Julia Kristeva, In principio era l’amore. Psicoanalisi e fede, traduzione di Laura Xella, Milano, Se, 2001
Di fronte a un tema come “psicoanalisi e fede” sulle prime ho provato un impulso di rifiuto. Il fatto di mettere in rapporto i due termini, e i due ambiti che essi designano, sembra implicare la loro conciliazione o la loro contrapposizione, mentre al contrario è nell’affermazione della propria autonomia che la psicoanalisi trova il suo valore epistemologico e la sua efficacia pratica. Tuttavia, la funzione dell’analista non è forse quella di ascoltare tutte le richieste, certo non per fornire una risposta, ma per spostarle, illuminarle, dissolverle? Una richiesta, sia pure intellettuale, traduce una sofferenza. Nel tema della nostra discussione si dissimulano forse la sofferenza del discorso religioso e la sofferenza del razionalismo, oltre che questo o quel disagio, o inquietudine, più strettamente personali. Proviamo semplicemente ad accoglierli ed eventualmente a prestare ascolto a un altro senso. (da: Prefazione, p. 11)
La Trinità stessa, tema prestigioso di tante sottigliezze teologiche, evoca al di là del contenuto specifico e attraverso la logica stessa della sua articolazione, lo scorrimento della vita psichica nel modo dei tre registri intricati del simbolico, dell’immaginario e del reale. (da: Credo in unum Deum, pp. 55-6)
Una parola d’amore è spesso il nostro solo modo – più efficace, più profondo, più durevole della terapia farmacologia o dell’elettroterapia – per rimediare a questo stato di cose … (da: La sessualizzazione, pp. 60-1)
Dall’indice: Prefazione; 1. Parola e soggetto in psicoanalisi; 2. L’illusione indissolubile; 3. Credenza-credito; 4. Credo; 5. Credo in unum Deum; 6. La sessualizzazione; 7. La dissoluzione dell’analista: chi è in analizzabile; 8. Bambini e adulti; 9. La psicoanalisi è un nichilismo?
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