Naomi
Klein, Recinti e finestre. Dispacci dalle prime linee del
dibattito sulla globaloizzazione, a cura di Debra Ann Levy,
traduzione di Nazzareno Mataldi, Milano, Baldini&Castoldi,
2003
No Logo ha articolato
e messo in pagina i pensieri e gli interrogativi di una generazione
in movimento, ne ha fotografato la presa di coscienza e le prime
uscite pubbliche, accompagnandone il cammino e localizzandone
le proposte. Con questa formula il primo saggio di Naomi Klein
è diventato un best seller internazionale ed è
stato tradotto in 23 lingue.
Ma l'impegno della Klein a favore del Movimento non è
terminato né si è esaurito con quella pubblicazione,
anzi. Da quel mornento la giornalista canadese ha contribuito
instancabilmente al dibattito sulla globalízzazione,
sul suo impatto sulle economie minori e sul suo futuro. Recinti
e finestre riunisce due anni di interventi e commenti scritti
in occasione di manifestazioni e convegni in tutto il mondo,
testimonianze oculari e prese di posizione dal fronte della
battaglia sulla globalizzazíone; un quadro preciso di
proteste e possibilità, di speranze per il cambiamento
e barriere erette contro le stesse. Il saggio raccoglie i migliori
lavori della Klein, molti dei quali ancora inediti, su argomenti
come Nafta, ogm e fondamentalismi economici. Ma il libro riflette
anche e soprattutto sulla natura della resistenza: sulla protesta
di strada che ha sconvolto ed elettrizzato milioni di persone,
sui propositi di sovversione colorata, “carnevalizia” e pacifica,
e sull’apparente disorganizzazione che del movimento è
in realtà una grande forza.
Provocatorio, intelligente e appassionato, Recinti e finestre
è una guida di sopravvivenza al mondo delle grandi economie,
un diario della globalizzazione e delle sue conseguenze, un
documento su un periodo storico unico e irripetibile.
Naomi
Klein, nata a Montreal nel 1970, è la più celebrata
e premiata giornalista della sua generazione. Autrice del best
seller internazionale No logo (Baldine&Castoldi
2001) – battezzato da New York Times, Bibbia del Movimento –
la Klein collabora con alcune delle più prestigiose testate
americane ed europee: The Nation, The New Statesman, The
New York Times, e Ms Magazine.
(seconda
e terza di copertina)
“...
le forze di polizia possono dichiarare guerra a una protesta,
possono imparare a contenerla, possono costruire recinzioni
sempre più alte. Ma non c'è nessun recinto, alto
quanto si voglia, capace di contenere un vero movimento sociale,
perché è dappertutto. [...] Da anni noi
impegnati in questo movimento ci nutriamo dei simboli dei nostri
avversari: i loro marchi, i loro quartier generali, i loro summit.
Li abbiamo usati come slogan di protesta, come punti focali,
come strumenti per l'educazione popolare. Ma questi simboli
non sono mai stati i veri obiettivi: erano le leve, gli appigli.
I simboli erano solo le finestre. È ora di attraversarle.”
(Naomi Klein)
(quarta
di copertina)
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