Leggendaria.
Libri, letture, linguaggi, Roma, a. 8, n. 42, dicembre
2003
Si
segnala l’articolo di Patricia Laurence, Un modello di lavoro
critico, in memoria di Carolyn Heilbrun a p. 20.
[…]
Sappiamo ciò che ha realizzato. In un garbato stile colloquiale
– come se fosse seduta in poltrona a parlare con delle donne
in un ambiente intimo – scrisse Writing a Woman’s life
(1988) sul modo in cui le storie di donne sono cancellate nella
nostra cultura. IL suo lavoro femminista più autorevole,
uno dei primi a fornire alle altre un modello di lavoro critico,
fu Toward a Recognition of Androgyny: Aspects of Male and
Female in Literature (1973). […] sostegno di Heilbrun alla
carriera sua e di molte donne e anche dei suoi contributi finanziari
a un fondo per donne vittime di abusi costituito per mandarle
a scuola. Questo argomento delle carriere femminili, particolarmente
in ambiente accademico, era una delle sue preoccupazioni. In
occasione del pensionamento dalla Columbia University nel 1992,
Heilbrun si scagliò contro la politica di discriminazione
della Columbia contro le donne, particolarmente le femministe
della sua generazione. Il suo discorso fu riferito per esteso
in un articolo in prima pagina del New York Times, a testimonianza
della sua autorevolezza. “Quando ho parlato con forza delle
questioni femminili, mi hanno fatto sentire a disagio nel mio
stesso dipartimento, tenuta fuori da sedute di consiglio decisive,
messa in ridicolo e ignorata” Nella stessa posizione di altre
minoranze nelle istituzioni del tempo – afro americane, e ebree
– fu, tuttavia, la prima donna a occupare una cattedra del dipartimento
di Inglese. Lasciando quell’incarico trent’anni dopo, fu “scioccata,
quasi dal momento stesso in cui lasciai la Columbia, da quanto
poco mi mancasse”. (da: Un modello di Lavoro critico
di Patricia Laurence, p. 20).
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