Le arti dello spettacolo in biblioteca: la "Lucchesi-Palli" |
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Gennaro
Alifuoco, Rosaria Borrelli
Le
arti dello spettacolo in biblioteca:
la "Lucchesi Palli"
Da: La Biblioteca Nazionale di
Napoli. Memoria e orizzonti virtuali.
Napoli, 1997
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Storia
di una donazione
La
Biblioteca Lucchesi Palli nacque nel 1888 allorché il conte Febo
Edoardo Lucchesi Palli dei principi di Campofranco donò la sua ricca
biblioteca drammatica con annesso Archivio musicale allo Stato italiano
affinché l'aggregasse alla Biblioteca Nazionale di Napoli.
La famiglia Lucchesi Palli era una delle più illustri dell'epoca
e ancora oggi vanta discendenti sia a Napoli che in Sicilia. Il
conte Edoardo nacque a Milano il 13 ottobre 1837, secondogenito
(dopo una femmina, Clotilde) del conte Ferdinando e della cantante
lirica Adelaide Tosi. Il padre, capostipite del ramo cadetto di
Napoli, rivesti la carica di console generale delle Due Sicilie
negli Stati Uniti ed in seguito fu inviato straordinario e ministro
plenipotenziario in Spagna. Scrisse varie opere di carattere economico
pubblicate a Napoli ed a Palermo. La madre, soprano di grande successo,
ebbe una vita teatrale breve ma gloriosa. Figlia di un avvocato
di Milano, allieva di Crescentini, esordì alla Scala nel
1821 nella Fedra di Mayr. Oltre che a Milano, si esibì al
San Carlo di Napoli e in varie città d'Europa fra cui Madrid e Vienna.
Portò al successo opere di Donizetti e Bellini, di Mercadante e
Pacini.
Fin da giovanissimo Edoardo si rivelò grande estimatore ed appassionato
di cose teatrali. Nella sua bella casa sita in via Chiaia 216 (palazzo
Giroux), aveva fatto costruire un piccolo teatro. Con l'approvazione
e l'incoraggiamento della contessa madre, il giovane metteva in
scena opere di prosa dei migliori autori contemporanei (Carlo Cosenza,
Giulio Genoino, Federico Riccio) e commedie tradotte dal francese,
per la regia di Raffaele Moreno, Achille Majeroni e talvolta dello
stesso Riccio. Il "Teatro Accademico" in casa della contessa Lucchesi
Palli fu particolarmente attivo negli anni fra il 1853 e il 1857,
come attestano le notizie apparse sui giornali dell'epoca.
La passione per il teatro di Edoardo andò ben oltre gli anni della
giovinezza. Alla fine degli anni '80 si trovò in possesso di un
ingente patrimonio librario e manoscritto - di argomento teatrale
e musicale, ma non solo - raccolto in quasi un trentennio di ricerche
minuziose con esborso di notevoli somme di denaro. Nel 1887, incoraggiato
anche da Achille Torelli, concepì il disegno di offrire allo Stato
la sua ricca biblioteca. In realtà il conte avrebbe preferito legare
il suo nome ad un istituto specificamente napoletano e aveva pensato
al Museo Filangieri, ma palazzo Cuomo mancava di locali adatti.
Si rivolse allora al Comune perché trovasse altrove degli
spazi, ma l'amministrazione municipale continuava a temporeggiare.
Ne nacque un caso di cui la stampa cittadina si occupò diffusamente
ed in termini assai poco lusinghieri per i pubblici amministratori.
Dopo circa un anno di inutili sollecitazioni, il conte approfittò
di una visita a Napoli del ministro dell'Istruzione Boselli per
sottoporgli il progetto della donazione. Con grande sensibilità
Boselli mise a disposizione due sale della Biblioteca Nazionale,
allora nella sede del Museo, l'antico palazzo degli Studi. Una terza
sala fu concessa nel 1892 per collocarvi la sezione legale.
La munificenza del conte non si limitò solo al dono di libri e manoscritti:
egli volle offrire anche mobili e scaffali facendoli trasportare
ed adattare a proprie spese. Chiamò insigni artisti ed artigiani
per la decorazione e l'abbellimento delle sale. Ignazio Perricci
fu incaricato dell'architettura delle decorazioni e del disegno
sia del pavimento che degli stigli. L'adattamento della mobilia
preesistente e l'esecuzione della nuova fu affidata ad una delle
più rinomate officine di Napoli, quella dell'ebanista Germano Masia.
I soffitti e le pareti vennero decorati a fresco ad opera di Paolo
Vetri, genero ed allievo del Morelli. In più il conte volle rendere
amministrativamente autonoma la biblioteca dotandola di una rendita
annua di 3.000 lire da utilizzare per l'incremento delle raccolte
e la manutenzione dei locali.
Nello strumento di donazione stilato a Roma il 20 ottobre 1888,
presso il notaio Umberto Serafino, veniva, tra l'altro, stabilito
il divieto che la Biblioteca Lucchesi Palli con l'annesso Archivio
musicale "fossero trasportati in altra città sia separatamente sia
insieme alla Biblioteca Nazionale". L'atto di donazione, con decreto
del 25/11/1888, veniva poi pubblicato nella G.U. del 15/12/1888.
L'ultimo regolamento interno, di qualche anno dopo (G.U. 8/1/1901)
al punto n. 20 fa espresso divieto di dare in prestito alcun libro
della Lucchesiana.
Al conte Edoardo però il destino doveva negare la gioia di veder
ultimata e a buon fine l'opera per la quale si era tanto prodigato:
una breve e dolorosa malattia lo conduceva alla tomba il 10 agosto
1903, per cui l'ultimo documento relativo alla donazione, il perfezionamento
del contratto, datato 2 agosto 1904, fu firmato, da una parte, dagli
eredi - Leopoldo, Adinolfo e, per Ferdinando (console d'Italia a
Lugano), dal marchese Giuseppe Perez Navarrete - e dall'altra, dall'allora
direttore della Nazionale Emidio Martini, innanzi al notaio Alfonso
Martorelli.
Fu desiderio del conte, come testimonia la legenda del fregio nella
volta della sala di lettura, che il bibliotecario ed il sottobibliotecario
della Lucchesi Palli dovessero essere scelti tra "i più rinomati
cultori" della letteratura drammatica. Ed infatti il primo bibliotecario
destinato alla direzione della Lucchesiana fu il celebre commediografo
Achille Torelli che ne assunse l'incarico nel 1897, quando la biblioteca
era ancora in via di allestimento, e lo lasciò nel 1900, in seguito
a divergenze sorte fra il conte e il direttore della Nazionale Vito
Fornari. L'incarico fu affidato per breve tempo a Giulio Massimo
Scalinger, quindi, dal 1° settembre 1902, passò a Salvatore
Di Giacomo che lo conservò per circa un trentennio. In realtà è
solo nel 1903, ben quindici anni dopo l'atto di donazione, che iniziava
il trasporto dei volumi dalla casa del conte alla biblioteca, presi
in consegna da Di Giacomo.
La Lucchesi Palli fu finalmente aperta al pubblico nei primi mesi
del 1905. Era costituita da circa 30.000 volumi fra libretti d'opera,
drammi, commedie e giornali, non mancavano spartiti e autografi
e comprendeva persino una ricca collezione di opere letterarie giapponesi
ed una sezione legale, fornita di memorie giuridiche, in parte raccolte
negli anni dal conte ed in parte donate da vari giureconsulti del
foro partenopeo. La biblioteca era organizzata in tre sale e così
ordinata: nella prima, nell'ordine inferiore, erano collocati i
giornali politici in genere, mentre nell'ordine superiore, divisi
per argomento, volumi di scienze, arte, storia, classici, letteratura
e viaggi; nella seconda le riviste ed i giornali politici napoletani
dal 1848; nella terza le opere di teatro e musica.
Questa sistemazione non doveva durare a lungo: la questione della
carenza di spazio, da tempo sollevata da Vito Fornari e che coinvolgeva
tutta la Nazionale, giunse ad una soluzione nel 1922, quando il
ministro Anile, con decreto del 2 agosto, decideva il trasferimento
della Biblioteca Nazionale a Palazzo Reale. Il trasporto della Lucchesi
Palli iniziava il 20 marzo 1925, nonostante "le più ampie e formali
proteste e riserve" inoltrate a Benedetto Croce, presidente della
commissione di vigilanza preposta al trasporto del materiale librario.
Con lettera datata Napoli, 1° dicembre 1924, il conte Adinolfo
Lucchesi Palli faceva ampie rimostranze sia per il trasferimento
in sé, che alienava alla biblioteca gli affreschi di Paolo Vetri,
sia per la scelta dei locali, la cui altezza era insufficiente a
contenere l'intera scaffalatura, che di conseguenza avrebbe dovuto
essere abbassata e quindi deturpata. A tal proposito il conte Adinolfo
cita più volte nella lettera l'art. 3 dell'atto di donazione che,
mentre prevede il trasporto della Lucchesiana in altro edificio
di Napoli, pone la condizione che la biblioteca sia "conservata
con gli scaffali ben situati" e che qualora ciò non si potesse ottenere,
"dovrà il Governo accordarsi col Municipio o con la Provincia di
Napoli o con particolari istituti dipendenti dal Governo affinché
la Biblioteca e relativo Archivio musicale sieno comodamente conservati
in altro edificio di Napolí". Il conte conclude col suggerimento,
confortato dal parere dell'ing. Silvestri, di elevare il soffitto
delle sale, opera il cui costo avrebbe avuto un valore senz'altro
inferiore a quello dei suddetti scaffali.
In ogni modo alla lettera non fu dato nessun seguito e gli scaffali
vennero abbassati perdendo la bella cornice che li coronava. Questo
non fu l'unico spostamento subito dalla Lucchesi Palli, destinata
a cambiare sede ancora due volte prima di trovare la sua sistemazione
definitiva al secondo piano, negli attuali locali che godono la
vista dei giardini pensili e del mare.
Oggi la Lucchesiana occupa 12 sale: il nucleo primitivo si è incrementato,
mediante acquisti e doni, nelle tre direzioni di musica, cinema
e teatro. I fondi storici conservano, in parte, la collocazione
originale (I, II, III e IV Sala) e sono costituiti in prevalenza,
ma non esclusivamente, da opere teatrali e letterarie in edizioni
italiane e straniere. Di rilievo la raccolta manoscritta, comprendente
documenti di notevole interesse, come, ad esempio, una cospicuo
gruppo di lettere di Giuseppe Verdi, nonché autografi, tra gli altri,
di Meyerbeer, P. Colletta, Rossini, Liszt, A. France, Paisiello,
Mercadante, Petito, D'Annunzio. Ricchissima la collezione di giornali
- quotidiani, politici, satirici, illustrati, di moda e costume
- a partire dai primi decenni dell'Ottocento. Cospicua la raccolta
di libretti d'opera, di cui è in corso di pubblicazione il catalogo
per la LIM di Lucca (limitatamente ai secoli XVII-XVIII), e la collezione
di canzoni napoletane. Da segnalare inoltre la Raccolta Di Giacomo
comprendente opere manoscritte e a stampa del grande poeta-bibliotecario.
Fra gli acquisti in antiquariato più corposí vanno citati: la Raccolta
Mastriani pervenuta nel 1961, il carteggio Torelli acquistato nel
1975, ed una raccolta di oltre 650 copioni teatrali dal 1850 al
1920, in uso presso la compagnie teatrali dell'epoca, acquistato
nel 1985. Fra i doni più cospicui bisogna ricordare: la Raccolta
De Martino (200 copioni teatrali donati nel 1946 dal 'pulcinella'
Giuseppe De Martino), la Raccolta Cennerazzo (oltre 970 copioni
manoscritti e un migliaio fra volumi e opuscoli appartenuti all'attore
italo-americano Armando Cennerazzo, deceduto nel 1957), la raccolta
De Leva (di prevalente interesse musicale, comprende spartiti, partiture
e ritratti di musicisti), la Raccolta De Muto (copioni ed opere
a stampa che costituivano il repertorio di Salvatore e Rosa De Muto).
In seguito al sisma del 23 novembre 1980, la Lucchesí Palli ha dovuto
subire ulteriori traversie: è rimasta chiusa per inagibílità dei
locali prima, e per consentire i lavori di consolidamento poi; ancora
una volta i volumi sono stati incassati e gli scaffali smontati,
finché, a lavori ultimati, ogni cosa è tornata al suo posto e la
sezione è stata riaperta al pubblico il 1° settembre 1987.
La Lucchesi Palli oggi
La Lucchesi
Palli è oggi, all'interno dell'ampia ed articolata struttura della
Biblioteca Nazionale di Napoli, un organismo vivo e in continua crescita.
I fondi storici ne costituiscono l'anima originaria e fondante, e
sono accresciuti da una politica di acquisti in antiquariato attenta
a individuare quei materiali - lettere, manoscritti, libri, fotografie,
incisioni, ecc. - che documentino la storia e la cultura dello spettacolo,
soprattutto - ma non esclusivamente - napoletane. Ma, insieme a questa
funzione di conservazione e studio delle testimonianze del passato,
la Lucchesi Palli si propone di assolvere ai compiti di una moderna
biblioteca dello spettacolo e della comunicazione - unica nel suo
genere nel Meridione - dedicata quindi, oltre che al teatro e alla
musica, al cinema, alla televisione, e, in misura minore, alla moda,
alla fotografia, ai nuovi media e alle nuove tecnologie dell'informazione.
Il suo patrimonio librario si sviluppa, e si incrementa - per ciascun
settore - in due direzioni parallele: da una parte le opere generali
di consultazione, bibliografie e repertori bio-bibliografici, cataloghi
specializzati, enciclopedie e dizionari, dall'altra la ricchissima
raccolta di monografie e periodici, che rappresenta, per quantità
e qualità, un saggio significativo della produzione editoriale italiana
degli ultimi decenni, con, in aggiunta, una quota non trascurabile
di opere straniere. L'obiettivo è quello di offrire agli utenti strumenti
di lavoro che rispondano ad esigenze diverse, dalla ricerca specialistica
alla semplice consultazione di base.
I cataloghi
Il catalogo
generale della Biblioteca Nazionale, per autori e per soggetti, è
ovviamente la fonte primaria di informazione per individuare i documenti
in essa raccolti, compresi quelli delle sezioni speciali come la Lucchesi
Palli. Inoltre, a partire dal 1991, il materiale librario è schedato
nella rete telematica SBN (Servizio Bibliotecario Nazionale), che
che rende possibile interrogare il catalogo da un terminale abilitato,
anche fuori dalla biblioteca - per esempio, via Internet - limitatamente
al materiale fino ad oggi schedato in rete. La Lucchesi Palli, oltre
ad avere immesso nella rete nazionale tutti i libri ricevuti a partire
dal 1991, sta svolgendo in parallelo un lavoro di catalogazione retrospettiva
dei propri fondi storici, che già da oggi permette di reperire nell'indice
SBN una percentuale significativa del proprio patrimonio storico dal
1830 in avanti.
Oltre
che nel catalogo generale a schede e nella rete SBN, è possibile effettuare
la ricerca nei cataloghi a schede della Lucchesi Palli, che offrono
ulteriori e più specifiche informazioni. I cataloghi sono organizzati
secondo il seguente schema:
- Autori: le opere a stampa sono ordinate alfabeticamente
sotto il nome dell'autore oppure, nel caso di opere anonime
o con più di tre autori, sotto la prima parola del titolo
(escluso gli articoli).
- Soggetti: le opere a stampa sono ordinate alfabeticamente
per voci di soggetto che ne descrivono sinteticamente il contenuto
(es.: Teatro - Storia - Sec. XIX; Opera in musica - Storia; Legni
(Strumenti musicali); Verdi, Giuseppe - Lettere e carteggi; Fellini,
Federico - Filmografia; Pirandello, Luigi - Così è se vi pare -
Rappresentazioni).
- Titoli: segnala, ordinate alfabeticamente per titoli,
le edizioni a stampa di testi letterari (opere narrative, poetiche,
teatrali, libretti d'opera, canzoni, ecc.)
- Periodici: ordinato alfabeticamente per testata
- Opere musicali: comprende opere musicali a stampa
(partiture, spartiti, edizioni in facsimile, canzoni, ecc.) ordinate
alfabeticamente sotto il nome del musicista oppure, nel caso
di opere anonime o composte da più di tre musicisti, sotto la
prima parola del titolo (escluso gli articoli).
- Manoscritti: comprende i fondi manoscritti (lettere
e carteggi, copioni teatrali, opere letterarie, ecc.) ed è suddiviso
per autori e per titoli
- Copioni teatrali: per autori e titoli
- Manoscritti musicali: per autori e titoli
- Raccolte fotografiche: per autori e soggetti
Le raccolte fotografiche e i copioni teatrali sono stati catalogati
con un programma informatico appositamente elaborato, e sono attualmente
in fase di schedatura le locandine teatrali. E' in via di ultimazione
il catalogo delle canzoni napoletane, prodotto anch'esso per mezzo
di un programma dedicato.
E' consultabile anche il vecchio catalogo della Lucchesi Palli,
tuttora utile per reperire le opere del fondo orientale e delle raccolte
iconografiche (di cui è in programma la ricatalogazione), ma anche
per ammirare l'accurato lavoro di Salvatore Di Giacomo, per trent'anni
alla guida della Lucchesi Palli, che ha vergato di sua mano gran parte
delle schede in esso raccolte.
Le raccolte
Le raccolte
librarie moderne che la Lucchesi Palli conserva sono, per la maggior
parte, raggruppate in tre sezioni principali - Teatro, Musica,
Cinema - a cui si affiancano le Collezioni e i Periodici.
A queste sezioni se ne aggiungono altre quantitativamente meno corpose:
Moda e Costume, Arte (e Fotografia), Letteratura,
insieme ad una circoscritta ma densa Raccolta Napoletana.
Ognuna
di queste sezioni tematiche è articolata, come vedremo, in sottosezioni,
anch'esse organizzate secondo un criterio, seppur generico, di classificazione
semantica, rispecchiato nella collocazione del libro, che riporta
il nome della sezione, il numero della sottosezione, e il numero di
sequenza (ad esempio: Teatro I 25; Cinema VI 199; Raccolta Napoletana
III 7). Questo offre al lettore, pur non essendo la Lucchesi Palli
una biblioteca a "scaffale aperto", con una rigida collocazione dei
libri per classi semantiche, un primo orientamento in una eventuale
ricerca effettuata direttamente sulle raccolte.
Nelle
Collezioni sono collocati, rispettando il numero di sequenza
editoriale, i libri che appartengono a quelle collane le cui pubblicazioni
sono in gran parte o in toto possedute e che si prevede continueranno
ad essere acquisite dalla biblioteca. Anche in questo caso l'eventuale
specificazione nella collocazione segnala gli ambiti tematici (ad
esempio: Coll. 16.3; Musica Coll. 5.54; Cinema Coll. 6.66).
Infine, i Periodici. Alla ricchissima e preziosa
raccolta di giornali e periodici del fondo storico della Lucchesiana
si è andato affiancando un cospicuo numero di testate italiane e straniere
che documentano la cultura dello spettacolo, sia sul piano scientifico
e critico che su quello della cronaca e dell'informazione. Anche i
periodici sono suddivisi per argomento.
Organizzazione delle raccolte
E' impossibile
sintetizzare il contenuto di un fondo che raccoglie migliaia di volumi
e che è in continuo accrescimento. Ci limitiamo perciò ad offrire,
per ogni sezione, uno sguardo d'insieme, con una particolare attenzione
per le opere di consultazione, i repertori e le bibliografie.
Opere generali
La Lucchesi
Palli dispone di alcune opere di consultazione generale, collocate
in Enciclopedie e Dizionari: tra le altre,
oltre ai vocabolari delle principali lingue classiche e moderne, l'Enciclopedia
Italiana, l'Enciclopedia del Novecento e il Dizionario
biografico degli italiani, tutte edite dall'Istituto della Enciclopedia
Italiana. Sempre nell'ambito delle opere generali, ma indirizzate
agli ambiti disciplinari di pertinenza della Lucchesi Palli, segnaliamo
il Dizionario biografico degli autori di tutti i tempi e di tutte
le letterature e il Dizionario letterario delle opere e dei
personaggi di tutti i tempi e di tutte le letterature, editi da
Bompiani, e soprattutto, l'Enciclopedia dello Spettacolo, fondata
da Silvio D'Amico, (Roma, Le Maschere, 1954-1968), tuttora un'opera
di riferimento insostituibile, con un prezioso volume - definito "Indice-Repertorio"
- che ordina alfabeticamente ben 145.000 titoli di drammi, opere,
film, ecc.
Teatro
La Lucchesi
Palli è, per vocazione e fondazione, una biblioteca teatrale, per
statuto affidata, alle origini, ad uomini di teatro, quali furono
Torelli e Di Giacomo. Insieme ai manoscritti il suo fondo originario
è ricchissimo di testi drammaturgici, saggi, collezioni, giornali.
Il nucleo più nutrito è otto-novecentesco, ma non mancano edizioni
più antiche, a partire dal '500. Anche se oggi l'attività e l'editoria
teatrale sono meno vivaci di quelle del secolo scorso, la Lucchesi
Palli continua nella lavoro di documentazione di questa disciplina
dello spettacolo.
Il settore
Teatro è articolato nelle seguenti sottosezioni:
- I. Storia del teatro e dei teatri
- II. Enciclopedie, dizionari, annuari, cataloghi
- III. Commedia dell'arte, maschere, marionette,
burattini
- IV. Repertori critici e bibliografici
- V. Storia e tecnica della danza
- VI. Storia e tecnica della recitazione
- VI. Monografie sugli attori e la vita teatrale
- VII. Testi teatrali
- VIII. Rito e folklore.
Molto nutrita la presenza di storie generali del teatro, a partire
da S. D'Amico, Storia del teatro drammatico, Milano, Garzanti,
1968, 5. ed., 4 voll., e dalle opere analoghe di V. Pandolfi (Storia
universale del teatro drammatico, Torino, Utet, 1964) e F. Ghilardi
(Storia del teatro, Milano, Vallardi, 1961) fino alle più recenti
opere di O. G. Brockett (Storia del teatro, Venezia, Marsilio,
1988) e G. Wickham (Storia del teatro, Bologna, Il Mulino,
1988). Innumerevoli le monografie sulle storie del teatro suddivise
per paesi, periodi e movimenti, a partire dallo spettacolo greco e
romano fino alle drammaturgie dei paesi extra-europei. Altrettanto
esauriente la documentazione sulla storia e l'attività dei singoli
teatri. Impossibile operare una selezione su migliaia di titoli. Ci
limitiamo quindi a segnalare qualche opera di consultazione generale,
di più recente acquisizione, inerente l'attività teatrale nel suo
complesso (autori, opere, rappresentazioni, attori, luoghi teatrali,
ecc.): Il Teatro. Repertorio dalle origini ad oggi, a cura
di C. Molinari, Milano, A. Mondadori, 1982; Who was who in the
theatre: 1912-1976. A Biographical Dictionary of Actors, Actresses,
Directors, Playwrights, and Producers ot the English-Speaking Theatre,
London, Pitman, 1978, 4 v. (con la continuazione: Contemporary
Theatre, Film, and Television, a cura di M. O'Donnell, Detroit,
Gale Reasearch Company, 1984); Enciclopedia del teatro del '900,
a cura di A. Attisani, Milano, Feltrinelli, 1980; The World encyclopedia
of the contemporary theatre, London-New York, Routledge, 1994-;
International dictionary of theatre, Chicago-London, St. James
Press, 1992-; International dictionary of ballet, Chicago-London,
St. James Press, 1992-; The Cambridge guide to Asian Theatre,
Cambridge, Cambridge University Press, 1993; The Cambridge guide
to American Theatre, Cambridge, Cambridge University Press, 1993;
The Cambridge guide to African and Caribbean Theatre, Cambridge,
Cambridge University Press, 1994; Kurt Gänz, The Encyclopedia
of The Musical Theatre, Oxford, Blackwell, 1994.
Nelle
Collezioni è nutrita la presenza di collane dedicate al teatro,
come la storica "Collezione di teatro Einaudi", la "Biblioteca teatrale"
Bulzoni e "Teatro" della Olschki o, tra quelle straniere, "Le voies
de la création théâtrale" o le diverse pubblicazioni della Garland.
Circa 50 i periodici teatrali, dalle storiche testate,
cessate o ancora in corso di pubblicazione, come "Scenario", "Il Dramma",
"Sipario", "Avant-scène théâtre", fino a quelle
più recenti, tra le quali "Drammaturgia".
Abbiamo tentato di dare un’idea delle opere di carattere generale
del settore Teatro della Lucchesi Palli, non potendo operare
una scelta tra i tanti saggi specialistici e opere di divulgazione
che affrontano i diversi aspetti dell'arte teatrale. Continuando a
limitarci al versante bibliografico, il lettore troverà gli strumenti
per affrontare una ricerca anche su temi specifici. Per fare un solo
esempio, lo studioso di Shakespeare, insieme alle tante monografie,
studi analitici o propedeutici, articoli di periodici, ha a disposizione
numerosi strumenti per la ricerca di base: tra gli altri, A Shakespeare
bibliography. The Catalogue of the Birmingham Shakespeare Library
in 7 v. (London, Mansell, 1971-19..), The Garland Shakespeare Bibliographies
e Shakespeare criticism della Garland, William Shakespeare.
The critical heritage in 6 v. (London and New York, Routledge,
(1974-81, rist. 1995) fino alla versione in CD-ROM delle Editions
and Adaptations of Shakespeare (Cambridge, Chadwick-Healey, 1995)
che permette di consultare e confrontare i testi delle 11 principali
edizioni shakespeariane, dal First Folio del 1623 fino alla
edizione di Cambridge del 1863-6, insieme a più di cento edizioni
di opere singole, apocrifi, adattamenti, ecc.
Cinema
La Lucchesi
Palli nasce negli stessi anni in cui il cinematografo muove i primi
passi. Da subito, la biblioteca recepisce l'importanza della nuova
arte: la presenza di riviste come "Penombra" (1917) o "Bianco e nero"
(1938) e di numerose monografie dei primi decenni del '900 testimoniano
un interesse che dal dopoguerra ad oggi diventerà centrale per la
Lucchesiana. Oggi le opere di argomento cinematografico possedute
dalla Lucchesi Palli sono tra le più consultate dai lettori, e continuamente
accresciute da nuove acquisizioni di opere italiane e straniere.
La collocazione Cinema si articola nelle seguenti
sottosezioni:
- I. Storie generali del cinema e cinematografie
nazionali
- II. Monografie su aspetti e problemi particolari,
biografie
- III. Enciclopedia e dizionari, annuari, repertori,
cataloghi
- IV. monografie su opere cinematografiche, recensioni,
sceneggiature
- V. Studi sulla televisione e la radio e, in
generale, sui mass-media
- VI. Studi e manuali di tecnica cinematografica,
televisiva, fotografica, ecc.
- VII. Cinema di animazione (e fumetto), cinema
per ragazzi
A questa si affiancano le collocazioni Cinema Collezioni
e Cinema Periodici. Inoltre, collocata nella Raccolta Paolella,
la Lucchesi Palli ha avuto in donazione, negli anni '70, la biblioteca
del critico cinematografico Roberto Paolella.
Anche e soprattutto in questo campo, contraddistinto
da una notevole vivacità editoriale che la cospicua raccolta della
Lucchesi Palli ben documenta, è impossibile segnalare un numero limitato
di titoli. Ancora una volta scegliamo alcune opere di riferimento
generale di recente acquisizione, omettendo di segnalare i testi fondamentali
sulla storia e la teoria del film - opere di Sadoul, Ejzenštein, Kracauer,
Aristarco, Chiarini, Bazin, ecc. - o i classici repertori - come il
Filmlexicon o l'Annuario dei cinema italiano - presenti
nel catalogo della Lucchesi Palli.
Uno sguardo d'insieme sulla produzione cinematografica
mondiale è offerto dai volumi della Variety film reviews (New
York e London, Garland, poi New Providence, R. R. Bowker, 1983-) che
raccoglie le recensioni di film apparse su Variety, la testata
di riferimento per l'industria dello spettacolo, a partire dal 1907.
Di ciascun film sono riportati credits e i dati di produzione.
Un altro potente strumento di ricerca è il Film Index International
in CD-ROM: curato dalla British Film Institute Library and Information
Services, contiene informazioni su circa 90000 film e 38000 personalità
dello spettacolo. Necessariamente più selettive e parziali le scelte
operate dai curatori di opere generali di dimensioni più ridotte:
il Dizionario universale del cinema di F. Di Giammatteo (Roma,
Editori Riuniti, 1985-86 e ed. successive); il Dizionario dei film
a cura di P. Mereghetti (Milano, Baldini & Castoldi, 1993 e ed.
successive); The International dictionary of film and filmmakers
(Chicago and London, St. James Press, 1985-87) non hanno la pretesa
della esaustività ma offrono il sostegno di una guida critica e ragionata.
Quantitativamente più consistenti sono le informazioni raccolte nei
repertori dedicati alle cinematografie nazionali o di genere. Segnaliamo,
tra le altre: il Dizionario del cinema italiano, suddiviso
per Film, in cinque volumi cronologicamente ordinati, Attori,
e Registi (Roma, Gremese, 1993-); il Dizionario del cinema
americano, a cura di M. Ciment e J.-L. Passek (Roma, Gremese,
1993); M. Guidorizzi, Cinema francese 1930-1993 (Verona, Mazziana,
1993); R. de España, Directory of Spanish and Portuguese Film-Makers
and Films (Trowbridge, Flicks Books, 1994); i dizionari dei film
western, gialli, di fantascienza e horror curati da P. Farinotti per
la SugarCo o la storia dei generi "in cento film" edita da Le Mani
(tra gli argomenti: Musical americano, Commedia italiana, Poliziesco
americano, ecc.). Tra i repertori dedicati ad argomenti più specifici
segnaliamo, a puro titolo esemplificativo: International Directory
of Cinematographers Set- and Costume Designers in Film pubblicato
dalla FIAF (International Federation of Film Archives) a cura di A.
Krautz (München etc., Saur. 1981-), ponderosa opera giunta al
tredicesimo volume, suddivisa per nazionalità; H. Hecht, Pre-Cinema
History. An Encyclopedia and Annotated Bibliography ot the
Moving Image Before 1986 (London etc., Bowker-Saur, 1993); B.
Miller, American Silent Film Comedies. An illustrated encyclopedia
of persons, studios and terminology (Jefferson, McFarland &
Company, 1995); J. L. Neibaur, The RKO features. A Complete Filmography
of the Feature Films Released or Produced by RKO Radio Pictures,
1929-1960 (Jefferson, McFarland & Company, 1994); International
guide to literature on film, a cura di T. Costello (London etc.,
Bowker-Saur, 1994); N. Schmidt, Sub-Saharan African Films and Filmmakers:
An Annotated Bibliography (London etc. H. Zell Publ., 1988-1994);
R. Husmann [et al.], A Bibliography of Ethnographic Films (Münster,
Hamburg, Lit, 1992).
Nelle
Collezioni - circa cinquanta titoli - insieme alle storiche
collane come "Il Castoro Cinema" e le diverse serie della Gremese,
sono di recente acquisizione gli approfonditi apparati bibliografici
della Greenwood Press dedicati ai personaggi dello spettacolo: "Bio-Bibliographies
in the Performing Arts" e "Popular Culture Bio-Bibliographies".
Circa
40 le riviste di cinema della Lucchesi Palli, da "Variety"
a "Cahiers du cinema" e "Positif" fino alle italiane
"Cineforum", "Cinema nuovo", "Filmcritica",
"Segno cinema", "Griffithiana".
Musica
Il fondo
originario della Lucchesi Palli conserva una considerevole raccolta
di musica a stampa - costituita in prevalenza da edizioni ottocentesche
di riduzioni e trascrizioni di pezzi operistici e strumentali (edizioni
Ricordi, Lucca, Girard, Cottrau, Escudier ecc.) - e di testi storici
e teorici sulla musica e sui musicisti. Ed è proprio la saggistica,
insieme agli strumenti editoriali della ricerca di base, ad aver avuto
un notevole ed articolato sviluppo nel settore Musica del fondo
moderno della Lucchesiana.
La collocazione
Musica è così suddivisa:
- I. Biblioteconomia, Bibliografia, Cataloghi,
Cataloghi tematici
- II. Enciclopedie e dizionari
- III. Raccolte poligrafiche (atti, annuari,
miscellanee d'omaggio, ecc.)
- IV. Teoria
- V. Storia della musica (generale e per luoghi
ed epoche)
- VI. Saggi, biografie, ecc.
- VII. Storia dell'opera e dei teatri lirici
- VIII. Strumenti musicali (storia e tecnica)
- IX. Etnomusicologia, musica popolare
- X. Jazz, blues, rock
- XI. Musica leggera.
Numerosi, nel catalogo della Lucchesi Palli, gli strumenti bibliografici
per la ricerca di base nel campo delle discipline musicologiche. Tra
le enciclopedie e i dizionari da segnalare almeno: Dizionario Enciclopedico
della Musica e dei musicisti a cura di A. Basso, suddiviso in
4 v. di Lessico, 8 v. di Biografie e 1 v. di Appendice
(Torino, UTET, 1983-19..); The New Grove Dictionary of Music and
Musicians a cura di S. Sadie (London, Macmillan, 1980); Die
Musik in Geschichte und Gegenwart in 16 v. (Kassel ; Basel, Bärenreiter,
1949-1973); Das Grosse Lexicon der Musik, a cura di M. Honegger
e G. Massenkeil (Freiburg etc., Herder, 1978-1982). Su argomenti più
specifici: The New Grove Dictionary of musical instruments
a cura di S. Sadie, 3 v., (London, Macmillan, 1985); The New Grove
Dictionary of Opera a cura di S. Sadie, 4 v., (London, Macmillan,
1992); Dizionario dell'opera, a cura di P. Gelli (Milano, Baldini
& Castoldi, 1996); K. J. Kutsch, Grosses Sängerlexicon,
4 v. (Bern und Stuttgart, Francke, 1987-1994); The New Grove Dictionary
of American music a cura di H. W. Hitchcock e S. Sadie, 4 v.,
(London, Macmillan, 1986, rist. 1992); G. Strahle, An early music
dictionary, Cambridge, C. University Press, 1995.
Tra le tante trattazioni storiche sulla musica nel
suo complesso e per epoche, luoghi, forme e generi ricordiamo, insieme
alle opere generali di Abbiati, Confalonieri, Mila, Della Corte e
Pannain, almeno la traduzione italiana della New Oxford History
of Music (Storia della musica, Milano, Feltrinelli, 1962-1974,
in 10 v.) e la serie curata dalla Società Italiana di Musicologia
(Storia della musica, Torino, EDT, 1977-1980). Inoltre: i volumi
sulla "Storia della musica italiana da Sant'Ambrogio a noi" (Milano,
Bramante, 1969-1985); Musica in scena. Storia dello spettacolo
musicale, diretta da A. Basso (Torino, UTET, 1995-, in corso di
pubbl.; inoltre, dallo stesso Basso una Storia dell'opera pubblicata
nel 1977); Storia dell'opera italiana a cura di L. Bianconi
e G. Pestelli (Torino, EDT, 1987-).
Per
lo studio del patrimonio musicale manoscritto e a stampa e della letteratura
critica ad essa riferita la Lucchesi Palli mette a disposizione i
principali repertori bibliografici, a partire dalle storiche opere
del Fétis, dell'Eitner e del Vogel fino ai lavori curati dal Sartori
e ai più moderni strumenti di ricerca, tra i quali: Répertoire
International des Sources Musicales (RISM), in diverse serie di
volumi a stampa e CD-ROM, il Répertoire International de Littérature
Musicale (RILM), consultabile anche nell'edizione, continuamente
aggiornata, su CD-ROM, il Répertoire International de la Presse
Musicale (RIPM).
Insieme a questi repertori di base vanno ricordati i cataloghi
di grandi biblioteche o agenzie catalografiche nazionali, tra i quali
spiccano, per quantità ed importanza, The Catalogue of Printed
Music in the British Library to 1980 (CPM), in 62 v., e il British
Catalogue of Music (1957-1985), che si affiancano alle numerose
pubblicazioni che documentano quanto posseduto da piccole e grandi
biblioteche ed istituti musicali. Inoltre, su CD-ROM, è consultabile
la base dati musicale, contenente circa 1.500.000 di record, estratta
da OCLC (On-line Computer Library Center), l'imponente catalogo collettivo
di centinaia di biblioteche sparse per il mondo.
Non
possiamo citare i tanti repertori tematici, dedicati a determinate
forme musicali, a singoli musicisti, alla produzione di stampatori
ed editori, alle cronologie di teatri. Ad esempio, per i libretti
d'opera, sono presenti numerosi cataloghi, suddivisi per epoche, luoghi,
raccolte, tra i quali soprattutto C. Sartori, I libretti italiani
a stampa dalle origini al 1800 in 5 v. (Cuneo, Berola & Locatelli,
1990-1992).
Nelle Collezioni, insieme alle numerose collane
di saggi di interesse musicologico (edizioni Olschki, Ricordi, Libreria
Musicale Italiana, ecc.), la Lucchesi Palli possedie numerose serie
di musica a stampa o manoscritta: "Renaissance music in facsmile",
"The italian oratorio", "Italian secular song 1606-1636", "The Italian
Cantata in the seventeenth century", "Italian Opera, 1640-1770", "The
Sixteenth-Century Chanson", "Sixteenth-Century Motet", "Sixteenth-Century
Madrigal", "Italian Instrumental Music of the Sixteenth and Early
Seventeenth Centuries", "Early Eighteenth-Century Continuo Sonata",
"Early Romantic Opera", "Italian Opera, 1810-1840", tutte pubblicate
dalla Garland, e "Polyphonic music of the fourteenth century", edizioni
dell'Oiseau-Lyre. Di recente acquisizione i cataloghi di alcune case
editrici specializzate, tra cui la Broude Brothers, la Alamire e la
Minkoff.
Tra i Periodici, le principali riviste del
settore, tra le quali "Nuova rivista musicale italiana", "Musica e
realtà", "Rivista italiana di musicologia", "Studi musicali", "L'Avant-Scène
Opéra". Di più recente acquisizione le testate "Early music", "Early
Music History", "Imago Musicae", "Journal of the american musicological
society", "Il Saggiatore musicale", "EM. Annuario degli archivi di
etnomusicologia dell'Accademia di Santa Cecilia".
Non è certo solo la musica del passato oggetto di
studi e ricerche. Quello che è già successo con il jazz o con la musica
popolare sta avvenendo per quel composito insieme di forme e fenomeni
musicali definiti genericamente, e spesso impropriamente, pop(ular)
music, musica leggera o "di consumo" - pop, rock, canzone, new
age, ecc. - che sono sottoposti a processi di "storicizzazione" e
di interpretazione condotta attraverso strumenti bibliografici non
dissimili a quelli utilizzati per la musica colta. La Lucchesi Palli
sta documentando questo particolare indirizzo della ricerca musicale
con l'acquisizione di una serie di pubblicazioni, comprendenti opere
per la ricerca e la consultazione di base, monografie su singoli artisti
e gruppi musicali, raccolte di testi di canzoni, studi teorici e critici.
Limitandoci a citare qualche titolo di carattere enciclopedico e bio-bibliografico,
segnaliamo: Enciclopedia del rock in 4 v. (Milano, Arcana,
1989-90), Enciclopedia del rock italiano (id., 1993), P. Scaruffi,
Storia del rock, 4 v. (id., 1989), Enciclopedia rock hard
& heavy a cura di J. A. van den Heuvel, G. L. Fergusson, Song
finder. A Title Index to 32.000 Popular Songs in Collections, 1854-1992
(Westport, London, Greenwood Press, 1995); B. J. Leyser, Rock stars/Pop
stars. A Comprehnsive Bibliography, 1955-1994 (Westport, London,
Greenwood Press, 1994). Per la musica jazz segnaliamo almeno: The
New Grove Dictionary of Jazz, a cura di B. Kernfeld (London, MacMilllan,
1988).
Prospettive future
Abbiamo cercato di mostrare, nei limiti delle pagine disponibili,
il carattere, del tutto particolare, di questa sezione della Biblioteca
Nazionale. I numerosi lettori che la frequentano orientano le proprie
ricerche in egual misura verso i fondi storici e le raccolte moderne.
Ed è interessante constatare la corrispondenza pressoché immediato
tra l’acquisto di nuovi libri e la loro consultazione da parte di
un pubblico particolarmente attento alle novità editoriali nelle discipline
dello spettacolo e della comunicazione.
Al momento in cui scriviamo la Lucchesi Palli sta vivendo una crisi
di crescita, che imporrebbe una riorganizzazione delle sue belle sale
con vista sul golfo per superare i limiti di spazio che comprimono
lo sviluppo delle collezioni - che, per la loro stessa natura, devono
essere continuamente aggiornate con nuove acquisizioni - e per una
più razionale organizzazione dei servizi al pubblico. Le tecnologie
informatiche e multimediali offrono, da questo punto di vista, un
notevole aiuto. Nello spazio di un compact può essere racchiuso il
contenuto di decine di ponderosi volumi cartacei, con una velocità
e versatilità della ricerca fino a ieri inimmaginabili. La Lucchesi
Palli, come abbiamo visto, si sta dotando di opere di consultazione
in CD-ROM che affiancano, o in alcuni casi sostituiscono del tutto,
quelle a stampa. Al momento l'utilizzo delle banche dati elettroniche
è in fase sperimentale, in attesa che tutta la biblioteca organizzi
tecnicamente un servizio al pubblico, mettendo a disposizione una
adeguata rete di terminali.
(dicembre 1997)
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