Torna alla homepage della Biblioteca Nazionale di Napoli  
Apri la pagina dei contatti
Attività e progetti | Gruppo di ricerca Soggettività Femminili | Teca 2/2004
> Home
> News
> Guida rapida
> I servizi
> Le sezioni
> Fondi e raccolte
> Attività e progetti
  > Mostre e pubblicazioni
> Ufficio Progetti Europei
> Ufficio Libro Antico
> Gruppo Soggettività Femminili
> Sezione sulla Diversità
> Progetti in corso
> Percorsi bibliografici
> Biblioteca digitale
> Risorse nel web

 


Teca delle nuove accessioni 2/2004

torna a teca 2/2004

La Campania tra rosa e nero. Rapporto sul lavoro sommerso femminile. Ricerca a cura di Anna Bussolotti, Daniela Caianiello, Lucia Di Salvo, Stefania Squillante, Immacolata Voltura, Napoli, Consulta regionale femminile, 1998

Si conclude, con la presentazione del Rapporto sul Lavoro Sommerso Femminile in Campania, la prima fase di una ricerca e di un’analisi, iniziata circa un anno fa, che ha interessato non solo la sottocommissione lavoro, ma anche tutte le Consigliere della Consulta, in un continuo confrontarsi di esperienze e competenze.
All’inizio del lavoro, siamo tutte partite dall’idea “classica” del lavoro nero, come caratteristica fisiologica delle piccole imprese del mondo produttivo ed artigianale, con specificità soprattutto femminile.
Man mano che l’analisi procedeva, abbiamo preso atto che il lavoro sommerso, sottopagato e senza alcuna garanzia legale, coinvolgeva anche altri settori dell’economia: gli studi professionali, le aziende del terziario e cose ancora più sorprendente, il lavoro legale attraverso strumenti come quelli dei contratti di formazione professionale, che anziché creare un canale preferenziale per facilitare nuova occupazione, diviene uno strumento per aggirare la legalità, colpendo soprattutto le due categorie a rischio: donne e giovani.
Tutto ciò va comunque inquadrato nella vasta problematica occupazionale italiana. Da una parte il nord del Paese, con una ricchezza ed un benessere diffusi, dovuti alla piena occupazione, dall’altro il Sud del Paese con un tasso di disoccupazione che ha raggiunto livelli prima impensabili.
Nonostante ciò la questione occupazionale non è ancora esplosa, non si è ancora trasformata in tensione sociale. (da: Prefazione di Marilù Galdieri, p.5)

Ingrandisci - foto da: Il lavoro femminile nel Sud tra Otto e Novecento

Dall’indice: Prefazione (Marilù Galdieri); Introduzione (Lucia D’Amico Tilena); Presentazione (Luca Meldolesi); Nota (Stefania Squillante); Il progetto di ricerca;
Napoli e….
1 - Le donne delle nuove generazioni si sposano in ritardo rispetto a quelle delle generazioni precedenti (Lucia Di Salvo)
2 - L’attuale situazione economica penalizza fortemente le famiglie mono-reddito, la maggior parte delle donne sposate è costretta a lavorare, se alcune mogli non lavorano è perché i loro mariti guadagnano molto: la donna in casa è un lusso (Daniela Caianiello e Lucia Di Salvo)
3 - Alcune donne non possono lavorare per il fatto di avere troppi figli o semplicemente per il fatto di avere figli (Daniela Caianiello)
4 - Le donne che desiderano conseguire una laurea o un titolo di studio anche più elevato si sposano, rispetto alle altre, con maggiore ritardo (Anna Bussoletti)
5 - Le donne delle nuove generazioni sono più istruite (Immacolata Voltura)
6 - Le donne delle nuove generazioni sono protese al mondo del lavoro, è sempre più difficile trovare donne non lavoratrici, che non hanno mai lavorato, né desiderano farlo tra le più giovani. E più probabile nelle fasce d'età più adulta (Stefania Squillante)
7 - Un motivo frequente per cui le donne abbandonano il lavoro è quello della nascita di uno o più fìgli (Stefania Squillante)
8 - Le donne più qualificate hanno maggiori possibilità di trovare lavoro (Anna Bussoletti)
9 - Le donne più qualificate hanno maggiori possibilità di trovare un lavoro regolare (Stefania Squillante)
10 - Le donne più qualificate guadagnano di più (Lucia Di Salvo)
11 - La vita è un aut-aut: o carriera o matrimonio. Le donne che svolgono un’attività impegnativa e che per questo guadagnano di più non desiderano o non possono formare una famiglia (Immacolata Voltura)
12 - All’aumentare dell’età aumenta il tempo dedicato al lavoro domestico e quello dedicato alla famiglia, mentre si riduce quello dedicato a se stesse (Daniela Caianiello)
13 - Chi ha un reddito elevato è poco incline a cambiare lavoro (Lucia Di Salvo)
14 - Le nuove generazioni sono più propense alla mobilità (Immacolata Voltura)
15 - Non tutte le donne che si lamentano del proprio lavoro, dicendo di volerlo cambiare, lo stanno in realtà cercando (Anna Bussoletti)
16 - Chi è iscritto al Collocamento sta cercando un lavoro (Lucia Di Salvo)
17 - Pochi credono di poter trovare lavoro tramite l'ufficio di collocamento (Stefania Squillante)
18 - Il fatto di essere donna rappresenta un handicap nel mercato del lavoro (Daniela Caianiello)
19 - Al variare del reddito varia la percezione del valore-lavoro (Stefania Squillante)
20 - Per le donne lavoratrici con figli, la famiglia rappresenta un ostacolo al lavoro (Immacolata Voltura)
21 - Il partner non aiuta nel lavoro domestico (Daniela Caianiello)
Le altre
Donne, famiglia e lavoro nella città di Avellino (Lucia Di salvo)
A Salerno abbandoniamo i luoghi comuni (Anna Bussoletti)
Nuovi totem e miti infranti: Frattamaggiore (Anna Bussoletti)
Gragnano: tra vecchio e nuovo all'ombra del “panuozzo” (Immacolata Voltura)
Quarto: nera come la cioccolata (Daniela Caianiello)
Aversa: donne & uomini (Stefania Squillante)
Nell'altra metà del cielo (Daniela Caianiello)
Appendice metodologica (Daniela Caianiello)
Quando il rosa si tinge di nero (Stefania Squillante)
La metologia; I risultati; Conclusioni (Stefania Squillante); Bibliografia

Il gruppo di ricerca è stato coordinato da Stefania Squillante; L’elaborazione dei grafici e stata curata da Lucia Di Salvo

Collegamenti

Apri la pagina collegata http://www.parlamentiregionali.it


torna a inizio pagina