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Lucia. Interventi in occasione dell’incontro alla Mensa dei Bambini Proletari, 30 novembre 2007, a cura dell’Associazione “Madrigale per Lucia”, Napoli, Stampa Orgrame, [2008]

Per ricordare Lucia Mastrodomenico, il 30 novembre de1 2007, a quasi un anno dalla sua morte, l'associazione che porta il suo nome promosse un incontro presso la sede della Mensa Bambini Proletari, in Via Cappuccinelle a Tarsia. Per lasciare una traccia di questo momento che è stato di emozione e, insieme, di riflessione, vengono qui pubblicati gli interventi fatti in quella occasione (le relazioni) e le prime e-mail spedite, dopo l'incontro, all'associazione. (da: Premessa, p. 5)

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Lucia è andata via, per sempre, troppo presto, per Lei stessa che aveva ancora tanta voglia di vivere, di pensare, di amare. Lucia è andata via, per sempre, troppo presto, per Rocco e per me, lasciando un vuoto profondo e terribile che mai, per nessuno di noi due, sarà colmato.
Lucia è andata via, per sempre, troppo presto, per le tante che l'hanno amata, con le quali aveva relazione vera, conflittuale, incapace di bastarsi. […] Lucia è andata via, per sempre, troppo presto per Napoli, città da Lei tanto amata; per la politica, che mai s'interrogherà, a sufficienza, su quanto ha perso; per le donne ed il loro pensiero, che, nella differenza, incontravano le idee giuste e nuove di Lucia; per le bambine ed i bambini, proletari un tempo, ricchi e borghesi adesso, ma sempre centrali per Lucia, fonte di vita e di grande felicità, da amare, da adorare, da educare.
Ora c'è “Madrigale per Lucià”, un'associazione per ricordarla, un modo per essere fedeli al suo pensiero, al suo operare, al suo saper amare e litigare, con consapevolezza, come Lei ha sempre fatto: “chi mi sta di fronte, colei, colui con cui parlo, con cui sono in relazione, esiste davvero. È altro da me, ma è con me, se, per me, esiste davvero”. […] Come scrive Luce Irigaray su “Repubblica” del 28 novembre 2007: “... invece di volere ad ogni costo insediarsi in una politica che non è fatta da loro, né per loro e che suscita conflitti e rigetti anche fra di loro, le donne dovrebbero tentare di definire e praticare una cultura che corrisponda alla loro identità. Penso che le donne siano portatrici di valori relazionali che le rendono capaci di farsi promotrici di un'altra politica delle differenze e delle relazioni fra uomini e donne. Ma per promuovere un mondo nuovo c'è bisogno di pensiero ...”
Ecco di cosa avrebbe discusso Lucia se fosse stata qui stasera.
Lucia nel gennaio de1 1991, sul n. 6 di “Madrigale”, scriveva: “Alle donne che fanno politica nei partiti dico di precisare da dove si parla, chi parla, rendere esplicita la situazione di cui si parla, qual è l'interesse. Alle donne che fanno politica fuori dai partiti, di non spingere le proprie idee su un terreno non proprio ... È necessario distinguere - competere, creare non assimilazione, ma resistenza. Il mio lavoro ha una direzione, parte dalla sua materiale esistenza, per arrivare alla dignità della sua stessa esistenza. Una dignità nei confronti di se stesse e delle altre, un contegno adeguato nel fare, la consapevolezza del suo valore. La dignità non si misura solo occupando il posto giusto nel mondo (lavoro, danaro, potere) ma sapendo spendere la propria vita, le proprie risorse, per permeare, con la nostra tradizione, la storia. E nella nostra storia dobbiamo includere il senso profondo della povertà, non quella che gli altri ci costringono a vivere, ma quella che scegliamo, che si avvicina all'essenziale, alla semplicità, alla capacità di vivere le piccole cose; quella povertà che è nella storia del sud. Le donne qui non sono mai estranee agli accadimenti, nella loro presenza diffidano delle facili soluzioni, con pesante ingombro sembrano non esserci, ma spesso si tengono semplicemente fuori da situazioni vantaggiose per altri, il nostro destino segna altri traguardi, la logicità dei vantaggi e degli scambi tra donne qui ha altri esiti. La persuasione della ragione, prima dell'agire, arresta qualsiasi movimento. La lotta diventa il coraggio di progettare l'impensabile, in questa città, nelle nostre province. Un'avventura di cervello e di cuore che mai si accontenta solo dell'esistente”. (da: La memoria va tenuta in esercizio di Roberto Landolfi, pp.7-8)

Dall’indice: Premessa; Roberto Landolfi, La memoria va tenuta in esercizio; Maria Vittoria Monternurro, Presentazione dell’Associazione “Madrigale per Lucia”; Goffredo Fofi, Lucia, che non desistette, non disarmò; Conni Capobianco, Ho vissuto momenti di luce con Lucia...; Geppino Fiorenza, Una straordinaria perduta gratuità dell'azione sociale; Cinzia Mastrodornenico, In amicizia con Lucia; Bianca D'Arienzo, Belle come le collane di Lucia; Maria Filomena Ambrosanio, Agosto 2007: Percorso e luoghi del1’Irpinia visitati per una mostra per Lucia; Carmelo Colangelo e Carmen Tomeo, La conquista dell’incertezza; Lucia Mastrodornenico Premessa da “Gli anni '70 e Napoli”, Magistra, 1993.

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Collegamenti

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