Giuseppina
De Rienzo, La scirocca, Napoli, Graus editore, 2004
L’isola
come approdo reale e insieme immaginario di una testarda ricerca
di sé.
Ida “la scirocca”, protagonista del romanzo, punta al suo lembo
di terra e cielo: una Procida misteriosa da attraversare con
Enzo l’isolano, convinta che “quei giri stralunati” porteranno
a “chissà quali cambiamenti”.
In fuga da un passato che è ferita aperta, e sempre tentata
da forti passioni, Ida col suo male di vivere fa da specchio
alle altre figure femminili che nel romanzo animano un ventaglio
di storie e follie parallele, donne contagiate da un identico
morbo, antico e puntiglioso.
Ma è il corpo il motivo centrale del libro. Da “terreno
su cui avanzare” a semplice mezzo di identificazione, tiene
uniti anche i personaggi maschili: Angelo, che cerca “le cose
oltre le cose”; Manuele e Piero, prigionieri della loro fisicità;
l’enigmatico Enzo, impossibile figlio-amante che darà
all'intera vicenda un finale inaspettato.
Drammi e inquietudini sullo sfondo di un Sud che restituisce
- negli scorci dell'isola (mai svelata) come della costa flegrea
e della contrada di Iannarsi, pezzo di campagna tra Puglia e
Lucania - il senso di affanni e travagli che ogni donna si porta
dentro, quando avverte che il proprio destino è segnato
dal limite del corpo.
Giuseppina
De Rienzo, napoletana, vive gran parte dell'anno a Procida.
Laureata in Lingue e letteratura inglese all’Orientale di Napoli,
ha esordito con la narrativa pubblicando i romanzi La Pianura
del Circo, ed. De Agostini (premio narrativa e opera prima
“Città di Atella”); Passo d’Ombre, ed. Avagliano
(selezionato al Premio Strega; premio “Insula Romana”). Ha collaborato
a quotidiani e riviste, scrivendo, tra l'altro, racconti anche
per “Nord e Sud”, “Astolfo”, e per l’antologia Racconti
campomelani, ed. Caramanica. Ha ottenuto il premio speciale
“Procida, Isola di Arturo” - I luoghi di Elsa Morante - per
la raccolta di poesie Eri tu il cavallo, ed. Amadeus,
Les Poets Nouveaux. Attualmente collabora al “Corriere della
Sera - Corriere del Mezzogiorno”.
(dalla
seconda e terza di copertina)
Il
disagio che le era dentro somigliava ora a una punta di ferimento
che attraversava piano da parte a parte, qualcosa simile a una
bruciante umiliazione.
Cercò di riordinare i pensieri, si toccò i capelli,
si guardò i piedi scalzi. Si vide piccola, indifesa.
(dalla
quarta di copertina).
Collegamenti
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