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Attività e progetti | Gruppo di ricerca Soggettività Femminili | Teca 1/2003
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Teca delle nuove accessioni 1/2003

teca

Luisa Muraro, Le amiche di Dio. Scritti di mistica femminile, a cura di Clara Jourdan, Napoli, D’Auria, 2001

I testi della mistica femminile si possono leggere e studiare da più punti di vista, religioso, letterario, sociologico, psicoanalitico, filosofico… Ma nessuno di essi, io sostengo, può ignorare le strategie della libertà messe in atto dalle loro autrici…
Nella scrittura mistica, la donna è in rapporto con un altro che non è l’uomo. I testi sono parlati/parlanti di una esperienza di relazione i cui termini non stanno interamente nell’ordine di questo mondo…
Non c’è comprensione adeguata della cosidetta mistica femminile, detto semplicemente, se non vediamo come quelle donne che chiamo le amiche di Dio, siano riuscite a fare della relazione con il loro amico la loro risorsa di libertà per un’avventura celeste e terrena insieme…
...la loro scrittura si ispira liberamente…
La nozione di Dio cambiò -bisogna subito precisare- nel senso che divenne, paradossalmente, superflua, sostituita com’era da un’esperienza di relazione amorosa: con chi, la scrittura lascia non di rado sottinteso o dimentica addirittuta di dirci. Non la sostituì una nozione nuova e migliore; la novità era tutta nelle pratiche di vita e nel linguaggio. Ma la forza del pensiero non venne meno per questo, anzi Dio smise di parlare la lingua dei dotti e della Chiesa per esprimersi con quella delle canzoni d’amore, della vita quotidiana, del lavoro…

Luisa Muraro
foto tratta da:http://www.url.it/donnestoria/testi/classici/signoramur.htm

L’invenzione di pratiche cambiò la ricerca di perfezione con i suoi ritmi lenti e graduali, in una traiettoria discontinua costellata da arresti e cadute. I confini tra questo mondo e ciò che lo trascende straripano; l’ordine di questo mondo, figura provvisoria di un ordine esterno, si vede minacciato da una specie di disordine divino…
…lo straripamento non sa e non rispetta…
…la storia umana e la trascendenza divina sono superate da una siepe nella quale la libertà femminile fa un buco, la scrittura disegna il bordo…
Le scrittrici mistiche parlano di Dio come di una loro esperienza e di una loro relazione diretta e perfino esclusiva, poco o nulla badando a farlo coincidere con il Dio mediato dai dispositivi del potere …
Dio, dunque, come facente parte di un dispositivo simbolico “inventato” da donne per significare una verità apparente sconfinata ed eccessiva…
C’è nella tradizione mistica occidentale una presenza femminile da cui non si è potuto prescindere interamente…, non si è riusciti a mettere tra parentesi l’altro che è donna quando si è trattato di raccontare la storia dei rapporti tra il genere umano e Dio.
Il percorso della mistica prende impulso dalle vicissitudini di un’avventura amorosa fin dal primo momento in relazione con un altro da sé, e si sviluppa con il dispiego di invenzioni e pratiche il cui rigore non è inferiore a quello della logica e anzi lo supera, essendoci di mezzo sempre anche il desiderio…
… perché tiene aperti i confini e rompe i limiti…
…una maniera di pensiero che è ricca d’inventiva e strategia, ma non autosufficiente, né tesa a diventarlo, per non colmare, con le proprie operazioni ed i propri oggetti il vuoto della mancanza in cui soltanto si forma l’intelligenza dell’amore…(dall' introduzione, p. 8-15).

L'opera contiene: scritti su mistiche del XII-XIII sec., come Marguerita Porete e Guglielma, e di contemporanee, come Simone Weil e Clarice Lispector; inoltre una corposa bibliografia.


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