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Attività e progetti | Gruppo di ricerca Soggettività Femminili | Teca 1/2003
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Teca delle nuove accessioni 1/2003

teca

Hanna Arendt, Il pensiero secondo. Pagine scelte, a cura di Paolo Terenzi, postfazione di Luigi Amincone

Una donna è tra i più grandi pensatori del Novecento. Per Hannah Arendt, la riflessione filosofica sull'esistenza è un pensiero secondo, vale a dire che esso deve essere secondo la realtà e venire dopo ciò che l'esperienza suggerisce agli uomini. Dallo stupore e non dal dubbio procede la conoscenza.
L'esperienza chiarisce all'uomo la stoffa di cui è fatto e il senso delle sue aspirazioni. Questa raccolta di brani della pensatrice tedesca, allieva distaccatasi poi da Heidegger, è un modo adeguato, anche per non addetti ai lavori, per avvicinarsi a una delle voci più acute e controcorrente del pensiero contemporaneo.
Hannah Arendt (Hannover 1906 - New York 1975), ebrea di nascita, allieva di Heidegger a Marburg, di Husseri a Friburgo, nel 1929 si laureò a Heidelberg sotto la guida di Karl Jaspers con una dissertazione su: Il concetto di amore in Agostino. Si trasferi a Berlino, poi visse tra Heidelberg e Francoforte. A causa della persecuzione nazista, lasciò la Germania per Parigi e di qui, nel 1941, raggiunse gli Stati Uniti, dove scrisse le sue opere maggiori: Vita activa (1958), Le origini del totalitarismo (1951 ), La banalità del male (1963), La vita della mente (postumo 1978).

(quarta di copertina)


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