Fare
filosofia. Seminario a cura
di Laura Boella, Milano, CUEM, 1997
Il seminario Fare filosofia svoltosi tra aprile e giugno
1996 nell'ambito dell'insegnamento di Storia della filosofia
morale tenuto dalla prof. Laura Boella. Ad esso hanno partecipato
studiose che insegnano filosofia nei licei (Graziella Berto,
Delfina Lusiardi, Bruna Colombo) e giovani che si sono laureate
in Storia della filosofia morale e desiderano continuare a fare
filosofia (Simona Chinelli, Lina Fisauli, Paola Ferraris, Stefania
Ravasio, Francesca De Vecchi).
(quarta
di copertina)
Sommario:
- 24
aprile 1996, Laura Boella, Moralità del pensiero - Costruzione
di problemi attuali Pensare poeticamente - pensare politicamente
- 15
maggio, Graziella Berto, Lo spaesamento della filosofia
- 22
maggio, Delfina Lusiardi, Itinerari di perdita dell'innocenza
- 29
maggio, Simona Chinelli, L'Arbeit di Hans Blumenberg. La
filosofia e i gesti vitali “ovvi" e "affidabili"
- 5
giugno , Lina Fisauli, Elias Canetti. Vivere senza sopravvivere
- 12
giugno, Paola Ferraris, Etty Hillesum. Ascoltare dentro
il presente
- Stefania
Ravasio, Etty Hillesum e Dietrich Bonhoeffer. Affidarsi
a Dio per resistere al mal
- 18
giugno, Bruna Colombo, Affermazione dell'io e nascita della
coscienza. Due letture dell'Antigone
- 20
maggio 1997, Francesca De Vecchi, Pensiero e scrittura
in Ingeborg Bachmann
Cara.....,
le
pagine e i testi che ti invio valgono come un invito, diretto
a te e a altre, preciso subito, non genericamente interessate
alla filosofia, ma provviste di una formazione filosofica e
in grado di impegnarsi in un effettivo lavoro di studio e di
ricerca. L’invito è a partecipare a un seminario filosofico,
che intendo inaugurare nei prossimi mesi. A differenza dei seminari
che ho organizzato negli anni passati, questo non sarà un'occasione
d'incontro intorno a un tema, ma sarà "fatto", consisterà nelle
relazioni delle partecipanti. Per questo motivo, ho ritenuto
necessario proporre una riflessione preliminare sulla filosofia,
non intesa genericamente come interesse culturale, ma come pratica
specifica, non oggetto di dibattito e di conversazione, ma,
in un senso che spero non dovrebbe essere frainteso, scelta,
almeno parziale, di vita…La risposta che mi aspetto da te non
è un consenso o dissenso, ma la proposta concreta di una relazione
per il seminario, su di un tema da te scelto, attraverso il
quale mostrerai in che modo hai interpretato e messo in atto
il tuo “che cosa è la filosofia”…E altrettanto chiaro che dall'idea
di filosofia che ho abbozzato risultano
come centrali alcuni temi della nostra epoca: la libertà e l’agire,
la sua imprevedibilità, i suoi rischi e i suoi miracoli, e il
ruolo del soggetto, la sua innocenza, indifferenza, responsabilità
... Laura Boella (p. 5).
La
situazione della filosofia oggi ci presenta un notevole successo
del discorso filosofico, quando questo riesce, con scelte narrative
felici, a recuperare il tono di una saggezza quotidiana lievemente
stupita. Che si tratti del Mondo di Sofia o della biografia
di Heidegger di Zafranski o dei libri di Savater, è nato un
genere letterario che non solo divulga, ma riporta la filosofia
a un contatto, se non edificante, tranquillizzante con i grandi
interrogativì della vita. Per chi, come me, ha lavorato negli
ultimi anni per ricostruire la tradizione delle pensatrici del
nostro secolo - Hannah Arendt, Simone Weil, Maria Zambrano,
a cui si uniscono strettamente una scrittrice come Ingeborg
Bachmann e una poeta-scrittrice come Marina Cvetaeva - la recente
fortuna della filosofia, con tutto quanto può avere di maggiore
scioltezza nel valicare i confini della ricerca accademica e
anche di più facile accesso a figure fuori dell'ordine, come
spesso sono le pensatrici, crea al contrario un forte contraccolpo
pubblico. Se si pensa all'incontro, intenso e significativo,
tra filosofia e pubblico femminile avvenuto all'insegna della
scoperta di pensatrici come Weil o Arendt, si tratta di una
fase conclusa. Vengono invece in primo piano la questione del
mutamento delle pratiche di chi fa filosofia e di conseguenza
l'urgenza di legare strettamente il "che cos'è la filosofia?"
all'interrogazione sul ruolo dell'intellettuale. Collocare nella
tradizione filosofica la differenza sessuale è adesso per me
la stessa cosa di definirmi come intellettuale, docente di filosofia,
studiosa che vive e riflette su ciò che avviene nel punto in
cui il mio bisogno di verità, la promessa di bene e di bellezza,
che formulo o ricevo da testi e parole altrui, urta, tocca,
trova una misura vivente, ma del tutto squilibrata con la mia
singolarità… (da: Moralità del pensiero - Costruzione di
problemi attuali, di Laura Boella, p. 7).
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