Un’appropriazione
indebita. L’uso del corpo della donna nella nuova legge sulla
procreazione assistita, Milano, Baldini Castoldi Dalai,
2004
La
legge sulla procreazione assistita è una brutta pagina
del nostro Paese, punisce le donne, offende il desiderio di
maternità e paternità, umilia la ricerca e la
deontologia medica, ostacola la scoperta di cure per malattie
oggi inguaribili. Ferisce il principio di laicità dello
Stato …
In un certo senso lo Stato autorizza il suo braccio temporale
a introdursi nei recessi più segreti dell'identità
femminile e di coppia, quelli connessi alla procreazione […]
La possibilità di separare fin dal concepimento il figlio
dalla madre, sia pure sotto il profilo della legge, significa
introdurre nell’inquietante indistinzione originaria lo sguardo
vigilante di un terzo, quel curator ventris che inaugura
in modo più visibile di quanto sia stato finora il controllo
della sfera pubblica sulla fertilità femminile …
La
nuova legge proibisce il ricorso alle tecniche che utilizzano
gameti di donatore: saranno circa 10 mila le coppie costrette
a recarsi all’estero o a rivolgersi a un mercato clandestino
che, data la relativa semplicità delle procedure, non
tarderà a diffondersi a discapito di tutte le misure
di tutela della salute delle donne …
Il legislatore, non a caso culturalmente e/o fisicamente maschio
eterosessuale cattolico, nel determinare i criteri di accesso
alla fecondazione assistita delegittima le famiglie in cui una
delle due parti della coppia non è fertile, quelle non
unite da un vincolo matrimoniale, quelle formate da individui
dello stesso sesso, quelle portatrici di malattie genetiche
[…] La pressione sociale, le regole del mercato (di cui sanità
e biotecnologie fanno parte) e i modelli di consumo del mondo
occidentale sono strumenti abbastanza potenti da mettere a serio
rischio un’autentica espressione dell’autonomia femminile …
Con la sua insistenza sulla necessità della presenza
di una coppia eterosessuale stabile e sulla consanguineità
questa legge conferma e insieme aggiorna, restringendolo, il
Codice napoleonico, retrocedendo rispetto al diritto di famiglia
del 1975 ...
È una legge partorita da un Parlamento maschile, da un
logos maschile, purtroppo drammaticamente sordo, o ignorante,
delle analisi fatte dalle donne sulla complessità e peculiarità
del rapporto madre-figlio […] Il legislatore italiano infrange
pericolosamente il principio cardine, non solo della nostra
Costituzione ma di tutte le Carte costituzionali di quei Paesi
che si definiscono democratici, principio in base al quale la
libertà di ciascun individuo ha un solo limite, vale
a dire il rispetto dell’altrui libertà e la garanzia
degli altrui diritti …
Oltre un milione di coppie portatrici di talassemia e in età
fertile avranno come unica possibilità quella di ricorrere
a ripetuti aborti o di andare a proprie spese in uno qualsiasi
dei Paesi europei dove questa metodica riceve grandi apprezzamenti
…
(dalla
seconda e terza di copertina)
La
legge sulla procreazione assistita configura un rigido e invasivo
controllo del corpo femminile, con norme che ne ledono seriamente
l’integrità, accentuano i rischi per la salute, negano
l’autonomia e responsabilità delle donne nella procreazione.
(da: Tecniche e norme per liberarsi della madre di
Maria Luisa Boccia, p. 11)
La
funzione basilare della politica, intesa come sfera e professionalizzata,
è quella di regolare e mediare i rapporti tra individuo
e società, tra pubblico e privato, tra Stato e Mercato,
e non certo quella di negare alle cittadine e ai cittadini l’esercizio
delle libertà personali. (da: L’omicidio della politica
di Beatrice Busi p.37)
Dall’indice:
Tecniche e norme per liberarsi della madre di Maria
Luisa Boccia; L’omicidio della politica di Beatrice
Busi; Le tecniche di procreazione assistita: cosa accadrà
con la nuova legge di Elisabetta Chelo; Il desiderio,
il potere, il dovere di dare la vita di Eleonora Cirant;
Narrative del nuovo millennio di Anna Maria Crispino;
La legge sulla procreazione medicalmente assistita: «una
legge manifesto» di Roberta Dameno; Il corpo
dominato e la personificazione dell’embrione: una prospettiva
storica di Nadia Maria Filippini; Un pensiero psicologico
in tema di procreazione medicalmente assistita di Ida Finzi;
Donne, geni, ricerca di Maddalena Gasparini e Anna Rollier;
Regole e corpi di donne di Bianca La Monica; La costruzione
sociale del corpo femminile di Lia Lombardi e Franca Pizzini;
Una cattiva legge cattiva di Maria Rosaria Marella e Maria
(Milli) Virgilio; I mostri non promettono niente di nuovo
di Lea Melandri; La bussola della laicità di
Barbara Pollastrini; La procreazione medicalmente assistita.
Una legge contro la donna di Giovanna Pons; Ma che
razza di famiglia è? Uteri che camminano, padri padroni,
embrioni contro bambini di Chiara Saraceno; Il Movimento
del NO alla legge, un’occasione da non perdere di Monica
Soldano; Sviluppo biotecnologico e dibattito «bioetico».
Alcune considerazioni di Monica Toraldo di Francia;
Il desiderio procreativo tra libertà e responsabilità
di Silvia Vegetti Finzi; Indicibile alla legge. Brevi
note al documento di un gruppo di giuriste contro la legge sulla
procreazione medicalmente assistita di Tiziana Vettor;
Legge 19 febbraio 2004, n. 40; Manifesto «No alla legge
40/2004».
Collegamenti
http://www.madreprovetta.org
http://www.universitadelledonne.it
http://www.ecologiasociale.org
http://www.universitadelledonne.it/biotecnologie
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