La
quiete dopo la tempesta. 1829
cc.5v-6v (in un fasc. di cc.8) mm.175x120
C.L.XIII.21
Nel
medesimo fascicoletto rigato in cui trovano posto Ricordanze
e Sabato, tre facciate (cc.5v-6v) ospitano la stesura della
Quiete dopo la tempesta. Anche qui il testo, preceduto
in alto a destra dalla datazione 17-20 Sett. 1829, si dispone,
con l'ordine e la nitidezza di tratto richiesti a una bella copia,
al centro del foglio, lasciando costantemente un margine a sinistra.
In-dentro (5/12 mm.) dei versi iniziali di ciascuna delle tre
strofe; piuttosto rare le correzioni. Compatto č l'inchiostro
marrone chiaro con cui appaiono vergati insieme versi e varianti:
queste figurano chiuse fra parentesi tonde, che, in caso di accoglimento
della lezione, sono state abolite da piccoli tratti orizzontali
di penna; in tale eventualitā viene conseguentemente relegata
fra parentesi la forma sostituita. Separata da un rigo bianco
dall'ultimo verso del canto, la variante Progenie miseranda!
afferisce ovviamente a Prole degna di pianto! del v.51
(poi Prole cara agli eterni! nella Starita corretta).
La Quiete apparve per la prima volta nell'edizione fiorentina
del '31, fra il Canto notturno, che pur la segue per data
di composizione, e il Sabato del villaggio.
M.A.