Rosi
Braidotti, In metamorfosi. Verso una teoria materialista
del divenire, a cura di Maria Nadotti, Milano, Feltrinelli,
2002
Teorica
femminista che ama giocare con le metafore e muoversi tra linguaggi
all'apparenza distanti, alla filosofia al cinema, dalla teoria
politica alla semiotica, Rosi Braidotti si interroga sulle implicazioni
etiche, politiche e umane della condizione postmoderna e sul
rapporto tra donne e uomini, su ciò che li separa e li
unisce, sulla loro accidentata convivenza. L’obiettivo di fondo
è rivendicare il significato politico della specificità
sessuale, al di là delle sue definizioni storiche e culturali,
e la dimensione corporea della soggettività come presupposto
irrinunciabile per un materialismo radicale. Il libro rivisita
e ripropone nozioni chiave quali corporeità, immanenza,
differenza sessuale, nomadismo e materialità del soggetto,
e disegna una prima cartografia delle grandi trasformazioni
in atto nella condizione umana, esposta a una rete di mutazioni,
angosce e contraddizioni plurime, con un accento particolare
sulla tecnologia, l'immaginario mostruoso e la ricorrente ossessione
della "carne" nell'era dei tecnocorpi. All'interno
di uno scenario segnato dal ritorno alla legge del più
forte e all'arbitrarietà del potere, questo testo ardito
e visionario postula la necessità di un pensiero solido
e leggero, fluido e resistente, immaginifico ma non smemorato,
e di linguaggi porosi e versatili capaci di esprimerlo senza
irrigidirlo o cristallizzarlo in concetti guida.
Rosi
Braidotti insegna Women’s Studies all'Università di U~trecht.
'I'ra i suoi libri tradotti in italiano: Dissonanze, Le
donne e la filosofia contemporanea (1994), Soggetto
nomade. Femminismo e crisi della modernità (1995),
Madri, mostri, macchine (1996), Nuovi soggetti
nomadi (2002) e Baby boomers (con Mazzanti, Sapegno
e Tagliavini, 2003).
(quarta
di copertina)
...
Ho
dedicato Dissonanze alla figurazione dell’acrobata
che cammina su una corda tesa sul vuoto postmoderno. In Soggetti
nomadi ho danzato tra un insieme di variazioni musicali
e territoriali. In metamorfosi non è né
una corda tesa né una rete, bensì la fune del
bungee jumper, di chi si lancia nel vuoto, dondolandovi in modo
stuzzicante, facendovi rapide incursioni, per poi rimbalzare
ogni volta, sano e salvo, al punto di partenza. Si legge come
una mappa stradale, che regista itinerari eccentrici e curve
e svolte paradossali attorno a un certo numero di idee, speranze
e passioni che mi stanno particolarmente a cuore. Una mappa
che disegna la traiettoria di cambiamenti, trasformazioni e
percorsi in divenire. I capitoli crescono, ma anche si dipartono,
l’uno dall’altro, in una direzione che non sempre è lineare,
Qua e là i lettori dovranno esercitare l’arte della pazienza
e sostenere lo stress di un viaggio che non ha mete definite.
È un libro di esplorazioni e rischi, di convizioni e
desideri. Questi sono tempi strani, e strane cose stanno accadendo.(da:
Prologo p.19)
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Rosi
Braidotti (Università di Utrecht)
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