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Percorsi bibliografici | Le arti dello spettacolo in biblioteca: la "Lucchesi Palli"

Le arti dello spettacolo in biblioteca: la "Lucchesi-Palli"

L'ingresso delle sale storiche della Lucchesi Palli

Gennaro Alifuoco, Rosaria Borrelli
Le arti dello spettacolo in biblioteca: la "Lucchesi Palli"
Da: La Biblioteca Nazionale di Napoli. Memoria e orizzonti virtuali. Napoli, 1997

Storia di una donazione
La Biblioteca Lucchesi Palli nacque nel 1888 allorché il conte Febo Edoardo Lucchesi Palli dei principi di Campofranco donò la sua ricca biblioteca drammatica con annesso Archivio musicale allo Stato italiano affinché l'aggregasse alla Biblioteca Nazionale di Napoli.
La famiglia Lucchesi Palli era una delle più illustri dell'epoca e ancora oggi vanta discendenti sia a Napoli che in Sicilia. Il conte Edoardo nacque a Milano il 13 ottobre 1837, secondogenito (dopo una femmina, Clotilde) del conte Ferdinando e della cantante lirica Adelaide Tosi. Il padre, capostipite del ramo cadetto di Napoli, rivesti la carica di console generale delle Due Sicilie negli Stati Uniti ed in seguito fu inviato straordinario e ministro plenipotenziario in Spagna. Scrisse varie opere di carattere economico pubblicate a Napoli ed a Palermo. La madre, soprano di grande successo, ebbe una vita teatrale breve ma gloriosa. Figlia di un avvocato di Milano, allieva di Crescentini, esordì alla Scala nel 1821 nella Fedra di Mayr. Oltre che a Milano, si esibì al San Carlo di Napoli e in varie città d'Europa fra cui Madrid e Vienna. Portò al successo opere di Donizetti e Bellini, di Mercadante e Pacini.
Fin da giovanissimo Edoardo si rivelò grande estimatore ed appassionato di cose teatrali. Nella sua bella casa sita in via Chiaia 216 (palazzo Giroux), aveva fatto costruire un piccolo teatro. Con l'approvazione e l'incoraggiamento della contessa madre, il giovane metteva in scena opere di prosa dei migliori autori contemporanei (Carlo Cosenza, Giulio Genoino, Federico Riccio) e commedie tradotte dal francese, per la regia di Raffaele Moreno, Achille Majeroni e talvolta dello stesso Riccio. Il "Teatro Accademico" in casa della contessa Lucchesi Palli fu particolarmente attivo negli anni fra il 1853 e il 1857, come attestano le notizie apparse sui giornali dell'epoca.
La passione per il teatro di Edoardo andò ben oltre gli anni della giovinezza. Alla fine degli anni '80 si trovò in possesso di un ingente patrimonio librario e manoscritto - di argomento teatrale e musicale, ma non solo - raccolto in quasi un trentennio di ricerche minuziose con esborso di notevoli somme di denaro. Nel 1887, incoraggiato anche da Achille Torelli, concepì il disegno di offrire allo Stato la sua ricca biblioteca. In realtà il conte avrebbe preferito legare il suo nome ad un istituto specificamente napoletano e aveva pensato al Museo Filangieri, ma palazzo Cuomo mancava di locali adatti. Si rivolse allora al Comune perché trovasse altrove degli spazi, ma l'amministrazione municipale continuava a temporeggiare. Ne nacque un caso di cui la stampa cittadina si occupò diffusamente ed in termini assai poco lusinghieri per i pubblici amministratori. Dopo circa un anno di inutili sollecitazioni, il conte approfittò di una visita a Napoli del ministro dell'Istruzione Boselli per sottoporgli il progetto della donazione. Con grande sensibilità Boselli mise a disposizione due sale della Biblioteca Nazionale, allora nella sede del Museo, l'antico palazzo degli Studi. Una terza sala fu concessa nel 1892 per collocarvi la sezione legale.
La munificenza del conte non si limitò solo al dono di libri e manoscritti: egli volle offrire anche mobili e scaffali facendoli trasportare ed adattare a proprie spese. Chiamò insigni artisti ed artigiani per la decorazione e l'abbellimento delle sale. Ignazio Perricci fu incaricato dell'architettura delle decorazioni e del disegno sia del pavimento che degli stigli. L'adattamento della mobilia preesistente e l'esecuzione della nuova fu affidata ad una delle più rinomate officine di Napoli, quella dell'ebanista Germano Masia. I soffitti e le pareti vennero decorati a fresco ad opera di Paolo Vetri, genero ed allievo del Morelli. In più il conte volle rendere amministrativamente autonoma la biblioteca dotandola di una rendita annua di 3.000 lire da utilizzare per l'incremento delle raccolte e la manutenzione dei locali.
Nello strumento di donazione stilato a Roma il 20 ottobre 1888, presso il notaio Umberto Serafino, veniva, tra l'altro, stabilito il divieto che la Biblioteca Lucchesi Palli con l'annesso Archivio musicale "fossero trasportati in altra città sia separatamente sia insieme alla Biblioteca Nazionale". L'atto di donazione, con decreto del 25/11/1888, veniva poi pubblicato nella G.U. del 15/12/1888. L'ultimo regolamento interno, di qualche anno dopo (G.U. 8/1/1901) al punto n. 20 fa espresso divieto di dare in prestito alcun libro della Lucchesiana.
Al conte Edoardo però il destino doveva negare la gioia di veder ultimata e a buon fine l'opera per la quale si era tanto prodigato: una breve e dolorosa malattia lo conduceva alla tomba il 10 agosto 1903, per cui l'ultimo documento relativo alla donazione, il perfezionamento del contratto, datato 2 agosto 1904, fu firmato, da una parte, dagli eredi - Leopoldo, Adinolfo e, per Ferdinando (console d'Italia a Lugano), dal marchese Giuseppe Perez Navarrete - e dall'altra, dall'allora direttore della Nazionale Emidio Martini, innanzi al notaio Alfonso Martorelli.
Fu desiderio del conte, come testimonia la legenda del fregio nella volta della sala di lettura, che il bibliotecario ed il sottobibliotecario della Lucchesi Palli dovessero essere scelti tra "i più rinomati cultori" della letteratura drammatica. Ed infatti il primo bibliotecario destinato alla direzione della Lucchesiana fu il celebre commediografo Achille Torelli che ne assunse l'incarico nel 1897, quando la biblioteca era ancora in via di allestimento, e lo lasciò nel 1900, in seguito a divergenze sorte fra il conte e il direttore della Nazionale Vito Fornari. L'incarico fu affidato per breve tempo a Giulio Massimo Scalinger, quindi, dal 1° settembre 1902, passò a Salvatore Di Giacomo che lo conservò per circa un trentennio. In realtà è solo nel 1903, ben quindici anni dopo l'atto di donazione, che iniziava il trasporto dei volumi dalla casa del conte alla biblioteca, presi in consegna da Di Giacomo.
La Lucchesi Palli fu finalmente aperta al pubblico nei primi mesi del 1905. Era costituita da circa 30.000 volumi fra libretti d'opera, drammi, commedie e giornali, non mancavano spartiti e autografi e comprendeva persino una ricca collezione di opere letterarie giapponesi ed una sezione legale, fornita di memorie giuridiche, in parte raccolte negli anni dal conte ed in parte donate da vari giureconsulti del foro partenopeo. La biblioteca era organizzata in tre sale e così ordinata: nella prima, nell'ordine inferiore, erano collocati i giornali politici in genere, mentre nell'ordine superiore, divisi per argomento, volumi di scienze, arte, storia, classici, letteratura e viaggi; nella seconda le riviste ed i giornali politici napoletani dal 1848; nella terza le opere di teatro e musica.
Questa sistemazione non doveva durare a lungo: la questione della carenza di spazio, da tempo sollevata da Vito Fornari e che coinvolgeva tutta la Nazionale, giunse ad una soluzione nel 1922, quando il ministro Anile, con decreto del 2 agosto, decideva il trasferimento della Biblioteca Nazionale a Palazzo Reale. Il trasporto della Lucchesi Palli iniziava il 20 marzo 1925, nonostante "le più ampie e formali proteste e riserve" inoltrate a Benedetto Croce, presidente della commissione di vigilanza preposta al trasporto del materiale librario. Con lettera datata Napoli, 1° dicembre 1924, il conte Adinolfo Lucchesi Palli faceva ampie rimostranze sia per il trasferimento in sé, che alienava alla biblioteca gli affreschi di Paolo Vetri, sia per la scelta dei locali, la cui altezza era insufficiente a contenere l'intera scaffalatura, che di conseguenza avrebbe dovuto essere abbassata e quindi deturpata. A tal proposito il conte Adinolfo cita più volte nella lettera l'art. 3 dell'atto di donazione che, mentre prevede il trasporto della Lucchesiana in altro edificio di Napoli, pone la condizione che la biblioteca sia "conservata con gli scaffali ben situati" e che qualora ciò non si potesse ottenere, "dovrà il Governo accordarsi col Municipio o con la Provincia di Napoli o con particolari istituti dipendenti dal Governo affinché la Biblioteca e relativo Archivio musicale sieno comodamente conservati in altro edificio di Napolí". Il conte conclude col suggerimento, confortato dal parere dell'ing. Silvestri, di elevare il soffitto delle sale, opera il cui costo avrebbe avuto un valore senz'altro inferiore a quello dei suddetti scaffali.
In ogni modo alla lettera non fu dato nessun seguito e gli scaffali vennero abbassati perdendo la bella cornice che li coronava. Questo non fu l'unico spostamento subito dalla Lucchesi Palli, destinata a cambiare sede ancora due volte prima di trovare la sua sistemazione definitiva al secondo piano, negli attuali locali che godono la vista dei giardini pensili e del mare.
Oggi la Lucchesiana occupa 12 sale: il nucleo primitivo si è incrementato, mediante acquisti e doni, nelle tre direzioni di musica, cinema e teatro. I fondi storici conservano, in parte, la collocazione originale (I, II, III e IV Sala) e sono costituiti in prevalenza, ma non esclusivamente, da opere teatrali e letterarie in edizioni italiane e straniere. Di rilievo la raccolta manoscritta, comprendente documenti di notevole interesse, come, ad esempio, una cospicuo gruppo di lettere di Giuseppe Verdi, nonché autografi, tra gli altri, di Meyerbeer, P. Colletta, Rossini, Liszt, A. France, Paisiello, Mercadante, Petito, D'Annunzio. Ricchissima la collezione di giornali - quotidiani, politici, satirici, illustrati, di moda e costume - a partire dai primi decenni dell'Ottocento. Cospicua la raccolta di libretti d'opera, di cui è in corso di pubblicazione il catalogo per la LIM di Lucca (limitatamente ai secoli XVII-XVIII), e la collezione di canzoni napoletane. Da segnalare inoltre la Raccolta Di Giacomo comprendente opere manoscritte e a stampa del grande poeta-bibliotecario.
Fra gli acquisti in antiquariato più corposí vanno citati: la Raccolta Mastriani pervenuta nel 1961, il carteggio Torelli acquistato nel 1975, ed una raccolta di oltre 650 copioni teatrali dal 1850 al 1920, in uso presso la compagnie teatrali dell'epoca, acquistato nel 1985. Fra i doni più cospicui bisogna ricordare: la Raccolta De Martino (200 copioni teatrali donati nel 1946 dal 'pulcinella' Giuseppe De Martino), la Raccolta Cennerazzo (oltre 970 copioni manoscritti e un migliaio fra volumi e opuscoli appartenuti all'attore italo-americano Armando Cennerazzo, deceduto nel 1957), la raccolta De Leva (di prevalente interesse musicale, comprende spartiti, partiture e ritratti di musicisti), la Raccolta De Muto (copioni ed opere a stampa che costituivano il repertorio di Salvatore e Rosa De Muto).
In seguito al sisma del 23 novembre 1980, la Lucchesí Palli ha dovuto subire ulteriori traversie: è rimasta chiusa per inagibílità dei locali prima, e per consentire i lavori di consolidamento poi; ancora una volta i volumi sono stati incassati e gli scaffali smontati, finché, a lavori ultimati, ogni cosa è tornata al suo posto e la sezione è stata riaperta al pubblico il 1° settembre 1987.


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La Lucchesi Palli oggi
La Lucchesi Palli è oggi, all'interno dell'ampia ed articolata struttura della Biblioteca Nazionale di Napoli, un organismo vivo e in continua crescita. I fondi storici ne costituiscono l'anima originaria e fondante, e sono accresciuti da una politica di acquisti in antiquariato attenta a individuare quei materiali - lettere, manoscritti, libri, fotografie, incisioni, ecc. - che documentino la storia e la cultura dello spettacolo, soprattutto - ma non esclusivamente - napoletane. Ma, insieme a questa funzione di conservazione e studio delle testimonianze del passato, la Lucchesi Palli si propone di assolvere ai compiti di una moderna biblioteca dello spettacolo e della comunicazione - unica nel suo genere nel Meridione - dedicata quindi, oltre che al teatro e alla musica, al cinema, alla televisione, e, in misura minore, alla moda, alla fotografia, ai nuovi media e alle nuove tecnologie dell'informazione. Il suo patrimonio librario si sviluppa, e si incrementa - per ciascun settore - in due direzioni parallele: da una parte le opere generali di consultazione, bibliografie e repertori bio-bibliografici, cataloghi specializzati, enciclopedie e dizionari, dall'altra la ricchissima raccolta di monografie e periodici, che rappresenta, per quantità e qualità, un saggio significativo della produzione editoriale italiana degli ultimi decenni, con, in aggiunta, una quota non trascurabile di opere straniere. L'obiettivo è quello di offrire agli utenti strumenti di lavoro che rispondano ad esigenze diverse, dalla ricerca specialistica alla semplice consultazione di base.


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I cataloghi
Il catalogo generale della Biblioteca Nazionale, per autori e per soggetti, è ovviamente la fonte primaria di informazione per individuare i documenti in essa raccolti, compresi quelli delle sezioni speciali come la Lucchesi Palli. Inoltre, a partire dal 1991, il materiale librario è schedato nella rete telematica SBN (Servizio Bibliotecario Nazionale), che che rende possibile interrogare il catalogo da un terminale abilitato, anche fuori dalla biblioteca - per esempio, via Internet - limitatamente al materiale fino ad oggi schedato in rete. La Lucchesi Palli, oltre ad avere immesso nella rete nazionale tutti i libri ricevuti a partire dal 1991, sta svolgendo in parallelo un lavoro di catalogazione retrospettiva dei propri fondi storici, che già da oggi permette di reperire nell'indice SBN una percentuale significativa del proprio patrimonio storico dal 1830 in avanti.
Oltre che nel catalogo generale a schede e nella rete SBN, è possibile effettuare la ricerca nei cataloghi a schede della Lucchesi Palli, che offrono ulteriori e più specifiche informazioni. I cataloghi sono organizzati secondo il seguente schema:

- Autori: le opere a stampa sono ordinate alfabeticamente sotto il nome dell'autore oppure, nel caso di opere anonime o con più di tre autori, sotto la prima parola del titolo (escluso gli articoli).
- Soggetti: le opere a stampa sono ordinate alfabeticamente per voci di soggetto che ne descrivono sinteticamente il contenuto (es.: Teatro - Storia - Sec. XIX; Opera in musica - Storia; Legni (Strumenti musicali); Verdi, Giuseppe - Lettere e carteggi; Fellini, Federico - Filmografia; Pirandello, Luigi - Così è se vi pare - Rappresentazioni).
- Titoli: segnala, ordinate alfabeticamente per titoli, le edizioni a stampa di testi letterari (opere narrative, poetiche, teatrali, libretti d'opera, canzoni, ecc.)
- Periodici: ordinato alfabeticamente per testata
- Opere musicali: comprende opere musicali a stampa (partiture, spartiti, edizioni in facsimile, canzoni, ecc.) ordinate alfabeticamente sotto il nome del musicista oppure, nel caso di opere anonime o composte da più di tre musicisti, sotto la prima parola del titolo (escluso gli articoli).
- Manoscritti: comprende i fondi manoscritti (lettere e carteggi, copioni teatrali, opere letterarie, ecc.) ed è suddiviso per autori e per titoli
- Copioni teatrali: per autori e titoli
- Manoscritti musicali: per autori e titoli
- Raccolte fotografiche: per autori e soggetti

Le raccolte fotografiche e i copioni teatrali sono stati catalogati con un programma informatico appositamente elaborato, e sono attualmente in fase di schedatura le locandine teatrali. E' in via di ultimazione il catalogo delle canzoni napoletane, prodotto anch'esso per mezzo di un programma dedicato.

E' consultabile anche il vecchio catalogo della Lucchesi Palli, tuttora utile per reperire le opere del fondo orientale e delle raccolte iconografiche (di cui è in programma la ricatalogazione), ma anche per ammirare l'accurato lavoro di Salvatore Di Giacomo, per trent'anni alla guida della Lucchesi Palli, che ha vergato di sua mano gran parte delle schede in esso raccolte.


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Le raccolte
Le raccolte librarie moderne che la Lucchesi Palli conserva sono, per la maggior parte, raggruppate in tre sezioni principali - Teatro, Musica, Cinema - a cui si affiancano le Collezioni e i Periodici. A queste sezioni se ne aggiungono altre quantitativamente meno corpose: Moda e Costume, Arte (e Fotografia), Letteratura, insieme ad una circoscritta ma densa Raccolta Napoletana.
Ognuna di queste sezioni tematiche è articolata, come vedremo, in sottosezioni, anch'esse organizzate secondo un criterio, seppur generico, di classificazione semantica, rispecchiato nella collocazione del libro, che riporta il nome della sezione, il numero della sottosezione, e il numero di sequenza (ad esempio: Teatro I 25; Cinema VI 199; Raccolta Napoletana III 7). Questo offre al lettore, pur non essendo la Lucchesi Palli una biblioteca a "scaffale aperto", con una rigida collocazione dei libri per classi semantiche, un primo orientamento in una eventuale ricerca effettuata direttamente sulle raccolte.
Nelle Collezioni sono collocati, rispettando il numero di sequenza editoriale, i libri che appartengono a quelle collane le cui pubblicazioni sono in gran parte o in toto possedute e che si prevede continueranno ad essere acquisite dalla biblioteca. Anche in questo caso l'eventuale specificazione nella collocazione segnala gli ambiti tematici (ad esempio: Coll. 16.3; Musica Coll. 5.54; Cinema Coll. 6.66).
Infine, i Periodici. Alla ricchissima e preziosa raccolta di giornali e periodici del fondo storico della Lucchesiana si è andato affiancando un cospicuo numero di testate italiane e straniere che documentano la cultura dello spettacolo, sia sul piano scientifico e critico che su quello della cronaca e dell'informazione. Anche i periodici sono suddivisi per argomento.


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Organizzazione delle raccolte
E' impossibile sintetizzare il contenuto di un fondo che raccoglie migliaia di volumi e che è in continuo accrescimento. Ci limitiamo perciò ad offrire, per ogni sezione, uno sguardo d'insieme, con una particolare attenzione per le opere di consultazione, i repertori e le bibliografie.

Opere generali
La Lucchesi Palli dispone di alcune opere di consultazione generale, collocate in Enciclopedie e Dizionari: tra le altre, oltre ai vocabolari delle principali lingue classiche e moderne, l'Enciclopedia Italiana, l'Enciclopedia del Novecento e il Dizionario biografico degli italiani, tutte edite dall'Istituto della Enciclopedia Italiana. Sempre nell'ambito delle opere generali, ma indirizzate agli ambiti disciplinari di pertinenza della Lucchesi Palli, segnaliamo il Dizionario biografico degli autori di tutti i tempi e di tutte le letterature e il Dizionario letterario delle opere e dei personaggi di tutti i tempi e di tutte le letterature, editi da Bompiani, e soprattutto, l'Enciclopedia dello Spettacolo, fondata da Silvio D'Amico, (Roma, Le Maschere, 1954-1968), tuttora un'opera di riferimento insostituibile, con un prezioso volume - definito "Indice-Repertorio" - che ordina alfabeticamente ben 145.000 titoli di drammi, opere, film, ecc.

Teatro
La Lucchesi Palli è, per vocazione e fondazione, una biblioteca teatrale, per statuto affidata, alle origini, ad uomini di teatro, quali furono Torelli e Di Giacomo. Insieme ai manoscritti il suo fondo originario è ricchissimo di testi drammaturgici, saggi, collezioni, giornali. Il nucleo più nutrito è otto-novecentesco, ma non mancano edizioni più antiche, a partire dal '500. Anche se oggi l'attività e l'editoria teatrale sono meno vivaci di quelle del secolo scorso, la Lucchesi Palli continua nella lavoro di documentazione di questa disciplina dello spettacolo.
Il settore Teatro è articolato nelle seguenti sottosezioni:

      • I. Storia del teatro e dei teatri
      • II. Enciclopedie, dizionari, annuari, cataloghi
      • III. Commedia dell'arte, maschere, marionette, burattini
      • IV. Repertori critici e bibliografici
      • V. Storia e tecnica della danza
      • VI. Storia e tecnica della recitazione
      • VI. Monografie sugli attori e la vita teatrale
      • VII. Testi teatrali
      • VIII. Rito e folklore.

Molto nutrita la presenza di storie generali del teatro, a partire da S. D'Amico, Storia del teatro drammatico, Milano, Garzanti, 1968, 5. ed., 4 voll., e dalle opere analoghe di V. Pandolfi (Storia universale del teatro drammatico, Torino, Utet, 1964) e F. Ghilardi (Storia del teatro, Milano, Vallardi, 1961) fino alle più recenti opere di O. G. Brockett (Storia del teatro, Venezia, Marsilio, 1988) e G. Wickham (Storia del teatro, Bologna, Il Mulino, 1988). Innumerevoli le monografie sulle storie del teatro suddivise per paesi, periodi e movimenti, a partire dallo spettacolo greco e romano fino alle drammaturgie dei paesi extra-europei. Altrettanto esauriente la documentazione sulla storia e l'attività dei singoli teatri. Impossibile operare una selezione su migliaia di titoli. Ci limitiamo quindi a segnalare qualche opera di consultazione generale, di più recente acquisizione, inerente l'attività teatrale nel suo complesso (autori, opere, rappresentazioni, attori, luoghi teatrali, ecc.): Il Teatro. Repertorio dalle origini ad oggi, a cura di C. Molinari, Milano, A. Mondadori, 1982; Who was who in the theatre: 1912-1976. A Biographical Dictionary of Actors, Actresses, Directors, Playwrights, and Producers ot the English-Speaking Theatre, London, Pitman, 1978, 4 v. (con la continuazione: Contemporary Theatre, Film, and Television, a cura di M. O'Donnell, Detroit, Gale Reasearch Company, 1984); Enciclopedia del teatro del '900, a cura di A. Attisani, Milano, Feltrinelli, 1980; The World encyclopedia of the contemporary theatre, London-New York, Routledge, 1994-; International dictionary of theatre, Chicago-London, St. James Press, 1992-; International dictionary of ballet, Chicago-London, St. James Press, 1992-; The Cambridge guide to Asian Theatre, Cambridge, Cambridge University Press, 1993; The Cambridge guide to American Theatre, Cambridge, Cambridge University Press, 1993; The Cambridge guide to African and Caribbean Theatre, Cambridge, Cambridge University Press, 1994; Kurt Gänz, The Encyclopedia of The Musical Theatre, Oxford, Blackwell, 1994.
Nelle Collezioni è nutrita la presenza di collane dedicate al teatro, come la storica "Collezione di teatro Einaudi", la "Biblioteca teatrale" Bulzoni e "Teatro" della Olschki o, tra quelle straniere, "Le voies de la création théâtrale" o le diverse pubblicazioni della Garland.
Circa 50 i periodici teatrali, dalle storiche testate, cessate o ancora in corso di pubblicazione, come "Scenario", "Il Dramma", "Sipario", "Avant-scène théâtre", fino a quelle più recenti, tra le quali "Drammaturgia".
Abbiamo tentato di dare un’idea delle opere di carattere generale del settore Teatro della Lucchesi Palli, non potendo operare una scelta tra i tanti saggi specialistici e opere di divulgazione che affrontano i diversi aspetti dell'arte teatrale. Continuando a limitarci al versante bibliografico, il lettore troverà gli strumenti per affrontare una ricerca anche su temi specifici. Per fare un solo esempio, lo studioso di Shakespeare, insieme alle tante monografie, studi analitici o propedeutici, articoli di periodici, ha a disposizione numerosi strumenti per la ricerca di base: tra gli altri, A Shakespeare bibliography. The Catalogue of the Birmingham Shakespeare Library in 7 v. (London, Mansell, 1971-19..), The Garland Shakespeare Bibliographies e Shakespeare criticism della Garland, William Shakespeare. The critical heritage in 6 v. (London and New York, Routledge, (1974-81, rist. 1995) fino alla versione in CD-ROM delle Editions and Adaptations of Shakespeare (Cambridge, Chadwick-Healey, 1995) che permette di consultare e confrontare i testi delle 11 principali edizioni shakespeariane, dal First Folio del 1623 fino alla edizione di Cambridge del 1863-6, insieme a più di cento edizioni di opere singole, apocrifi, adattamenti, ecc.


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Cinema
La Lucchesi Palli nasce negli stessi anni in cui il cinematografo muove i primi passi. Da subito, la biblioteca recepisce l'importanza della nuova arte: la presenza di riviste come "Penombra" (1917) o "Bianco e nero" (1938) e di numerose monografie dei primi decenni del '900 testimoniano un interesse che dal dopoguerra ad oggi diventerà centrale per la Lucchesiana. Oggi le opere di argomento cinematografico possedute dalla Lucchesi Palli sono tra le più consultate dai lettori, e continuamente accresciute da nuove acquisizioni di opere italiane e straniere.
La collocazione Cinema si articola nelle seguenti sottosezioni:

      • I. Storie generali del cinema e cinematografie nazionali
      • II. Monografie su aspetti e problemi particolari, biografie
      • III. Enciclopedia e dizionari, annuari, repertori, cataloghi
      • IV. monografie su opere cinematografiche, recensioni, sceneggiature
      • V. Studi sulla televisione e la radio e, in generale, sui mass-media
      • VI. Studi e manuali di tecnica cinematografica, televisiva, fotografica, ecc.
      • VII. Cinema di animazione (e fumetto), cinema per ragazzi

A questa si affiancano le collocazioni Cinema Collezioni e Cinema Periodici. Inoltre, collocata nella Raccolta Paolella, la Lucchesi Palli ha avuto in donazione, negli anni '70, la biblioteca del critico cinematografico Roberto Paolella.
Anche e soprattutto in questo campo, contraddistinto da una notevole vivacità editoriale che la cospicua raccolta della Lucchesi Palli ben documenta, è impossibile segnalare un numero limitato di titoli. Ancora una volta scegliamo alcune opere di riferimento generale di recente acquisizione, omettendo di segnalare i testi fondamentali sulla storia e la teoria del film - opere di Sadoul, Ejzenštein, Kracauer, Aristarco, Chiarini, Bazin, ecc. - o i classici repertori - come il Filmlexicon o l'Annuario dei cinema italiano - presenti nel catalogo della Lucchesi Palli.
Uno sguardo d'insieme sulla produzione cinematografica mondiale è offerto dai volumi della Variety film reviews (New York e London, Garland, poi New Providence, R. R. Bowker, 1983-) che raccoglie le recensioni di film apparse su Variety, la testata di riferimento per l'industria dello spettacolo, a partire dal 1907. Di ciascun film sono riportati credits e i dati di produzione. Un altro potente strumento di ricerca è il Film Index International in CD-ROM: curato dalla British Film Institute Library and Information Services, contiene informazioni su circa 90000 film e 38000 personalità dello spettacolo. Necessariamente più selettive e parziali le scelte operate dai curatori di opere generali di dimensioni più ridotte: il Dizionario universale del cinema di F. Di Giammatteo (Roma, Editori Riuniti, 1985-86 e ed. successive); il Dizionario dei film a cura di P. Mereghetti (Milano, Baldini & Castoldi, 1993 e ed. successive); The International dictionary of film and filmmakers (Chicago and London, St. James Press, 1985-87) non hanno la pretesa della esaustività ma offrono il sostegno di una guida critica e ragionata. Quantitativamente più consistenti sono le informazioni raccolte nei repertori dedicati alle cinematografie nazionali o di genere. Segnaliamo, tra le altre: il Dizionario del cinema italiano, suddiviso per Film, in cinque volumi cronologicamente ordinati, Attori, e Registi (Roma, Gremese, 1993-); il Dizionario del cinema americano, a cura di M. Ciment e J.-L. Passek (Roma, Gremese, 1993); M. Guidorizzi, Cinema francese 1930-1993 (Verona, Mazziana, 1993); R. de España, Directory of Spanish and Portuguese Film-Makers and Films (Trowbridge, Flicks Books, 1994); i dizionari dei film western, gialli, di fantascienza e horror curati da P. Farinotti per la SugarCo o la storia dei generi "in cento film" edita da Le Mani (tra gli argomenti: Musical americano, Commedia italiana, Poliziesco americano, ecc.). Tra i repertori dedicati ad argomenti più specifici segnaliamo, a puro titolo esemplificativo: International Directory of Cinematographers Set- and Costume Designers in Film pubblicato dalla FIAF (International Federation of Film Archives) a cura di A. Krautz (München etc., Saur. 1981-), ponderosa opera giunta al tredicesimo volume, suddivisa per nazionalità; H. Hecht, Pre-Cinema History. An Encyclopedia and Annotated Bibliography ot the Moving Image Before 1986 (London etc., Bowker-Saur, 1993); B. Miller, American Silent Film Comedies. An illustrated encyclopedia of persons, studios and terminology (Jefferson, McFarland & Company, 1995); J. L. Neibaur, The RKO features. A Complete Filmography of the Feature Films Released or Produced by RKO Radio Pictures, 1929-1960 (Jefferson, McFarland & Company, 1994); International guide to literature on film, a cura di T. Costello (London etc., Bowker-Saur, 1994); N. Schmidt, Sub-Saharan African Films and Filmmakers: An Annotated Bibliography (London etc. H. Zell Publ., 1988-1994); R. Husmann [et al.], A Bibliography of Ethnographic Films (Münster, Hamburg, Lit, 1992).
Nelle Collezioni - circa cinquanta titoli - insieme alle storiche collane come "Il Castoro Cinema" e le diverse serie della Gremese, sono di recente acquisizione gli approfonditi apparati bibliografici della Greenwood Press dedicati ai personaggi dello spettacolo: "Bio-Bibliographies in the Performing Arts" e "Popular Culture Bio-Bibliographies".
Circa 40 le riviste di cinema della Lucchesi Palli, da "Variety" a "Cahiers du cinema" e "Positif" fino alle italiane "Cineforum", "Cinema nuovo", "Filmcritica", "Segno cinema", "Griffithiana".


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Musica
Il fondo originario della Lucchesi Palli conserva una considerevole raccolta di musica a stampa - costituita in prevalenza da edizioni ottocentesche di riduzioni e trascrizioni di pezzi operistici e strumentali (edizioni Ricordi, Lucca, Girard, Cottrau, Escudier ecc.) - e di testi storici e teorici sulla musica e sui musicisti. Ed è proprio la saggistica, insieme agli strumenti editoriali della ricerca di base, ad aver avuto un notevole ed articolato sviluppo nel settore Musica del fondo moderno della Lucchesiana.
La collocazione Musica è così suddivisa:

      • I. Biblioteconomia, Bibliografia, Cataloghi, Cataloghi tematici
      • II. Enciclopedie e dizionari
      • III. Raccolte poligrafiche (atti, annuari, miscellanee d'omaggio, ecc.)
      • IV. Teoria
      • V. Storia della musica (generale e per luoghi ed epoche)
      • VI. Saggi, biografie, ecc.
      • VII. Storia dell'opera e dei teatri lirici
      • VIII. Strumenti musicali (storia e tecnica)
      • IX. Etnomusicologia, musica popolare
      • X. Jazz, blues, rock
      • XI. Musica leggera.

Numerosi, nel catalogo della Lucchesi Palli, gli strumenti bibliografici per la ricerca di base nel campo delle discipline musicologiche. Tra le enciclopedie e i dizionari da segnalare almeno: Dizionario Enciclopedico della Musica e dei musicisti a cura di A. Basso, suddiviso in 4 v. di Lessico, 8 v. di Biografie e 1 v. di Appendice (Torino, UTET, 1983-19..); The New Grove Dictionary of Music and Musicians a cura di S. Sadie (London, Macmillan, 1980); Die Musik in Geschichte und Gegenwart in 16 v. (Kassel ; Basel, Bärenreiter, 1949-1973); Das Grosse Lexicon der Musik, a cura di M. Honegger e G. Massenkeil (Freiburg etc., Herder, 1978-1982). Su argomenti più specifici: The New Grove Dictionary of musical instruments a cura di S. Sadie, 3 v., (London, Macmillan, 1985); The New Grove Dictionary of Opera a cura di S. Sadie, 4 v., (London, Macmillan, 1992); Dizionario dell'opera, a cura di P. Gelli (Milano, Baldini & Castoldi, 1996); K. J. Kutsch, Grosses Sängerlexicon, 4 v. (Bern und Stuttgart, Francke, 1987-1994); The New Grove Dictionary of American music a cura di H. W. Hitchcock e S. Sadie, 4 v., (London, Macmillan, 1986, rist. 1992); G. Strahle, An early music dictionary, Cambridge, C. University Press, 1995.
Tra le tante trattazioni storiche sulla musica nel suo complesso e per epoche, luoghi, forme e generi ricordiamo, insieme alle opere generali di Abbiati, Confalonieri, Mila, Della Corte e Pannain, almeno la traduzione italiana della New Oxford History of Music (Storia della musica, Milano, Feltrinelli, 1962-1974, in 10 v.) e la serie curata dalla Società Italiana di Musicologia (Storia della musica, Torino, EDT, 1977-1980). Inoltre: i volumi sulla "Storia della musica italiana da Sant'Ambrogio a noi" (Milano, Bramante, 1969-1985); Musica in scena. Storia dello spettacolo musicale, diretta da A. Basso (Torino, UTET, 1995-, in corso di pubbl.; inoltre, dallo stesso Basso una Storia dell'opera pubblicata nel 1977); Storia dell'opera italiana a cura di L. Bianconi e G. Pestelli (Torino, EDT, 1987-).
Per lo studio del patrimonio musicale manoscritto e a stampa e della letteratura critica ad essa riferita la Lucchesi Palli mette a disposizione i principali repertori bibliografici, a partire dalle storiche opere del Fétis, dell'Eitner e del Vogel fino ai lavori curati dal Sartori e ai più moderni strumenti di ricerca, tra i quali: Répertoire International des Sources Musicales (RISM), in diverse serie di volumi a stampa e CD-ROM, il Répertoire International de Littérature Musicale (RILM), consultabile anche nell'edizione, continuamente aggiornata, su CD-ROM, il Répertoire International de la Presse Musicale (RIPM).
Insieme a questi repertori di base vanno ricordati i cataloghi di grandi biblioteche o agenzie catalografiche nazionali, tra i quali spiccano, per quantità ed importanza, The Catalogue of Printed Music in the British Library to 1980 (CPM), in 62 v., e il British Catalogue of Music (1957-1985), che si affiancano alle numerose pubblicazioni che documentano quanto posseduto da piccole e grandi biblioteche ed istituti musicali. Inoltre, su CD-ROM, è consultabile la base dati musicale, contenente circa 1.500.000 di record, estratta da OCLC (On-line Computer Library Center), l'imponente catalogo collettivo di centinaia di biblioteche sparse per il mondo.
Non possiamo citare i tanti repertori tematici, dedicati a determinate forme musicali, a singoli musicisti, alla produzione di stampatori ed editori, alle cronologie di teatri. Ad esempio, per i libretti d'opera, sono presenti numerosi cataloghi, suddivisi per epoche, luoghi, raccolte, tra i quali soprattutto C. Sartori, I libretti italiani a stampa dalle origini al 1800 in 5 v. (Cuneo, Berola & Locatelli, 1990-1992).
Nelle Collezioni, insieme alle numerose collane di saggi di interesse musicologico (edizioni Olschki, Ricordi, Libreria Musicale Italiana, ecc.), la Lucchesi Palli possedie numerose serie di musica a stampa o manoscritta: "Renaissance music in facsmile", "The italian oratorio", "Italian secular song 1606-1636", "The Italian Cantata in the seventeenth century", "Italian Opera, 1640-1770", "The Sixteenth-Century Chanson", "Sixteenth-Century Motet", "Sixteenth-Century Madrigal", "Italian Instrumental Music of the Sixteenth and Early Seventeenth Centuries", "Early Eighteenth-Century Continuo Sonata", "Early Romantic Opera", "Italian Opera, 1810-1840", tutte pubblicate dalla Garland, e "Polyphonic music of the fourteenth century", edizioni dell'Oiseau-Lyre. Di recente acquisizione i cataloghi di alcune case editrici specializzate, tra cui la Broude Brothers, la Alamire e la Minkoff.
Tra i Periodici, le principali riviste del settore, tra le quali "Nuova rivista musicale italiana", "Musica e realtà", "Rivista italiana di musicologia", "Studi musicali", "L'Avant-Scène Opéra". Di più recente acquisizione le testate "Early music", "Early Music History", "Imago Musicae", "Journal of the american musicological society", "Il Saggiatore musicale", "EM. Annuario degli archivi di etnomusicologia dell'Accademia di Santa Cecilia".
Non è certo solo la musica del passato oggetto di studi e ricerche. Quello che è già successo con il jazz o con la musica popolare sta avvenendo per quel composito insieme di forme e fenomeni musicali definiti genericamente, e spesso impropriamente, pop(ular) music, musica leggera o "di consumo" - pop, rock, canzone, new age, ecc. - che sono sottoposti a processi di "storicizzazione" e di interpretazione condotta attraverso strumenti bibliografici non dissimili a quelli utilizzati per la musica colta. La Lucchesi Palli sta documentando questo particolare indirizzo della ricerca musicale con l'acquisizione di una serie di pubblicazioni, comprendenti opere per la ricerca e la consultazione di base, monografie su singoli artisti e gruppi musicali, raccolte di testi di canzoni, studi teorici e critici. Limitandoci a citare qualche titolo di carattere enciclopedico e bio-bibliografico, segnaliamo: Enciclopedia del rock in 4 v. (Milano, Arcana, 1989-90), Enciclopedia del rock italiano (id., 1993), P. Scaruffi, Storia del rock, 4 v. (id., 1989), Enciclopedia rock hard & heavy a cura di J. A. van den Heuvel, G. L. Fergusson, Song finder. A Title Index to 32.000 Popular Songs in Collections, 1854-1992 (Westport, London, Greenwood Press, 1995); B. J. Leyser, Rock stars/Pop stars. A Comprehnsive Bibliography, 1955-1994 (Westport, London, Greenwood Press, 1994). Per la musica jazz segnaliamo almeno: The New Grove Dictionary of Jazz, a cura di B. Kernfeld (London, MacMilllan, 1988).


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Prospettive future
Abbiamo cercato di mostrare, nei limiti delle pagine disponibili, il carattere, del tutto particolare, di questa sezione della Biblioteca Nazionale. I numerosi lettori che la frequentano orientano le proprie ricerche in egual misura verso i fondi storici e le raccolte moderne. Ed è interessante constatare la corrispondenza pressoché immediato tra l’acquisto di nuovi libri e la loro consultazione da parte di un pubblico particolarmente attento alle novità editoriali nelle discipline dello spettacolo e della comunicazione.
Al momento in cui scriviamo la Lucchesi Palli sta vivendo una crisi di crescita, che imporrebbe una riorganizzazione delle sue belle sale con vista sul golfo per superare i limiti di spazio che comprimono lo sviluppo delle collezioni - che, per la loro stessa natura, devono essere continuamente aggiornate con nuove acquisizioni - e per una più razionale organizzazione dei servizi al pubblico. Le tecnologie informatiche e multimediali offrono, da questo punto di vista, un notevole aiuto. Nello spazio di un compact può essere racchiuso il contenuto di decine di ponderosi volumi cartacei, con una velocità e versatilità della ricerca fino a ieri inimmaginabili. La Lucchesi Palli, come abbiamo visto, si sta dotando di opere di consultazione in CD-ROM che affiancano, o in alcuni casi sostituiscono del tutto, quelle a stampa. Al momento l'utilizzo delle banche dati elettroniche è in fase sperimentale, in attesa che tutta la biblioteca organizzi tecnicamente un servizio al pubblico, mettendo a disposizione una adeguata rete di terminali
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(dicembre 1997)


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