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Attività e progetti | Gruppo di ricerca Soggettività Femminili | Teca 1/2004
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Teca delle nuove accessioni 1/2004

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Giovanna Campani, Genere, etnia e classe: Migrazioni al femminile tra esclusione e identità, Pisa, Edizioni ETS, 2002.
Il volume affronta i concetti di genere, etnia e classe nel loro intreccio complesso, a partire dall'analisi delle migrazioni femminili, considerate nella loro dimensione storica e nelle dinamiche attuali. Vengono analizzate le esperienze che le migrazioni femminili hanno rappresentato e rappresentano in Europa e negli Stati Uniti. Sono fenomeni di fronte ai quali le stesse categorie dicotomiche tradizione/modernizzazione, emancipazíone/subalternità, individuo/comunità finiscono per rivelarsi inadeguate. Una ricchezza di esperienze, che hanno accresciuto nel tempo gli spazi di libertà delle donne. I percorsi di cambiamento delle donne si presentano come una combinazione di ruoli e di valori in stretta connessione alla specificità dei modelli femminili di liberazione e realizzazione.

Giovanna Campani è docente di Pedagogía Interculturale presso la Facoltà di Scienze dell'Educazione dell'Università degli Studi di Firenze. Da anni si occupa da un lato delle problematiche di genere, dall'altro delle migrazioni internazionali, delle relazioni interculturali e dei fenomeni di meticciato. Ha pubblicato in riviste nazionali e internazionali. Tra i volumi, ricordiamo: La rosa e lo specchio [a cura di, 1996]; Intercultural Education, Theories, Policies and Practices [con M.R. Trindade, G. Verma e D. Woodrow, 1997]; La educación intercultural en Europa: un enfoque curricular [con X. Besalù e J.M. Palaudarias, 1981; Spazi migratori e luoghi dello sviluppo [con E Carchedi, G. Mottura, 1999]; I colori della notte [con E Carchedi, G. Mottura, A. Picciolini, 1999].

(quarta di copertina)

Ingrandisci - Foto di Giorgio Di Dato

Cento anni fa dai moli dei principali porti italiani partivano i bastimenti per le lontane Americhe. Quadri e foto d'epoca raffigurano ancora i nostri immigrati e le loro famiglie quasi accampati sulle banchine in attesa della partenza. Ricordo in particolare un quadro di R. Gambogi, Gli emigranti, del 1895 e un altro di A. Tommasi che porta lo stesso titolo ed è dello stesso anno; inoltre una foto di anonimo del 1898: Emigranti in attesa di imbarco, conservata a Napoli. La rappresentazione del mondo circostante, fatta attraverso segni e figure, è con la parola e con lo scritto, uno dei più grandi e universali modi del comunicare, forse il più antico tra gli uomini. L’immagine visiva può in alcuni casi avere una forte valenza di documento, di descrizione, fornendo indicazioni essenziali che altrimenti sarebbero andate perdute.
Mi hanno sempre colpito le figure femminili. Nel quadro di Gambogi di lato due donne piangono mentre l'uomo (che sta per partire) tiene tra le braccia una bambina e un'altra si attacca ai suoi pantaloni come a trattenerlo. Nel quadro di Tommasi e ancor più nella foto invece anche le donne partono con tutta la famiglia e diventano centrali nell'immagine, l'anello forte che tiene insieme la famiglia …
In questi ultimi cento anni molte cose sono cambiate. Il nostro paese esportatore di mano d’opera ancora negli anni sessanta (in Francia, in Belgio, in Germania, in Svizzera) si è tramutato a sua volta in un paese ricco. Dove il benessere e il consumismo sono diffusi, un paese che per molti (più poveri di noi) ha cominciato a rappresentare “L’America”. Questa volta altre donne arrivano nelle nostre stazioni, nei nostri porti ed aeroporti in cerca di lavoro, di guadagno, per aiutare i propri figli, spesso lasciati nei paesi d’origine affidati a qualche parente. I lavori che queste donne vengono a svolgere nel nostro paese sono i più umili, quelli che le donne italiane, ormai più evolute si rifiutano di fare: servizi domestici, servizi di cura ad ammalati, handicappati e anziani. C’è poi tutto il variegato mondo dell’industria del sesso, la prostituzione a cui spesso ignare ragazze appena arrivate vengono avviate e costrette; si tratta di una spirale violenta di sfruttamento e di autoannullamento da cui poche donne riescono ad emanciparsi.
L’Autrice ci parla di donne che arrivano in Italia dai diversi angoli del mondo: donne asiatiche, nord africane, europee dell’est, latino-americane, donne quindi che provengono da percorsi di acculturazione diversi, su cui pesano destini esistenziali diversi, donne divise tra nostalgia e rimpianto da un lato, e integrazione e oblio dall’altro ... (da: Prefazione di Simonetta Ulivieri, p.13-15).

Ingrandisci - Foto di Giorgio Di Dato

Dal sommario: Prefazione di Simonetta Ulivieri; Introduzione; Hester Prynne e Bécassine; la letteratura sulle donne immigrate degli Stati Uniti ed in Europa; Genere, etnia e classe; Il nuovo contesto delle migrazioni internazionali e la componente femminile; Donne immigrate, descriminazione sul lavoro ed esclusione sociale; Donne immigrate, networks e vita associativa; Donne maghrebine in Europa e in Italia. Islam e cambiamento; Bibliografia.

Collegamenti

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Apri la pagina collegata Etnografia.it


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