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Attività e progetti | Gruppo di ricerca Soggettività Femminili | Teca 2/2003
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Teca delle nuove accessioni 2/2003

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Riguardarsi. Manifesti del movimento politico delle donne in Italia, anni’70-’90, a cura di Emma Baeri e Annarita Buttafuoco, Siena, Protagon Editori Toscani, 1997. (Catalogo della mostra organizzata dalla Fondazione Elvira Badaracco a Milano, presso il teatro dell’Unione femminile nazionale dal 22 febbraio al 20 marzo 1996).

Può apparire spudorato, inopportuno quindi, aprire una riflessione sulla storia del Movimento femminista italiano attraverso i suoi manifesti parlando di un'amicizia femminile; eppure, tra le due cose c'è un nesso, tanto casuale quanto voluto e necessario.
Si era già agli inizi degli anni Ottanta, anni di transizione nella nostra storia. Già erano nati molti Centri di documentazione, di studio, alcune librerie, i primi nuclei di archivi; già avevamo alle spalle dieci anni e più di presa di coscienza, come si diceva allora, e di lotte; già si parlava e scriveva di storia delle donne. Annarita Buttafuoco aveva fatto molte di queste cose; io, che fino a quel momento avevo tenuti separati illuminismo e femminismo, ero solo agli inizi di una mia riflessione tra politica e storia. Lei era stata invitata dall'Udi di Palermo per una conferenza sull'emancipazionismo italiano; io avevo in mente una ricerca sull'emancipazionismo catanese, che non ho ancora fatto. Andai a Palermo per capire e sapere. Mi fu chiesto di recarmi a prelevare Annarita in albergo. Non ricordo molte cose di quell'incontro. Ricordo solo che decisi di condividere con lei le mie abitudini palermitane: una carrozza un po’ sconnessa, un cavallo bruno sotto gli alberi del viale della Libertà, un ristorante vicino a piazza Politeama - pasta con le sarde, squisita - e un fitto parlare delle nostre vite. Da allora, molte parole e gesti, alcune cose importanti condivise: un'amicizia tessuta a trame larghe, la nostra libertà, e a trame fitte, un credito sempre aperto, a prudente distanza e ad affettuosa prossimità, convinte noi reciprocamente di voler spendere in questo nostro legame quanto di meglio abbiamo di noi stesse. Tutto ciò ha a che vedere con questa mostra, poiché l'incontro di due donne al crocevia del proprio desiderio di esistenza è nato (o è emerso) proprio in quegli anni Settanta nei quali questo desiderio si fece progetto politico rivoluzionario, non solo per noi.
Per questo, e per tutto quello che la mostra racconta, è valsa la fatica, e il piacere, di conservare, ordinare, mostrare un primo consistente nucleo di manifesti del Movimento femminista e del movimento politico delle donne in Italia.
Abbiamo cosi' voluto fornire materiali e proposte per un lavoro storiografico e per la lettura politica di una vicenda che solo da pochi anni costituisce oggetto di indagine utile a comprendere tutta la storia italiana degli ultimi trent'anni.
Il Movimento femminista, in particolare, affidò soprattutto al gesto e alla parola il proprio senso e non si pose il problema della trasmissione né politica né storica del suo patrimonio, nella baldanzosa certezza di essere la politica, di essere la storia. Volantini e manifesti, spesso senza data né luogo né firma, sono documenti consueti prodotti negli anni Settanta, fragili, effimeri, il cui reperimento è dovuto alla passione documentaria tenace di alcune, o al caso: è fortuna rinvenirne copia, e ogni copia ha un valore inestimabile … (da p.9)

Sommario: Riguardarsi di Emma Baeri; Le firme, i soggetti. Per una biografia dei gruppi femministi e del movimento politico delle donne in Italia a cura di Annarita Buttafuoco; Regesto delle illustrazioni a cura di Annarita Buttafuoco e Susanna Giaccai.

Collegamenti
http://www.storiadelledonne.it
http://www.aviva.org


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