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Attività e progetti | Gruppo di ricerca Soggettività Femminili | Teca 1/2004
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Teca delle nuove accessioni 1/2004

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La Voce delle Donne Libere in Afghanistan, a cura di Donne in nero, RAWA e HAWCA, Roma, Promograph Communication, 2003

Penso ed agisco perché mediazione, lotta contro povertà ed ingiustizia, non guerra o bombardamenti, siano la soluzione dei conflitti. Non sono un’anima bella. Ho testa e corpo nella complessità e contraddizioni dei conflitti.
Non entusiasmo – anche se un po’ non guasta – ma ricerca di soluzioni. Che però non possono essere la danza macabra di Bush e di Sharon o di Bin Laden o di Hamas, che distruggono persone, natura, diritti umani e sociali. Le divisioni tra assi del bene e del male ci riportano al Medioevo, minando lo Stato di diritto.
I taliban sono “stati sconfitti”, non la loro ideologia. Molte delle loro pratiche non aliene a gran parte delle forze oggi al governo, continuano.
I profughi tornano, ma abbandonati a se stessi.
Le scuole riaprono, ma contro le ragazze a Ghazni hanno gettato una bomba. I cinema riaprono con divieto di mostrare film indiani perché vi sono donne senza velo. Alla radio e alla TV è fatto divieto alle donne di cantare. Violenze e stupri sono all’ordine del giorno. L’uso di papaveri è sempre per la morte e i profitti. La ricostruzione rischia di avvenire con la perdita di sovranità afghana a favore del dollaro e della corruzione.
Per questo e molto altro i nostri aiuti economici e sociali devono essere rapidi ed efficaci, condizionati dagli accordi di Bonn e devono dare forza alla formazione di strutture ed infrastrutture di uno Stato di diritto e a quella parte della società civile, donne in primo luogo, che hanno cuore e testa per libertà, giustizia, sviluppo e pace per tutti e tutte. (Luisa Morgantini, Sulla situazione in Afghanistan. Sessione Plenaria del Parlamento Europeo, 4 settembre 2002).

(quarta di copertina)

Ingrandisci - foto di Mario Laporta

Questo dossier è dedicato alle donne che in Afghanistan hanno visto e vissuto quello che mai sarà raccontato fino in fondo, alle donne che si sono ribellate al dolore con pratiche di pace rischiando con i loro corpi per la liberazione e la libertà di tutta la popolazione afghana, ricordandoci che ogni loro atto è anche per chi come noi è alla ricerca di un futuro comune. (dalla presentazione)

Dal sommario: Con l’Afghanistan nel cuore; In nome del mio popolo…; La scuola nascosta; HAWCA - RAWA; Per essere il cuore pensante della baracca; Oltre il burqa. Donne al governo per la democrazia; 8 marzo a Kabul; La Loya Jirga delle Donne; Buon lavoro Habiba; Nasreen e le altre; A proposito di fondamentalismo e integralismo; Per una riflessione sui fondamentalismi oggi; Sull’anniversario dell’11 settembre; Donne al bivio tra legge e tradizione; Guerra duratura anche per l'Italia; Denigrazione e paura, storia di profughe; Infanzia e istruzione; Oppio; Agenzie stampa sull’oppio; L’energia degli altri, rovina dell’Afghanistan; Cosa fa l’Unione Europea in Afghanistan; Cosa conosciamo dell’Afghanistan?; Cultura e tradizioni; Ricette afghane; Abbigliamento; Strumenti musicali; Piccolo dizionario; Afghanistan intreccio di culture; Chi sono le Donne in Nero; Quale pace in Afghanistan?; Bibliografia essenziale.

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