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Fondo librario "Soggettività femminile"
Teca delle nuove accessioni 2007

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Julia Kristeva, Melanie Klein. La madre, la follia, Roma, Donzelli, 2006

Dopo Colette e Hannah Arendt, Julia Kristeva – che è forse la più celebre teorica della psicoanalisi del nostro tempo – conclude la sua magistrale trilogia dedicata al genio femminile nel XX secolo con un volume su Melanie Klein (1882-1960). In queste pagine arriva a toccare nodi concettuali che la riguardano da vicino, riconoscendo nella Klein la più grande innovatrice della pratica psicoanalitica dopo Freud. Se quest’ultimo aveva posto al centro della vita psichica il complesso di Edipo e la funzione del padre, Melanie Klein si concentra sulla figura e sul ruolo della madre, individuando in essa la fonte non solo della creatività, ma del pensiero stesso, e indicando nel «matricidio» il cardine dello sviluppo psichico.
Madre di due figli e moglie infelice, Melanie Klein decide di entrare in analisi, diventando lei stessa, senza alcun tipo di istruzione superiore né una laurea in medicina, analista all’età di quarant’anni. Un percorso biografico e intellettuale straordinario, che apre la via a una nuova e provocatoria idea di maternità, rivoluzionando la stessa nozione di psiche. L’intreccio narrativo si fa ancora più avvincente perché Julia Kristeva riconosce in Melanie Klein una figura centrale nell’elaborazione della sua stessa visione teorica, una vera e propria madre spirituale, per cui misurarsi con il suo genio diventa occasione di confronto con se stessa e con il senso della pratica psicoanalitica. Un legame della massima profondità in quanto Melanie Klein «fu la prima a fare della psicoanalisi un’arte per curare la capacità di pensare», e senza di lei «non avremmo l’impronta che caratterizza la cultura moderna, vale a dire la contiguità con la follia e la varietà delle cure grazie alle quali siamo in grado di modularla».

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Nata nel 1941 in Bulgaria, Julia Kristeva insegna Linguistica e Semiologia all’Università di Parigi. Esponente di spicco della corrente strutturalista francese, ha poi rivolto i suoi interessi alla psicoanalisi. Tra le sue opere tradotte in italiano ricordiamo: In principio era l’amore. Psicoanalisi e fede (Bologna 1987). Dopo Colette (2004) e Hannah Arendt (2005), il volume su Melanie Klein conclude la trilogia dedicata al «genio femminile», per la cui pubblicazione la casa editrice Donzelli ha ricevuto il Premio Roma - «Amelia Rosselli» 2005.

(dalla quarta di copertina)

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