessioni (Liguori
2001).
Jim Hicks è docente di Letteratura
comparata e co-direttore del Diploma of American Studies presso
Smith College a Northampton (Massachusetts). Ha studiato i
rapporti fra il sentimentalismo del diciottesimo secolo (Mandeville,
Richardson, Rousseau) e il modernismo (Beckett, Faulkner, Saer).
Si è occupato della rappresentazione delle guerre nella
ex Jugoslavia nella narrativa, nel giornalismo e nella fumettistica,
e sta lavorando a un libro sull’interpretazione dei diritti
umani da parte degli organismi internazionali, con particolare
attenzione alla situazione di Sarajevo.
Reyes Lázaro è dottore in Letteratura
spagnola e Master in Filosofia presso Smith College a Northampton
(Massachusetts), dove attualmente insegna Letteratura spagnola.
Interessata alla costituzione testuale delle identità collettive
e al concetto di ‘minorità’ letteraria,
si è occupata di scrittrici e scrittori iberici contemporanei
come Bernardo Atxaga, Rosa Chacel, Juan Goytisolo, Luis Martín-Santos
e Victor Omgbá.. Ha in preparazione un libro sull’ossessione
di Don Giovanni e sui diversi nazionalismi della penisola iberica
nel XX secolo.
Laura Mancinelli nata a Udine, ha insegnato
Filologia germanica all’Università di Torino
dopo una lunga parentesi a Ca’ Foscari. Sue traduzioni
di opere medievali tedesche: I Nibelunghi e Tristano,
hanno ottenuto rispettivamente i premi ‘Monselice’ e ‘Montecchio’.
Ma premiati sono anche i romanzi I dodici abati di Challant (premio ‘Mondello’), Il
miracolo di Santa Odilia (premio ‘Città di
Roma’) e Gli occhi dell’imperatore (premio ‘Rapallo’).
Gloria Manghetti curatrice di mostre e convegni
(Il Futurismo a Firenze, 1983; Gli anni di «Solaria», 1984; Marinetti
a Firenze, 1994; Album Palazzeschi, 2001), di
raccolte di testi e archivi del Novecento (Meriano, Sanminiatelli,
Papini, Loria, Savinio), è autrice di studi critici
sulla poesia del secolo scorso (So la tua magia, è la
poesia. Diego Va/eri, prime esperienze poetiche, 1994; Sul
primo Luzi, 2001). Lavora al Gabinetto Vieusseux di Firenze,
di cui è segretaria generale e responsabile dell’archivio
contemporaneo.
Daniela Marcheschi insegna Antropologia delle
arti a Perugia. Vincitrice nel 1996 di un Rockefeller Award
per la Critica, ha curato le Opere di Collodi (Mondadori
1995) e le Opere di Francesco Guicciardini e Luigi
Pulci (Istituto Poligraflco dello Stato 2000 e 2001). Ha inoltre
pubblicato Una luce dal Nord. Scritti Scandinavi (1979-
2000) (Le Lettere, 2000), Destino e sorpresa. Per Giuseppe
Pontiggia (C.R.T. 2000), Prismi e poliedri. Scritti
di critica e antropologia delle arti (Sillabe, 2001), La
natura e la storia. Quattro scritti sulla poesia di Giampiero
Neri (Le Lettere, 2003).
Roberta Mozzanti si è laureata in Lingue
e letterature straniere all’università di Milano,
dove ha lavorato fino a! 1991 come ricercatrice di letteratura
anglo-americana. Dal 1986 dirige per la casa editrice Giunti
la collana Astrea, dedicata alle autrici di narrativa, memorialistica
e autobiografia di tutti i tempi e paesi. È co-autrice
di Baby boomers: vite parallele dagli anni Cinquanta ai
cinquant’anni (Giunti 2003, con Rosi Braidotti,
Serena Sapegno e Annamaria Tagliavini).
Luisa Muraro Dopo un’infanzia studiosa
e una giovinezza normalmente infelice, l’incontro con
un gruppo femminista le ha dato di che pensare e scrivere fino
ad oggi. È sopravvissuta al mondo accademico grazie
alla comunità filosofica Diotima. La sua bibliografia
comprende centinaia di titoli; gli ultimi libri, Lingua
materna scienza divina (1995) e Le amiche di Dio (2001),
sono dedicati alle scrittrici mistiche.
Jarmila Očkayová è nata
in Slovacchia, dove ha pubblicato i primi racconti e poesie.
Trasferitasi in Italia nel 1974, ha curato e tradotto la raccolta
di fiabe slovacche Il re del tempo (Sellerio 1988)
e si è affermata come narratrice con i romanzi Verrà la
vita e avrà i tuoi occhi (Baldini & Castoldi
1995), L’essenziale è invisibile agli occhi (ivi
1997), Requiem per tre padri (ivi 1998) e Appuntamento
nel bosco (EL 1998).
Ernestina Pellegrini insegna Letterature comparate
all’Università di Firenze. Ha pubblicato studi
sulla letteratura triestina, sulle biografie e autobiografie
fra Sette e Ottocento, sulla letteratura siciliana, sul futurismo
e le avanguardie. Più recenti sono le monografie su
Luigi Meneghello (Nel paese di Meneghello, Moretti
e Vitali 1992), Claudio Magris (Epica sull’acqua,
ivi 1997) e Arturo Loria (La riserva ebraica, Diabasis
1999). È presidente dell’Associazione «Archivio
per la memoria e la scrittura delle donne».
Margherita Pieracchi Haewell dal 1969 insegna
Italiano all’Università di Illinois a Chicago.
Si è dedicata allo studio dell’Ottocento e della
prima metà del Novecento, con particolare attenzione
a Leopardi, Silone e alla letteratura femminile del Novecento.
Ha pubblicato I due poli del mondo leopardiano (Cesati
1986) e Un cristiano senza chiesa e altri saggi (Studium
1991). Ha curato per Adelphi l’edizione di tre volumi
di scritti di Cristina Campo.
Giorgio Rimondi insegna Letteratura italiana
all’Istituto Navarra di Ferrara. I suoi percorsi di studio
hanno contaminato ambiti disciplinari diversi, con particolare
attenzione ai temi della soggettività e della creazione
artistica. Fra le pubblicazioni si segnalano ]azz-Band (Mursia,
1994), La scrittura sincopata (Bruno Mondadori
1999) e la cura dei numeri 32 (2001) e 34 (2002) del trimestrale «Nuova
Prosa», rispettivamente dedicati al rapporto jazz-letteratura
e al fantastico letterario.
Alessandro Scarsella è bibliotecario
alla Marciana di Venezia e collabora con gli istituti universitari
di Feltre e Venezia. Oltre a studi di teoria e metodologia,
si è occupato di autori italiani contemporanei (fra
cui Bontempelli, Buzzati, Calvino, Cristina Campo, Contini,
Facco de Lagarda, Primo Levi, Noventa) e di autori stranieri
del fantastico letterario come Hoffmann, Bierce, Burroughs,
Saramago. Ha inoltre curato un’edizione commentata del Piacere di
D’Annunzio (Morano 1995), l’antologia Giovani
poeti inglesi (Edizioni del Leone 1996, con G. Dowling)
e il volume Le Venezie di Vanni Scheiwiller (Scheiwiller
2002).
Filippo Secchieri è professore a contratto
nell’area dell’italianistica all’Università di
Ferrara. Oltre a numerosi studi di critica e teoria del Novecento
letterario ha pubblicato i volumi Con leggerezza apparente.
Etica e ironia nelle «Operette morali» (Mucchi,
1992), Interpretare la finzione (Edizioni dell’Arco1997)
e Dove comincia la realtà e dove finisce. Studi
su Alberto Savinio (Le Lettere 1999).
Uta Treder insegna Lingua e Letterarura tedesca
all’Universirà di Perugia. Oltre a saggi su Sophie
Mereau, Karoline von Günderode, Annette von Droste-Hülshoff
e Marlen Haushofer, ha pubblicato due volumi su Kafka e alcuni
studi di letterarura femminile, fra cui Von der Hexe zur
Hysterijerin. Zur Verfistigungsgeschichte del ‘Ewig
Weibliche’ (1984) e Il re nero. Studi di letteratura
femminile tedesca (1993). Tra le sue opere narrative
si segnalano Luna Aelion (1980) e Die Alchemistin (1993).
Maria Luisa Wandruszka insegna Letterarura
tedesca all’Università di Bologna. Si è occupata
soprattutto di autrici dell’area tedesca e anglosassone
come Bettina Brentano, Caroline von Günderode, Else Lasker-Schüler,
Ingeborg Bachmann, Jane Austen e Virginia Woolf. Fra le sue
pubblicazioni si segnalano La cantante di Hofmannsthal (Pratiche
1988), Orgoglio e misura. Quattro scrittrici tedesche (Rosenberg & Sellier
1993), Mettere insieme i frammenti (Carocci 2002).
Ha inoltre curato il volume Scrivere il mondo. Blixen,
Compo, Cvetaeva, Dickinson, Porete, Weil (Rosenberg & Sellier
1996).
Dall’indice: Acknowledgments di
Anna Botta; Toccata e fuga per l’eccentricità di
Anna Botta; Testimonianze - I nomadi non
hanno centro di Ginevra Bompiani; La mia esperienza
di scrittrice di Laura Mancinelli; Perché mi
considero una scrittrice eccentrica di Yarmila Očkayovd; Perchè sono
un’eccentrica di Uta Treder; Saggi - Nella
vicinanza di altro di Luisa Muraro; Il cerchio e l’ellisse. Contributo
a una topologia dell’eccentrico di Giorgio Rimondi; Ritratto
allo specchio italiano: riflessi e riflessioni di
Paolo Fabbri; Accecate da Brecht: Margarete Steffin e Elisabeth
Hauptmann di Maria Luisa Wandruszka; Le mie «eccentriche»:
Lasker-Schüler, Kolmat, Weil, Woolf, Mansfield,
Guidacci di Maura Del Serra; La parola senza genere
per domestici conforti di Clotilde Barbarulli; Benedetta
e la sensibilità introspettiva di una scrittrice futurista di
Gloria Vanghetti; Genere e Gender nel romanzo-diario italiano:
de Céspedes, Banti e le altre di Filippo Secchieri; Amelia
Rosselli di Ernestina Pellegrini; Periferie di
Rita Guerricchio, Simone Weil in Italia e la sua
influenza sulla scrittura femminile degli anni Cinquanta/Sessanta di
Margherita Pieracci Harwell; Le jeunes filles rangées:
Simone de Beauvoir, Marguerite Yourcenar, Nathalie Sarraute di
Enza Bigini; Centri, compassi e aculei: vita e cultura
in Mercè Rodoreda e Rosa Chacel di Reyes Lázaro; Alcune
figure scandinave di Daniela Marcheschi; «Se
non oltre un confine (oltre un solo confine), per tutto il
mondo -la Russia». Quando l’Altro ha una voce di
donna di Margherita De Michiel; Un’«altra» Storia:
Byatt, Winterson, Roberts di Ornella De Zordo; Sad
new powers: parole d’esilio e d’amore nel romanzo
in fuga di Anne Michaels di Roberta Mazzanti; Edith
Wharton: l’età del romanzo, l’innocenza
della teoria di Alessandro Scarsella; Nella Larsen.
Una rivolta inaudita di Jim Hicks; Tradurre le voci:
etnia e scrittura nei romanzi d’esordio di Toni Morrison
e Maxine Hong Kingston di Antonella Francini; Pagare
il canone di Monica Farnetti.
Collegamenti
http://www.trelune.com
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