Elizabeth
Perle McKenna, Donne che lavorano troppo. Vita privata,
lavoro e identità, traduzione di Arianna Dagnino,
Milano, Mondadori, 2002
“La
mia storia è il sogno di ogni donna in carriera. Oppure
è il peggiore degli incubi. Con tutta probabilità
è probabilmente un po’ entrambe le cose . Un giorno,
dopo anni di dedizione al lavoro, dopo aver tratto grandi soddisfazioni
dalla mia attività ed aver collezionato una lunga serie
di successi, entrai nell’ufficio del mio capo e mi licenziai”.
Con queste parole Elizabeth Perle McKenna inizia a raccontare
[…] e introduce questo suo saggio pionieristico, basato su centocinquanta
interviste a donne che erano state giornaliste, manager, avvocati
ecc., e hanno poi abbandonato la carriera.
Denominatore comune a questa loro esperienza di allontanamento
dal “mondo del lavoro” è un fraintendimento di obiettivi
e di valori. Negli ultimi vent’anni molte donne si sono buttate
anima e corpo nel lavoro, accettando regole del gioco che si
adattano anche ai loro padri – i quali avevano a casa una moglie
che si occupava di tutto - e una definizione “maschile” di successo,
fondata esclusivamente sui risultati economici e di carriera.
[…] spesso si sono trovate costrette a scegliere: diventare
super-manager senza orari o rinunciare del tutto al lavoro per
poter essere angeli del focolare e madri devote. Un dilemma
che le ha gettate in una profonda crisi: nel primo caso si sono
sentite private del diritto di dedicarsi al proprio compagno,
ai figli o agli hobby; nel secondo, invece, sono state escluse
dall’ambito professionale, tanto faticosamente conquistato in
un secolo di lotte e oramai imprescindibile in un’esistenza
completa.
Ma davvero le donne, all’alba del terzo millennio, sono obbligate
a questa dolorosa scelta? Secondo la McKenna, esiste una terza
via. Per individuarla le donne, devono rivedere la gerarchia
dei loro valori, affrontare in modo diverso il lavoro (attenzione,
non rinunciarvi!) e dare una definizione “femminile di successo”.
Così potranno finalmente scoprire un nuovo equilibrio
fra carriera e vita privata.
Elizabeth
Perle McKenna, laureata alla Yale University, ha lavorato per
diciotto anni nell’editoria, arrivando a ricoprire alti ruoli
dirigenziali in alcune fra le più importanti case editrici
americane, prima di abbandonare il posto e scrivere questo libro.
Oggi vive a New York con il marito e il figlio.
(dalla
seconda e terza di copertina)
Dall’indice:
Introduzione; 1 - Grandi aspettative; 2 - La
fotografia del successo; 3 - Il prezzo del successo;
4 - Il lavoro non funziona più; 5 - Resistenza
al punto di svolta; 6 - L’importanza del danaro;
7 - Cambiamento; 8 - Lavoro che funziona;
9 - Uomini, lavoro, identità; 10 - Equilibrio
e significato.
Collegamenti
http://www.macrolibrarsi.it/_saggistica_donne_.php
http://www.comune.empoli.fi.it/biblioteca/iniziative/donne/bibliodonna/2003/txt/24.htm
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