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Teca delle nuove accessioni 1/2005

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Un’appropriazione indebita. L’uso del corpo della donna nella nuova legge sulla procreazione assistita, Milano, Baldini Castoldi Dalai, 2004

La legge sulla procreazione assistita è una brutta pagina del nostro Paese, punisce le donne, offende il desiderio di maternità e paternità, umilia la ricerca e la deontologia medica, ostacola la scoperta di cure per malattie oggi inguaribili. Ferisce il principio di laicità dello Stato …
In un certo senso lo Stato autorizza il suo braccio temporale a introdursi nei recessi più segreti dell'identità femminile e di coppia, quelli connessi alla procreazione […] La possibilità di separare fin dal concepimento il figlio dalla madre, sia pure sotto il profilo della legge, significa introdurre nell’inquietante indistinzione originaria lo sguardo vigilante di un terzo, quel curator ventris che inaugura in modo più visibile di quanto sia stato finora il controllo della sfera pubblica sulla fertilità femminile …

La nuova legge proibisce il ricorso alle tecniche che utilizzano gameti di donatore: saranno circa 10 mila le coppie costrette a recarsi all’estero o a rivolgersi a un mercato clandestino che, data la relativa semplicità delle procedure, non tarderà a diffondersi a discapito di tutte le misure di tutela della salute delle donne …
Il legislatore, non a caso culturalmente e/o fisicamente maschio eterosessuale cattolico, nel determinare i criteri di accesso alla fecondazione assistita delegittima le famiglie in cui una delle due parti della coppia non è fertile, quelle non unite da un vincolo matrimoniale, quelle formate da individui dello stesso sesso, quelle portatrici di malattie genetiche […] La pressione sociale, le regole del mercato (di cui sanità e biotecnologie fanno parte) e i modelli di consumo del mondo occidentale sono strumenti abbastanza potenti da mettere a serio rischio un’autentica espressione dell’autonomia femminile …
Con la sua insistenza sulla necessità della presenza di una coppia eterosessuale stabile e sulla consanguineità questa legge conferma e insieme aggiorna, restringendolo, il Codice napoleonico, retrocedendo rispetto al diritto di famiglia del 1975 ...
È una legge partorita da un Parlamento maschile, da un logos maschile, purtroppo drammaticamente sordo, o ignorante, delle analisi fatte dalle donne sulla complessità e peculiarità del rapporto madre-figlio […] Il legislatore italiano infrange pericolosamente il principio cardine, non solo della nostra Costituzione ma di tutte le Carte costituzionali di quei Paesi che si definiscono democratici, principio in base al quale la libertà di ciascun individuo ha un solo limite, vale a dire il rispetto dell’altrui libertà e la garanzia degli altrui diritti …
Oltre un milione di coppie portatrici di talassemia e in età fertile avranno come unica possibilità quella di ricorrere a ripetuti aborti o di andare a proprie spese in uno qualsiasi dei Paesi europei dove questa metodica riceve grandi apprezzamenti …

(dalla seconda e terza di copertina)

La legge sulla procreazione assistita configura un rigido e invasivo controllo del corpo femminile, con norme che ne ledono seriamente l’integrità, accentuano i rischi per la salute, negano l’autonomia e responsabilità delle donne nella procreazione. (da: Tecniche e norme per liberarsi della madre di Maria Luisa Boccia, p. 11)

La funzione basilare della politica, intesa come sfera e professionalizzata, è quella di regolare e mediare i rapporti tra individuo e società, tra pubblico e privato, tra Stato e Mercato, e non certo quella di negare alle cittadine e ai cittadini l’esercizio delle libertà personali. (da: L’omicidio della politica di Beatrice Busi p.37)

Dall’indice: Tecniche e norme per liberarsi della madre di Maria Luisa Boccia; L’omicidio della politica di Beatrice Busi; Le tecniche di procreazione assistita: cosa accadrà con la nuova legge di Elisabetta Chelo; Il desiderio, il potere, il dovere di dare la vita di Eleonora Cirant; Narrative del nuovo millennio di Anna Maria Crispino; La legge sulla procreazione medicalmente assistita: «una legge manifesto» di Roberta Dameno; Il corpo dominato e la personificazione dell’embrione: una prospettiva storica di Nadia Maria Filippini; Un pensiero psicologico in tema di procreazione medicalmente assistita di Ida Finzi; Donne, geni, ricerca di Maddalena Gasparini e Anna Rollier; Regole e corpi di donne di Bianca La Monica; La costruzione sociale del corpo femminile di Lia Lombardi e Franca Pizzini; Una cattiva legge cattiva di Maria Rosaria Marella e Maria (Milli) Virgilio; I mostri non promettono niente di nuovo di Lea Melandri; La bussola della laicità di Barbara Pollastrini; La procreazione medicalmente assistita. Una legge contro la donna di Giovanna Pons; Ma che razza di famiglia è? Uteri che camminano, padri padroni, embrioni contro bambini di Chiara Saraceno; Il Movimento del NO alla legge, un’occasione da non perdere di Monica Soldano; Sviluppo biotecnologico e dibattito «bioetico». Alcune considerazioni di Monica Toraldo di Francia; Il desiderio procreativo tra libertà e responsabilità di Silvia Vegetti Finzi; Indicibile alla legge. Brevi note al documento di un gruppo di giuriste contro la legge sulla procreazione medicalmente assistita di Tiziana Vettor; Legge 19 febbraio 2004, n. 40; Manifesto «No alla legge 40/2004».

Collegamenti

http://www.madreprovetta.org
http://www.universitadelledonne.it
http://www.ecologiasociale.org
http://www.universitadelledonne.it/biotecnologie


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