Riguardarsi.
Manifesti del movimento politico delle donne in Italia, anni’70-’90,
a cura di Emma Baeri e Annarita Buttafuoco, Siena, Protagon
Editori Toscani, 1997. (Catalogo della mostra organizzata dalla
Fondazione Elvira Badaracco a Milano, presso il teatro dell’Unione
femminile nazionale dal 22 febbraio al 20 marzo 1996).
Può
apparire spudorato, inopportuno quindi, aprire una riflessione sulla
storia del Movimento femminista italiano attraverso i suoi manifesti
parlando di un'amicizia femminile; eppure, tra le due cose c'è un
nesso, tanto casuale quanto voluto e necessario.
Si
era già agli inizi degli anni Ottanta, anni di transizione nella
nostra storia. Già erano nati molti Centri di documentazione, di
studio, alcune librerie, i primi nuclei di archivi; già avevamo
alle spalle dieci anni e più di presa di coscienza, come si diceva
allora, e di lotte; già si parlava e scriveva di storia delle donne.
Annarita Buttafuoco aveva fatto molte di queste cose; io, che fino
a quel momento avevo tenuti separati illuminismo e femminismo, ero
solo agli inizi di una mia riflessione tra politica e storia. Lei
era stata invitata dall'Udi di Palermo per una conferenza sull'emancipazionismo
italiano; io avevo in mente una ricerca sull'emancipazionismo catanese,
che non ho ancora fatto. Andai a Palermo per capire e sapere. Mi
fu chiesto di recarmi a prelevare Annarita in albergo. Non ricordo
molte cose di quell'incontro. Ricordo solo che decisi di condividere
con lei le mie abitudini palermitane: una carrozza un po’ sconnessa,
un cavallo bruno sotto gli alberi del viale della Libertà, un ristorante
vicino a piazza Politeama - pasta con le sarde, squisita - e un
fitto parlare delle nostre vite. Da allora, molte parole e gesti,
alcune cose importanti condivise: un'amicizia tessuta a trame larghe,
la nostra libertà, e a trame fitte, un credito sempre aperto, a
prudente distanza e ad affettuosa prossimità, convinte noi reciprocamente
di voler spendere in questo nostro legame quanto di meglio abbiamo
di noi stesse. Tutto ciò ha a che vedere con questa mostra, poiché
l'incontro di due donne al crocevia del proprio desiderio di esistenza
è nato (o è emerso) proprio in quegli anni Settanta nei quali questo
desiderio si fece progetto politico rivoluzionario, non solo per
noi.
Per
questo, e per tutto quello che la mostra racconta, è valsa la fatica,
e il piacere, di conservare, ordinare, mostrare un primo consistente
nucleo di manifesti del Movimento femminista e del movimento politico
delle donne in Italia.
Abbiamo
cosi' voluto fornire materiali e proposte per un lavoro storiografico
e per la lettura politica di una vicenda che solo da pochi anni
costituisce oggetto di indagine utile a comprendere tutta la storia
italiana degli ultimi trent'anni.
Il
Movimento femminista, in particolare, affidò soprattutto al
gesto e alla parola il proprio senso e non si pose il problema
della trasmissione né politica né storica del suo patrimonio,
nella baldanzosa certezza di essere la politica, di essere la
storia. Volantini e manifesti, spesso senza data né luogo né
firma, sono documenti consueti prodotti negli anni Settanta,
fragili, effimeri, il cui reperimento è dovuto alla passione
documentaria tenace di alcune, o al caso: è fortuna rinvenirne
copia, e ogni copia ha un valore inestimabile … (da p.9)
Sommario:
Riguardarsi di Emma Baeri; Le firme, i soggetti. Per una
biografia dei gruppi femministi e del movimento politico delle donne
in Italia a cura di Annarita Buttafuoco; Regesto delle illustrazioni
a cura di Annarita Buttafuoco e Susanna Giaccai.
Collegamenti
http://www.storiadelledonne.it
http://www.aviva.org
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